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Transcript

TASSO

ARIOSTO

(10; 12)

(0; -12)

(-10; 12)

(7; 0)

(-6; -5)

(4; -8)

(-8; 4)

(9; 6)

CIELO

GERUSALEMME

CAMPO DEI CRISTIANI

SELVA DI SARON

LA SELVA

IL PALAZZO DI ATLANTE

LA LUNA

INFERNO

L'inferno è l'opposizione del valore del cielo, infatti raffigura l'immonda pluralità delle forze demoniache. Inoltre l'inferno rappresenta la dispersione anarchica del multiforme rappresentata ovviamente come negativa.

INFERNO

"Quinci, avendo pur tutto il pensier vòlto a recar ne' cristiani ultima doglia, che sia, comanda, il popol suo raccolto" (Gerusalemme Liberata, IV, 2)

La selva di Sauron è un spazio orizzontale molto vicino agli inferi dopo che il mago Ismeno, alleto dei pagani, fa richiamare in essa molti demoni che non faranno più raccogliere la legna ai cristiani.

LA SELVA DI SAURON

"intanto udia continuo il vento tra le frondi del bosco e tra i virgulti, e trarne un suon che flebile concento par d’umani sospiri e di singulti" (Gerusalemme Liberata, XIII, 40)

​Gerusalemme è il santo sepolcro che i cristiani, rappresentati dai crociati capitanati da Goffredo, devono liberare dai Pagani capitanati dal re egiziano Aladino. La città sarà lo sfondo di molte battaglie sanguinolente descritte orizzontalmente, da cui usciranno vincitori i cristiani.

GERUSALEMME

​"s'egli averrà ch'in pace il buon popol di Cristo unqua si veda, e con navi e cavalli al fero Trace cerchi ritòr la grande ingiusta preda [il Santo Sepolcro]" (Gerusalemme Liberata, I, 5)

Nella luna si trovano solo le cose vane: come: vaghi progetti, sospiri tra amanti, tempo speso nell’ozio e preghiere non mantenute. Ariosto ripropone sulla luna in modo speculare tutto ciò che l’uomo ha perso per caso o dolo sulla terra. L’obiettivo è mostrare agli uomini di cosa sia fatto il mondo terreno.

LA LUNA

"Vedono che quel luogo in gran parte è simile a un acciaio privo di qualunque macchia; e lo trovano uguale, o un poco più piccolo rispetto a ciò che si raduna in questo globo, in questo ultimo globo che è la Terra" (Orlando furioso, XXXIV, 70)

Il palazzo è luogo di convergenza e intersezione di molteplici diramazioni narrative, dove Orlando, Ferraù, Sacripante, Ruggiero seguono l’oggetto dei loro desideri. Ma tutto ciò è un inganno che consiste nel fatto che i paladini stanno in realtà inseguendo una falsa rappresentazione dell'oggetto, ognuno intrappolato nell'immobilità della propria ricerca.

IL PALAZZO DI ATLANTE

"Era così incantato quello albergo, ch'insieme riconoscer non poteansi. Né notte mai né dì, spada né usbergo né scudo pur dal braccio rimoveansi." (Orlando furioso, XII, 32)

​Il cielo nel poema tassesco si propone come dimensione trascendente che assume un ruolo fondamentale. Il cielo nel poema rappresenta il bene e l'autorità di Dio ordinatrice dell'universo. Inoltre il cielo è la manifestazione suprema dell'istanza unificatrice che è propria del codice cristiano del poema.

CIELO

​"ma su nel cielo infra i beati cori hai di stelle immortali aurea corona" (Gierusalemme liberata I, 2)

Il campo dei cristiani è il centro dell'azione in cui si svolge parte preponderante degli avvenimenti narrati.

IL CAMPO DEI CRISTIANI

"Quando il campo, ch’ all’arme omai s’appresta, In voce mormorava alta e sonora, E prevenia le trombe" (Gerusalemme liberata, II, 1)

La selva è descritta come priva di contorni asettici, di connotati geografici e ambientali precisi.Nella selva i personaggi si ritrovano ad errare e per Ariosto l'errare è circolare. Infatti il cavaliere saraceno Ferraù in essa, cerca il suo elmo, e facendolo s’imbatte nella bella Angelica che non esita a inseguire. Poi, tornato al punto di partenza, riprende la ricerca interrotta.

LA SELVA

"Per mezzo il bosco appar sol una strada: credono i cavallier che la donzella inanzi a lor per quella se ne vada; che non se ne può andar, se non per quella." (Orlando furioso, XII, 37)