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Tirocinio Indiretto - Lezione 3

Dario Lombardi

Created on August 1, 2023

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Transcript

Tirocinio Indiretto

“Si capisce bene cos'è una scuola quando la viviamo come se fosse il luogo dove si entra competitivi e, dopo aver lavorato e studiato insieme, si esce rispettosi degli altri e tolleranti.” Mario Lodi

Contesto e ambiente di apprendimento

Se l'attivazione del GLO può considerarsi come l'innovazione più rilevante rispetto alle procedure da seguire per la elaborazione e successiva verifica del PEI, l'attenzione al contesto, in particolare all'individuazione di barriere e facilitatori, lo è molto probabilmente in relazione ai contenuti. "Il PEI tiene conto dell'accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell'inclusione scolastica, avendo particolare riguardo all'individuazione dei facilitatori e delle barriere, secondo la prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF dell'OMS" (DL n.66/2017 art.7, comma 2/b). Nella prossima slide verranno analizzati i possibili facilitatori e le barriere all'interno della classe.

Possibili barriere

Carenze tecnologiche specifiche o di competenze nel loro uso

Scarsa collaborazione da parte dei professionisti sanitari

Classe problematica

Insegnanti con scarsa competenza sulla disabilità specifica

Prevalenza di stili didattici molto rigidi

Classe troppo numerosa

Scarsa collaborazione/disponibilità della famiglia

Carenza materiale didattico

Ambienti eccessivamente rumorosi

Barriere architettoniche che impediscono l'accesso

Atteggiamenti negativi da parte di alcuni compagni

Carenza di spazi adeguati

Consolidata abitudine alla delega nei riguardi dei docenti di sostegno ed educatori

Ambiente scolastico molto competitivo

Ambiente sociale poco stimolante

Facilitatori

Ambiente fisico ampio e funzionale

Ambiente scolastico collaborativo, i compagni sono una risorsa

Ambiente sociale stimolante

Corresponsabilità educativa diffusa e sostanziale da parte di tutti i docenti

Buona collaborazione da parte dei professionisti sanitari

Atteggiamenti positivi da parte dei compagni

Insegnanti con adeguate competenze anche sulla disabilità specifica

Tecnologie specifiche presenti ed effettivamente utilizzate

Clima di classe sereno

Buona collaborazione/disponibilità della famiglia

Adeguata dotazione di materiale didattico

Piena collaborazione con il personale ATA

Stili didattici flessibili e aperti

Osservazioni e interventi sulle quattro dimensioni

A parte il passaggio dalle nove aree precedenti alle quattro dimensioni, la sezione del PEI destinata all'osservazione e agli interventi educativi non si discosta molto da quella che era in precedenza l'impostazione abituale dei PEI in uso nelle scuola. Ci sono, tuttavia, due aspetti potenzialmente molto innovativi, ovvero:

  • la ricerca dei punti di forza, piuttosto che le disfunzionalità dei soggetti
  • la definizione per ciascun obiettivo di esiti effettivamente verificabili.

Far emergere i punti di forza

È frequente che la documentazione clinica si concentri prevalentemente sugli aspetti critici del funzionamento dello studente con disabilità, anche perché si ritiene che questo sia il suo scopo, ovvero produrre una certificazione valida che giustifichi quante più ore di sostegno possibili. In un PEI ben fatto però si deve andare oltre e progettare degli interventi che facciano sviluppare ed emergere le potenzialità degli studenti. A volte individuare i punti di forza non è per nulla semplice perché nettamente sovrastanti appaiono gli aspetti negativi, che deprimono e demoliscono la motivazione dei docenti. È importante interrompere il circolo vizioso che si instaura a seguito di un fallimento didattico, e per farlo occorre che tutto il GLO si impegni nell'individuare i punti di forza degli studenti disabili, senza focalizzarsi sulle problematicità, evitando a tutti i costi la coruminazione tra gli attori dell'inclusione

Esiti realmente verificabili

Nel nuovo PEI è specificato che, per ciascuna dimensione, vanno indicati gli esiti attesi, ossia i comportamenti e le prestazioni che consentiranno, alla fine del percorso, di affermare che gli obiettivi didattici sono stati effettivamente raggiunti. È una procedura, quella dell'individuazione degli esiti attesi, che comporta alti rischi di autoreferenzialità. Tali problematiche possono essere superate definendo sin dall'inizio, in modo rigoroso e oggettivo, i risultati che ci si aspetta di ottenere. Se un PEI si limita ad affermazioni come favorire la comunicazione, migliorare l'autostima, fornire gli strumenti necessari agli apprendimenti ecc., è molto difficile alla fine dell'anno scolastico, al momento della verifica finale, poter asserire se gli obiettivi sono stati raggiunti o meno, e i rischi di discussioni e contrapposizioni all'interno del GLO saranno molto elevati.

La progettazione curricolare

Che nel nuovo PEI dovessero essere definiti gli obiettivi materia per materia era cosa già risaputa da tempo, soprattutto ai fini della valutazione del percorso didattico del discente disabile. Va da sé che all'interno del documento vadano definite le indicazioni per ritenere conseguiti, e quindi per valutare, gli obiettivi didattici. Il Dlgs 66/2017 richiede che oltre agli obiettivi debbano essere dichiarate le modalità di verifica e i criteri di valutazione che verranno applicati in relazione al percorso didattico del discente. La definizione degli obiettivi disciplinari richiede il coinvolgimento attivo dei vari docenti curricolari e questa è certamente un'innovazione che dovrebbe portare effetti positivi concreti e rilevanti rispetto a una corresponsabilità educativa. Gli obiettivi didattici da far conseguire allo studente disabile potranno essere tutti conformi e uguali a quelli del resto del gruppo classe. Talune volte potranno essere parzialmente similari, altre volte totalmente difformi. Anche in queste circostanze è necessario ricorrere alla corresponsabilità educativa e decidere assieme ai colleghi quali criteri valutativi applicare al caso concreto.

Esercitazione di gruppo

Ciascun gruppo immagini di ritrovarsi all'interno di una classe limite, ove siano riscontrabili alcune delle barriere all'inclusione trattate a lezione. Successivamente, si ricorra a Google Scholar per ricercare articoli scientifici che trattino delle possibili strategie di intervento da applicare per promuovere una maggiore inclusività nel gruppo classe e si progetti un intervento didattico basato sulle evidenze raccolte. Si riporti l'intervento progettato all'interno di un elaborato multimediale da caricare sulla piattaforma e-learning, nell'apposito box consegna. Nelle slide si specifichino: composizione della classe e relativi comportamenti problema; metodologie e strategie di intervento adottate per l'abbattimento delle barriere; le fasi dell'intervento didattico inclusivo, con conseguenti effetti attesi sulla classe e, in ultimo, gli articoli consultati. Si augura a tutte e tutti buon lavoro. Per qualsiasi domanda, questione o remora, sono a vostra disposizione.

Giochiamo con i Serious Game (italiani)

Cliccate sul seguente link:

https://www.vitecoelearning.eu/serious-game/

Giochiamo con i Serious Game (italiani e inclusivi)

Cliccate sul seguente link:

https://www.youthforlove.eu/game/

Facciamo un questionario sull'efficacia dei Serious Game

Cliccate sul seguente link:

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Si progetti brevemente un intervento didattico con un SG

Cliccate sul seguente link, oppure inquadrate con la fotocamera il seguente QR Code:

https://forms.gle/dwV31Jy3bnwzRqmm7