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Sviluppo sostenibile

PLASTIC FREE

Manca Valentina 4O

L'inquinante più diffuso è la plastica , che si trova in ogni ambiente naturale (dai ghiacci polari agli oceani) e che richiede un tempo di degradabilità anche secolare.

Quali sono gli inquinanti ambientali ?

Una sostanza di origine naturale o antropica viene definita inquinante quando non appartiene all’ecosistema o se la sua concentrazione supera notevolmente quella naturale ,diventando dannosa per l’ambiente. Queste vengono trasportate nell’aria e si depositano sulle superfici.Tra le tipologie di inquinanti troviamo tre categorie : -chimici sostanze organiche e inorganiche in quantità eccessiva o non biodegradabili, come idrocarburi e metalli pesanti (tra di essi ossidi di zolfo e azoto,monossido di carbonio,ozono e benzene) ;-fisici inquinanti acustici,termici e luminosi; -biologici batteri,virus o altri patogeni.

Dalla sua invenzione, la plastica è stata compagna inseparabile nonché artefice del nostro sviluppo in virtù delle sue straordinarie caratteristiche: la capacità di acquisire e conservare qualsiasi forma, essere economica, leggera e colorabile; idrorepellente, resistente alla corrosione e isolante. Per questo hanno rimpiazzato in molti utilizzi i materiali convenzionali come metalli, vetro e carta.Si tratta di un materiale perfetto e soprattutto democratico, che ha cambiato per sempre la nostra vita. Eppure la durata del suo utilizzo è inversamente proporzionale al tempo, potenzialmente infinito, in cui persiste nell’ambiente. La plastica è un materiale artificiale costituito da macromolecole (cioè molecole ad alto peso molecolare) chiamati polimeri, possono essere puri o miscelati con additivi vari. Viene realizzata principalmente con petrolio, carbone e gas naturali.

Storia della plastica : un fallimento di un successo

Il difetto della plastica è di deteriorarsi molto lentamente e quindi non è possibile disperderla dell’ambiente perché lo contaminerebbe. Per questo motivo si sta optando per le BIOPLASTICHE , costitute da materia organica di origine vegetale e disperdibili nell’ambiente perché in grado di essere riassorbite dagli agenti naturali in tempi ridotti. In ogni caso la decomposizione deve avvenire in appositi impianti di compostaggio dove, grazie alle elevate temperature ed ai batteri presenti, il materiale si decompone senza rilasciare sostanze nocive.
La plastica è un materiale sintetico o artificiale, non esiste in natura ma è ottenuto con una specifica lavorazione su materiali naturali o ricreati nelle industrie (sintetizzati). Le resine sono la materia prima per la produzione di oggetti in plastica e possono essere di due tipi : resine artificiali ( elaborando cellulosa e proteine); resine sintetiche ( derivate del petrolio e gas naturale). Proprietà del materiale - proprietà chimico – fisiche : bassissima conducibilità, sono ottimi isolanti elettrici e termici; sono modellabili a caldo;- proprietà meccaniche : riescono a resistere all’abrasione;hanno una buona resistenza meccanica alle forze d’urto;- proprietà tecnologiche: proprietà di plasticità, duttilità (riducibilità in fili sottili), malleabilità (riducibilità in lamine sottili).
il PVC è da considerarsi pericoloso poichè se bruciato rilascia diossine, un gruppo fra le sostanze chimiche più pericolose che può causare il cancro, attaccare le difese immunitarie ed il sistema riproduttivo. Inoltre, contiene come antiossidante plastificante il bisfenolo A, che altera l’attività dell’apparato endocrino attivando i recettori degli ormoni.Alcune di esse galleggiano nelle acque , come il polietilene (PE) e il polipropilene (PP), altre possono raggiungere il fondale marino, come il polivinilcloruro (PVC) e il polietilentereftalato (PET) .

Classificazione delle plastiche

Esistono 7 tipi di plastica diversa, la si può riconoscere dal simbolo del “riciclo” all'interno di un triangolo stampato sui prodotti in plastica, al suo interno c’è un numero che va da 1 a 7 : quelle con un numero da 1 a 6 sono plastiche riciclabili mentre con il numero 7 si indicano quelle non ricilabili. La tipologia più diffusa è il PET,utilizzata per proddure bottiglie studiate per essere utilizzate una sola volta. Utilizzarle più volte, non è consigliabile poichè potrebbe portare ad una contaminazione microbica; è con sigliato optare per il vetro.

La plastica non è biodegradabile e ,se esposta ai raggi ultravioletti del sole, si decompone lentamente in piccoli pezzi (come le microplastiche), dispersi nell’ambiente che ci circonda e facilmente trasportabili dalle correnti marine e dai venti : esse possono essere scambiate per cibo e ingerite da pesci, molluschi e crostacei, accumulandosi nei tessuti. E da qui, raggiungere con facilità i nostri piatti.Le plastiche alogene rilasciano sostanze chimiche nocive al terreno circostante, che penetrano in profondità raggiungendo falde acquifere o altre fonti d'acqua, diventando un serio danno per le specie viventi che assumono questa acqua inquinata. Per quel che riguarda le plastiche biodegradabili, non appena vengono gettate viene rilasciato il metano, pericoloso gas serra che contribuisce significativamente al riscaldamento globale. Questi rifiuti inoltre sono pericolosi per i mammiferi marini (come le tartarughe), gli uccelli e i pesci, che possono cibarsene o rimanervi intrappolati, ma la maggior parte dei rifiuti plastici presenti nei mari non è visibile a occhio nudo: una volta ingerite, le microplastiche possono ostruire o ridurre la mobilità del tratto digestivo causando infiammazioni, stress epatico e crescita rallentata.

L'accumulo di materie plastiche nell'ambiente causa problemi all'habitat di fauna e flora selvatica, oltre che a quello umano. Le plastiche, se non sono smaltite correttamente,possono raggiungere i corsi d’acqua e arrivare al mare, costituendo la maggior parte dei rifiuti marini. Nell’Oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii, si parla addirittura di un “isola di plastica”, una massa di detriti galleggianti che occupa un’area di più di un milione di chilometri quadrati.

EFFETTI SUGLI ECOSISTEMI

La ricerca dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma e dal Politecnico delle Marche ha portato alla scoperta della presenza di microplastiche nella placenta umana, dovuta all’alimentazione o riguardante l’apparato respiratorio : analizzando la placenta di sei gravidanze sane sono state trovati 12 frammenti di materiale artificiale, 3 identificati come polipropilene e 9 come materiale sintetico verniciato. In presenza di frammenti di microplastiche la risposta del sistema immunitario potrebbe essere diversa dalla norma.
In particolare, alcune delle sostanze chimiche possono essere nocive per l'uomo per assorbimento cutaneo, causando dermatiti a contatto con la pelle umana. I ricercatori hanno trovato prove di contaminazione da plastica in campioni di tessuto prelevati da polmoni, fegato, milza e reni di cadaveri umani donati.

La plastica è dentro di noi!

Possono essere suddivise in diverse classi:- sostanze chimiche naturali ;- sostanze chimiche di sintesi come: pesticidi (insetticidi, fungicidi) , prodotti medicali e di consumo (additivi nelle plastiche come il bisfenolo A), prodotti industriali, di combustione ( diossine) ;- prodotti farmaceutici, come anticoncezionali e cure per i tumori. Fra i più noti interferenti endocrini ci sono gli ftalati, utilizzati per rendere elastiche alcune sostanze plastiche, e il bisfenolo A, sostanza plastica utilizzata nell’industria alimentare e contenuto nei biberon ma data la maggiore vulnerabilità di feto, neonato e bambino,la loro commercializzazione è bandita in Europa dal 2011.

Il sistema endocrino e gli interferenti

Il sistema endocrino è un insieme di ghiandole e cellule che producono ormoni e li rilasciano nel sangue ; partecipa al controllo e alla regolazione di numerose funzioni fisiologiche dell'organismo quali la riproduzione, l'immunità, il metabolismo e il comportamento. L'equilibrio ormonale è fondamentale per mantenere il funzionamento dell'organismo ma esistono degli interferenti endocrini ,cioè sostanze che interagiscono in diversi modi con il sistema endocrino (mimano l’azione degli ormoni e interagiscono con i loro recettori) e danneggiano l’organismo.

Tra gli effetti degli interferenti ci sono quelli legati all’organismo femminile riguardarti lo sviluppo puberale, irregolarità del ciclo, infertilità, sindrome dell'ovaio policistico, endometriosi, nascita prematura, cancro al seno e all’organismo maschile come maschile, ipospadia, cancro alla prostata.Altri effetti possono essere una sindrome metabolica (obesità, diabete e patologie cardiovascolari) e ci potrebbe essere la trasmissione di essi anche alle generazioni future. La Commissione europea ha adottato dei criteri per definire una sostanza come potenziale interferente endocrino.

Danni sulla salute

La corretta separazione dei materiali riciclabili è essenziale ma molte comunità locali non riescono a organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti. Le imprese non investono nella gestione dei rifiuti che producono e utilizzano plastica vergine, perché il processo produttivo costa meno.

SEPARARE E RICICLARE

Utilizzare sacchetti della spesa riutilizzabili di tessuto o di tela ,bottiglie d'acqua riutilizzabili, evitare il consumo di cannucce, piatti, posate e bicchieri di plastica monouso ma preferire quelli prodotti con materiali alternativi, come carta, vetro o acciaio inossidabile.

Evitare l'utilizzo di plastica usa e getta

Secondo una stima del WWF, ogni anno vengono riversate nel Mar Mediterraneo 570.000 tonnellate di plastica. Il rischio è che entro il 2050 le acque e i fondali contengano più plastica che pesci. Considerando che il tempo per rimediare all’inquinamento da rifiuti sta per scadere ,bisogna intervenire subito, partendo dal cambiamento delle abitudini quotidiane di ciascuno, per esempio sperimentando nuovi materiali biodegradabili, come la plastica naturale prodotta con alghe, patate e mais. Ecco alcuni consigli:
Come risolvere il problema dell'inquinamento da plastiche ?
Se tutti facessero uno sforzo per limitare il consumo di plastica e adottassero soluzioni alternative e sostenibili, vivremmo sicuramente su un pianeta migliore.
Bisognerebbe fare attenzione a non lasciare i rifiuti in giro , magari anche effettuare passeggiate ecologiche per raccogliere rifiuti abbandonati in spiaggia o in natura da altre persone e riciclandoli.

AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA

NON ABBANDONARE I RIFIUTI

Preferire l'acquisto di prodotti sfusi è un ottimo modo per ridurre l'uso di imballaggi in plastica. Inoltre, scegliere prodotti di marchi sostenibili e affidabili è la scelta ideale.
Utilizzare sacchetti della spesa riutilizzabili di tessuto o di tela ,bottiglie d'acqua riutilizzabili, evitare il consumo di cannucce, piatti, posate e bicchieri di plastica monouso ma preferire quelli prodotti con materiali alternativi, come carta o vetro.

ACQUISTA PRODOTTI SFUSI E SOSTENIBILI

EVITARE L'USO DI PLASTICA USA E GETTA

Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.
L’inquinamento è un tema affrontato anche nell’Agenda 2030 che si propone come obiettivi fondamentali i seguenti :

Agenda 2030

I grandi eventi sportivi hanno inevitabilmente un impatto sull'ambiente: i Mondiali di Calcio in Brasile del 2014 hanno prodotto 2,7 milioni di tonnellate di CO2. Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sarebbero state le più sostenibili della storia: i podi delle premiazioni, le tute e le medaglie sono state realizzate con materiali riciclati derivanti dalla raccolta differenziata, dagli oggetti recuperati in mare.Un’atleta potrebbe utilizzare borracce multiuso, scegliere prodotti eco-friendly e rigenerando prodotti usati, limitando lo spreco. Per un abbigliamento sportivo sostenibile è necessario ridurre l’impiego di PFC nella realizzazione degli articoli sportivi, in quanto sono caratterizzati da un alto effetto serra e da una lenta degradazione
Lo sport è sempre più considerato un valido alleato verso gli obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale ,rappresentando un canale privilegiato attraverso cui comunicare ed implementare un modello sostenibile.Come migliorare il rapporto tra uomo e ambiente attraverso lo sport? Bilanciando le grandi manifestazioni sportive, costruendo impianti a basso impatto ambientale, attraverso una nutrizione e idratazione sostenibile per l’atleta e per l’ambiente.

La responsabilità sociale: relazione tra ambiente e sport

Title 3

Il 18 marzo la nostra classe ha partecipato all’uscita didattica presso il Parco Melissa Bassi, vicino alla nostra scuola.Divisi in gruppi abbiamo raccolto tutti i rifiuti presenti, dai più piccoli ai più grandi, trovandone di qualsiasi tipo , comprese gomme d’auto ed estintori, ma la maggior parte dei rifiuti era composta da plastica . Nonostante il parco fosse munito di cestini , essi non venivano utilizzati. E’ stata un’esperienza divertente e utile per comprendere come stiamo riducendo la natura che ci circonda.

Uscita didattica finalizzata alla raccolta di rifiuti

- https://asvis.it/agenda-2030/ - https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/interferenti-endocrini-aumentare-il-rischio-di-cancro - https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2020/12/09/trovate-per-la-prima-volta-microplastiche-nella-placenta-umana_745c993d-d6d8-4454-a315-52252c7ebdf9.html- https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/i/interferenti-endocrini#:~:text=I%20polibromodifenileteri%20(PBDE)%20sono%20sostanze,nei%20tessuti%20grassi%20degli%20organismi - https://www.wwf.it/uploads/responsabilita_e_rendicontazione_report_plastica.pdf - https://www.nationalgeographic.it/ambiente/2020/01/tutto-quello-che-ce-da-sapere-sullinquinamento-da-plastica

𝓢𝓲𝓽𝓸𝓰𝓻𝓪𝓯𝓲𝓪

Vogliamo davvero far morire il nostro pianeta ?