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LO SPAZIO CHE INCLUDE

Lo spazio si deve adattatare in base al tipo di attività.

Il rinnovamento della scuola Enrico Fermi a Torin

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INDIRE

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IL SETTING D'AULA

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TORINO FA SCUOLA

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Il Manifesto 1+4 spazi educativi per il nuovo millennio (INDIRE, 2016)

UD-UDL

Lo spazio scolastico trattato dal punto di vista dell’inclusione in Italia ha una storia collegata quasi esclusivamente alle «barriere architettoniche». Non è sufficiente che un ambiente scolastico sia accessibile e sicuro; la qualità dello spazio ha un impatto sull’apprendimento, sul benessere e sul comportamento.

Molteplici possibilità di accedere alle opportunità formative della scuola

L’Universal Design (UD) amplia il tradizionale concetto di accessibilità, integrandolo con quello di fruibilità, un costrutto che enfatizza la dimensione della partecipazione e che non fa riferimento a una popolazione specifica ma all’insieme allargato dei potenziali utilizzatori. Facilità, equità e flessibilità d’uso, contenimento dello sforzo fisico e dei rischi, tolleranza dell’errore, misure e spazi per l’avvicinamento e l’uso, sono alcuni dei principi che dovrebbero guidare la progettazione.

UD

UDL

Ispirandosi all’Universal Design, il CAST di Boston ha ulteriormente sviluppato il concetto di fruibilità, andando oltre alla sola accezione fisica dello spazio e allargando, invece, lo sguardo all’intera esperienza di apprendimento. Da qui l’elaborazione del framework dell’UDL, Universal design for Learning, che prevede di fornire agli studenti molteplici possibilità di accedere alle opportunità formative a scuola.

linee guida UDL

LA RICERCA INDIRE

IL MANIFESTO

Indire nel 2013 scrive le Linee guida per l'edilizia scolastica che segnano l’inizio di un dibattito e di un ripensamento dei concetti sull’innovazione scolastica nel quale l’ambiente assume il ruolo del terzo educatore. Il graduale ripensamento degli spazi e dei luoghi preveda soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta, e in grado di soddisfare contesti sempre diversi. Spazi che favoriscano il coinvolgimento e l’esplorazione attiva dello studente, i legami cooperativi e lo “star bene a scuola”. Prosegue così per INDIRE un percorso di ricerca che viene sintetizzato con il Manifesto 1+4 Spazi Educativi.

Per giungere a una riflessione in grado di restituire allo spazio un ruolo educativo, dobbiamo aspettare il 2013, quando al tavolo del MIUR viene chiamato INDIRE a scrivere le Norme tecniche: Linee guida edilizia scolastica 2013 che, pur non avendo alcun peso legislativo, segnano l’inizio di un dibattito e di un ripensamento dei concetti sull’innovazione scolastica nel quale l’ambiente assume il ruolo del terzo educatore (Edwards, Gandini e Forman, 1998). Prosegue così per INDIRE un percorso di ricerca che viene sintetizzato con il Manifesto 1+4 Spazi Educativi.

1 è LO SPAZIO DI GRUPPO: l’ambiente di apprendimento polifunzionale del gruppo-classe4 sono GLI SPAZI COMPLEMENTARI: l’Agorà, lo spazio informale, l’area individuale e l’area per l’esplorazione.

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1+4

L’ ambiente di apprendimento deve configurarsi come uno spazio interattivo, facilmente riconfigurabile. Lo spazio, gli strumenti, gli arredi devono poter essere adattati in base al tipo di attività. Il setting tradizionale a banchi allineati non è ovviamente più funzionale a supportare modalità didattiche che prevedono un coinvolgimento attivo.

MODALITÀ DIBATTITO

MODALITÀ VERIFICA

MODALITÀ REVISIONE PROGETTI

MODALITÀ DISCUSSIONE IN GRUPPI

MODALITÀ LAVORO IN GRUPPI

MODALITÀ LEZIONE FRONTALE/DISCUSSIONE

IL SETTING D'AULA

Il progetto Torino fa scuola, promosso dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Giovanni Agnelli, ha origine da una riflessione culturale, pedagogica e architettonica sui nuovi spazi di apprendimento che servono alla scuola italiana. Il progetto nasce per donare alla Città un importante intervento di innovazione scolastica, ma ha anche un’esplicita e più estesa ambizione: quella di fare scuola per offrire idee e un modello di processo per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico replicabile in tutto il Paese. La scuola Enrico Fermi è stata consegnata alla comunità cittadina completamente rinnovata in poco più di un anno di lavori.

TORINO FA SCUOLA

LA SCUOLA ENRICO FERMI

IL PROGETTO

L'INTERVISTA

Dal concorso alla realizzazione, visita il sito

Leggi l'intervista all'architetto Alberto Bottero - BDR bureau

DOMANDE

1

2

3

Perché secondo voi questo progetto ha vinto il concorso? Quali sono i punti di forza del vostro progetto?

Quale è stato il coinvolgimento della comunità scolastica nel vostro progetto?

Come avete declinato il concetto di fruibilità nella progettazione dei vari ambienti scolastici?

RISPOSTE

Le richieste del bando erano molto chiare. Il concetto pedagogico e lo studio di fattibilità sono stati due strumenti molto utili per guidare la progettazione. Il progetto ripensa radicalmente il rapporto tra la scuola e la città attraverso alcune azioni specifiche sul piano urbano (il ripensamento degli ingressi e degli spazi esterni) e sul piano architettonico (l'idea dell'involucro abitato). È stato importante costruire un team multidisclinare coinvolgendo già dalla prima fase dei consulenti provenienti da altri settori disciplinari, ci ha aiutato a dare una risposta più ampia al problema.

Prima di indire il concorso, la fondazione ha definito il nuovo "concetto pedagogico" della scuola Fermi insieme al gruppo docenti e con l'aiuto di una pedagogista e di un architetto esperto di progettazione scolastica (Beate Weyland e Sandy Attia). Il confronto è proseguito anche dopo il concorso, per la condivisione delle strategie e la messa a punto di alcune scelte. Da parte nostra è stato molto utile per capire meglio le necessità di uso degli spazi e calibrare alcune scelte progettuali. Credo che anche per i docenti sia stato importante sentirsi partecipi di questo percorso e che questo li abbia facilitati ad abitare gli spazi della scuola.In definitiva credo che questo sia stato un punto di forza del processo.

L'interno della scuola è stato pensato come un paesaggio stimolante, in cui lo studente sviluppa la propria autonomia e curiosità scegliendo responsabilmente come appropriarsi degli spazi.Il progetto del cluster, e nel piccolo delle aule, riassume i temi progettuali comuni a tutti gli interni della scuola: l'interrelazione tra interno/esterno, l'arredo come elemento trasformativo, la presenza dell'elemento verde che accompagna gli studenti nella quotidianità ed assume un valore pedagogico.Molto importante è anche l'alternanza tra le aule e gli spazi di apprendimento complementari. Nel caso del cluster, lo spazio comune che accoglie nicchie e aree di apprendimento informali è concepito come un sistema interno/esterno che trova il suo fulcro nello spazio di incontro centrale. I piccoli spazi/giardini all'aperto, permettono di organizzare attività didattiche complementari e di svago.