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elegie
Sara Maresca
Created on June 4, 2023
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LE ELEGIE
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INDICE
1. Cosa sono le Elegie?
4. Tibullo
5. Properzio
2. Le origini delle Eegie
6. Ovidio
3. I poeti elegiaci
COSA SOno le elegie?
Le elegie sono una forma poetica che risale all'antica Grecia e ha avuto una lunga evoluzione nel corso dei secoli. Il termine "elegia" deriva dal greco antico "elegeia" o "elegos", che indicava inizialmente un tipo di canto funebre o lamentoso. Nel corso del tempo, il significato si è ampliato per includere anche una gamma più ampia di temi e toni.
le origini delle elegie
Le origini dell'elegia possono essere rintracciate nell'antica Grecia, dove i poeti come Callino e Tirteo iniziarono a comporre versi lamentosi sulle guerre e le sventure. Tuttavia, fu con i poeti dell'epoca ellenistica, come Callimaco e Mimnermo, che l'elegia raggiunse la sua piena fioritura. Essi svilupparono lo stile elegiaco, che consisteva in strofe di versi brevi, generalmente un distico elegiaco composto da un esametro seguito da un pentametro. Nell'antica Roma, i poeti come Catullo, Properzio e Ovidio continuarono la tradizione elegiaca, adattandola alla lingua latina e introducendo temi personali e amorosi. Le elegie di Catullo sono note per la loro passione e intensità emotiva, mentre Properzio si concentrò sulla celebrazione dell'amore e Ovidio sperimentò con la forma elegiaca nelle sue opere come l'"Elegia delle donne di Roma". Durante il Medioevo, l'elegia continuò ad essere utilizzata, ma subì delle modifiche significative. La sua forma originaria, con strofe regolari e ritmo elegante, venne abbandonata a favore di una struttura più libera. La tematica dell'elegia si allargò, includendo non solo il dolore e la perdita, ma anche l'amore cortese e il rimpianto per l'amato o per un'età passata. Nel Rinascimento, l'elegia riacquistò popolarità grazie a poeti come John Donne, Thomas Gray e William Wordsworth. Essi adottarono una forma più tradizionale e misurata per le loro elegie, ispirandosi alla tradizione greco-latina. Donne, in particolare, scrisse elegie personali e religiose che esploravano temi come la morte e la spiritualità. Nel corso dei secoli successivi, l'elegia continuò a evolversi e a essere utilizzata da poeti di diverse nazionalità e periodi storici. Durante il Romanticismo, ad esempio, l'elegia fu utilizzata per esprimere il senso di alienazione e di perdita nella società moderna. Samuel Taylor Coleridge e John Keats scrissero elegie celebri come "Dejection: An Ode" e "Ode to a Nightingale", rispettivamente. Nel XX secolo, l'elegia si diffuse ancora di più come genere poetico. Poeti come W.H. Auden, T.S. Eliot e Seamus Heaney scrissero elegie che riflettevano le ansie e le angosce del loro tempo. L'elegia divenne un modo per esprimere la sofferenza individuale e collettiva causata dalle guerre, dalla violenza e dalla disumanizzazione del mondo moderno. Oggi, le elegie continuano ad essere scritte e apprezzate come forma poetica. La loro natura lamentosa e riflessiva le rende un veicolo potente per esprimere il dolore e il lutto, ma anche per celebrare le persone e gli eventi passati. Le elegie sono diventate un mezzo per esplorare e confrontarsi con le sfide e le tragedie dell'esistenza umana, offrendo un'opportunità di riflessione e consolazione.
le origini delle elegie
Le origini dell'elegia possono essere rintracciate nell'antica Grecia, dove i poeti come Callino e Tirteo iniziarono a comporre versi lamentosi sulle guerre e le sventure. Tuttavia, fu con i poeti dell'epoca ellenistica, come Callimaco e Mimnermo, che l'elegia raggiunse la sua piena fioritura. Essi svilupparono lo stile elegiaco, che consisteva in strofe di versi brevi, generalmente un distico elegiaco composto da un esametro seguito da un pentametro.
Nell'antica Roma, i poeti come Catullo, Properzio e Ovidio continuarono la tradizione elegiaca, adattandola alla lingua latina e introducendo temi personali e amorosi. Le elegie di Catullo sono note per la loro passione e intensità emotiva, mentre Properzio si concentrò sulla celebrazione dell'amore e Ovidio sperimentò con la forma elegiaca nelle sue opere come l'"Elegia delle donne di Roma"
Nel Rinascimento, l'elegia riacquistò popolarità grazie a poeti come John Donne, Thomas Gray e William Wordsworth. Essi adottarono una forma più tradizionale e misurata per le loro elegie, ispirandosi alla tradizione greco-latina. Donne, in particolare, scrisse elegie personali e religiose che esploravano temi come la morte e la spiritualità.
Durante il Medioevo, l'elegia continuò ad essere utilizzata, ma subì delle modifiche significative. La sua forma originaria, con strofe regolari e ritmo elegante, venne abbandonata a favore di una struttura più libera. La tematica dell'elegia si allargò, includendo non solo il dolore e la perdita, ma anche l'amore cortese e il rimpianto per l'amato o per un'età passata.
TNel XX secolo, l'elegia si diffuse ancora di più come genere poetico. Poeti come W.H. Auden, T.S. Eliot e Seamus Heaney scrissero elegie che riflettevano le ansie e le angosce del loro tempo. L'elegia divenne un modo per esprimere la sofferenza individuale e collettiva causata dalle guerre, dalla violenza e dalla disumanizzazione del mondo moderno. Oggi, le elegie continuano ad essere scritte e apprezzate come forma poetica. La loro natura lamentosa e riflessiva le rende un veicolo potente per esprimere il dolore e il lutto, ma anche per celebrare le persone e gli eventi passati. Le elegie sono diventate un mezzo per esplorare e confrontarsi con le sfide e le tragedie dell'esistenza umana, offrendo un'opportunità di riflessione e consolazione.
Nel corso dei secoli successivi, l'elegia continuò a evolversi e a essere utilizzata da poeti di diverse nazionalità e periodi storici. Durante il Romanticismo, ad esempio, l'elegia fu utilizzata per esprimere il senso di alienazione e di perdita nella società moderna. Samuel Taylor Coleridge e John Keats scrissero elegie celebri come "Dejection: An Ode" e "Ode to a Nightingale", rispettivamente.
i poeti elegiaci
I poeti elegiaci sono una categoria di poeti dell'antica Grecia e di Roma che si specializzavano nella scrittura di poesie elegiache. I poeti elegiaci si occupavano di una vasta gamma di temi, ma spesso le loro poesie erano caratterizzate da un tono malinconico, intimo o sentimentale. Le loro opere affrontavano temi come l'amore, la morte, la guerra e la politica. I poeti elegiaci utilizzavano una metrica chiamata "distico elegiaco", che consisteva in una coppia di versi, il primo in esametro e il secondo in pentametro.
tibullo...vita:
Tibullo, il cui nome completo era Albius Tibullus, è stato un poeta romano vissuto nel I secolo a.C., nacque intorno al 55 a.C. in una famiglia aristocratica a Pedum, una città della regione latina dell'Italia centrale. Ricevette un'ottima educazione e fu introdotto nel circolo letterario di Roma, dove divenne amico di poeti come Ovidio e Properzio. La sua carriera poetica si svolse durante il regno di Augusto, il primo imperatore romano, e Tibullo fu spesso associato alla cerchia degli amici dell'imperatore. È considerato uno dei più importanti poeti elegiaci dell'antica Roma.
la poetica di tibullo
Oltre alle "Elegie", Tibullo scrisse anche poesie di argomento mitologico e religioso, ma la maggior parte di queste opere non ci è giunta. Sfortunatamente, molte delle sue opere originali sono andate perdute nel corso dei secoli e ci sono pervenute solo frammenti e poche poesie complete. Nonostante la sua produzione poetica relativamente limitata, Tibullo è considerato uno dei più grandi poeti elegiaci di Roma e il suo lavoro ha influenzato molti poeti successivi, inclusi i suoi contemporanei Properzio e Ovidio.
Le opere di Tibullo sono sopravvissute principalmente grazie a un'opera chiamata "Elegie", che consiste in quattro libri di poesie. Le elegie di Tibullo erano scritte in un metro elegiaco e trattavano principalmente temi come l'amore, la passione, la bellezza e la fugacità della vita. Le sue poesie sono caratterizzate da uno stile dolce, delicato e sentimentale, spesso esprimendo un atteggiamento malinconico e riflessivo verso l'amore e la vita in generale. I personaggi principali nelle poesie di Tibullo sono spesso il poeta stesso, la sua amante chiamata Delia e un'altra donna di nome Nemesis. Le poesie di Tibullo riflettono spesso la sua esperienza personale nelle relazioni amorose e le sue speranze e delusioni romantiche.
properziovita:
Properzio, il cui nome completo era Sesto Properzio, è stato un poeta latino vissuto nel I secolo a.C., nacque intorno all'anno 50 a.C. a Assisi, in Umbria, una regione dell'Italia centrale. Appartenente a una famiglia agiata, ricevette un'educazione di qualità, imparando la lingua e la letteratura latina. Si trasferì a Roma per intraprendere una carriera letteraria, sperando di ottenere il favore dei potenti e della nobiltà romana.È considerato uno dei più importanti poeti elegiaci dell'antica Roma. La sua vita è avvolta nel mistero, e molte informazioni su di lui sono state dedotte dalle sue opere stesse.
la poetica di properzio
Il poeta cercava anche di stabilire connessioni con l'ambiente culturale ed elegante di Roma. Tuttavia, sembra che la sua carriera non abbia raggiunto i risultati sperati, e ha vissuto in una condizione di relativa oscurità e povertà. Non si sa molto sulla fine della vita di Properzio. È probabile che sia morto intorno al 15 a.C., ma le circostanze della sua morte rimangono sconosciute. Nonostante la sua vita relativamente breve e la sua scarsa notorietà ai suoi tempi, Properzio è diventato un autore influente nel campo della poesia elegiaca. La sua opera ha ispirato molti poeti successivi, sia nell'antichità che nel periodo moderno, e il suo stile poetico ha avuto un impatto duraturo sulla letteratura latina.
La sua opera principale è la raccolta di elegie intitolata "Elegie", composta da quattro libri. Le elegie di Properzio sono incentrate principalmente sul tema dell'amore e dell'infelicità amorosa. Il suo stile poetico è caratterizzato da una scrittura delicata, lirica ed emotiva, con un uso abile delle immagini e delle metafore. Properzio era profondamente innamorato di una donna di nome Cynthia, che appare come la musa ispiratrice di gran parte delle sue elegie. Nelle sue poesie, Properzio descrive il tormento e la sofferenza causati dalla lontananza da Cynthia e dalle difficoltà del loro amore. La sua poesia esprime sentimenti di passione, desiderio, gelosia e disperazione.
ovidio...vita:
Ovidio, conosciuto anche come Publio Ovidio Nasone, è stato un poeta romano nato il 20 marzo del 43 a.C. e morto intorno al 17 o 18 d.C. È considerato uno dei più grandi poeti dell'antica Roma e ha lasciato un'impronta significativa nella letteratura latina. La sua vita è poco documentata, ma si sa che proveniva da una famiglia benestante di Sulmona, nell'odierna Italia centrale. Ovidio ricevette un'ottima educazione, studiando retorica e diritto a Roma e avendo l'opportunità di viaggiare in Grecia e Asia Minore.
la poetica di ovidio
Tuttavia, la carriera di Ovidio subì una brusca interruzione intorno all'anno 8 d.C., quando fu esiliato da Augusto nell'isola di Tomi, nell'odierna Romania, per motivi ancora oggi poco chiari. Durante il suo esilio, Ovidio scrisse le "Lettere dall'esilio" (Tristia) e i "Punti di consolazione" (Epistulae ex Ponto), opere in cui esprime il suo dolore per la separazione dalla patria e lontananza dalla cultura e dalla società romana. Nonostante i suoi appelli, Ovidio non fu mai richiamato a Roma e morì nell'esilio intorno al 17 o 18 d.C. La sua opera ha influenzato numerosi poeti e scrittori successivi, sia nel mondo romano che in quello occidentale, e la sua eredità letteraria è ancora celebrata e studiata oggi.
La carriera poetica di Ovidio fu di grande successo e popolarità durante la sua vita. Le sue opere principali includono "Le Metamorfosi", un poema epico in quindici libri che narra le storie mitologiche di trasformazioni, "Elegie", una raccolta di poesie d'amore, e "Ars amatoria" (L'arte di amare), un trattato sull'arte della seduzione. La poetica di Ovidio si caratterizza per la sua vivacità, la sua eleganza e la sua capacità di narrare storie coinvolgenti. Le sue opere sono piene di miti e leggende, e spesso trattano temi come l'amore, la passione e la trasformazione. Ovidio utilizzava uno stile poetico ricco di giochi di parole, allusioni e doppi sensi, dimostrando una grande maestria nella manipolazione della lingua latina.
fine
sara maresca 4d