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DIGITAL UNIVERSITY PRESENTATION

EMMA DE SIMONE

Created on May 28, 2023

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Transcript

Ludovico Ariosto

Il poema intramontabile

Ariosto è il primo intellettuale cortigiano dell'epoca umanistico-rinascimentale e il suo legame con la corte estense esemplifica le contraddizioni e le ombre della vita di corte e della stagione culturale.

IL PRIMO INTELLETTUALE CORTIGIANO

1484 1500 1516 1521

Seconda versione dell'Orlando Furioso, rielaborata in stile e lingua

Prima edizione dell'Orlando Furioso in 40 canti

Partecipazione alla vita culturale della corte estense

Entra al servizio degli Este ed ha incarichi diplomatici

1494 1504 1517 -1524 1532

Primo approccio al poema cavalleresco con l'Obizzeide

Rottura con il cardinale Ippolito d'Este e composizione delle Satire

Terza edizione del Furioso in 46 canti

Si dedica agli studi umanistici e inizia a comporre i Carmina

L' AMBIVALENZA DEL RAPPORTO CON LA CORTE

Consapevolezza della necessità del mecenatismo, caratterizzato da pratiche di adulazione e dall'ossequio al principe.

Aderenza alle contraddizioni e a limiti della corte coniugata con la salvaguardia delll'autonomia del lavoro intellettuale

Satire come strumento per manifestare l'insofferenza di Ariosto nei confronti del potere.

Dialettica fra essere e apparire e opacità delle relazioni sociali analizzate con ironia, distacco ed atteggiamento equilibrato.

LE SATIRE

I TEMI

Rivendicazione autonomia dell'intellettuale

L'apologo dell'asino

La visione del mondo e la morale

Un genere rinnovato

Descrizione vita cortigiana

Difesa dignità e rifiuto carriera ecclesiastica

"a vomitar bisogna che cominci ciò ch'hai in corpo, e che torni macro, altrimenti quel buco mai non vinci." "se 'l sacro Cardinal comperato avermi stima con i suoi doni, non mi è acerbo et acro renderli, e tòr la libertà mia prima".

  • Carattere dialogico, discorsivo e pacato
  • Morale equilibrata, laica, terrena e umana
  • Contrasto tra la spregiudicatezza della vita di corte e l'ideale di sobrietà e medias
  • 1517-1525
  • Sette epistole indirizzate a parenti e amici
  • Reinvenzione della satira in volgare
  • Rappresentazione del rapporto critico con la corte

Disagi missione in Garfagnana e lontananza della donna

Questioni morali sulla vita matrimoniale

Richiesta a Pietro Membo di un professore di greco per il figlio

Desiderio di tornare a Ferrara

L' ORLANDO FURIOSO

Un poema senza inizio e senza fine

Italo Calvino, all'interno del saggio "Perchè leggere i classici", afferma che il Furioso è un poema che si rifiuta di cominciare e di finire.

Metodo di costruzione:"dialatazione dall'interno" e"montaggio" che permetta di passare da una vicenda all'altra senza spezzare la continuità del racconto.
Struttura aperta: metafora della quete infinita dell'uomo, che, a causa di un'errata valutazione degli oggetti, assolutizza e idealizza quelli vani.
Struttura policentrica e sincronica, le cui vicende si diramano e si intersecano di continuo, facendo sembrare l'opera infinita.

CONCEZIONE SPAZIO TEMPORALE CHE RINNEGA LA CHIUSURA DEL COSMO TOLEMAICO

DILATAZIONE DELLO SPAZIO D'INSEGUIMENTO E CONTINUE OSCILLAZIONI DEL TEMPO NARRATIVO

QUETE INNUMEREVOLI

UNA "GIONTA" ALL' OPERA DI BOIARDO

SENSO DI LARGHEZZA NELLA DISPONIBILITÀ DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

INDICATORI SPAZIALI VAGHI E INDISTINTI, SPAZIO DESCRITTO PER RAPPRESENTAZIONI BINARIE

Il poema del movimento

IL MOVIMENTO ERRATICO DEI CAVALIERI DIVENTA ERRANTE A CAUSA DELLA VALUTAZIONE SBAGLIATA DELLA REALTÀ

INCONTRO DELLE STRADE DI UNA MOLTITUDINE DI PERSONAGGI ALLA RICERCA DI UN OGGETTO DESIDERATO

LA STRUTTURA LABIRINTICA

l'ERRORE E L'ERRARE

SODDISFACIMENTO DEL DESIDERIO CONTINUAMENTE RINVIATO, MOVIMENTO INESAURIBILE

PERCORSO INIZIATICO VOLTO AD ACQUISIRE SAGGEZZA E NUOVE CONOSCENZE

Sfondo del poema. di cui sostiene l'elemento epico

Filone encomiastico: Ruggiero è capostipite degli estensi

Assedio di Parigi da parte dei Mori e controffensiva cristiana

AMORE TRA RUGGIERO E BRADAMANTE

Ariosto giustifica il poema e lega le vicende mitiche alle contemporanee

GUERRA FRA CRISTIANI E SARACENI

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Assedio di Parigi come centro di gravità del poema

Le nozze tra i due chiudono il poema

L' INTRECCIO MULTIFORME E I TRE FILONI NARRATIVI

Tema al centro dell'opera, specchio dell'atto della scrittura

Materia carolingia: "i cavallier, l'arme"

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Orlando è pazzo d'amore per Angelica, che si concede a Medoro

LA MATERIA E I DESTINATARI DEL FURIOSO

Filone cortese-cavalleresco: "le donne [...] gli amori"

FOLLIA DI ORLANDO

Fragilità dell'uomo che impazzisce quando è alla ricerca di oggetti vani

Donne come protagoniste e destinatarie privilegiate del poema

IL PROEMIO

"Ricordar quel ruggier, che fu di voi/ e de'vostri avi illustri il ceppo vecchio."

"Le donne, i cavallier, l'arme gli amori,/ le cortesie, l'audaci imprese io canto"

Rivendicazione dell'originalità dell'opera: "Cosa non detta in prosa mai, nè in rima"

dedica al cardinale ippolito d'este, figlio di Ercole I

"Alto valore [...]/ vi farò udir, se voi mi date orecchio,/ e vostri alti pensieri cedino un poco"

"Questo che vuole e darvi sol può l'umil servo vostro" "Quanto io posso dar, tutto vi dono"

Proposizione: dichiarazione della materia, che occupa la prima ottava e metà della seconda

"PEr amor venne in furore e matto,/ d'uom che sì saggio era stimato prima"

Svalutazione della scrittura da parte del cardinale analizzata con ironia

Chiasmo che condensa gli elementi che rimandano ai filoni della tradizione

invocazione all'ingegno, affinchè permetta al poeta di terminare il poema

Scarsa considerazione dell'autore presso il cardinale

Figure dell'eroe e dell'autore desacralizzate: "se da colei che tal quasi m'ha fatto,/ che 'l poco ingegno mi lima"

antifrasi: alti sono i i versi del poeta e non i pensieri del cardinale

CAPITOLO XIX: L A FOLLIA DI ORLANDO

"Quando gli è aviso d'esser solo, con gridi et urli apre le porte al duolo"

"Queste non son più lacrime""Dal fuoco spinto ora il vitale umore fugge per quella via ch'agli occhi mena"

"Sospir non sono, nè i sospir son tali. Quelli han triegua talora"

"Amor che m'arde il cor, fa questo vento, mentre dibatte intorno al fuoco l'ali.Amor, con che miracolo lo fai, che 'n fuoco il tenghi, e nol consumi mai?"

"Quel ch'era Orlando è morto ed è sottoterra; la sua donna ingratissima l'ha ucciso"

CAPITOLO XIX: L A FOLLIA DI ORLANDO

"Infelice quell'antro, et ogne stelo in cui Medoro e Angelica si legge!"

"Afflitto e stanco al fin cade nell'erba, e ficca gli occhi al cielo, e non fa motto"

"L'arme sue tutte avean pel bosco differente albergo. E poi si squarciò i panni, e mostrò ignudo"

"Di tor la spada in man non gli sovvenne; che fatte avria mirabil cose. Quivi fe ben delle sue prove eccelse, ch'un altro pino al primo crollo svelse"

"VEDER L'INGIURIA SUA SCRITTA NEL MONTE L'ACCESE Sì, CH'IN LUI NON RESTò DRAMMA CHE NON FOSSE ODIO, RABBIA, IRA E FURORE"

LA DESUBLIMAZIONE DEL PALADINO

ORLANDO FURIOSO

CHANSON DE GESTE

ROMANZO CAVALLERESCO

SISTEMA DI VALORI CALATO ALL'INTERNO DELLE CORTI

ORLANDO COME PRODOTTO DELLA VISIONE LAICA E TERRENA

SISTEMA DI VALORI VOLTO A CREARE UNA COLLETTIVITÀ

INDIVIDUALITÀ E DIMENSIONE PSICOLOGICA DEL CAVALIERE

VALORI CORTESI RESI GROTTESCHI ED ESTRANEI

PALADINI FEDELI AL SIGNORE E DIFENSORI DELLA CRISTIANITÀ

VICENDA AMOROSA MOTRICE DELLE IMPRESE DELL'EROE

AMORE COME FONTE DI FOLLIA E ABBRUTIMENTO

SCARNO RITRATTO PSICOLOGICO DEL CAVALIERE

"Veggon per la più parte esser quel loco/ come un acciar che non ha macchia alcuna"

CAPITOLO XXXIV: ASTOLFO SULLA LUNA

"lo trovano uguale, o minor poco/ di ciò ch'in questo globo si raguna/ in questo ultimo globo della terra,/ mettendo il mar che la circonda e serra"

"quel paese appresso era sì grande/ il quale a un picciol tondo rassimiglia/ a noi che lo miriam da queste bande;/ e ch'aguzzar conviengli ambe le ciglia"

"Altri fiumi, altri laghi altre campagne/ son là su, che non son qui tra noi; altri piani, altre valli, altre montagne"

La Luna è presentata in un rapporto dialettico di somiglianza-alterità con la Terra.

"vi sono ample e solitarie selve,/ ove le ninfe ognor cacciano belve"

COSA HA PERSO L' UOMO SULLA TERRA?

Uomini governati da passioni immutabili ed impulsi istintivi egoistici

IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI

Breve romanzo fantastico di Italo Calvino pubblicato nel 1973, costituito da dodici racconti.

01

Cavalieri, dame e viandanti ospitati per una notte in un remoto castello e, privati della parola, raccontano storie utiizzando dei tarocchi.

02

Intertesualità tra l'opera di Calvino e l'Orlando Furioso di Ariosto

03

"È un'energia volta verso il futuro, ne sono certo, non verso il passato, quella che muove Orlando, Angelica, Ruggiero, Bradamante"

castello di Atlante COme centro di gravità negativo, vortice che inghiotte i personaggi

IL DIALOGO TRA ARIOSTO E CALVINO

Castello ripreso come spazio narrativo-tematico

Struttura labirintica: partita a scacchi composta da partite simultanee

Tecnica combinatoria: le storie penetrano le une nelle altre a formare un labirinto

INcantesimo di atlante: regno dell'illusione; il desiderio è una corsa verso il nulla

Tema della magia: i personaggi perdono la parola

La luna raccoglie ciò che l'uomo perde "per nostro difetto, o per colpa di tempo o di FOrtuna"

La luna è spoglia, così com'è priva di punti di riferimento l'esistenza dell'uomo contemporaneo

LA DESCRIZIONE DELLA LUNA NEL ROMANZO DI CALVINO

"QUALE SAGGEZZA TRARRE PER NORMA DELLA TERRA DA QUESTA LUNA DEL DELIRIDO DEI POETI"

"SUI CAMPI BIANCHI DELLA LUNA, ASTOLFO INCONTRA IL POETA"

"ASTOLFO ERA SALITO A CERCARE LA RAGIONE NEL MONDO DEL GRATUITO"

"SE COSTUI ABITA NEL BEL MEZZO DELLA LUNA, CI DIRÀ SE ESSA È IL MONDO PIENO DI SENSO, L'OPPOSTO DELLA TERRA INSENSATA"

"OGNI VIAGGIO CI RIPORTA QUI, AL CENTRO D'UN ORIZZONTE VUOTO"

"LA LUNA È UN DESERTO; DA QUESTA SFERA ARIDA PARTE OGNI DISCORSO E OGNI POEMA"

LA LUNA NELL'IMMAGINARIO DI CALVINO

Il tema lunare è analizzato secondo tre intepretazioni:

  • Luna opposta all'artificialità della vita sulla terra;
  • Luna come rappresentazione dell'inconscio, dell'irrazionale e del femminile;
  • Luna come emblema di leggerezza ed esattezza.

"La mia operazione è stata una sottrazione di peso, ora alle figure umane, ora ai corpi celesti" (Italo Calvino, Lezioni americane).

La Luna si svuota di significato, riducendosi all'"orizzonte vuoto", al paesaggio interno, che il poeta colma con la propria immaginazione.

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"La Luna, un tempo immagine di lontananza, di estraneità, ha cambiato di segno: si è fatta vicina e consustanziale"

Ariosto annulla la distanza tra l'uomo e la Luna, che non è la voce del poeta, bensì il poeta stesso, privo di certezze alla fine del suo viaggio.

il tema del viaggio nel furioso e nella commedia

Viaggio lungo un asse di completa verticalità Viaggio come allegoria del percorso spirituale del pellegrino Fiducia dell'uomo nella funione della vita terrena e del suo scopo Le guide sono Virgilio e Beatrice Dante trascende i corpi lievi grazie all'espiazione, che gli permette di raggiungere l'Empireo

Viaggio orizzontale: lo scopo è indefinito e il suo raggiungimento rinviato Viaggio inscritto in un'ottica laica e terrena ASTOLFO SULLA LUNA La guida è Giovanni Evangelista Astolfo raggiunge la Luna a cavallo dell'Ippogrifo Breve slancio di verticalità