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uda scienze motorie

Kenya Costa

Created on May 28, 2023

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UDA SCIENZE MOTORIE

Ritmo e coordinazione nel nuoto

Cavallaro Sofia, Costa Kenya, Violi Angela 3B

il ritmo

La capacità di ritmo consiste essenzialmente nell’eseguire un movimento, un gesto, un’azione rispettando dei precisi intervalli di tempo, adattandosi ad un ritmo percepito, mantenendo un’elevata capacità di controllo rispetto ad eventuali repentini cambiamenti del ritmo stesso. Questa capacità consente agli allievi di muoversi in modo armonioso nello spazio a loro disposizione. Per esercitarla è utile provare ad adattarsi a ritmi esterni o acusticamente percepiti, così come provare ad adeguarsi al ritmo di un compagno.

la coordinazione motoria

La coordinazione motoria è la capacità di eseguire l’idea mentale di un movimento, che sia esso semplice o complesso, con la massima efficacia ed il minor dispendio di energia. Coordinare, infatti, significa collegare più contrazioni e decontrazioni muscolari al fine di realizzare un movimento finale armonico ed il più equilibrato possibile. I principali elementi che intervengono nella coordinazione sono: * le capacità percettive; * le capacità coordinative; * quelle di anticipazione; * la fantasia motoria; * il livello di sviluppo dello schema motorio

LA CAPACITà DI RITMO

La capacità di ritmo: le informazioni sulla contrazione e decontrazione del muscolo sono fondamentali in uno sport ciclico come il nuoto, dove capita di percepire un'azione diversa da quella reale (per es. il nuotatore sente un braccio teso invece è piegato a causa dell'errata percezione). In uno sport ciclico come il nuoto il ritmo è importantissimo soprattutto nelle fasi di recupero della bracciata dove è fondamentale riuscire a rilassare momentaneamente i muscoli prima della nuova propulsione per consentire un risparmio energetico soprattutto nelle gare di lunga durata. Inoltre avere un buon senso del ritmo serve per impostare l'andatura della nuotata a seconda del tipo di gara.

LO STILE LIBERO

Lo stile libero è lo stile più veloce, efficiente e praticato in assoluto, sebbene non sia quello più facile da imparare, anzi direi che dopo il delfino, è senz'altro il più difficile. Il fatto di nuotare con la testa immersa nell'acqua, e di dover respirare ruotando la testa, senza interrompere il ritmo della nuotata, rende la respirazione piuttosto complicata e difficile da eseguire in modo corretto.

Purtroppo quando si insegna lo stile libero, non si spiega il concetto fondamentale che la gambata e la bracciata non sono due movimenti indipendenti tra loro; solo se sono coordinati e sincronizzati in modo preciso si ottiene una nuotata veloce ed efficiente. I metodi tradizionali di insegnamento, al contrario, insegnano a muovere le gambe e le braccia insieme, ma non in modo coordinato. Viene lasciato così al nuotatore il compito di coordinarsi in modo intuitivo, con l'evolversi delle sue capacità natatorie. Purtroppo, non tutti hanno la capacità innata di "sentire" l'acqua e di capire in modo autonomo come si deve compiere il gesto corretto della nuotata.

Prima di vedere le varie fasi della nuotata, bisogna capire che nel nuoto non tutti i colpi di gambe sono uguali tra loro, ne esiste uno fondamentale, mentre gli altri sono "accessori". Quello fondamentale è il colpo di gamba che avviene in corrispondenza della fase di trazione, dopo la fase di appoggio, quando il braccio in fase aerea entra in acqua. La gamba che calcia è l'omologa del braccio che va in trazione (braccio destro va in trazione, gamba destra calcia), in corrispondenza di questi movimenti, le spalle e il bacino ruotano passando da una configurazione inclinata all'altra.

Ovviamente questo tipo di sincronismo non è identico in tutti i nuotatori, alcuni utilizzano la gambata prima o dopo, soprattutto in funzione della posizione dell'altro braccio, quello che entra in acqua: qui Phelps esegue una bracciata nel quadrante frontale e quindi anticipa la gambata in funzione di questo aspetto. Le altre 4 gambate sono accessorie, cioè si possono fare o meno, e servono sostanzialmente per non perdere velocità tra le varie fasi attive e passive della nuotata. Tutti i nuotatori d'elite, nelle gare fino ai 400 metri, utilizzano 6 gambate per ciclo e non è facile capire come sono coordinate, anche in slow motion. L'importante è mantenere la coordinazione, con la gambata principale (quella più potente) che guida il ritmo e si mantiene sincronizzata alle varie fasi della bracciata.

grazie!