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Umanesimo e Rinascimento

Ro Em

Created on August 23, 2023

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Transcript

UMANESIMO e RINASCIMENTO

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Indice

L'Umanesimo in Italia

L'Umanesimo in Italia

La corte e gli intellettuali

Dall'Umanesimo civile agli intellettuali di corte

La riscoperta dell'antichità

Dalla copia dei manoscritti alla stampa

L'Umanesimo in Italia

L'Umanesimo in Italia

La corte e gli intellettuali

La fiducia nella ragione

La diffusione dei libri

Il mecenatismo

L'Umanesimo in Italia

L'Umanesimo in Italia

La corte e gli intellettuali

Il Rinascimento dall'Italia all'Europa

Rottura o continuità?

Le corti italiane

La riscoperta dell'antichità

Tra il 400 e 500 l'Italia degli Stati regionali fu protagonista di un grande rinnovamento culturale. Noto come Umanesimo che iniziò dallo studio delle humanae litterae, ovvero testi classici in lingua latina e greca. Questi testi conosciuti anche nel Medioevo, li leggevano per confermare la fede e la morale cristiane. Gli intelletuali umanistici nel 300 iniziarono a mettere in discussione i princìpi. La volontà di studiare autonomi portò allo sviluppo di discipline: la filologia, ovvero l'analisi e il confronto delle versioni dei testi antichi, ciò permise di individuare errori di trascrizione e falsificazioni. Lorenzo Valla filologo scoprì la falsità della "Donazione di Costantino".

La fiducia nella ragione

Gli studi umanistici si affermarono nel 400, prima in Italia e dopo in Europa. I più noti umanisti in Italia furono Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, che insieme ad altri intelletuali promossero lo studio dei testi greci e della lingua latina che era fondamentale sapere. Mentre nel Medioevo prevaleva l'interesse per la vita spirituale, considerato un atto di arroganza. Nei testi classici c'era grande attenzione per la vita terrena. Durante questo periodo si riscoprì la fiducia dell'uomo, capace di migliorarsi e decidere il proprio destino. Per gli umanisti al centro dell'universo non era più Dio ma l'uomo, per questo era fondamentale la formazione completa.

Il Rinascimento dall'Italia all'Europa

Gli umanisti rifiutavano la cultura del Medioevo, lo consideravano un periodo buio, per recuperare lo splendore dell'età classica greca e romana. Gli uomini del rinascimento, la corrente culturale e artistica che tra il XV e il XVI secolo si difffuse dall'Italia in tutta Europa, fu caratterizzato dall'idea siprituale, morale, scientifica e culturale. La pittura di Piero della Francesca e le opere architettoniche realizzate da Filippo Brunelleschi e da Leon Battista Alberti, rappresentano una nautra armonica e ordinata dalla ragione umana.

Dalla capia dei manoscritti alla stampa

Alla metà del 400, venne perfezionata la stampa a caratteri mobili, che consentì il passaggia da libro manoscritto al libro stampato. Il primo a produrre libri fu il tedesco Johann Gutenberg, la prima opera fu stampata fra il 1452 e il 1455, fu la bibbia in latino. Utilizzò piccole tessere di legno sulle quali incise al rovescio le lettere dell'alfabeto, le tessere venivano posizionate su una specie di vassoio in modo da comporre diverse parole, poi venivano coperte da inchiostro per trasferirle su un foglio attraverso un torchio. I libri stampati nel Medioevo costavano di meno dei manoscritti.

La diffusione dei libri

La stampa si diffuse molto velocemente, oltre le 100 città europee che ospitavano delle stamperie, divenne ben presto un'attività commerciale. Molti testi e idee cominciarono a circolare, portando fuori la cultura dai tradizionali luoghi della sua conservazione. La diffusione dei libri favorì l'uso delle lingue nazionali.

Rottura o continuità?

Con il Rinascimento ebbero un cambio di mentalità rispetto al Medioevo, iniziò una nuova epica: l'Età moderna. Però non si trattò di una vera rottura del passato:

  • Il Rinascimento non cambiò abitudini e mentalità
  • La libertà e la dignità dell'uomo non erano assenti nelle riflessioni filosofiche di alcuni uomini del Medioevo
  • Il termine Rinascimento ispira all'idea religiosa che sia necessaria una rinascita dell'umanità.

Dall'Umanesimo civile agli intellettuali di corte

Nella prima fase dell'Umanesimo, parteciparono in prima persona al governo delle loro città e ricoprirono importanti cariche pubbliche. Questo periodo influì molto sulla vita politica di diverse città è definito Umanesimo civile. Dagli anni 20 del XV secolo il potere si concentrò nelle mani del principe: il passagio dai Comuni alle Signorie finì l'impegno politico. I principi avevano bisogno di dare perstigio alle corti, infatti facevano a gara per mettere la protezione ai più famosi intellettuali e abili maestri.

Il mecenatismo

I signori delle corti volevano dimostrare e rendre visibile il proprio potere attraverso le opere d'arte. Così inventarono il fenomeno del mecenatismo.

Capisco i concetti

Le corti italiane

Nelle corti signorili del Centro-Nord Italia, spesso molti artisti si spostavano di committente in committente. Contribuivano alla circolazione delle idee e ai vivaci scambi culturali dell'epoca.

  • Nella corte dei Medici a Firenze, i filosofi Marsilio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola, il Pittore Sandro Botticelli, letterati e poeti Angelo Poliziano, Luigi Pulci e Lorenzo il Magnifico, gli storici Nicolò Machiavelli e Francesco Guicciardini.
  • A Roma tra il 400 e il 500, alla corte papale arrivarono diversi artisti. Grazie a loro Roma spiccò nel campo della pittura, dell'architettura e della scultura.
  • A Milano lavorarono per Ludovico il Moro, sia l'archietetto Donato Bramante e sia Leonardo da Vinci.
  • Napoli,Ferrara,Mantova e Urbino furono altri centri di cultura.

Che cosa vuol dire Che cosacomportava mecenatismo? il mecenatismo?

Per ottenere la protezione del principe, gli artisti sono costretti a celebrarlo nelle loro opere. "Al servizio" i signori e gli artisti entrarono a far parte della schiera dei cortigiani, le corti diventarono i centri di una cultura raffinata, che produsse capolavori ma riservati a una ristretta aristocrazia.
Questa parola deriva da nome di un personaggio storico, Gaio Mecenate, consigliere e amico dell'imperatore romano Augusto, questo termine è utilizzato per indicare la figura del signore che commissiona opere d'arte dei suoi protetti.