Uno smartphone è un telefono cellulare con capacità di calcolo, memoria e connessione dati molto più avanzate rispetto ai normali telefoni cellulari, basato su un sistema operativo per dispositivi mobili ad esempio Android ed IOS, e hanno funzioni come riprodurre musica, scattare foto,riprodurre e girare video. Inoltre sono dotati di schermo tattile ad alta risoluzione e web browser che sono in grado di caricare s pagine web sia siti web. Possamo installare funzionalità aggiuntive attraverso le cosiddette app, scaricabili dai rispettivi negozi online. Qui possiamo vedere un samsung galaxy s7 del 2016, e per prima cosa possiamo vedere che è composto dal 56% di plastiche, 25% da metalli, 16% da vetro e ceramica e il 3% da materiali vari. Quando lo prendiamo in mano notiamo subito lo schermo touch, che ci permette di visualizzare le immagini e, toccandolo possiamo interagire con esso. Può essere di 5 tipi: LCD che sta per Liquid Crystal Display , OLED ovvero Organic Light-Emitting Diode, AMOLED ovvero Active Matrix Organic Light Emitting Diode, il SUPER AMOLED che è l'evoluzione dell'AMOLED, e Retina. Lo schermo LCD utilizza le proprietà di modulazione della luce dei cristalli liquidi,
L'OLED utilizza sottili strati di materiale organico, come il carbonio, posizionati tra due elementi conduttori, che permette l'emissione di una luce intensa nel momento in cui viene attivata la corrente elettrica. L'AMOLED è simile all'OLED, solo che a differenza di quest'ultimo utilizza un transistor, un TFT ovvero Thin Film Transistor per controllare la luminosità di ogni singolo pixel, venne commercializzato da Samsung . Il super AMOLED è un'evoluzione dell AMOLED che offre minori consumi, maggior luminosità, minori riflessi della luce solare e permette di costruire prodotti più sottili. I display Retina hanno la particolarità di avere più pixel in una determinata area per rendere il display più nitido, sono stati commercializzati da Apple. Quest'ultimo ha la risoluzione più alta e soddisfacente ma il Super Amoled è il più conveniente. In più i dispositivi più recenti sono dotati di un sensore di impronti digitali che permettono di sbloccarlo con l'impronta del proprietario, e dato che ogni persona le ha diverse, diventa uno dei metodi di sicurezza più sicuri. Inoltre possiamo individuare dei piccoli forellini che sono i microfoni, che sul nostro samsung s7 è presente uno sopra e uno sotto, e servono per farci sentire durante le chiamate, per interagire con l'assistente vocale o per la ricerca vocale. Funziona grazie ad un componente che reagisce alle onde sonore convertendole in un segnale elettrico. Inoltre, i microfoni moderni hanno la funzione della cancellazione del rumore che serve per garantire un'elevata qualità delle chiamate.
Poi possiamo individuare un gruppo di forellini ovvero l'altoparlante, che ci permette di ascoltare musica o di fare delle chiamate, funziona convertendo l'energia elettrica in energia meccanica che comprime l'aria e converte il movimento in energia sonora. Solitamente ce ne sono due, uno usato per le chiamate e uno per tutte le altre funzioni. In più uno smartphone ha dei pulsanti che servono a gestire le funzioni principali , i più moderni sono dotati solamente di quello d'accensione che serve per accenderlo e per spegnerlo, e quello per alzare o abbassare il volume. Oltre a ciò ogni dispositivo è dotato di una porta di ricarica che serve per ricaricare il cellulare, la quale può essere di diversi tipi: USB Micro che non viene più utilizzata, infatti è presente solo su quelli vecchi, USB Type C quella più nuova e la più utilizzata e infine il Lightning, abbastanza vecchio ma che viene ancora utilizzato dall'azienda Apple. Inoltre alcuni dispositivi sono dotati della ricarica wireless, ovvero appoggiando lo smartphone su una base di ricarica esso si ricaricherà senza aver bisogno di cavi. Ora diamo un'occhiata all'interno e possiamo distinguere 4 parti principali: la fotocamera, questo blocchetto che contiene l'obiettivo e il sensore, la quale può realizzare vari tipi di fotografie e video, le più performanti di oggi arrivano a moltissimi megapixel (ognuno equivale a un milione di pixel), successivamente troviamo la memoria che serve a immagazzinare i dati, viene misurata con i GB, e la si può espandere con una scheda di memoria.
Poi abbiamo il microprocessore, formato da una piastra di silicio, considerato il cuore del dispositivo, contiene i circuiti che eseguono gli ordini impartiti dalle app. Infine c'è la scheda madre, ritenuto il cervello, ed è un insieme di circuiti necessari per mettere in comunicazione tutti i pezzi di uno smartphone. Ai giorni d'oggi utilizziamo questo apparecchio come oggetto comune ma senza sapere quello che c'è stato dietro, e adesso ve ne parlerò. Ci troviamo nella II rivoluzione industriale, un processo industriale contraddistinto per le numerose innovazioni tecnologiche che divennero presto di uso comune, che avvenne soprattutto negli Stati Uniti, in Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Giappone. Ad esempio la nascita della lampadina nel 1879 da parte di Thomas Edison che ebbe numerosi aspetti positivi sulla vita sociale, la rivoluzione della siderurgia che facilitò la costruzioni, e rese l'industria ferroviaria molto più sicura ed efficace. Inoltre nacquero i primi velivoli come l'aereo con i fratelli Wright e il dirigibile di Von Zeppelin. Un'importante svolta fu anche quella delle comunicazioni con il telegrafo di Samuel Morse che permetteva di mandare dei segnali elettrici a distanza e arrivati a destinazione venivano tradotti, e Antonio Meucci che nacque a Firenze nel 1808 nel quartiere di Borgo San Frediano, famoso per l'invenzione del primo telefono, merito ottenuto con non poche difficoltà. Infatti, nel dicembre del 1871 depositò il caveat n. 3335 dal titolo Sound Telegraph in cui descriveva la sua invenzione. Però nel dicembre 1874 decadde il brevetto per mancanza di soldi e questo permise a Bell nel 1876 di brevettarlo a suo nome, e solamente nel 2002 fu riconosciuto come inventore del telefono. Il telettrofono era composto da due parti, un trasmettitore e un ricevitore, collegati da un filo e delle asticelle calamitate, e all'emissione del suono la membrana trasmittente vibrava, alterando la corrente del magnete . Questa alterazione viaggia lungo il filo e raggiungeva la seconda membrana che vibrando permetteva di riprodurre il suono.
Col passare degli anni questo apparecchio subì moltissime trasformazioni fino ad arrivare nel 1992 al primo smartphone che venne creato dall'azienda statunitense IBM, (International Buisness Machines) anche se messo in commercio solo nel 1994 , una delle più antiche e maggiori al mondo nel settore informatico. Produce e commercializza hardware, software per computer, middleware e servizi informatici ecc. Qui possiamo vedere la loro sede centrale che si trova ad Armonk, a New York negli USA. Era dotato di un display touch LCD da 4,5 pollici in bianco e nero controllato con un pennino, una risoluzione di 160X293 pixel, una memoria massima di 1,8MB, era dotato di una connessione ad internet ma solo per le mail. Le applicazioni principali erano un calendario, una rubrica, un orologio mondiale, una calcolatrice, le email e il gioco Scramble, un famoso rompicapo. Il nome si deve a Simon says , un gioco per bambini molto noto negli USA in cui un partecipante deve dare ordini agli altri. Successivamente uscirono moltissimi altri modelli, ma il vero cambiamento avvenne nel 2007 quando Steve Jobbs presentò al Moscone Center di San Francisco l'iphone 2G. Lo descrisse come l'unione di un Ipod, un cellulare rivoluzionario e un dispositivo per le comunicazioni internet. Infatti la vera novità era quella di possedere un unico dispositivo per tutti e tre i settori. Era dotato di connessione inernet e bluetooth, una camera posteriore da 2MP, memoria massima di 16GB, un dislay LCD da 3,5 pollici e con una risoluzione di 320X480 pixel.
Ora vi vorrei spiegare la fotocamera sugli smartphone, ma prima di tutto spiegherò com'è nata la fotografia. La storia della fotografia ebbe inizio nel 1826, quando un francese di nome Nièpce realizzò la prima immagine fotografica della storia, dalla finestra di una casa a Le Gras. Per arrivare a questo risultato utilizzò la camera oscura, ovvero una scatola di legno con un foro e una lente, nella quale collocò una lastra fotosensibile grazie al bitume di Giudea, che dopo un esposizione di diverse ore, le parti esposte alla luce si scolorivano e indurivano, mentre le parti scure non subivano alterazioni. Successivamente la lastra veniva lavata in essenza di lavanda, e cosparsa di inchiostro. Terminato questo procedimento chiamato eliografia, appariva l'immagine. Tuttavia la qualità dell'immagine è molto povera e i contorni poco nitidi. Per ottenere le prime immagini nitide dovremo attendere il 1837 quando Daguerre realizzò il primo prototipo di daguerrotipia, ma che venne presentato soltanto nel 1839 segnando la nascita della fotografia. Si ottiene utilizzando una lastra di rame ricoperta di argento e lucidata, sensibilizzata alla luce con vapori di iodio, successivamente la si colloca nel dagherrotipo e viene esposta per circa 15 minuti. Successivamente la lastra veniva esposta a vapori di mercurio, che rendono biancastre le zone esposte alla luce. Infine il fissaggio si ottiene con una soluzione di tiosolfato di sodio. Il prodotto finito rivelava un'immagine molto definita, però molto sensibile, inoltre il processo era molto pericoloso per i vapori di mercurio, che se inalati portavano alla morte.
Questi due procedimenti però non permettevano di realizzare delle copie e per questo nel 1839 nacque la calotipia. Ovvero un processo fotografico messo a punto da William Talbot che permetteva di riprodurre la copia di un'altra immagine. Dopo aver ottenuto l'immagine di partenza si inizia la stampa. Consisteva nell'immergere dei fogli di carta in acqua salata, asciugati e pennellati con il nitrato d'argento. Successivamente veniva unito con l'altro foglio all'interno di due lastre di vetro, ed esposto al sole per 15 minuti. Il risultato finale riproduceva l'immagine con una tonalità quasi rossa. La prima macchina fotografica fu quella utilizzata da Daguerre con il nome di Dagherrotipo. Consisteva in una scatola di legno con un foro e una lente su uno dei suoi lati. All'interno veniva messa la lastra sensibilizzata, e grazie alle due casse scorrevoli era possibile regolare la messa a fuoco sull'immagine. Successivamente la luce schiariva la lastra dando vita all'immagine. Tutte queste fotografie però erano in B/N e se si voleva avere un'immagine a colori bisognava colorarla a mano, solo nel 1861 Thomas Sutton lavorando con Maxwell, realizzò tre immagini di un nastro scozzese usando i filtri rosso, verde e blu davanti all'obiettivo, dopodichè furono proiettate su uno schermo con tre diversi proiettori, e sovrapposte formavano l'immagine colorata.
La prima volta che sentimmo parlare di immagine digitale fu nel 1957, quando Russel Kirsch digitalizzò una foto analogica di suo figlio. Era un ingegnere americano del National Bureau of Standards, e nel 1957 il suo gruppo sviluppa uno scanner per digitalizzare le immagini, la prima fotografia scannerizzata è quella del suo stesso figlio Walden. La macchina era basata su un sistema rotante a rullo, sul quale era collocata l'immagine illuminata. La scansione durava 25 secondi e diede vita ad una fotografia di 176 pixel per lato, aveva una risoluzione bassa, a causa dei computer dell'epoca. Oggi è conservata al Portland Museum of Art, nello stato del Maine, USA. L'immagine digitale la troviamo ancora oggi quando facciamo delle foto con uno smartphone, anche se molto diverse da quelle di un tempo. Il primo telefono dotato di una fotocamera fu il Samsung SGH-V200 lanciato in Corea del Sud nel giugno 2000. Il dispositivo aveva una camera fotografica da 0,1 MP, non era in grado di fare video e non possedeva il touchscreen. Totalmente diverso da quelli che conosciamo oggi, come il Samsung Galaxy s23 Ultra che possiede una fotocamera da selfie da 12MP, una super-grandangolare da 12MP, la principale da 200MP, una con teleobiettivo e zoom ottico 10X e una 3X con una risoluzione di 12000 x 9000 pixel. Un altro concorrente è l'Iphone 14 Pro con la principale da 48MP, un teleobiettivo da 12MP, un ultragrandangolare da 12MP e quella anteriore da 12MP
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Raul Andrei Tmis
Created on June 14, 2023
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Uno smartphone è un telefono cellulare con capacità di calcolo, memoria e connessione dati molto più avanzate rispetto ai normali telefoni cellulari, basato su un sistema operativo per dispositivi mobili ad esempio Android ed IOS, e hanno funzioni come riprodurre musica, scattare foto,riprodurre e girare video. Inoltre sono dotati di schermo tattile ad alta risoluzione e web browser che sono in grado di caricare s pagine web sia siti web. Possamo installare funzionalità aggiuntive attraverso le cosiddette app, scaricabili dai rispettivi negozi online. Qui possiamo vedere un samsung galaxy s7 del 2016, e per prima cosa possiamo vedere che è composto dal 56% di plastiche, 25% da metalli, 16% da vetro e ceramica e il 3% da materiali vari. Quando lo prendiamo in mano notiamo subito lo schermo touch, che ci permette di visualizzare le immagini e, toccandolo possiamo interagire con esso. Può essere di 5 tipi: LCD che sta per Liquid Crystal Display , OLED ovvero Organic Light-Emitting Diode, AMOLED ovvero Active Matrix Organic Light Emitting Diode, il SUPER AMOLED che è l'evoluzione dell'AMOLED, e Retina. Lo schermo LCD utilizza le proprietà di modulazione della luce dei cristalli liquidi,
L'OLED utilizza sottili strati di materiale organico, come il carbonio, posizionati tra due elementi conduttori, che permette l'emissione di una luce intensa nel momento in cui viene attivata la corrente elettrica. L'AMOLED è simile all'OLED, solo che a differenza di quest'ultimo utilizza un transistor, un TFT ovvero Thin Film Transistor per controllare la luminosità di ogni singolo pixel, venne commercializzato da Samsung . Il super AMOLED è un'evoluzione dell AMOLED che offre minori consumi, maggior luminosità, minori riflessi della luce solare e permette di costruire prodotti più sottili. I display Retina hanno la particolarità di avere più pixel in una determinata area per rendere il display più nitido, sono stati commercializzati da Apple. Quest'ultimo ha la risoluzione più alta e soddisfacente ma il Super Amoled è il più conveniente. In più i dispositivi più recenti sono dotati di un sensore di impronti digitali che permettono di sbloccarlo con l'impronta del proprietario, e dato che ogni persona le ha diverse, diventa uno dei metodi di sicurezza più sicuri. Inoltre possiamo individuare dei piccoli forellini che sono i microfoni, che sul nostro samsung s7 è presente uno sopra e uno sotto, e servono per farci sentire durante le chiamate, per interagire con l'assistente vocale o per la ricerca vocale. Funziona grazie ad un componente che reagisce alle onde sonore convertendole in un segnale elettrico. Inoltre, i microfoni moderni hanno la funzione della cancellazione del rumore che serve per garantire un'elevata qualità delle chiamate.
Poi possiamo individuare un gruppo di forellini ovvero l'altoparlante, che ci permette di ascoltare musica o di fare delle chiamate, funziona convertendo l'energia elettrica in energia meccanica che comprime l'aria e converte il movimento in energia sonora. Solitamente ce ne sono due, uno usato per le chiamate e uno per tutte le altre funzioni. In più uno smartphone ha dei pulsanti che servono a gestire le funzioni principali , i più moderni sono dotati solamente di quello d'accensione che serve per accenderlo e per spegnerlo, e quello per alzare o abbassare il volume. Oltre a ciò ogni dispositivo è dotato di una porta di ricarica che serve per ricaricare il cellulare, la quale può essere di diversi tipi: USB Micro che non viene più utilizzata, infatti è presente solo su quelli vecchi, USB Type C quella più nuova e la più utilizzata e infine il Lightning, abbastanza vecchio ma che viene ancora utilizzato dall'azienda Apple. Inoltre alcuni dispositivi sono dotati della ricarica wireless, ovvero appoggiando lo smartphone su una base di ricarica esso si ricaricherà senza aver bisogno di cavi. Ora diamo un'occhiata all'interno e possiamo distinguere 4 parti principali: la fotocamera, questo blocchetto che contiene l'obiettivo e il sensore, la quale può realizzare vari tipi di fotografie e video, le più performanti di oggi arrivano a moltissimi megapixel (ognuno equivale a un milione di pixel), successivamente troviamo la memoria che serve a immagazzinare i dati, viene misurata con i GB, e la si può espandere con una scheda di memoria.
Poi abbiamo il microprocessore, formato da una piastra di silicio, considerato il cuore del dispositivo, contiene i circuiti che eseguono gli ordini impartiti dalle app. Infine c'è la scheda madre, ritenuto il cervello, ed è un insieme di circuiti necessari per mettere in comunicazione tutti i pezzi di uno smartphone. Ai giorni d'oggi utilizziamo questo apparecchio come oggetto comune ma senza sapere quello che c'è stato dietro, e adesso ve ne parlerò. Ci troviamo nella II rivoluzione industriale, un processo industriale contraddistinto per le numerose innovazioni tecnologiche che divennero presto di uso comune, che avvenne soprattutto negli Stati Uniti, in Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Giappone. Ad esempio la nascita della lampadina nel 1879 da parte di Thomas Edison che ebbe numerosi aspetti positivi sulla vita sociale, la rivoluzione della siderurgia che facilitò la costruzioni, e rese l'industria ferroviaria molto più sicura ed efficace. Inoltre nacquero i primi velivoli come l'aereo con i fratelli Wright e il dirigibile di Von Zeppelin. Un'importante svolta fu anche quella delle comunicazioni con il telegrafo di Samuel Morse che permetteva di mandare dei segnali elettrici a distanza e arrivati a destinazione venivano tradotti, e Antonio Meucci che nacque a Firenze nel 1808 nel quartiere di Borgo San Frediano, famoso per l'invenzione del primo telefono, merito ottenuto con non poche difficoltà. Infatti, nel dicembre del 1871 depositò il caveat n. 3335 dal titolo Sound Telegraph in cui descriveva la sua invenzione. Però nel dicembre 1874 decadde il brevetto per mancanza di soldi e questo permise a Bell nel 1876 di brevettarlo a suo nome, e solamente nel 2002 fu riconosciuto come inventore del telefono. Il telettrofono era composto da due parti, un trasmettitore e un ricevitore, collegati da un filo e delle asticelle calamitate, e all'emissione del suono la membrana trasmittente vibrava, alterando la corrente del magnete . Questa alterazione viaggia lungo il filo e raggiungeva la seconda membrana che vibrando permetteva di riprodurre il suono.
Col passare degli anni questo apparecchio subì moltissime trasformazioni fino ad arrivare nel 1992 al primo smartphone che venne creato dall'azienda statunitense IBM, (International Buisness Machines) anche se messo in commercio solo nel 1994 , una delle più antiche e maggiori al mondo nel settore informatico. Produce e commercializza hardware, software per computer, middleware e servizi informatici ecc. Qui possiamo vedere la loro sede centrale che si trova ad Armonk, a New York negli USA. Era dotato di un display touch LCD da 4,5 pollici in bianco e nero controllato con un pennino, una risoluzione di 160X293 pixel, una memoria massima di 1,8MB, era dotato di una connessione ad internet ma solo per le mail. Le applicazioni principali erano un calendario, una rubrica, un orologio mondiale, una calcolatrice, le email e il gioco Scramble, un famoso rompicapo. Il nome si deve a Simon says , un gioco per bambini molto noto negli USA in cui un partecipante deve dare ordini agli altri. Successivamente uscirono moltissimi altri modelli, ma il vero cambiamento avvenne nel 2007 quando Steve Jobbs presentò al Moscone Center di San Francisco l'iphone 2G. Lo descrisse come l'unione di un Ipod, un cellulare rivoluzionario e un dispositivo per le comunicazioni internet. Infatti la vera novità era quella di possedere un unico dispositivo per tutti e tre i settori. Era dotato di connessione inernet e bluetooth, una camera posteriore da 2MP, memoria massima di 16GB, un dislay LCD da 3,5 pollici e con una risoluzione di 320X480 pixel.
Ora vi vorrei spiegare la fotocamera sugli smartphone, ma prima di tutto spiegherò com'è nata la fotografia. La storia della fotografia ebbe inizio nel 1826, quando un francese di nome Nièpce realizzò la prima immagine fotografica della storia, dalla finestra di una casa a Le Gras. Per arrivare a questo risultato utilizzò la camera oscura, ovvero una scatola di legno con un foro e una lente, nella quale collocò una lastra fotosensibile grazie al bitume di Giudea, che dopo un esposizione di diverse ore, le parti esposte alla luce si scolorivano e indurivano, mentre le parti scure non subivano alterazioni. Successivamente la lastra veniva lavata in essenza di lavanda, e cosparsa di inchiostro. Terminato questo procedimento chiamato eliografia, appariva l'immagine. Tuttavia la qualità dell'immagine è molto povera e i contorni poco nitidi. Per ottenere le prime immagini nitide dovremo attendere il 1837 quando Daguerre realizzò il primo prototipo di daguerrotipia, ma che venne presentato soltanto nel 1839 segnando la nascita della fotografia. Si ottiene utilizzando una lastra di rame ricoperta di argento e lucidata, sensibilizzata alla luce con vapori di iodio, successivamente la si colloca nel dagherrotipo e viene esposta per circa 15 minuti. Successivamente la lastra veniva esposta a vapori di mercurio, che rendono biancastre le zone esposte alla luce. Infine il fissaggio si ottiene con una soluzione di tiosolfato di sodio. Il prodotto finito rivelava un'immagine molto definita, però molto sensibile, inoltre il processo era molto pericoloso per i vapori di mercurio, che se inalati portavano alla morte.
Questi due procedimenti però non permettevano di realizzare delle copie e per questo nel 1839 nacque la calotipia. Ovvero un processo fotografico messo a punto da William Talbot che permetteva di riprodurre la copia di un'altra immagine. Dopo aver ottenuto l'immagine di partenza si inizia la stampa. Consisteva nell'immergere dei fogli di carta in acqua salata, asciugati e pennellati con il nitrato d'argento. Successivamente veniva unito con l'altro foglio all'interno di due lastre di vetro, ed esposto al sole per 15 minuti. Il risultato finale riproduceva l'immagine con una tonalità quasi rossa. La prima macchina fotografica fu quella utilizzata da Daguerre con il nome di Dagherrotipo. Consisteva in una scatola di legno con un foro e una lente su uno dei suoi lati. All'interno veniva messa la lastra sensibilizzata, e grazie alle due casse scorrevoli era possibile regolare la messa a fuoco sull'immagine. Successivamente la luce schiariva la lastra dando vita all'immagine. Tutte queste fotografie però erano in B/N e se si voleva avere un'immagine a colori bisognava colorarla a mano, solo nel 1861 Thomas Sutton lavorando con Maxwell, realizzò tre immagini di un nastro scozzese usando i filtri rosso, verde e blu davanti all'obiettivo, dopodichè furono proiettate su uno schermo con tre diversi proiettori, e sovrapposte formavano l'immagine colorata.
La prima volta che sentimmo parlare di immagine digitale fu nel 1957, quando Russel Kirsch digitalizzò una foto analogica di suo figlio. Era un ingegnere americano del National Bureau of Standards, e nel 1957 il suo gruppo sviluppa uno scanner per digitalizzare le immagini, la prima fotografia scannerizzata è quella del suo stesso figlio Walden. La macchina era basata su un sistema rotante a rullo, sul quale era collocata l'immagine illuminata. La scansione durava 25 secondi e diede vita ad una fotografia di 176 pixel per lato, aveva una risoluzione bassa, a causa dei computer dell'epoca. Oggi è conservata al Portland Museum of Art, nello stato del Maine, USA. L'immagine digitale la troviamo ancora oggi quando facciamo delle foto con uno smartphone, anche se molto diverse da quelle di un tempo. Il primo telefono dotato di una fotocamera fu il Samsung SGH-V200 lanciato in Corea del Sud nel giugno 2000. Il dispositivo aveva una camera fotografica da 0,1 MP, non era in grado di fare video e non possedeva il touchscreen. Totalmente diverso da quelli che conosciamo oggi, come il Samsung Galaxy s23 Ultra che possiede una fotocamera da selfie da 12MP, una super-grandangolare da 12MP, la principale da 200MP, una con teleobiettivo e zoom ottico 10X e una 3X con una risoluzione di 12000 x 9000 pixel. Un altro concorrente è l'Iphone 14 Pro con la principale da 48MP, un teleobiettivo da 12MP, un ultragrandangolare da 12MP e quella anteriore da 12MP