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HISTORY PRESENTATION III

Ilary Originale Di Criscio

Created on May 23, 2023

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HISTORY

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Il crollo dell'occidente

1. Roma e i barbari

2. Le grandi migrazioni

3. Il crollo dell'occidente e i regni romano-barbarici

L’invasione del III secolo comportarono episodi di secondaria importanza, ma vennero comunque affrontate: -Per prima cosa l’impero continuò a difendersi sul piano militare -Dall’altro lato c’era il pagamento dei tributi per garantire la tranquillità ai confini, tanto che gli imperatori iniziarono a comprare la rinuncia dei Barbari. -La terza strategia consisteva nel concordare i patti trasformando i Barbari in foederati, cioè truppe al servizio dell’impero.

Roma e i barbari

I Germani non erano un popolo unitario, ma un insieme di popolazioni molto diverse tra loro. Alla base dell’organizzazione sociale c’era il clan, cioè un insieme di famiglie legate tra loro da un antenato comune. L’ economia germanica era basata soprattutto sull’allevamento, mentre l’agricoltura era molto povera e molte persone conducevano una vita seminomade. I Germani erano in crisi a causa di due fattori: -L’aumento delle popolazioni che si ostinavano a cercare nuovi territori -Dall’ altro la pressione dei popoli orientali.

le grandi migrazioni

Gli Unni

Nella prima metà del IV secolo, nelle regioni dell’Asia centrale ci fu una nuova popolazione seminomade, gli Unni, la cui migrazione mise in difficoltà sia l’impero Cinese sia quello Romano. Le ragioni per cui gli Unni Iniziarono a spostarsi non sono chiare, ma gli studiosi credono che la ragione principale sia il cambiamento climatico. Spostandosi verso Ovest giunsero ai confini dell’Europa dove i Germani si trovarono schiacciati tra gli Unni e i Romani e non potendo resistere ai primi premettero con forza alle frontiere dei secondi. La prima parte dell’impero a essere interessata dalla migrazione fu quella Orientale. Per sfuggire agli Unni i visigoti nel 376 chiesero all’imperatore Valente il permesso di oltrepassare il Limes quindi chiesero di stabilirsi sulla riva sud del Danubio e vennero accolti come foederati.

Nei mesi successivi i rapporti tra i Visigoti e l’impero si guastarono a causa degli abusi e delle ingiustizie che i Visigoti subivano da parte dei funzionari corrotti e dei militari. I Visigoti si ribellarono il 9 agosto 378 e inflissero una grave sconfitta all’esercito romano nei pressi di Adrianopoli. Nella battaglia di Adrianopoli perse la vita l’imperatore Valente e si trattava di uno scontro campale tra due eserciti. La morte di Valente permise di nominare un nuovo sovrano Teodosio. Riprese la politica di assimilazione rinunciando alle forme di vendetta nei confronti dei Visigoti. In questo modo Teodosio rafforzò i confini dell’impero d’Oriente usando proprio i Visigoti come barriera contro gli altri invasori.

L'invasione dell'occidente

La nuova ondata di invasioni si riversò dove le difese erano più deboli cioè verso la parte occidentale dell’impero. Stilicone nato in Germania aveva fatto carriera sotto Teodosio; alla morte dell’imperatore, Stilicone divenne tutore del figlio Onorio, e quindi ebbe nelle proprie mani il governo dell’occidente. Stilicone dovette affrontare il capo Visigoto Alarico che si era ribellato dopo essere stato al servizio di Roma come foederatus e guidava un esercito di razziatori nei Balcani. Stilicone batté Alarico varie volte ma non riuscì mai ad annientarlo a causa dei contrasti con Flavio Rufino tutore dell’altro figlio di Teodosio. Rufino temeva che Stilicone volesse impadronirsi dell’impero. Il lungo conflitto tra i Visigoti di Alarico costrinse Stilicone a sguarnire le frontiere della Gallia: ne approfittarono Burgundi,Vandali,Alani e Svevi. Questi popoli volevano stabilirsi nel territorio Romano.

IL SACCO DI ROMA

La popolazione di Stilicone si fece difficilissima, infatti i suoi avversari politici lo accusarono di aver rotto i rapporti con l’Oriente, di aver abbandonato la Gallia, di essersi accordato segretamente con Alarico e di voler porre sul trono il proprio figlio. L’imperatore Onorio si lasciò persuadere e fece condannare a morte Stilicone che fu giustiziato a Ravenna. Tra l’altro molti foederati si affrettarono a raggiungere Alarico che si era spostato dai Balcani all’Italia e scese fino a Roma, portandola all’assedio nel 408. Poiché Alarico non ottenne il pagamento dei tributi richiesti all’imperatore Onorio, nel 410 la città cadde e venne saccheggiata. Adesso la capitale, simbolo dell’impero, era preda dei Barbari.

Ezio in Gallia

Poco dopo la morte di Alarico i Visigoti si insediarono in Gallia e Spagna. Il ruolo di difensore in occidente occupato dalla Romanità, venne assunto da Flavio Ezio, figlio di un uomo di origine Barbarica. Ezio si trovò coinvolto nelle lotte per la successione, compì le sue imprese più memorabili sconfiggendo più volte, i Visigoti, i Franchi, i Burgundi e riuscì a controllarne l’espansione. I vandali che avevano superato il confine renano passarono alla storia per antonomasia. Per tre anni devastarono la Gallia, nel 149 invasero la penisola Iberica superando i Pirenei e finalmente nel 429 il re Genserico raccolse il potere nelle proprie mani e riuscì a guidare il popolo nell’ultima migrazione verso l’Africa Settentrionale e nel 455 saccheggiò Roma. La sua politica ebbe molto successo poiché li permise di costruire un grande regno temuto da tutti e gli garantì potere fino alla Morte nel 477. Il regno dei vandali fù uno dei primi a crollare quando l’impero d’Oriente iniziò la riconquista dell’occidente nella prima Metà del VI secolo.

le imprese di Attila

l’anno Attila morì per cause ancora oggi ignote e il suo regno si dissolse senza Lasciare traccia. L’impresa di Attila in Italia mirò al Prestigio del comandante Ezio che per ordine dell’imperatore d’Occidente Nel 454 fu assassinato. Roma si era privata del suo miglior generale offrendosi all’attacco dei Vandali di Genserico indifesi.

Gli Unni dopo essere entrati in Europa avevano stretto d’assedio Costantinopoli senza però conquistarla del tutto e si erano Dedicati a saccheggiare e devastare i Balcani. Nel 451 nella battaglia dei campi Catalaunici ci fù uno scontro decisivo. A vincere però fu il comandante Ezio e Attilio fu costretto a ritirarsi. Dopo un anno in Italia, Ezio devastò Aquilea e altre città della pianura padana. Nel frattempo l’ imperatore d’occidente Valentiniano III propose una tregua in cambio di tributi Inviando ambasciatori tra cui Papa Leone I.

Il crollo dell'occidente e i regni romano-barbarci

Questi nuovi organismi Politici vengono chiamati regni romani-barbarici o latino-germanici. Tra l’altro in occidente nel V secolo si assiste al consolidamento dei 6 regni romani-barbarici: quello dei Vandali in Nord-Africa, quelli dei Visigoti e degli Svevi in Spagna, Quelli dei Franchi e dei Burgundi in Gallia e quello degli Ostrogoti in In Italia. Questi regni però ebbero vita breve tranne quello Franco, Ma nella coscienza dei contemporanei sancirono la fine di un’epoca e l’inizio di un età nuova.

La fine dell’impero d’occidente coincide con l’anno 476, quando Odoacre depose il giovane imperatore Romolo Augusto e inviò Le insegne imperiali a Costantinopoli. La deposizione di Romolo Augusto fu un evento di maggiore importanza ma non segnò un Vero discrimine storico anche se è questa la data che separa l’età antica dal Medioevo. L’insegnamento dei Germani nei confini Imperiali portò alla nascita di nuovi organismi politici nel giro di pochi decenni , infatti man mano che il potere dell’imperatore Dell’occidente calava sempre di più, i re barbarici, rivendicarono sempre una maggiore economia e iniziarono a comportarsi come Sovrani indipendenti.

i nuovi organismi politici!

le cause del crollo

Il crollo dell’impero romano d’occidente è uno dei grandi problemi aperti della storia. Per fattori esterni si intendono le invasioni Barbariche ossia quelle immigrazioni di popoli avvenute nel IV-V secolo. Però i barbari da soli non avrebbero potuto causare il Crollo dello stato sia perché erano poco numerosi e sia perché non possedevano le strutture politiche e militari per distruggere Uno stato così solido. Le invasioni contribuirono alla caduta di un organismo che in realtà era molto fragile. Non bisogna però dimenticare che i barbari erano disperati (perchè gli Unni premevano sulle loro spalle) e che l’impero aveva Scarse capacità per reagire poiché l’esercito si basava su truppe mercenarie e ausiliarie barbariche non disposte a sacrificarsi Per combattere contro il proprio popolo.

I regni romano-barbarici furono caratterizzati dalla coesistenza fra una nuova classe dirigente (barbariche, guerriera) e la vecchia classe dirigente romana fatta di amministratori e funzionari imperiali. Anche sul piano religioso erano molto diversi: i barbari si convertirono al cristianesimo mentre i romani erano cattolici. Il carattere delle nuove formazioni politiche riguardava anche l’ambito giuridico: i barbari rispettavano le leggi romane senza adottarle. Così si creò una situazione per cui i barbari erano giudicati secondo il diritto tradizionale del loro popolo mentre i romani continuavano a seguire il diritto romano.

l'Italia di Odacre

Le cause interne

odoacre , condusse una politica efficace, che rivelava la sua abilità di statista. All'interno, la decisione più importante consistette nel suddividere tutte le grandi proprietà terriere in tre parti: una parte veniva lasciata al proprietario, una parte veniva requisita a favore dei nuovi dominatori e una parte era divisa fra i coloni, che diventavano così piccoli proprietari. Questi ultimi erano quindi grati al nuovo sovrano e costituivano la base del suo consenso popolare. Per quanto riguarda la politica estera, Odoacre estese il suo potere fino alla Dalmazia e alla Sicilia. I rapporti con l'Impero d'Oriente, inizialmente buoni a causa del gesto di simbolica sottomissione compiuto dal re appena dopo aver preso il potere, si guastarono pochi anni dopo. L'imperatore Zenone colse infatti l'occasione per risolvere due problemi in un colpo solo: il primo era la presenza degli Ostrogoti che devastavano i Balcani, il secondo era l'arianesimo di Odoacre, che rifiutava di applicare le leggi di Zenone a favore dei cattolici. Zenone patteggiò con Teoderico, re degli Ostrogoti, e lo spedì in Italia come suo rappresentante a far guerra all'usurpatore" Odoacre. Nel giro di cinque anni, tra il 489 e il 493, Teoderico eliminò il rivale. Il re degli Ostrogoti divenne così il secondo re d'Italia.

L’impero romano d’occidente era molto fragile soprattutto per cause economiche e sociali. Per prima cosa le riforme di Diocleziano e Costantino avevano irrigidito la società, vietando ai contadini di abbandonare la terra E non avevano potuto impedire che l’inflazioni continuasse a crescere. Non bisogna però trascurare la crisi spirituale che l’impero Attraversò in quel periodo. Nel complesso l’impero d’occidente era in una condizione di debolezza e l’arrivo dei barbari provocò Uno scossone sufficiente a far crollare lo Stato.

il regno di teodorico

Teodorico continuò la politica di collaborazione tra barbari e romani iniziata da Odoacre. L’atteggiamento di Teodorico cambiò poco dopo il 520 quando Giustino, il nuovo imperatore d’oriente, diede inizio ad una violenta Campagna antiariana. Alla corte di Ravenna fu scoperta una congiura e Teodorico si convinse che i romani complottavano contro Di lui sostenuti dall’impero d’Oriente per riportare l’Italia sotto il governo imperiale. Nel 526 Teodorico morì e lasciò il suo trono al nipote ancora bambino, sotto la tutela della figlia Amalasunta. Cosi per gli Ostrogoti Si avvicinava la fine.

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