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Tesina di 3° media " il razzismo"

SAMUELE PLACANICA

Created on May 24, 2023

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Transcript

Samuele Placanica

Il Razzismo

Scuola media Nicola Saraceni, Cupello 3°A

STORIA
PROPAGANDA E SATIRA SUL FASCISMO
INGLESE WALT DISNEY
ITALIANO PIRANDELLO
SCIENZE
FRANCESE ASTERIX
LA PARTE DESTRA DEL CERVELLO
GEOGRAFIA IL GIAPPONE

EDUCAZIONE FISICA HAIKYUU L'ASSO DEL VOLLEY

TECNICA GOLEM

ARTEPOP ART

MUSICA ONOMATOPEE

IL FU MATTIA PASCAL Il protagonista di questo romanzo è Mattia Pascal, un uomo intrappolato in una condizione economico-familiare soffocante. Mattia è un inetto e nonostante questa maschera non sia da lui ben accetta, è questa la maschera attribuitagli dall’intera collettività. Nel romanzo, Mattia, stanco della condizione di infelicità in cui vive, coglie l’opportunità presentatagli dal caso per cambiare maschera: una serie di casualità lo portano a poter fingere la sua morte, quindi decide di cambiare identità diventando Adriano Meis, uomo d’affari benevolo e benestante. Trasferitosi a Roma, una serie di avvenimenti porterà Adriano alla consapevolezza che la nuova identità non gli permette di creare relazioni con altre persone, non gli conferisce la possibilità di avvalersi della legge, lo priva della libertà. In pratica, la sua nuova identità non viene accettata dalla società, quindi, egli ne diventa prigioniero. Con la prosecuzione del romanzo si arriva, infine, alla totale privazione dell’identità del protagonista. Volendo sottrarsi alla prigionia dell’identità di Adriano Meis, il protagonista mette in scena un nuovo suicidio con l’intento di tornare alla sua vecchia vita, che, se pur infelice, gli conferiva libertà. Ma il ritorno alla vita di Mattia Pascal porta soltanto alla consapevolezza che egli è divenuto una “maschera nuda”, un soggetto senza identità, senza maschera. Egli, infatti, scopre di non poter rientrare nella sua precedente vita a causa dell’influenza dei suoi familiari, della società, che ormai lo considera morto. Non gli resta che estraniarsi dalla vita e da ogni meccanismo sociale diventando un osservatore della vita, diventando “fu” Mattia Pascal. La questione delle maschere che viene affrontata per la prima volta in questo romanzo viene poi ripresa e ulteriormente approfondita nel romanzo “Uno, nessuno, centomila”. Tuttavia, in questo romanzo Pirandello pone l’accento sulla teoria delle identità. Secondo questa teoria, l’uomo porta con sé due tipi di identità, quella personale, fondata sui dati anagrafici e sulla reale personalità, e quella collettiva ovvero quella assegnatagli dalla società.

IL SUD AFRICA E L' APARTHEID

Apartheid venne adoperato nella Repubblica Sudafricana per indicare la separazione all'interno del paese tra bianchi da una parte e neri, meticci e indiani dall'altra. A causa di questa politica, voluta dai governi sudafricani, tutta la popolazione non bianca veniva costretta a vivere in uno stato di inferiorità e soggetta a umilianti proibizioni

L’Apartheid fu una segregazione raziale che avvenne in Sudafrica dal 1948 al 1994. Le leggi dell’Apartheid furono imposte dagli inglesi ai sudafricani di pelle nera che costituivano il 70% della popolazione. Gli inglesi erano in Sudafrica fin dal 1795 quando conquistarono Capo di Buona Speranza, però dopo otto anni gli Afrikaner ripresero il potere e solo nel 1814 gli inglesi riuscirono a riprendere il controllo della colonia. Tra questi due gruppi la convivenza era molto difficile perché tutti e due volevano amministrare il potere e le proprietà. Per questo gli inglesi per dimostrare la loro superiorità imposero le leggi dell’Apartheid. Alcuni esempi di leggi dell’Apartheid sono il divieto di matrimoni misti nel 1949, la divisione definitiva dei sistemi scolastici e luoghi pubblici nel 1953. Invece nel 1950 uscì una delle leggi simbolo dell’Apartheid, la classificazione raziale: White, africans, coloured, indians (bianchi, africani, meticci, indiani). In base all’appartenenza all’uno o all’altro di questi gruppi, erano regolati tutti gli altri diritti: dove abitare, che lavori poter fare, e mano a mano che arrivavano le leggi anche su quali mezzo pubblici poter salire e via dicendo. Nel periodo dell’Apartheid venne fondato ANS (African National Congress), era un’organizzazione di neri contro l’Apartheid il cui leader fu Nelson Mandela.

LA STORIA DI NELSON MANDELA

Nelson Mandela era una persona comune finché un giorno non venne condannato al ergastolo per alto tradimento. Mandela fu condannato per 18 anni nella prigione di Robert Island, venne spostato in molte altre prigioni è prese la tubercolosi in una di queste quando Mandela usci lotto per in diritti delle persone di colore e poi divenne il presidente di colore del Sudafrica

Nasce il 18 luglio 1918 in un villaggio nella sud-est del Sudafrica. Dopo essersi trasferito a Johannesburg studia legge all’università del Witwatersrand e frequenta militanti e dirigenti dell’African National Congress. Nel 1956 fu arrestato insieme ad altri 150 accusato di tradimento, il processo si concluse nel 1961. Nel 1962 venne condannato a 5 anni e nel 1964 venne condannato ai lavori forzati a vita. Dopo aver proclamato il suo ideale di società non razzista, con uguali diritti per bianchi e neri, ideale per cui avrebbe dato la vita, viene trasferito nel carcere di massima sicurezza di Robben Island, dove passa 18 anni dei suoi 27 anni di galera. Nel 1985 il presidente Botha gli offrì la libertà in cambio della rinuncia alla violenza da parte di Mandela, ma lui rifiutò. Nel 1989 Botha viene sostituito da De Klerk che il 2 febbraio 1990 annuncia la liberazione di Mandela. Una folla immensa accoglie il leader, che fa un discorso che resterà nella storia, offrendo perdono e riconciliazione alla minoranza bianca. Il 27 aprile 1994 si vota e Mandela è il primo presidente nero del Sudafrica, al termine del suo mandato decide di non ricandidarsi. “Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso” Nelson Mandela

LE CITAZIONI DI NELSON MANDELA

"I have fought against white domination, and I have fought against black domination. I have cherished the ideal of a democratic and free society" questa è una delle frasi di Neslon Mandela lui ha sempre cercato di creare un mondo equo. doso differenti aprocci politici e pragmatici per liberare il suo popolo,dalle teorie di non violenza di Ghandi che tenterà anche in seguito di anteporre alla lotta armata

Today South africa is called a “raimobow nation” because people of african, asian and european origin all live there together. South africa has been both a dutch and a british colony when it was governement by its white population.white south africans were richer and had better jobs than the black population,who could not vote in elections. In 1948, thegovernm create a system tht legally separated white people and black people. It was called apartheid black and white people had to live separately and could not get married or use the same transport,schools,libraries or other public building. The apartheid system was a farm of racial discrimination buti t continued until 1994. Nelson Mandela was born in South africans to have the same right sas the white people in 1960, the government banned the ANC. Mandela criticised the government and he organised protest. At the age 46 he was arrested and in 1964 he was sent to prison on robben island for life conditions at the prison were very hard. Prisoners had to do hard, physical work,and there no books or radios. In the 1960s other countries began to oppose the aparrtheid system in south africa. IN the 1980s the south africa government finally began to make changes removed the ban in 1990 after 27 years mandela was finally released from prison in the 1994 elections black south africans could vote for the first time.They chose Nelson Mandela as their president mandela didn’t want revengee for the years of aapartheid and injustice . He asked all south africans to work togeder in peace . He died in 2013 aged 95. Today he is an ispiration for his courage and forgiveness

LE OLIMPIADI IN GERMANIA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Durante la seconda guerra mondiale si svolsero le olimpiadi in Germania, dove ci furono molti giochi, pallavolo, calcio, tennis, equitazione, atletica palla a mano e nuoto. Ma quando ci furono quelle dell’atletica un uomo di colore Jesse Owens vinse 4 medaglie d' oro, la prima fu nei 100m piani, la seconda nei 200, nella la staffetta 4x100m e nel salto in lungo. stupii il pubblico e anche il dittatore nazista della Germania ovvero Adolf Hitler

I giochi olimpici di Berlino, che si tennero dal 1 al 16 agosto 1936, offrirono ai nazisti una grandiosa vetrina per impressionare il mondo con i successi del Terzo Reich. L’organizzazione per preparare l’evento fu enorme, così come la spesa per costruire le strutture sportive: mai prima di allora i Giochi erano stati così solenni e mai avevano coinvolto tanto pubblico. Per Hitler, doveva essere il trionfo della razza ariana. Ma non andò così. Un atleta di colore, Jesse Owens, vinse quattro medaglie d’oro: nei cento metri, nei duecento metri, nel salto in lungo e nella staffetta, sconfiggendo in finale grandi campioni tedeschi. Per Hitler, una grande umiliazione. L’organizzazione dei Giochi del 1936 fu spettacolare. Furono allestiti ricevimenti di migliaia di persone. Gli stranieri restarono impressionati da questa Germania, sana, felice ed unita sotto Hitler. Gli atleti tedeschi furono sottoposti a una meticolosa preparazione, in ritiro per mesi nella Foresta Nera, ben nutriti e allenati per dominare la scena. Il medagliere tedesco giunse a contare 33 ori, 26 argenti e 29 bronzi. Jesse Owen fu il fenomeno dei Giochi olimpici di Berlino. Le sue quattro medaglie d’oro erano la dimostrazione più evidente di quanto fosse assurda la teoria della superiorità della razza ariana. Inoltre in quell’estate, quindi la persecuzione degli Ebrei fu sospesa

La rivoluzione industriale

La rivoluzione industriale fu un processo di evoluzione economica e di industrializzazione di società che da agricolo-artigianali-commerciali si trasformarono in sistemi industriali caratterizzati dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate, il tutto favorito da una forte componente di innovazione tecnologica e accompagnato da fenomeni di crescita, sviluppo economico e profonde modificazioni socioculturali e politiche.

Nella seconda metà del 1700 in Inghilterra ci fu la rivoluzione industriale, chiamata anche Prima Rivoluzione industriale o Rivoluzione industriale inglese. Partì proprio dall’Inghilterra perché questa aveva a disposizione il capitale e il lavoro: • Disponibilità di capitale: era dovuta alle 13 colonie d’America, grazie alle quali l’Inghilterra era riuscita ad accumulare denaro commerciando di tutto. • Disponibilità di lavoro: era dovuta alla privatizzazione dei terreni perché c’era stato il fenomeno delle enclosures, quindi alcuni contadini restavano in campagna al servizio dei grandi proprietari terrieri come braccianti altri andavano verso le città in cerca di occupazione per sopravvivere. Inoltre l’Inghilterra, nel periodo della Rivoluzione industriale, aveva a disposizione materie prime come il ferro, il carbone, il cotone, la lana ecc. Altro fattore molto importante nel corso della Prima Rivoluzione industriale è la mentalità perché per aversi industria c ‘è bisogno di una mentalità e una cultura diffusa. Grazie a tutto ciò si favorì il progresso tecnologico in Inghilterra. Il primo settore coinvolto fu quello tessile.

Innovazioni James Watt inventò la macchina a vapore, nel 1733 John Kay inventò la spoletta automatica che velocizzava la filatura in modo da raddoppiare i prodotti, nel 1763 fu inventata Jenny la filatrice meccanica capace di aumentare di 8 volte la quantità di filati prodotta, successivamente fu ideata la Jenny a motore idraulico Nell’industria tessile si iniziò a sostituire i macchinari di legno con quelli di ferro, più efficienti, veloci e soprattutto più duraturi. Questo aumentò la richiesta di metalli che favorì lo sviluppo dei settori metallurgico e minerario. Conseguenze: Nel corso della Rivoluzione industriale, con la diffusione di questi macchinari pian piano si formano dei veri e propri centri industriali così la produzione artigianale andò in crisi provocando così l’aumento della disponibilità di manodopera. Le prime industrie nascono lungo i corsi d’acqua (abbiamo detto che era stato inventato il motore idraulico). In questo modo artigiani e contadini si recano in città in cerca di occupazione per assicurarsi un salario che garantisse la sopravvivenza di se stessi e della loro famiglia. Proprio per la loro necessità di avere un salario per sopravvivere, gli industriali si approfittavano di ciò dando inizio allo sfruttamento dell’uomo con salari molto bassi, orari di lavoro pesanti e condizioni di lavoro precarie. Pian piano si finì per preferire lavoro femminile e minorile che era sottopagato; era ovvio che prima o poi l’uomo si sarebbe ribellato e nel 1779 ha inizio la prima manifestazione degli operai che prese il nome di “manifestazioni luddiste” dall’operaio Ned Ludd che si ribello spaccando con un calcio una filatrice.