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CIVIS ROMANUS SUM (GENS AEMILIA)

moliterniantonietta

Created on May 29, 2023

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Transcript

CIVIS ROMANUS SUM

Lavoro realizzato da: Maria Laddaga, Giovanni Ciaccia, Ciro D'Antonio, Teresa Cannito, Vittoria Graziano

LE ORIGINI DELLA GENS AEMILIA

La gens Aemilia, originariamente scritto Aimilia, in passato rientrava nelle gentes maiores di Roma

Le famiglie appartenenti a questa gens si proclamavano di lontana origine troiana, innalzando a loro capostipite Mamerco, il figlio del secondo re di Roma, Numa Pompilio; secondo un' ulteriore variante invece, Mamerco era il figlio di Pitagora e insegnante di Numa Pompilio.
Gli Emili ebbero un ruolo di primo piano nella prima metà repubblicana e furono una delle famiglie più presenti nelle massime magistrature, i suoi membri infatti ricoprirono il consolato per ben 55 volte.

OPERE LEGATE ALLA GENS

La “gens Aemilia” era una delle più attive, ricche e generose familiae romane

La Basilica Emilia (unica superstite delle basiliche repubblicane); venne fondata dai censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore nel 179 a.C.
La via Aemilia, fatta costruire dal console Marco Emilio Lepido (Marcus Aemilius Lepidus) per collegare in linea retta Ariminum (Rimini) con Placentia (Piacenza) nel 189-187 a.C.
A COSA È DOVUTO IL SUO NOME?
L'edificio acquisì il nome di "Basilica Emilia", in seguito a un restauro effettuato a opera della gens Aemilia

LA GENS

La gens era un gruppo di famiglie che rivendicavano la discendenza di un antenato comune e che celebravano cerimonie e feste in comune.

Essa rappresentava uno dei nomi posseduti dai cittadini maschi romani, attraverso i quali si era in grado di distinguere un cittadino da uno schiavo, o da uno straniero
COME SI DIVIDEVANO?
4.AGNOMEN
1.PRENOMEN
2.NOMEN
3.COGNOMEN
era il secondo cognome, legato a caratteristiche personali, o dovuto a grandi imprese. (non era posseduto da tutti i romani)
era il nome di “battesimo”; veniva imposto dal padre il nono giorno della nascita, dopo il rito di purificazione;
era il nome gentilizio, ossia della gens cui la famiglia apparteneva; questa caratteristica differenziava le varie gens.
era il nome proprio di ciascuna famiglia della gens e serviva a distinguerla dalle altre.

I NOMI DELLE CITTADINE FEMMINE

Le femmine portavano il nome della gens al femminile; se nella famiglia c’erano più donne, esse si distinguevano attraverso i numeri ordinali.

TERTIA AEMILIA PAOLA
È una discendente della gens Aemilia e figlia superstite di Lucio Emilio Paolo; da bambina dette a suo padre un presagio favorevole, sposò Publio Cornelio Scipione l'Africano, con cui ebbe un matrimonio.

I NOMI DEI FIGLI ADOTTATI

I figli adottivi invece avevano 4 nomi: i primi tre ereditati da colui che li aveva adottati, e come quarto nome mantenevano il proprio, con l’aggiunta del suffisso -anus.
MAMERCUS AEMILIUS LEPIDUS LIVIANUS
Fratello di Marco Livio Druso, e figlio di Marco Livio Druso, che ricoprì la carica di console. Fu adottato dalla famiglia degli Aemilii Lepidi. Sposò Cornelia Silla, figlia di Lucio Cornelio Silla. Ricoprì la carica di console nel 77 a.c., l'anno successivo alla morte di Silla, e probabilmente quella di princeps senatus.

LA CITTADINANZA ROMANA

Lo status di cittadino romano apparteneva ai membri della comunità politica romana, in quanto cittadini della città di Roma;

COMPORTAVA
PRIVILEGI
DOVERI
  • votare in assemblee e comizi;
  • sposarsi legalmente;
  • possedere beni;
  • presentarsi alle elezioni;
  • accedere alle cariche pubbliche;
  • arruolarsi nella legione;
  • dedicarsi a qualsiasai attività nel territorio romano;
  • essere processato.
  • contribuire alle spese militari con una somma proporzionale alla loro ricchezza;
  • pagare le tasse di successione destinate a finanziare i pensionamenti delle forze militari;
  • iscriversi al censo.

LA PERDITA E L' ACQUISIZIONE DELLA CITTADINANZA

  • compimento dei reati (crimini e omicidi);
  • esilio stabilito da un processo;
  • mancato saldamento dei debiti.
  • nascita da entrambi genitori romani;
  • gli stranieri che combattevano all’interno dei reparti ausiliari, a seguito di un servizio con una durata di 25 anni;
  • le famiglie notabili di territori conquistati che accettavano di sostenere la città di Roma;
  • gli schiavi affrancati (liberti) grazie al loro padrone, o pagando a quest’ultimo la tassa per la quale era stato acquistato
avere 30 anni;
affrancamento dinnanzi a un magistrato
DOVEVANO PRESENTARE DETERMINATE CARATTERISTICHE
il padrone doveva essere un cittadino romano
SITOGRAFIA
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Gens_Aemilia
  • https://www.romanoimpero.com/2018/07/gens-aemilia.html
  • https://www.storicang.it/a/essere-cittadino-romano_15540