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UGO FOSCOLO
Francesca Brigandi
Created on July 17, 2023
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Transcript
Ugo Foscolo
Poeta, scrittore e letterato italiano
" Forse perchè della fatal quiteTu sei l'imago a me sì cara vieni O sera!"
Opere
Biografia
Pensiero e Poetica
Nasce a Zacinto nel 1778 (oggi Zacinto si chiama Zante, all'epoca era un'isola greca che però apparteneva a Venezia) da padre veneziano, di professione medico, e madre greca. Dopo la morte del padre nel 1792 si trasferì a Venezia dove iniziò a studiare e ad appassionarsi ai classici, soprattutto greci e latin, ma anche ad alcuni filosofi illuministi in particolare al Rosseau e alle idee della Rivoluzione Francese. Fu quindi un grande sostenitore di questi ideali rivoluzionari in particolare di Napoleone a cui dedicò anche un’opera (Ode a Bonaparte Liberatore). All'epoca infatti era forte la presenza degli austriaci in Italia, quindi il dominio da parte straniera. Napoleone, invece, entrando con le sue truppe in Italia si era presentato come un vero e proprio liberatore e tanto fascinò Foscolo che si arruolò anche come volontario nell'esercito Napoleonico.
Bio
A questa forte ammirazione però seguì una grande delusione, un forte senso di tradimento dopo il Trattato di Campoformio nel 1797, in cui Napoleone cedette Venezia all'Austria. A questo punto Foscolo aprì gli occhi e cominciò a vedere Napoleone per quello che era, ovvero un conquistatore e non un liberatore. Così Foscolo lascia Venezia e nel 1798 si trasferisce a Milano dove conosce altri poeti e altri letterati come Vincenzo Monti e Giuseppe Parini. Nel 1801 muore il fratello Giovanni morto suicida probabilmente per debiti di gioco e su questa cosa Foscolo gli dedicherà anche un sonetto molto famoso come “In morte del fratello Giovanni”.
Bio
Foscolo poi ebbe una vita amorosa molto intensa; ebbe diverse storie con varie nobildonne e da una di queste da una donna inglese conosciuta in Francia avrà anche una figlia Floriana che sarà importante perché sarà quella che lo assisterà negli ultimi anni di vita.
Nel 1812 si congeda dall’esercito e si trasferisce a Firenze. Nel 1815 Napoleone cade definitivamente nella battaglia di Waterloo. A questo punto gli austriaci riprendono il controllo in Italia quindi Foscolo decide di partire in esilio, volontario, fuggendo prima in Svizzera e poi a Londra dove però morirà in povertà in malattia soli 49 anni (10 settembre 1827) assistito proprio dalla figlia Floriana. Solo successivamente nel 1871 le sue spoglie verranno trasferite nella chiesa di Santa Croce a Firenze (ne parla anche nei Sepolcri) e il suo corpo giace accanto a grandi personaggi illustri come Michelangelo Machiavelli e Galileo.
Bio
Home
Pensiero e Poetica
In età giovanile fu influenzato dalle idee illuministe (in particolare il Rosseau: principi come quelli di libertà e di uguaglianza), impegno politico con la situazione italiana tradita poi da Napoleone ed infine il materialismo una visione materialistica della realtà dove tutto è fatto di materia, non c'è l'anima non c'è qualcosa di trascendente e quindi non c'è vita dopo la morte. La morte per Foscolo è vista come la fine di tutti male, una sorta di speranza e di pace eterna (es. nel sonetto In morte del fratello Giovanni). Con la maturazione il suo pensiero diventa sempre più pessimista incarnando sempre di più lo spirito del romanticismo. Infine sottolinea ancora una volta il grande valore che Foscolo da alla poesia proprio perché è capace di rendere eterne le cose, come ad esempio la bellezza femminile, ma anche le gesta eroiche dei personaggi illustri.
Pensiero
Poetica
Linguaggio
Opere
Home
Opere
Le ultime lettere di Jacopo Ortis
GEROLAMO ORTIS studente suicida a Padova nel 1796. Si ispira, dunque, ad una vicenda realmente accaduta. Nel romanzo Ortis è l'alter Ego di Foscolo e della crisi degli ideali rivoluzionari.
Romanzo epistolare: raccolta di 67 lettere che il giovane Ortis invia all'amico Lorenzo Alderani
La prima edizione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis è a Bologna nel 1798. L’editore Marsigli aspettava che Foscolo consegnasse la parte finale dell’opera, così da ultimare la pubblicazione. Gli Austro-Russi incalzano e Ugo Foscolo, ufficiale dell’esercito napoleonico, interrompe la stesura per andare a combattere. L’editore, che crede nel romanzo, affida gli appunti dell’autore ad Angelo Sassoli: sarà lui a completare il romanzo. L’opera viene pubblicata nel 1798 a insaputa dell’autore, di cui si può immaginare il disappunto non appena ha notizia di quanto accaduto. Sconfessata l’opera, la ripubblica nel 1802 a Milano, revisionata e col titolo odierno, Ultime lettere di Jacopo Ortis. La ripubblicherà ancora due volte: a Zurigo (1816) e a Londra (1817).
Storia editoriale complessa
"Ultime Lettere di Jacopo Ortis" è chiaramente ispirato a "I Dolori del Giovane Werther" di Goethe, che diventa il nodo centrale dell'intreccio, un giovane che si suicida per amore di una donna già destianata ad un altro. E' fonte di ispirazione anche il nucleo tematico, cioè la figura di un giovane intellettuale in conflitto con un contesto sociale in cui non può inserirsi, rappresentando la contrapposizione intellettuale-società attraverso una vicenda privata e psicologica, cosa che Foscolo riprende riadattando il tutto al contesto italiano.
Modelli
Info
Le prime parole del libro Ultime lettere di Jacopo Ortis sono di Lorenzo Alderani al lettore: cerca la sua benevolenza e affida alla sua compassione la storia del suo caro amico, morto suicida. La vicenda prende il via l’11 ottobre del 1797, in coincidenza con il Trattato di Campoformio: il giovane Ortis, patriota veneziano e sostenitore di Napoleone Bonaparte, scrive disperato all’amico Lorenzo: «Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia». Con il Trattato, infatti, Venezia è stata ceduta alla nemica Austria; Napoleone si è rivelato un traditore degli ideali di libertà. Jacopo è nelle liste di proscrizione: se catturato, rischia di essere messo a morte.
La delusione politica: il Trattato di Campoformio
Trama
Esule e ramingo, fugge sui Colli Euganei. È disperato, solo, tradito nei suoi ideali più alti. Qui vive in solitudine, cercando poche volte la compagnia della gente del posto, leggendo Plutarco. Conosce Teresa, che desta una fortissima impressione in lui. Sente l’anima in tempesta, travolta dalla sensazione di aver incontrato una donna fatale. La fanciulla però è promessa sposa di Odoardo, giovane colto, educato, ma freddo, poco incline a passioni autentiche. Jacopo si intrattiene spesso nella casa di Teresa, insegna a leggere e a scrivere a Isabella, sorellina di Teresa. Si sente sereno. Durante una gita ad Arquà per visitare la tomba di Petrarca, Teresa gli confessa che non ama Odoardo, ma dovrà sposarlo per non disubbidire al padre.
L'incontro con Teresa
Intanto Odoardo lascia i Colli Euganei. Dopo un breve passaggio a Padova, Jacopo, torna da Teresa: l’affetto si fa sempre più forte e i due infine, si baciano: «Sì, Lorenzo! – dianzi io meditai di tacertelo – Or odilo, la mia bocca è tuttavia rugiadosa – d'un suo bacio – e le mie guance sono state inondate dalle lagrime di Teresa. Mi ama – lasciami, Lorenzo, lasciami in tutta l'estasi di questo giorno di paradiso» (lettera del 14 maggio 1797, ore 11). Quel momento così sublime turba entrambi: Teresa trema quando vede il padre, sentendosi scoperta; Jacopo è preda della malattia d’amore. Sente che è necessario mettersi in viaggio.
Il bacio
Il viaggio per l'Italia
Va a Bologna, a Milano, dove incontra Giuseppe Parini, con cui ha un intenso colloquio: A Firenze, dove visita la Basilica di Santa Croce; e poi è a Ventimiglia, dove medita con lucidità e pessimismo sulla storia e sui destini dell’uomo; vorrebbe andare in Francia, ma desiste. Tocca Alessandria, Rimini, Ravenna: qui visita la tomba di Dante, il grande poeta esule, come esule era lui.
Apprende la notizia che Teresa e Odoardo si sono sposati; Ortis medita allora il suicidio e si accinge a pianificarlo nei dettagli. Fa ritorno ai Colli Euganei, si chiude nello studio, esaminando tutte le sue carte: ne distrugge alcune. Va dalla madre, per un ultimo abbraccio. Non manca di scrivere due ultime meravigliose lettere: una a Lorenzo e una a Teresa. Predisposta ogni cosa, si uccide. Gli ultimi istanti della vita del protagonista ci sono raccontati nella ricostruzione di Lorenzo.
Il suicidio