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Marco Garzya
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Transcript
GLOBALIZZAZIONE
LA GLOBALIZZAZIONE
go!
DEFINIZIONE
La globalizzazione (conosciuta anche come mondializzazione) è il fenomeno causato dall'intensificazione degli scambi economico-commerciali e degli investimenti internazionali su scala mondiale che, nei decenni tra XX e XXI secolo, sono cresciuti più rapidamente dell'economia mondiale nel suo complesso, con la conseguenza di una tendenzialmente, sempre maggiore, interdipendenza delle economie nazionali. Tutto ciò ha portato anche a interdipendenze sociali, culturali, politiche, tecnologiche e sanitarie i cui effetti positivi e negativi hanno una rilevanza planetaria, unendo il commercio, le culture, le tradizioni, i costumi, il pensiero e i beni culturali. Secondo alcuni, tra gli aspetti positivi della globalizzazione vanno evidenziati la velocità delle comunicazioni e della circolazione di informazioni, l'opportunità di crescita economica per nazioni a lungo rimaste ai margini dello sviluppo economico mondiale, la contrazione della distanza spazio-temporale e la riduzione dei costi per l'utente finale grazie all'incremento della concorrenza su scala planetaria. Nella visione di altri, gli aspetti negativi di tale processo sono lo sfruttamento, il degrado ambientale, il rischio dell'aumento delle disparità sociali, la perdita delle identità locali, l'aumento del potere di aziende economiche multinazionali a discapito delle sovranità nazionali e dell'autonomia delle economie locali, la diminuzione della privacy. Politologi, filosofi, economisti e storici di varie nazionalità, hanno espresso i loro pareri sul globalismo, che può essere considerato un processo economico, sociale e politico simile alla globalizzazione nonché su mondialismo e mondializzazione, che sono altri fenomeni paralleli e conseguenti alla globalizzazione.
Fino alla crisi petrolifera del 1973, lungo tutta la fase di grande prosperità attraversata dai paesi più sviluppati, l'economia mondiale aveva acquisito un carattere compiutamente internazionale, ma non ancora transnazionale. Le singole aziende, pur commercializzando i propri prodotti in tutto il mondo, svolgevano la maggior parte dell'attività ancora all'interno dei confini dei rispettivi Stati. Dalla fine degli anni Settanta questo scenario cominciò a cambiare, nella direzione di un'economia completamente globalizzata, segnata da una nuova divisione internazionale del lavoro, affollata di società multinazionali e transnazionali. Nel XXI secolo un ulteriore e sensibile impulso alla globalizzazione è stato dato dalle tecnologie informatiche e dalla diffusione capillare della rete Internet.
STORIA
Viviamo nell’era della globalizzazione e delle connessioni comunicative multiple; il “Villaggio globale” profetizzato dal sociologo Marshall McLuhan è diventato realtà. Il mondo, di cui è difficile individuare il centro, è attraversato da autostrade telematiche, sempre più simile ad una immensa, brulicante, periferia. Le tecnologie digitali, la comunicazione-rappresentazione attraverso gli ipermedia, la diffusione planetaria di internet, hanno trasformato il nostro quotidiano imprimendo un’accelerazione radicale ai processi di conoscenza.
ARTE
La Globalizzazione economica non è un fenomeno nuovo. Infatti, numerosi indicatori economici rivelano che anche durante le ultime decadi dell'Ottocento l'interazione economica fra le maggiori economie era alquanto sviluppata. Ho deciso, quindi, di esaminare l'interconnessione fra l'economia italiana e la globalizzazione in due periodi storici: il primo va dal 1861 al 1914; il secondo dal 1983 al 2005. L'esame ha permesso di evidenziare i fattori negativi che nel corso dei due periodi storici hanno frenato il processo di sviluppo economico italiano. Ho posto particolare attenzione a quelle caratteristiche negative che ho riscontrato essere presenti nei due periodi (come dire...corsi e ricorsi storici). Nella Tesi è presente anche una approfondita analisi di un fenomeno sociale strettamente connesso alla Globalizzazione quale quello migratorio. Fenomeno che ha visto l'Italia al centro di imponenti flussi di emigrazione nell'Ottocento e di immigrazione negli ultimi lustri. In ultimo vi è una personale analisi congiunta dei due periodi storici che ha evidenziato i fallimenti della classe politica nel porre rimedio ai problemi che hanno caratterizzato e caratterizzano il nostro sistema economico. La Tesi è ricca di citazioni e permette di cogliere anche uno spaccato della situazione politico-sociale dell'Italia. Infatti, le citazioni mi sono servite per far "parlare" i politici e gli economisti delle due epoche analizzate. E' un piccolo viaggio nella storia economico-politica italiana in due contesti distanti temporalmente, ma simili per quel che riguarda lo scenario macroeconomico internazionale.
ITALIANO
Se c'è un paese che ha abbracciato totalmente l'idea della globalizzazione è la Gran Bretagna. In dieci anni è passata dal gradino più basso della scala economica del mondo avanzato a uno dei più alti. Nel corso di questo processo molti britannici hanno abbandonato il loro paese: uno ogni dieci.
INGLESE
Se c’è un tratto distintivo di Parigi, più della Torre Eiffel e del Moulin Rouge, simboli di fine Ottocento senza i quali la Capitale francese, in fin dei conti, non perderebbe nulla del suo fascino, sono i bistrot. Difficili persino da definire, a metà tra i caffè e le osterie, da un paio di secoli “invadono” pacificamente le strade delle città francesi con i loro tavolini tondi, su cui poggiare una birra, un calice di vino, o un piatto del giorno. Luoghi d’incontro e di fermento culturale, hanno spesso fatto da sfondo alla nascita ed all’affermazione dell’Impressionismo, immortalati in capolavori come “L’Assenzio” di Edgar Degas, o il “Ballo al Moulin de la Galette” di Auguste Renoir. Oggi, però, la globalizzazione che tutto rivoluziona e tutto uniforma, compreso il piacere di un aperitivo, minaccia persino un’istituzione parigina come i bistrot. Lo schema è quello che vediamo spesso anche nelle città italiane: le grandi insegne dei fast food, o le catene internazionali di caffè, capaci di pagare affitti a volte fuori mercato, prendono lentamente il posto dei vecchi luoghi d’incontro, siano essi bar, osterie o ristoranti. Rendendo Parigi uguale a Londra, Londra uguale a Madrid e Madrid uguale a Roma: un appiattimento a cui i francesi non vogliono arrendersi, appellandosi all’Unesco affinché i bistrot di Parigi possano diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Il dossier del Ministero della Cultura francese arriverà all’Unesco solo nella prossima primavera, ma punterà forte sull’unicità del bistrot, un luogo che accoglie sempre chiunque, con una cucina sempre aperta, in cui leggere un libro o un giornale. Basterà a salvare l’istituzione parigina e vederla al fianco dell’arte dei pizzaiuoli Napoletani e, magari, della baguette?.
FRANCESE
La globalizzazione è in atto da centinaia di anni, ma è rapidamente aumentata dalla metà degli anni '80 grazie ai progressi tecnologici. La capacità di comunicare ed elaborare informazioni in forma digitale - una serie di sviluppi talvolta descritti come una "rivoluzione informatica" - sta rimodellando le economie e le società di molti paesi del mondo. L'informatica è un fattore trainante nel processo di globalizzazione. Il progresso degli strumenti basati su Internet sta cambiando il modo in cui le persone utilizzano e condividono le informazioni per scopi personali, politici e commerciali. Questi sviluppi hanno facilitato l'efficienza in tutti i settori dell'economia. L'IT spinge l'uso innovativo delle risorse per promuovere nuovi prodotti e idee in tutte le nazioni e culture, indipendentemente dalla posizione geografica. Ha contribuito molto alla creazione e alla crescita dei mercati globali. Il passaggio dalla fornitura manuale a quella elettronica di servizi sia nel settore pubblico che in quello privato ha portato al progresso della comunità imprenditoriale in tutto il mondo. Marshall McLuhan ha coniato il termine "il villaggio globale" negli anni '60 per esprimere la sua convinzione che la comunicazione elettronica avrebbe unito il mondo. Le imprese migliorano la loro competitività e produttività globale con un'elaborazione elettronica delle transazioni più efficiente e un accesso istantaneo alle informazioni. Questo ha un impatto diretto sul modo in cui i prodotti e i servizi vengono acquistati, venduti e consegnati, cambiando le relazioni tra clienti, aziende e dipendenti.
TECNOLOGIA
Con globalizzazione s’intende un flusso di beni materiali (merci e persone) e immateriali (capitali e informazioni) e servizi; è un processo politco, sociale, economico e culturale che coinvolge il mondo intero. Può essere considerata la fase finale di un processo iniziato cinque secoli fa, con l’espansione coloniale delle maggiori potenze europee. La globalizzazione si è realizzata interamente negli anni ottanta grazie alla diffusione del benessere, al progresso dei trasporti e delle telecomunicazioni, al decentramento delle produzioni e alla nascita flussi finanziari. La globalizzazione presenta tre conseguenze. Queste sono: ➢ Conseguenze politiche: con gli otto paesi più industrializzati della terra (G8) e il G20 con i 20 paesi con il PIL più elevato. ➢ Conseguenze economiche: questo sistema unico ha favorito la crescita di imprese multinazionali, che cercano materie prime e forza lavoro a costi più bassi nei paesi in via di sviluppo. ➢ Conseguenze sociali: creano a volte differenze e squilibri come il movimento no-global che denuncia le conseguenze negativa di un mondo globale, chiedendo maggiore attenzione per i più poveri e più rispetto per l’ambiente. Inoltre presenta conseguenze positive e negative. Le conseguenze positive sono • Crescita delle produzioni mondiali • Miglioramento generale dei livelli di vita • Diminuzione della mortalità infantile e allungamento della vita • Maggiore alfabetizzazione • Riduzione della denutrizione Le conseguenze negative, invece, sono • Emarginazione di persone e stati che non si dimostrano abbastanza competitivi • Disparità fra gli stati (le imprese preferiscono investire nei paesi già parzialmente avanzati e non in quelli poveri) • Scambio ineguale: i paesi poveri sono costretti a indebitarsi con quelli ricchi e a pagare forti interessi • Disoccupazione per i paesi ricchi: le imprese si trasferiscono in quei paesi in cui la manodopera costa di meno La globalizzazione tende a far uniformare le persone: si uniformano nel modo di vestire, nella musica che ascoltano, nei cibi che mangiano eccetera e, inoltre tende a far indebolire le culture e le identità locali come ad esempio nel settore dei film e della musica in cui gli americani, o tutti quelli di lingua inglese, assumono un dominio.ricerca di geografia sulla globalizzazione Infine esistono i movimenti no-global che creano due posizioni opposte: • Coloro che la vedono come un opportunità per diffondere e aumentare il benessere delle popolazioni dei paesi poveri • Coloro che ne sottolineano gli aspetti negativi come l’aumento del divario economico fra paesi ricchi e poveri, la minore sicurezza sociale per i lavoratori e l’aggravarsi degli squilibri ambientali Queste opposizioni comprendono ecologisti, movimenti politici gruppi religiosi, agricoltori disoccupati e rappresentanti di minoranze etniche. All’inizio erano definiti “popolo di Seattle”, ma oggi vengono chiamati “no-global” e comunicano tra di loro attraverso internet.