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barocco e manierismo

Melissa Scarfato

Created on May 22, 2023

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Transcript

Il manierismo

Il corpo di Cristo, ormai cadavere, è seduto sopra ad un cuscino decorato con delle nappe. Le gambe poi sono flesse leggermente e il busto sollevato. La mano destra invece è appoggiata alle ginocchia di Maria, come anche il suo avambraccio. Il volto infine ricade verso sinistra esanime con le labbra leggermente dischiuse. Una ancella solleva i piedi di Cristo a sinistra mentre un giovane tiene in alto il busto del Messia verso l’angolo superiore di destra. La Madonna sembra svenire mentre compie un ampio gesto con le braccia spalancate. Il suo volto è giovane ed esprime inoltre una grandissima sofferenza. Intanto, dietro di lei una giovane donna la sta sorreggendo abbracciandola intorno alle spalle. Il fondo è uniforme e privo di figure.

Cristo viene deposto dalla croce dagli uomini che gli sono intorno. La croce ha una struttura massiccia che crea una potente macchina scenica insieme alle scale di legno. Tra i quatto personaggi posti in alto vi sono Nicodemo e Giuseppe di Arimatea che si affannano per deporre il corpo esanime del Maestro. I loro volti sono tesi nello sforzo e le loro espressioni intense e concentrate. In basso Maria è sostenuta da due donne mentre la Maddalena inginocchiata la abbraccia. A destra invece il giovane apostolo Giovanni viene confortato da un adolescente.

Il corpo di Cristo viene staccato e deposto dalla croce. Due giovani lo sorreggono e si preparano a trasportarlo al sepolcro dove verrà inumato. La Vergine mentre osserva a destra verso il figlio viene soccorsa dalle donne presenti. Sul viso di Maria si legge la sofferenza nel vedere il figlio morto. Le sue braccia si aprono in segno di disperazione mentre il corpo sembra mancare a causa del dolore. Intorno alla Madre di Cristo vi sono sei figure femminili mentre a sinistra si intravede il volto di San Giovanni. Il giovane discepolo indossa un mantello e porta una sottile barba. La scena sembra compiersi all’interno di uno spazio chiuso e decorato. Infatti il suolo pare un piano artificiale mentre la nuvola in alto pare dipinta su di un fondale.

L’interno della cupola, che originariamente doveva essere rivestito di mosaici, fu – per volere dei Medici – affidato all’aretino Giorgio Vasari perché vi dipingesse il più vasto Giudizio universale della cristianità. Vasari iniziò l’affresco nel 1572, completò la fascia più alta, ma morì nel 1574, lasciando l’opera incompiuta. Fu il marchigiano Federico Zuccari a terminare l’opera alcuni anni dopo.

L'edificio è costruito in pietra di macigno, una roccia, che si estraeva a Fossato di Mensola, sotto Vincigliata, di maggiore consistenza rispetto alla pietra serena, intonacato nelle parti non in aggetto. Composto da un piano terreno porticato, da un finto mezzanino e da due piani superiori: quello superiore era un loggiato chiuso successivamente. L'edificio è modulare, con i blocchi divisi da paraste racchiudenti lo spazio fra tre aperture.

Il barocco

Realizzata tra il 1596 e il 1598, nel suo Bacco Michelangelo Merisi presenta il dio del vino sdraiato su un triclinio davanti a una tavola imbandita, su cui spicca un cestino pieno di frutta. Il soggetto rivolge lo sguardo direttamente allo spettatore e stringe nella mano sinistra un calice di vino che sembra offrire all'osservatore del dipinto. A un primo impatto il Bacco di Caravaggio si mostra come un giovane di bell’aspetto, visibilmente brillo date le gote rosse, e l’espressione stordita. L’opera pare discostarsi dall’iconografia tradizionale che vuole Bacco vestito della sola corona di foglie di vite in testa e intento a reggere un grappolo d’uva o una coppa di vino: il Bacco di Michelangelo Merisi è, invece, coperto da un lenzuolo indossato a mo’ di tunica che gli lascia parte del torso scoperto.

il vino con le bollicine rende l’idea che sia stato appena versato nel calice. l’insicurezza nella mano sinistra, invece, dimostra un certo stato di ubriachezza del personaggio

la frutta sembra non eccellere in qualità: la mela e la pesca sono marce e la mela cotogna è ammaccata, frutti impropri per una divinità

lo sporco delle unghie che denotano una trascuratezza tipica dei popolani

Il volto di Medusa è ritratto al centro dello scudo dal fondo di colore verde. La bocca è spalancata in un urlo di dolore mentre gli occhi sembrano fuoriuscire dalle orbite mentre un groviglio di serpenti si agita sulla testa della Gorgone. Caravaggio non rappresentò la scena Perseo che uccide Medusa mozzando la sua testa. Nello scudo infatti compare solo la testa appena recisa dalla quale sgorga un fiotto di sangue, la bocca aperta e gli occhi spalancati. Caravaggio è conosciuto principalmente per i suoi dipinti di figura e soggetto religioso caratterizzati da i fondi scuri. I personaggi rappresentati emergono quindi grazie alla illuminazione diretta che mette in evidenza le muscolature e valorizza le posture drammatiche e spettacolari.

Apollo insegue Dafne perché è innamorato di lei. La ninfa invece non ricambia il desiderio del dio. Così fugge verso il fiume e suo padre Peneo la trasforma in una pianta di alloro. Apollo infine ha raggiunto Dafne e sta per afferrare la ninfa. Il dio è nudo e coperto da un panno stretto intorno alla spalla destra e ai fianchi. I suoi capelli sono lunghi e si muovono elegantemente al vento. Apollo afferra Dafne con la mano destra. Con la mano sinistra invece il dio si tiene in equilibrio nella corsa. Ai piedi indossa dei calzari. Il dio si appoggia sulla gamba destra mentre la sinistra si sporge indietro. Le sue labbra sono socchiuse e ansimano per la corsa e per il desiderio. Dafne corre in avanti per sfuggire ad Apollo. La dea inarca il corpo per conquistare un po di vantaggio sul dio. Dafne è nuda e il suo corpo si sta trasformando. I suoi piedi infatti diventano radici. La ninfa tenta di sollevare il piede destro già bloccato al suolo. La corteccia avvolge il suo corpo e le mani si alzano verso il cielo trasformandosi in foglie. Il viso della dea ha un’espressione spaventata e la sua bocca è spalancata per la corsa e la paura.

Perfettamente liscia per rendere la pelle dei due protagonisti

Abbozzata per le rocce

Scabra per rappresentare la cortecciaScabra per rappresentare la corteccia

Apollo, ferito dalla freccia d’oro di Eros (indignato col nume che lo aveva deriso) si invaghì della bella Dafne, figlia del dio fiume Peneo. Ma la vendetta di Cupido si fece ancora più crudele, perché colpì anche la bella ninfa, ma con la freccia di piombo, per cui la fanciulla, che all’amore aveva sempre preferito la caccia in quanto seguace di Artemide, quando vide il dio cominciò a fuggire nel bosco, spaventata. Apollo la inseguì, tentando in tutti i modi di convincerla a fermarsi, ma lei corse fino allo stremo delle forze, finché, giunta al cospetto del padre, lo pregò di aiutarla. Allora Dafne, prima che il dio riuscisse a concupirla, venne trasformata in alloro; a questo punto Apollo decise che quella sarebbe stata la sua pianta preferita e la ritenne sacra, e, poiché sempreverde, stabilì che con essa sarebbero stati incoronati i poeti, gli artisti e i condottieri.

Santa Teresa d’Avila è semidistesa al di sopra di una nuvola che la trasporta in alto, nel cielo. Sopra di lei poi, a sinistra, un Cherubino scaglia un dardo per colpire la Santa al cuore spostando il tessuto della sua veste. Santa Teresa indossa un abito molto ampio e vaporoso mosso dal vento che crea pieghe scomposte. Infine, il suo corpo è completamente abbandonato e il viso assume un’espressione languida. Gli occhi chiusi sono rivolti al cielo e le labbra socchiuse. L’Estasi di santa Teresa è nota anche come Transverberazione di Santa Teresa d’Avila. Il termine transverberazione deriva dal latino “trans verberare”, cioè trafiggere.