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Filippo II
Lara Luongo
Created on September 22, 2023
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Transcript
LA SPAGNA CATTOLICA DI FILIPPO II
La Religione
DOPO L'ABDICAZIONE DELL'IMPERATORE CARLO V, LA CORONA PASSO' AL FIGLIO FILIPPO II. EGLI DURANTE LA SUA CARICA CERCO' DI IMPORRE IL CATTOLICESIMO IN TUTTI I SUOI DOMINI. MA QUESTA DECISIONE DETERMINERA' LA CRISI FINANZIARIA E IL DECLINO DELLA POTENZA SPAGNOLA.
I Domini
La Politica
Il Declino
La potenza della Spagna era basata sulla ricchezza della Castiglia. Il nucleo della sua economia erano i greggi di pecore da cui si ricavavano grandi quantità di lana, che venivano esportate in tutta Europa. A condannare la Spagna furono però i problemi finanziari, infatti mancava un sistema che riusciva a garantire ricchezza al paese e che permettesse che i beni non dovessero per forza essere acquistati all'estero. Nemmeno i prelievi fiscali straordinari furono efficaci per appianare i debiti, tanto che si arriverà a chiedere prestiti bancari. La monarchia si avvia così' verso la bancarotta, dichiarata nel 1557 e nel 1575. Venne dichiarata nuovamente nel 1596 il peso finanziario sulla politica Spagnola la stava annientando, e stava perdendo la posizione di grendo potenza che aveva un tempo.
IL DECLINO DELLA SPAGNA
FILIPPO E LA RELIGIONE
Filippo II era un cattolico convinto e dalla fede derivava l'idea che il potere del sovrano emanasse direttamente da Dio e soltanto a Dio. Anch'egli, come il padre Carlo V, credeva nell'ideale universalistico della monarchia come garante dell'unità del cattolicesimo e governò la Spagna secondo i principi della Controriforma. Attraverso i tribunali dell'Inquisizione spagnola scatenò una dura repressione contro le minoranze protestanti e il movimento degli "illuminati". La politica di unificazione e di creazione di una identità comune attraverso la religione. Prosegui nella Spagna di Filippo II anche con la crescente ostilità nei confronti dei moriscos, i musulmani che erano stati convertiti forzatamente. Anche in questo caso, il re si servi dell'Inquisizione per controllare e affermare il proprio potere. Anche gli ebrei venivano discriminati e convertiti al cattolicesimo, i cosiddetti conversos.
Nel cinquecento il mediteraneo, che si era diviso in due parti, conservava un ruolo centrale per i mercati Europei. Tra le parti operava ancora venezia con le sue flotte, quì ritroviamo la Pirateria, combattuta già in precedenza. Nel 1578 il re del portogallo era stato ucciso, e si aprì la lotta alla successione al trono a cui poteva partecipare anche filippo essendo suo parente. Così occupò Lisbona nel 1581 e l'anno successivo venne incoronato re del Portogallo. Il dominio spagnolo possedeva anche i territori degli Asburgo, delle aree molto ricche e sviluppate dove si era diffuso il calvinismo, che ripudiavano i tiranni. Filippo II aveva affidato il controllo di quei territori a Margherita D'austria, che si era mostrata tollerante, ma quando si tentò di imporre il cattolicesimo scoppio la protesta. A questo punto Filippo cercò di contrastare il calvinismo, nel 1567 inviò infatti nei Paesi Bassi una spedizione armata guidata dal duca d?alba, alla fine si cercò di ottenere un'accordo.
LA POLITICA ESTERA
Infine Alessandro Farnese che subentrò a don Giovanni d'Austria, utilizzando il timore della diffusione del calvismo riuscì a far rimanere i paesi bassi domini della spagna. Quando la guerra tra Spagna e Paesi bassi si fece ancora più grande, subentrò l'Inghilterra a sostegno dei protestanti. Tra Spagna e Inghilterra i rapporti erano tesi anche perchè c'era la competizione per il controllo delle rotte dell'Atlantico. Filippo così decise di attaccare l'Inghilterra, ma fu tutto un fallimento. Alla fine del conflitto la Spagna perse non solo metà della sua flotta ma anche. il controllo dei mari.
I DOMINI SPAGNOLI
Nel 1556 Filippo II d'Asburgo divenne re di Spagna in seguito all'abdicazione del padre, l'imperatore Carlo V, e si trovò a regnare un territorio molto esteso. I domini della Corona spagnola comprendevano la penisola iberica, i possedimenti italiani, i Paesi Bassi, la Franca Contea, i territori coloniali nelle Americhe e le Filippine. La via scelta da Filippo II per il governo di un insieme di territori tanto ampio, fu quella del rafforzamento del potere monarchico, che fu attuato mediante un rigido centralismo. Nell'azione di governo Filippo II era affiancato dai Consigli, alcuni, come il Consiglio di guerra eil Consiglio delle finanze, si occupavano di particolari settori dello Stato; altri, come il Consiglio d’Italia, dei territori di cui avevano la responsabilità. La base dell'apparato politico-amministrativo di Filippo II era la corte, che egli stabili a Madrid, istituita a capitale nel 1561.