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FORMAZIONE OSS
andrea moro
Created on July 8, 2023
Corso per operatori sociosanitari, cenni di anatomia, tecniche di mobilizzazione, ausili maggiori e minori, sistemi di protezione/contenzione
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Transcript
FormazioneOSS
anatomia
mobilizZazione DEL PAZIENTE
AUSILI MAGGIORI E MINORI
SISTEMI DI PROTEZIONE E PREVENZIONE
CENNI DI anatomia
APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO
L'apparato muscolo-scheletrico è composto da ossa, articolazioni e muscoli e ha il compito di sostenere e difendere l'organismo, oltre che di consentirne il movimento.
Il muscolo è un tessuto composto da particolari fibre, dette fibre muscolari, dotate di capacità contrattile.
MUSCOLI
All'interno dell'organismo umano si distinguono due grandi tipologie di muscoli: la muscolatura striata, detta anche "rossa" o volontaria, regolata dalla volontà del soggetto, e la muscolatura liscia, detta anche "bianca" o involontaria, la cui attività contrattile è autonoma e indipendente dalla volontà del soggetto.
Rivestimento esterno del corpo dell’uomo o degli animali, formato dall’epidermide, lo strato più esterno del tegumento, e dal derma
PELLE
Quando una persona resta nella stessa posizione la pressione esercitata dalle prominenze ossee, provoca mancanza di O2, di nutrimento e un accumulo di scorie nelle cellule
Questa situazione porta alla degenerazione del tessuto creando spaccature e lesioni più profonde ed estese
LESIONI DA DECUBITO
Pelle
Stadio 1
Stadio 2
Tessuti molli
Osso
Stadio 4
Stadio 3
CHE ORIGINE HA UNA LESIONE DA DECUBITO??
CAUSA DI OGNI MALE E' LA LIMITAZIONE AL MOVIMENTO!!!!!
QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE DI UNA LIMITAZIONE?
FISIOLOGICHE
SOCIALI
PSICOLOGICHE PSICHIATRICHE
TERAPEUTICHE
Movimenti incontrollati: cause neurologiche (cervelletto)
FISIOLOGICHE
Derivano da patologie a carico dell’apparato locomotore(fratture, ferite, malattie del sistema nervoso centrale)
Movimenti incontrollati: cause neurologiche (cervelletto)
Ipocinesi: (poco movimento) patologie degli anziani a causa di alcune lesioni (parkinson)
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CONTRATTURE: Derivanti da fattori come paura, sfiducia…. Queste persone possono apparire irrequiete e taciturne fino ad arrivare a somatizzare lo stress con serie patologie come cefale, dolori di schiena, etc…
PSICOLOGICHE o PSICHIATRICHE
MOVIMENTI STEREOTIPATI: presenti in alcune psicopatie, consistono in una ripetizione automatica di movimenti finalizzati
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Le condizioni di vita influenzano malattie come rachitismo o sindromi da malnutrizione
SOCIALI
Scelte politiche come abbattimento delle barriere architettoniche per le persone con limiti funzionali
Return
TERAPEUTICHE
Per alcuni motivi terapeutici e/o assistenziali il paziente può essere limitato nei movimenti contro la sua volontà. Questo porta ad una
CONTENZIONE del MALATO Cioè l’insieme di misure con lo scopo di limitare il movimento del paziente, limitandone la libertà individuale
PROTEZIONE
Return
L'Accordo Stato-Regioni del 2001 definisce tre macroaree di competenza: tecnica, professionale e relazionale.
COMPETENZE RELAZIONALI che si riflettono nel lavoro di squadra, nella comunicazione partecipativa con l'utente e la famiglia, nell'interazione con il personale sanitario e con i pazienti, nella collaborazione con strutture sociali e culturali, nell'organizzazione di momenti di socializzazione e nell'accoglienza degli utenti. L'OSS gestisce il lavoro con riservatezza ed etica e condivide conoscenze con i tirocinanti.
COMPETENZE PROFESSIONALI comprendere le diverse tipologie di utenti, elaborare interventi personalizzati, gestire situazioni problematiche e ambientali, prevenire rischi e sindromi da immobilizzazione, fornire interventi educativi e conoscere l'organizzazione dei servizi sanitari e sociali.
COMPETENZE TECNICHE collabora con l'equipe multidisciplinare, gestisce l'ambiente di vita dell'utente, si occupa dell'igiene personale, prepara i pasti, effettua la pulizia e la manutenzione, aiuta con i farmaci e le prestazioni sanitarie, fornisce supporto e assistenza nelle attività quotidiane e nei servizi assistenziali.
Return
mobilizzazione degli ospiti
“Nella movimentazione di un paziente non autosufficiente, non riflettere su quello che si sta per fare può essere pericoloso. Infatti le azioni che si devono compiere devono essere intraprese applicando le corrette manovre di movimentazione, riflettendo quindi su come creare una buona base di appoggio e un giusto equilibrio, scomponendo il movimento in più fasi, pensando alle prese giuste, disponendo correttamente le attrezzature.”
04
01
MODALITàOPERATORE
ergonomia
CARROZZINA posizionare la carrozzina nel modo più congruo rispetto al movimento da fare;controllare che sia ben frenata; rimuovere gli elementi ingombranti ( bracciolo – pedana poggiapiedi )
paziente PARZIALMENTE COLLABORANTE
paziente NON COLLABORANTE
05
02
MODALITàPAZIENTE
RICORDARE LE NORME
LETTO ruote del letto siano frenate; regolare l’altezza in maniera adeguata alla statura dell’operatore ed alla manovra da effettuare.
RICORDARE LE NORME
06
03
MODALITàOPERATORE
Preparazione: Verifica che le cinghie o le sospensioni siano pulite, intatte e adatte al paziente. Preparazione del paziente e del sollevatore: Spiega al paziente il processo di trasferimento e rassicuralo sulla sicurezza dell'operazione. Assicurati che il sollevatore sia posizionato in modo sicuro, con le ruote bloccate se necessario. Applica le cinghie o le sospensioni al paziente in modo appropriato. Sollevamento del paziente: Solleva il paziente lentamente ed in modo controllato, in modo che si senta sicuro, facendo attenzione a mantenere una buona postura e a evitare movimenti bruschi o repentini.
AUSILI MAGGIORI
Trasferimento: Sposta il sollevatore nella posizione desiderata, come ad esempio sopra la sedia a rotelle o sopra il letto. Abbassa il paziente in modo lento e controllato, assicurandoti che il paziente sia stabile e ben posizionato nel nuovo luogo. Rimozione del sollevatore: Rimuovi con cura le cinghie o le sospensioni dal paziente dopo averlo posizionato correttamente.
DISCO, CINTURA E TELO
AUSILI MINORI
QUANDO?QUANTO COLLABORA?
TECNICHE DI MOBILIZZAZIONE
Spostare il paziente verso il cuscino.Il paziente è sdraiato.
gli operatori sono posti ai lati del paziente: Se è presente un telino è possile spostare il paziente sollevandolo dal telo Se il telino non è presente: appoggiamo il dorso della mano caudale (distale rispetto alla testa del paziente) dietro la sua spalla, facendola passare sotto l’ascella; la mano craniale (prossimale rispetto alla testa del paziente) sul letto; - sollevano il paziente facendo forza sugli arti inferiori e sul braccio craniale
Spostare il paziente verso il cuscino.Il paziente è seduto
TECNICHE DI MOBILIZZAZIONE
gli operatori, posti ai lati del paziente, appoggiano un ginocchio sul letto, dietro il suo bacino; mettono il paziente a braccia “conserte”; effettuano la “presa crociata” afferrando saldamente con una mano entrambi gli arti superiori con l’altra mano effettuano la presa sotto la coscia; - sollevano e spostano il paziente verso il cuscino
SPOSTAMENTO CARROZZINA/ LETTO DI PAZIENTE NON COLLABORANTE
TECNICHE DI MOBILIZZAZIONE
GERARCHIA DI INTERVENTI
- Adeguamento del letto regolabile a tre sezioni e in altezza
- Utilizzo sollevatore
- Manovra manuale solo se il piano assistenziale lo prevede.
Manovra manuale -per questa manovra sono sempre necessari due operatori. Sono possibili due modalità: la modalità 2 è da considerare meno sovraffaticante quando il letto non è regolabile in altezza. Modalità 1: lo spostamento va scomposto in due fasi. - Fase 1 – presa del paziente - Fase 2 – trasferimento verso il letto.
SPOSTAMENTO CARROZZINA/ LETTO DI PAZIENTE COLLABORANTE
TECNICHE DI MOBILIZZAZIONE
GERARCHIA DI INTERVENTI
- Adeguamento del letto regolabile a tre sezioni e in altezza
- Utilizzo sollevatore
- Manovra manuale solo se il piano assistenziale lo prevede.
SPOSTAMENTO CARROZZINA/ LETTO DI PAZIENTE COLLABORANTE
TECNICHE DI MOBILIZZAZIONE
SPOSTAMENTO LETTO / BARELLA DI PAZIENTE NON COLLABORANTE
TECNICHE DI MOBILIZZAZIONE
Adeguamento del letto regolabile a tre sezioni e in altezza Utilizzo teli ad alto scorrimento Manovra manuale.
SISTEMI PROTEZIONE E PREVENZIONE
CUSCINI ANTIDECUBITO
un sistema di supporto per la posizione seduta che distribuisce la pressione e protegge i tessuti molli dalla formazione di piaghe da decubito. Si utilizza sopra sedie, poltrone, carrozzine per chi deve mantenere tale posizione per diverse ore. Un cuscino antidecubito offre anche una seduta più confortevole, migliora la postura e assorbe le vibrazioni.
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SISTEMI PROTEZIONE E PREVENZIONE
MATERASSI ANTIDECUBITO
SISTEMI PROTEZIONE E PREVENZIONE
CINTURE DI PROTEZIONE CONTENZIONE
GRAZIE PER L'ATTENZIONE
DOTTORE MAGISTRALE FISIOTERAPIAOSTEOPATA ANDREA MORO
ANDREA MORO FISIOTERAPISTA OSTEOPATA
3495512557
FISIOMORO
Categoria IV: Perdita tessutale a tutto spessore
Perdita di tessuto a tutto spessore con esposizione di osso, tendine e muscolo. Potrebbero essere presenti slough o escara. Spesso include lo scollamento o la tunnellizzazione dei tessuti. Le ulcere a questo stadio possono estendersi nel muscolo e/o nelle strutture di supporto (ad esempio: la fascia, i tendini o la capsula articolare) favorendo l’osteomielite. Le ossa/tendini sono visibili o direttamente palpabili.
Non stadiabile/non classificabile. Perdita a tutto spessore di cute o tessuto – profondità ignota
Categoria/Stadio II: Perdita cutanea a spessore parziale
Perdita di spessore parziale del derma che si presenta come un’ulcera aperta superficiale con un letto della ferita rosso-rosa, senza tessuto devitalizzato (slough). Può anche presentarsi come una vescica intatta o aperta/rotta piena di siero.
L’OSS E LE COMPETENZE PROFESSIONALI In base alle competenze di natura strettamente professionale l’operatore socio-sanitario: Conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse; Conosce le diverse fasi di elaborazione di intervento personalizzato; Riconosce per i vari ambiti; le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all’utente sofferente, disorientato, agitato, demente e handicappato mentale. E’ in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni problematiche generali e specifiche dell’utente; Conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione; Conosce i principali interventi semplici e di educazione alla salute; rivolti all’utente e ai loro familiari; Conosce l’organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti di assistenza sanitaria.
Preparazione: Verifica che le cinghie o le sospensioni siano pulite, intatte e adatte al paziente.Preparazione del paziente e del sollevatore: Spiega al paziente il processo di trasferimento e rassicuralo sulla sicurezza dell'operazione. Assicurati che il sollevatore sia posizionato in modo sicuro, con le ruote bloccate se necessario. Applica le cinghie o le sospensioni al paziente in modo appropriato. Sollevamento del paziente: Solleva il paziente lentamente ed in modo controllato, in modo che si senta sicuro, facendo attenzione a mantenere una buona postura e a evitare movimenti bruschi o repentini.
Per ulcera da pressione o lesione/danno da pressione s’intende una lesione localizzata alla cute e/o al tessuto sottostante, solitamente localizzata su una prominenza ossea, come conseguenza diretta di una elevata/prolungata compressione, o di forze di taglio o stiramento, che determinano uno stress meccanico ai tessuti e la strozzatura dei vasi sanguigni (EPUAP/NPUAP, 2016).
Lesioni da pressione, chi sono i pazienti a rischio?
- Anziani ultrasettantenni
- Mielolesi per la riduzione della sensibilità
- Miastenici per la riduzione della forza di contrazione muscolare
- Sclerosi multipla per la presenza di spasticità e parestesie
- Pazienti oncologici
- In stato di coma per immobilità assoluta
- Neurolesi o politraumatizzati
- Diabetici a causa della neuropatia
- Portatori di apparecchi gessati
L’OSS E LE COMPETENZE TECNICHEL’OSS è in grado di collaborare con tutta l’equipe multidisciplinare per la realizzazione degli obbiettivi di squadra e sa attuare i piani di lavoro. Utilizza metodologie di lavoro comuni che permettano di verificare l’andamento del lavoro di squadra. Collabora con l’utente e la sua famiglia: -Nella gestione della casa e dell’ambiente, nell’igene e nel cambio biancheria; Nella preparazione e assunzione dei pasti; Nell’effettuazione di acquisti; Nella sanificazione e sanitizzazione ambientale. Si occupa della pulizia e della manutenzione di arredi e attrezzature, nonché della conservazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l’assunzione dei pasti; Cura il lavaggio, l’asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare. Garantisce la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico-sanitario, e dei campioni di esami diagnostici. Svolge attività finalizzate all’igene personale, al cambio della biancheria, all’espletamento delle funzioni fisiologiche, all’aiuto nella deambulazione, all’uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all’apprendimento e mantenimento di posture corrette. In sostituzione e appoggio ai familiari e su indicazione del personale preposto è in grado di: Aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso; Aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie; Osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l’utente può presentare; Effettuare piccole medicazioni e cambio delle stesse; Aiutare nelle attività di animazione che favoriscono la socializzazione, il recupero ed il mantenimento di capacità cognitive e manuali; Collaborare ed educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi; Provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella o carrozzella, Collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento; Utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell’utente; riducendo il rischio di caduta; Svolge attività d’informazione sui servizi del territorio e si occupa della cura del disbrigo di pratiche burocratiche; Infine accompagna l’utente per l’accesso ai servizi assistenziali.
fattori estrinseci:forze di attrito e di taglio e l’aumento della temperatura e dell’umidità della cute (microclima avverso);
fattori intrinseci: fattori inerenti al paziente responsabili di una scarsa perfusione tissutale, di una ridotta percezione sensoriale e di una insufficiente introduzione di principi nutritivi.
Eritema non sbiancante
Categoria/Stadio 1
Cute intatta con eritema non sbiancante di un’area localizzata generalmente in corrispondenza di una sporgenza ossea. L’area può essere dolorosa, solida, morbida, più calda o più fredda rispetto al tessuto adiacente.
Categoria III: Perdita di cute a tutto spessore
Perdita di cute a tutto spessore. Il tessuto adiposo sottocutaneo può essere visibile, ma l’osso, il tendine o il muscolo non sono esposti. Il tessuto devitalizzato (slough) può essere presente, ma non oscura la profondità della perdita di tessuto. Le ossa/tendini non sono visibili o direttamente palpabili. Può includere tratti sottominati e tunnellizzazione.
In merito alle competenze di natura relazionale, l’operatore socio-sanitario rispetta il principio del lavoro d’équipe rimarcato precedentemente. Si rapporta con l’utente e la famiglia comunicando in modo partecipativo in tutte le attività quotidiane d’assistenza e sa rispondere in maniera corretta coinvolgendo e stimolando al dialogo. E’ in grado in interagire in collaborazione con il personale sanitario e con il malato morente .Sa rapportarsi attraverso le competenze acquisite con strutture sociali, ricreative e culturali del territorio. Organizza in modo accurato momenti di socializzazione fornendo sostegno alla partecipazione alle iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambio residenziale. E’ in grado di partecipare all’accoglimento dell’utente in struttura e assicurare una puntuale informazione sul servizio e sulle risorse. Infine gestisce la propria attività lavorativa con la dovuta riservatezza ed eticità. Affiancandosi ai tirocinanti sa trasmettere i propri contenuti operativi.