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Dalle chiese al mosaico

ESTERNOLa facciata è a capanna, è divisa in tre parti da lesene e presenta due portali laterali più piccoli ed uno centrale più grande.Al di sopra del portale centrale si trova un protiro cuspidato poggiato su colonne, rette da due buoi, sulla cui cima è collocata una sfinge.INTERNOLa basilica è a croce latina commissa, cioé il transetto si trova alla fine del corpo longitudinale. È costituita da tre navate divise da dodici colonne, sei per parte. Compaiono inoltre tre arconi, costruiti nel XV secolo, con lo scopo di consolidare l’intera struttura, messa alla prova dal terremoto verificatosi nel 1456.

S. Nicola (Bari)

S.Nicola (Trani)

ESTERNO La facciata, che è più bassa rispetto ad altre parti dell’edificio sacro, nella parte più alta ha una piccola monofora, al di sotto di questa si trova un rosone centrale non molto grande con figure zoomorfe all’intorno, e ancora più in basso compaiono tre monofore, indubbiamente tutte di dimensioni maggiori di quella posta nella posizione più elevata, ma con la centrale più ampia delle due laterali.INRERNOL’interno della cattedrale è diviso in tre navate da colonne binate e presenta i matronei. Mentre le navate laterali sono caratterizzate da volte a crociera, la copertura della navata centrale e del transetto, ha capriate in vista.

Duomo di Monreale (Sicilia)

ESTERNOUna delle due, abbattuta in parte da un fulmine nel 1807, risulta oggi molto più bassa dell’altra. Tra le due torri si trova un portico a tre arcate, ricostruito nel 700 in stile barocco, da cui si accede all’ingresso principale della chiesa. Di estrema bellezza è il portale in bronzo a due battenti realizzato da Bonanno da Pisa nel 1186. In esso si possono ammirare 42 pannelli in cui figure in basso rilievo rappresentano vari episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento.INTERNOLa pianta del Duomo di Monreale è a croce latina a tre navate. La navata centrale è lunga 102 metri e larga 40. La navata centrale ha una estensione quasi tre volte più grande delle navate minori.

Wiligelmo scolpì le Storie della Genesi su quattro lastre, utilizzando materiale di reimpiego: nel 2012, durante il restauro della facciata del Duomo di Modena, è stato infatti accertato che l’artista aveva lavorato su lastre già scolpite, probabilmente databili all’VIII secolo, e forse provenienti dalla chiesa sul sito della quale fu costruita la cattedrale modenese, per la quale venne utilizzato materiale da costruzione ricavato dall’edificio di culto precedente. L’artista le girò e scolpì la faccia liscia, quella che non era stata utilizzata dagli artisti che le avevano scolpite prima di lui. Oggi le lastre di Wiligelmo sono poste tutte simmetricamente in facciata: due sormontano i portali laterali, mentre le altre due affiancano il portale maggiore. Non conosciamo tuttavia l’esatta ubicazione originaria delle opere dell’artista lombardo.

Storie delle Genesi (Wiligelmo)

Deposizione di cristo (Antelami)

La sacra rappresentazione è dominata dalla croce centrale, fulcro ed elemento di divisione del campo rettangolare in quattro parti.I due settori in alto sono occupati dalle figure degli arcangeli, Gabriele a sinistra e Raffaele a destra, disposti secondo la scansione ortogonale indicata dalla croce. Nei due clipei agli angoli si vedono le rappresentazioni del sole e della luna.Al centro, la figura di Cristo è di dimensioni maggiori rispetto agli altri personaggi per sottolineare la sua importanza.In basso a sinistra, sotto l'angelo Gabriele si vedono le tre Marie, Giovanni d'Arimatea, che sorregge il Cristo, la Vergine e l'allegoria della Chiesa.A destra, sotto l'angelo Raffaele, si nota Nicodemo, sulla scala, intento a togliere i chiodi dalla croce, la piccola allegoria della Sinagoga, il centurione, i giudei, e in primo piano i soldati che si dividono le vesti di Gesù, giocandole ai dadi. Tutti i personaggi sono riconoscibili attraverso le precise iscrizioni incise a niello in caratteri gotici.

Mosaico

l mosaico è una tecnica policroma, ottenuta mediante l'utilizzo di frammenti di materiali, nata in Mesopotamia ed esportata nel mondo dell'antichità durante il periodo della dominazione ellenistica e romana. Le tessere di diversa natura e colore (pietre, vetro, conchiglie), sono decorate con oro e pietre preziose. Le opere bizantine, oppure mosaici[1], risalgono al V secolo d.C.

Pavimento cattedrale di Otranto

Il maestoso e imponente pavimento musivo della cattedrale, che si estende lungo tutta la sua superficie in lunghezza e pressoché totalmente anche in larghezza, occupando circa 340 metri quadrati, è stato voluto dall'Arcivescovo Gionata a completamento dell'arredo liturgico nella chiesa romanica.

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