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Gaeta
Valeria Bontempi
Created on September 8, 2023
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Gaeta
Curiosità Castello Gaeta
Castello Gaeta
Storia di Gaeta
Gaeta era un possedimento dell’Impero Romano d’Oriente e durante le scorrerie dei pirati Saraceni che si erano instaurati nella vicina Minturnae, i nobili di Formia vi trovarono rifugio. Fu l’Imperatore Federico II di Svevia tra il 1223 e il 1227 a far costruire un primo vero e proprio castello per difendere il proprio territorio durante la guerra tra Guelfi e Ghibellini. Lo stesso imperatore, durante questo periodo di lotte col papato, soggiornò in diverse occasioni proprio a Gaeta
La fortezza in questione, è chiamata anche castello “Gemino”, poiché è composto da due parti costruite in epoche diverse: Angioina e Aragonese. I due castelli collegati fra loro, occupano una superficie di oltre 14.000 mq Durante i moti del 1848, dopo la proclamazione della Repubblica Romana ad opera di Giuseppe Mazzini, papa Pio IX si rifugiò a Gaeta, ospite di re Ferdinando II di Borbone e vi rimase fino al 4 settembre 1849, in tale periodo Gaeta assunse la denominazione di “Secondo Stato della Chiesa”.
Le celle più antiche sono quelle del cosiddetto Bagno Penale Borbonico, che sono rimaste in uso fino agli Anni Cinquanta del secolo scorso: stanzette di pochi metri quadri prive di finestre, con letti e cuscini in pietra, spesso dotate di un anello o di una catena ai quali il detenuto veniva legato. Nell’altra ala della fortezza c’è il cosiddetto braccio ex ufficiali con le celle piemontesi, in uso dal 1901 fino al 1990, dopo l’avvento dei Savoia e fino alla chiusura del carcere: camerette di una decina di metri quadri, con finestre “a bocca di lupo”, ovvero per il solo ingresso dell’aria ma affacciate su un muro, con un tavolo e un letto di legno come arredi.
Ma il castello-fortezza di Gaeta è noto anche per aver detenuto due figure di spicco della storia nazista in Italia: Herbert Kappler, colpevole per l’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma, e Walter Reder, fra i mandanti delle stragi di Marzabotto e di Sant’Anna di Stazzema. Entrambi rimasero circa trent’anni a Gaeta e conducevano una vita sicuramente privilegiata rispetto agli altri detenuti. Le celle dei due criminali nazisti, ora visitabili, sono simili a mini-appartamenti. Kappler suonava il violino e possedeva un tavolo da biliardo e un acquario con pesci tropicali. Un attendente aveva il compito di cucinare per loro e alcuni detenuti dovevano fare le pulizie nelle loro stanze.
Da qualche tempo il Castello è visitabile per tutto l’anno e, grazie all'idea di Nicola Ancora, responsabile dei servizi educativi e della comunicazione museale , i tour dell’ex carcere si aprono all’interattività: grazie a una password con scadenza giornaliera, i visitatori possono caricare le loro foto e i loro commenti direttamente sul profilo Instagram del Castello.