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Cicerone
Martina Maria Rosaria Coppola
Created on May 25, 2023
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Transcript
Cicerone
L'intelligenza della parola
Gli anni giovanili
Scrive il "De inventione"
Nasce ad Arpino
Esordio nel Foro
Questura in Sicilia
Viaggio in Grecia e Asia Minore
106 a.C.
85 a.C. ca.
81 a.C.
75 a.C.
79-77 a.C.
Le verrine
70 a.C.
- I siciliani imbastirono una denuncia per concussione contro Verre e l'accusa venne affidata a Cicerone - Il primo atto del processo fu la divinatio e Cicerone vinse - Verre voleva svolgere il processo il più tardi possibile ma Cicerone iniziò a sorpresa l'interrogatorio dei testimoni - A seguito dell'Actio Prima Verre andò in esilio volontario a Marsiglia - L'Actio Secunda non venne mai pronunciata ma è presente nel corpo delle Verrine
il successo
Inizia il "cursus honorum"
Congiura di Catilina
Pronuncia la "Pro lege Manilia"
Viene eletto console
63 a.C.
63 a.C.
66 a.C.
69 a.C.
le catilinarie
seconda
terza
PRIMA
quarta
Davanti al popolo-3 dicembre 63 a.C
In Senato- 8 novembre 63 a.C
Davanti al popolo-9 novembre 63 a.C
In Senato-5 dicembre 63 a.C
Cicerone dimostra di essere informato dei piani e vuole spingere l'avversario fuori da Roma.
Paragona Catilina ad una belva ferita che allontanandosi si volta a guardare la preda sfuggita alle sue fauci.
Riferisce al popolo come abbia definitivamente scoperto la scongiura grazie agli Allobrogi.
In Senato si deve deliberare la pena da infliggere ai rei e Cicerone appoggia la pena di morte.
la crisi
Il primo triumvirato
"Pro Archia"
L'esilio
"Pro Milone"
Il ritorno a Roma
62 a.C.
56 a.C.
60 a.C.
58-57 a.C.
52 a.C.
il "de republica"
54-51 a.C.
- Ci sono giunti solo pochi frammenti dell'opera - E' messo in scena un dialogo, ambientato nel 129 a.C., tra Scipione Emiliano e Numanzia - L'autore individua tre forme di governo più importanti ciascuna delle quali, però, può degenerare in aspetti negativi:
- monarchia --> tirannide
- aristocrazia--> oligarchia
- democrazia --> demagogia
- La migliore forma di governo è la repubblica romana - Il princeps di Cicerone è un cittadino eminente ("primo tra pari") che agisce all'interno di un sistema di tipo repubblicano
il "de oratore"
55 a.C.
- E' in dialogo,ambientato nel 91 a.C., tra Marco Antonio e Lucio Licino Crasso - Cicerone vuole richiamare momenti e personaggi antecedenti alla grande crisi politica e civile - Tema del dialogo è la definizione del profilo ideale dell'oratore che deve essere:
- uno specialista della parola, in possesso di talento naturale e di un accurata formazione retorica
- un intellettuale completo, profondo conoscitore del diritto ma anche della storia e della filosofia
le opere retoriche
brutus
orator
46 a.C.
46 a.C.
- Viene affrontato il problema dell'elocutio - L'eloquientia deve:
- E' un dialogo tra Cicerone, Attico e Bruto - L'autore ripercorre la storia dell'eloquenza romana - L'opera elogia Cicerone stesso
- probare
- delectare
- flectere
le opere filosofiche
Cato maior de senectute
Laelius de amicitia
de natura deourum
de officiis
Elogio di una vecchiaia operosa in cui l'anziano giova alla società
L'amicizia può essere intesa sia come legame disinteressato che come alleanza politica
Nonostante l'esistenza degli dei sia incerta, la religione resta uno strumento fondamentale per il governo
Tratta il problema dell'honestum e dell'utile affrontando un apparente contrasto tra i due
dalla guerra civile alla morte
La guerra civile
Governatore in Cilicia
Morte di Cesare
Morte
Le "Filippiche"
44 a.C.
49 a.C.
44 a.C.
43 a.C.
51-50 a.C.
Cicerone era particolarmente noto per non avere peli sulla lingua. Ad esempio, nelle sue opere rappresentò Marco Antonio come un tiranno assoluto, un ladro di denaro pubblico, un ubriacone «che vomita in tutto il tribunale pezzi di cibo fetidi di vino». Durante una causa, invece, a un rivale che lo accusava di non avere nobili origini e che gli chiedeva, di tanto in tanto, «Chi è, infatti, tuo padre?», Cicerone rispose, alludendo ai costumi sessuali della madre dell’altro: «A te non posso chiedere la stessa cosa, perché tua madre ha reso questa domanda estremamente delicata».
In campo religioso, Marco Tullio Cicerone si oppose alle teorie epicuree, secondo cui gli dei non si occupano delle questioni umane. Egli, più vicino alla concezione stoica, sosteneva invece l’esistenza di un principio provvidenziale che regola il mondo e, quindi, della divinità. Tuttavia, Cicerone non affrontò i problemi metafisici aperti da queste affermazioni: nel dialogo "De Natura Deorum" evidenziò, anzi, la difficoltà di dare una dimostrazione razionale della religione.
L'idea religiosa
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La ricerca della felicità
- La filosofia è per Cicerone una consolatio al dolore della vita. Questa consolatio, tuttavia, non significa un rifugio nel privato, ma deve essere accompagnata dall’impegno civile: per questo, Cicerone critica la posizione degli epicurei;
- la felicità può essere raggiunta attraverso il disprezzo della morte, la sopportazione del dolore, l’attenuazione degli affanni e dei turbamenti dell’animo e il riconoscimento dell’importanza della virtù.
81 a.C.
Grazie!
Valeria Colangelo Martina Maria Rosaria Coppola Michele Giorgio Gaggia Giorgia Lisa Ricciardi IV A 2022/2023