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Transcript

Ludovico Ariosto

Il poema intramontabile

Terza edizione del Furioso in 46 canti

1494 1504 1517 -1524 1532

Ariosto è il primo intellettuale cortigiano dell'epoca umanistico-rinascimentale e il suo legame con la corte estense esemplifica le contraddizioni e le ombre della vita di corte e della stagione culturale.

Prima edizione dell'Orlando Furioso in 40 canti

Si dedica agli studi umanistici e inizia a comporre i Carmina

Entra al servizio degli Este ed ha incarichi diplomatici

Primo approccio al poema cavalleresco con l'Obizzeide

Seconda versione dell'Orlando Furioso, rielaborata in stile e lingua

Rottura con il cardinale Ippolito d'Este e composizione delle Satire

Partecipazione alla vita culturale della corte estense

1484 1500 1516 1521

IL PRIMO INTELLETTUALE CORTIGIANO

L' AMBIVALENZA DEL RAPPORTO CON LA CORTE

Satire come strumento per manifestare l'insofferenza di Ariosto nei confronti del potere.

Dialettica fra essere e apparire e opacità delle relazioni sociali analizzate con ironia, distacco ed atteggiamento equilibrato.

Consapevolezza della necessità del mecenatismo, caratterizzato da pratiche di adulazione e dall'ossequio al principe.

Aderenza alle contraddizioni e a limiti della corte coniugata con la salvaguardia delll'autonomia del lavoro intellettuale

I TEMI

Desiderio di tornare a Ferrara

Richiesta a Pietro Membo di un professore di greco per il figlio

Questioni morali sulla vita matrimoniale

Disagi missione in Garfagnana e lontananza della donna

Difesa dignità e rifiuto carriera ecclesiastica

Descrizione vita cortigiana

Rivendicazione autonomia dell'intellettuale

LE SATIRE

"a vomitar bisogna che cominci ciò ch'hai in corpo, e che torni macro, altrimenti quel buco mai non vinci.""se 'l sacro Cardinal comperato avermi stima con i suoi doni, non mi è acerbo et acro renderli, e tòr la libertà mia prima".

  • Carattere dialogico, discorsivo e pacato
  • Morale equilibrata, laica, terrena e umana
  • Contrasto tra la spregiudicatezza della vita di corte e l'ideale di sobrietà e medias

L'apologo dell'asino

La visione del mondo e la morale

Un genere rinnovato

  • 1517-1525
  • Sette epistole indirizzate a parenti e amici
  • Reinvenzione della satira in volgare
  • Rappresentazione del rapporto critico con la corte
Struttura aperta: metafora della quete infinita dell'uomo, che, a causa di un'errata valutazione degli oggetti, assolutizza e idealizza quelli vani.
Struttura policentrica e sincronica, le cui vicende si diramano e si intersecano di continuo, facendo sembrare l'opera infinita.
Metodo di costruzione:"dialatazione dall'interno" e"montaggio" che permetta di passare da una vicenda all'altra senza spezzare la continuità del racconto.

Italo Calvino, all'interno del saggio "Perchè leggere i classici", afferma che il Furioso è un poema che si rifiuta di cominciare e di finire.

Un poema senza inizio e senza fine

L' ORLANDO FURIOSO

SENSO DI LARGHEZZA NELLA DISPONIBILITÀ DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

QUETE INNUMEREVOLI

Il poema del movimento

l'ERRORE E L'ERRARE

LA STRUTTURA LABIRINTICA

UNA "GIONTA" ALL' OPERA DI BOIARDO

PERCORSO INIZIATICO VOLTO AD ACQUISIRE SAGGEZZA E NUOVE CONOSCENZE

IL MOVIMENTO ERRATICO DEI CAVALIERI DIVENTA ERRANTE A CAUSA DELLA VALUTAZIONE SBAGLIATA DELLA REALTÀ

INDICATORI SPAZIALI VAGHI E INDISTINTI, SPAZIO DESCRITTO PER RAPPRESENTAZIONI BINARIE

DILATAZIONE DELLO SPAZIO D'INSEGUIMENTO E CONTINUE OSCILLAZIONI DEL TEMPO NARRATIVO

SODDISFACIMENTO DEL DESIDERIO CONTINUAMENTE RINVIATO, MOVIMENTO INESAURIBILE

INCONTRO DELLE STRADE DI UNA MOLTITUDINE DI PERSONAGGI ALLA RICERCA DI UN OGGETTO DESIDERATO

CONCEZIONE SPAZIO TEMPORALE CHE RINNEGA LA CHIUSURA DEL COSMO TOLEMAICO

Assedio di Parigi come centro di gravità del poema

Assedio di Parigi da parte dei Mori e controffensiva cristiana

L' INTRECCIO MULTIFORME E I TRE FILONI NARRATIVI

LA MATERIA E I DESTINATARI DEL FURIOSO

Donne come protagoniste e destinatarie privilegiate del poema

Filone cortese-cavalleresco: "le donne [...] gli amori"

Materia carolingia: "i cavallier, l'arme"

AMORE TRA RUGGIERO E BRADAMANTE

Le nozze tra i due chiudono il poema

Ariosto giustifica il poema e lega le vicende mitiche alle contemporanee

Filone encomiastico: Ruggiero è capostipite degli estensi

Fragilità dell'uomo che impazzisce quando è alla ricerca di oggetti vani

Orlando è pazzo d'amore per Angelica, che si concede a Medoro

Tema al centro dell'opera, specchio dell'atto della scrittura

FOLLIA DI ORLANDO

Sfondo del poema. di cui sostiene l'elemento epico

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GUERRA FRA CRISTIANI E SARACENI

Svalutazione della scrittura da parte del cardinale analizzata con ironia

"Alto valore [...]/ vi farò udir, se voi mi date orecchio,/ e vostri alti pensieri cedino un poco"

antifrasi: alti sono i i versi del poeta e non i pensieri del cardinale

"Ricordar quel ruggier, che fu di voi/ e de'vostri avi illustri il ceppo vecchio."

Scarsa considerazione dell'autore presso il cardinale

dedica al cardinale ippolito d'este, figlio di Ercole I

"Questo che vuole e darvi sol può l'umil servo vostro""Quanto io posso dar, tutto vi dono"

Rivendicazione dell'originalità dell'opera: "Cosa non detta in prosa mai, nè in rima"

Figure dell'eroe e dell'autore desacralizzate: "se da colei che tal quasi m'ha fatto,/ che 'l poco ingegno mi lima"

invocazione all'ingegno, affinchè permetta al poeta di terminare il poema

"PEr amor venne in furore e matto,/ d'uom che sì saggio era stimato prima"

Chiasmo che condensa gli elementi che rimandano ai filoni della tradizione

Proposizione: dichiarazione della materia, che occupa la prima ottava e metà della seconda

IL PROEMIO

"Le donne, i cavallier, l'arme gli amori,/le cortesie, l'audaci imprese io canto"

"Amor che m'arde il cor, fa questo vento, mentre dibatte intorno al fuoco l'ali.Amor, con che miracolo lo fai, che 'n fuoco il tenghi, e nol consumi mai?"

"Quel ch'era Orlando è morto ed è sottoterra; la sua donna ingratissima l'ha ucciso"

"Sospir non sono, nè i sospir son tali. Quelli han triegua talora"

"Queste non son più lacrime""Dal fuoco spinto ora il vitale umore fugge per quella via ch'agli occhi mena"

"Quando gli è aviso d'esser solo, con gridi et urli apre le porte al duolo"

CAPITOLO XIX: L A FOLLIA DI ORLANDO

"VEDER L'INGIURIA SUA SCRITTA NEL MONTE L'ACCESE Sì, CH'IN LUI NON RESTò DRAMMA CHE NON FOSSE ODIO, RABBIA, IRA E FURORE"

"Afflitto e stanco al fin cade nell'erba, e ficca gli occhi al cielo, e non fa motto"

"L'arme sue tutte avean pel bosco differente albergo. E poi si squarciò i panni, e mostrò ignudo"

"Di tor la spada in man non gli sovvenne; che fatte avria mirabil cose. Quivi fe ben delle sue prove eccelse, ch'un altro pino al primo crollo svelse"

"Infelice quell'antro, et ogne stelo in cui Medoro e Angelica si legge!"

CAPITOLO XIX: L A FOLLIA DI ORLANDO

AMORE COME FONTE DI FOLLIA E ABBRUTIMENTO

VALORI CORTESI RESI GROTTESCHI ED ESTRANEI

ORLANDO COME PRODOTTO DELLA VISIONE LAICA E TERRENA

VICENDA AMOROSA MOTRICE DELLE IMPRESE DELL'EROE

INDIVIDUALITÀ E DIMENSIONE PSICOLOGICA DEL CAVALIERE

SISTEMA DI VALORI CALATO ALL'INTERNO DELLE CORTI

SCARNO RITRATTO PSICOLOGICO DEL CAVALIERE

CHANSON DE GESTE

ORLANDO FURIOSO

ROMANZO CAVALLERESCO

PALADINI FEDELI AL SIGNORE E DIFENSORI DELLA CRISTIANITÀ

SISTEMA DI VALORI VOLTO A CREARE UNA COLLETTIVITÀ

LA DESUBLIMAZIONE DEL PALADINO

La Luna è presentata in un rapporto dialettico di somiglianza-alterità con la Terra.

"vi sono ample e solitarie selve,/ ove le ninfe ognor cacciano belve"

"Altri fiumi, altri laghi altre campagne/ son là su, che non son qui tra noi; altri piani, altre valli, altre montagne"

"quel paese appresso era sì grande/ il quale a un picciol tondo rassimiglia/ a noi che lo miriam da queste bande;/ e ch'aguzzar conviengli ambe le ciglia"

"lo trovano uguale, o minor poco/ di ciò ch'in questo globo si raguna/ in questo ultimo globo della terra,/ mettendo il mar che la circonda e serra"

"Veggon per la più parte esser quel loco/ come un acciar che non ha macchia alcuna"

CAPITOLO XXXIV: ASTOLFO SULLA LUNA

COSA HA PERSO L' UOMO SULLA TERRA?

Breve romanzo fantastico di Italo Calvino pubblicato nel 1973, costituito da dodici racconti.

Intertesualità tra l'opera di Calvino e l'Orlando Furioso di Ariosto

Cavalieri, dame e viandanti ospitati per una notte in un remoto castello e, privati della parola, raccontano storie utiizzando dei tarocchi.

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Uomini governati da passioni immutabili ed impulsi istintivi egoistici

IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI

"È un'energia volta verso il futuro, ne sono certo, non verso il passato, quella che muove Orlando, Angelica, Ruggiero, Bradamante"

IL DIALOGO TRA ARIOSTO E CALVINO

Tecnica combinatoria: le storie penetrano le une nelle altre a formare un labirinto

Castello ripreso come spazio narrativo-tematico

La luna è spoglia, così com'è priva di punti di riferimento l'esistenza dell'uomo contemporaneo

Tema della magia: i personaggi perdono la parola

La luna raccoglie ciò che l'uomo perde "per nostro difetto, o per colpa di tempo o di FOrtuna"

INcantesimo di atlante: regno dell'illusione; il desiderio è una corsa verso il nulla

Struttura labirintica: partita a scacchi composta da partite simultanee

castello di Atlante COme centro di gravità negativo, vortice che inghiotte i personaggi

"OGNI VIAGGIO CI RIPORTA QUI, AL CENTRO D'UN ORIZZONTE VUOTO"

"LA LUNA È UN DESERTO; DA QUESTA SFERA ARIDA PARTE OGNI DISCORSO E OGNI POEMA"

"SUI CAMPI BIANCHI DELLA LUNA, ASTOLFO INCONTRA IL POETA"

"ASTOLFO ERA SALITO A CERCARE LA RAGIONE NEL MONDO DEL GRATUITO"

"SE COSTUI ABITA NEL BEL MEZZO DELLA LUNA, CI DIRÀ SE ESSA È IL MONDO PIENO DI SENSO, L'OPPOSTO DELLA TERRA INSENSATA"

"QUALE SAGGEZZA TRARRE PER NORMA DELLA TERRA DA QUESTA LUNA DEL DELIRIDO DEI POETI"

LA DESCRIZIONE DELLA LUNA NEL ROMANZO DI CALVINO

Ariosto annulla la distanza tra l'uomo e la Luna, che non è la voce del poeta, bensì il poeta stesso, privo di certezze alla fine del suo viaggio.

La Luna si svuota di significato, riducendosi all'"orizzonte vuoto", al paesaggio interno, che il poeta colma con la propria immaginazione.

"La mia operazione è stata una sottrazione di peso, ora alle figure umane, ora ai corpi celesti" (Italo Calvino, Lezioni americane).

Il tema lunare è analizzato secondo tre intepretazioni:

  • Luna opposta all'artificialità della vita sulla terra;
  • Luna come rappresentazione dell'inconscio, dell'irrazionale e del femminile;
  • Luna come emblema di leggerezza ed esattezza.

LA LUNA NELL'IMMAGINARIO DI CALVINO

"La Luna, un tempo immagine di lontananza, di estraneità, ha cambiato di segno: si è fatta vicina e consustanziale"

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Viaggio lungo un asse di completa verticalitàViaggio come allegoria del percorso spirituale del pellegrino Fiducia dell'uomo nella funione della vita terrena e del suo scopo Le guide sono Virgilio e Beatrice Dante trascende i corpi lievi grazie all'espiazione, che gli permette di raggiungere l'Empireo

Viaggio orizzontale: lo scopo è indefinito e il suo raggiungimento rinviatoViaggio inscritto in un'ottica laica e terrena ASTOLFO SULLA LUNA La guida è Giovanni Evangelista Astolfo raggiunge la Luna a cavallo dell'Ippogrifo Breve slancio di verticalità

il tema del viaggio nel furioso e nella commedia