STEMMA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
La costruzione dell'emblema venne iniziata il 27 ottobre 1946. Il secondo governo De Gasperi decise di istituire una commissione presieduta da Ivanoe Bonomi per la creazione di un simbolo identificativo della neonata Repubblica Italiana in sostituzione dell'ormai obsoleto stemma del Regno d'Italia. Si decise di bandire un concorso nazionale aperto a tutti i cittadini per rendere più bella possibile la genesi dell'emblema. La commissione premiò la proposta di Paolo Paschetto: l'artista, che fu ricompensato con un premio di 50 000 lire, venne incaricato di disegnare la versione definitiva dell'emblema. La commissione inviò poi il disegno al governo per l'approvazione. L'emblema uscito vincitore dal concorso non ottenne però riscontri favorevoli, venendo definito "non idoneo allo scopo" e – spregiativamente – "una tinozza".
L'emblema di Paolo Paschetto, vincitore del primo concorso.
Paolo Boschetto
Fu quindi istituita una seconda commissione, anche questa volta vinse Paolo Boschetto. Il risultato finale fu una stella bianca a cinque punte simmetriche centrata su una ruota dentata, simbolo del lavoro e del progresso, e circondata da un ramo di ulivo e da uno di quercia. Approvato dall'Assemblea Costituente il 31 gennaio 1948, dopo un acceso dibattito, lo stemma finale venne ratificato definitivamente, previa modifica dei colori, dal presidente della Repubblica Enrico De Nicola con decreto legislativo, per poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 maggio 1948.
Risultato finale dello stemma