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Ellis Island Lorenzo Beoni

Lorenzo Beoni

Created on July 16, 2023

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Ellis Island

A partire dalla metà del XIX secolo milioni di persone giunsero negli Stati Uniti da ogni angolo del mondo, ma soprattutto dall'Europa. La porta d'ingresso della maggior parte di loro fu New York: tra il 1855 e il 1890 la città accolse otto milioni di migranti. Per gestire quest'affluenza di massa, nel 1891 il governo federale decise di centralizzare la politica migratoria e di costruire una struttura appropriata per ricevere questa moltitudine nella baia di New York. Così, a partire dal 1892, tutti coloro che arrivavano alla Grande Mela dovettero passare dal centro di controllo migratorio di Ellis Island, dove erano sottoposti a un'ispezione medica e a una verifica rispetto ai requisiti per trasferirsi nel Nuovo Mondo

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Lorenzo Beoni

Ellis Island è un isolotto di appena un quarto di chilometro quadrato, situato nella baia di New York. Fino al 1954, anno della sua chiusura, vi passarono 12 milioni di persone, a un ritmo compreso tra le duemila e le cinquemila al giorno, e l'isola fu ampliata artificialmente fino ad assumere, negli anni trenta, l'aspetto che ha tutt'oggi. Le strutture che ospitano cucine e lavanderie sono disposte ai lati, e la centrale elettrica è sullo sfondo, di fronte al complesso ospedaliero. In seguito furono costruiti i padiglioni e gli altri edifici amministrativi visibili in primo piano.

Trattamento degli immigrati

Lo sbarco

I passeggeri di prima e seconda classe venivano ispezionati direttamente sull'imbarcazione nel porto di Manhattan. Il controllo a Ellis Island era riservato ai migranti che avevano viaggiato in terza classe. A sinistra, un gruppo di migranti sbarca con i propri bagagli, che lascerà nella grande sala al piano terra dell'edificio principale in attesa delle ispezioni necessarie. Il documento che alcuni stringono in bocca è una carta d'identità con diversi dati personali, come il nome, la nazionalità, l'età o il porto di partenza, che più avanti dovranno presentare alle autorità.

Motivi dell'immigrazione

Fino alla fine del XIX secolo la maggior parte dei migranti che arrivarono a New York proveniva dall'est e dal nord Europa, ma quando lo smistamento fu spostato a Ellis Island il centro geografico virò al sud e iniziò una grande ondata migratoria dall'Italia. Il motivo era prevalentemente economico: scappare dall'estrema povertà

In una gran numero di casi la persecuzione religiosa era un ulteriore motivo, oltre alla miseria, per fuggire dall'Europa. Per quanto riguarda gli ebrei, nella prima metà del XIX secolo ci fu una grande ondata migratoria proveniente dalla Germania, a cui se ne aggiunse un'altra agli inizi del XX secolo provocata dai pogrom russi. Tra il settembre 1906 e il giugno 1908 negli Stati Uniti entrarono 131.910 ebrei, la maggior parte deiquali passò da Ellis Island

Visite Mediche

Appena sbarcati, i nuovi arrivati venivano accompagnati nell’edificio principale, dove depositavano i bagagli al piano terra. Quindi iniziavano la lunga fila che conduceva alla sala di registrazione al primo piano. Qui si effettuava la visita medica, allo scopo d’individuare eventuali segni di disabilità, disturbi mentali o malattie contagiose. Si trattava della cosiddetta ispezione di sei secondi, il tempo che i medici avevano a disposizione per effettuare tutte le osservazioni richieste. In questa fotografia del 1907 vediamo una donna con i suoi tre figli e, sullo sfondo, un medico che esegue l’ispezione oculare, uno degli esami più temuti dagli immigrati. I dottori cercavano i segni del tracoma, una malattia contagiosa degli occhi, e per sollevare la palpebra usavano una specie di rudimentale uncinetto.

Quelli costretti ad aspettare

Colloquio decisivo

Dopo l’ispezione medica, i migranti attendevano di essere chiamati dal funzionario doganale. Questi per prima cosa chiedeva la ragione del loro arrivo negli Stati Uniti. I funzionari verificavano anche che gli immigrati non avessero precedenti penali, che ci fosse qualcuno disposto ad accoglierli e che avessero con sé denaro a sufficienza. Una volta superato il colloquio, potevano recuperare i propri bagagli ed entrare nel Paese.

Di solito la trafila a Ellis Island non richiedeva più di qualche ora. Ma se un immigrato non disponeva della documentazione completa, presentava sintomi di malattia o non aveva nessuno che lo venisse a prendere, poteva essere trattenuto nelle strutture d’immigrazione per diversi giorni, se non settimane. Inoltre, dato che gli immigrati arrivavano generalmente con l’intera famiglia, se uno aveva un problema anche gli altri parenti dovevano restare nel centro.

A causa delle difficoltà burocratiche o di salute dei genitori, i bambini rimanevano affidati alle autorità d'immigrazione. Nel loro periodo di permanenza a Ellis Island ricevevano cibo e un posto per dormire; c’era anche una specie di scuola dove imparavano le prime parole d’inglese.

Era sempre un gran sollievo per gli immigrati ricevere il visto d’ingresso nel Paese

I migranti ammessi dovevano farsi attaccare un cartellino identificativo sul bavero della giacca e quindi potevano dirigersi verso il molo per imbarcarsi sul traghetto che li avrebbe portati a New York, come la famiglia che compare in questa fotografia del 1925.

Una Nuova Vita!