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Maschera Pirandello e apparenze sui social

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Created on May 21, 2023

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Transcript

Biagi Iacopo

La maschera di Pirandello

e le apparenze sui social

Uno, Nessuno e Centomila

La frammentazione dell'identità

La maschera

Già dai primi anni del Novecento Luigi Pirandello inizia a sviluppare nelle sue opere il tema della maschera. In realtà, secondo Pirandello, la realtà è tutt’altro che univoca, ma anzi estremamente soggettiva, nonostante crediamo di avere una personalità unitaria e ci identifichiamo ad esempio in un mestiere o come un certo tipo di persona, ma in realtà tutto questo non è che una maschera sotto la quale noi siamo Uno, Nessuno e Centomila

Uno, nessuno e centomila

Nessuno

Uno

Centomila

Sono le infinite e differenti percezioni che ogni persona ha di noi.

È la personalità che creiamo per noi stessi che noi crediamo univoca.

Nessuno è ciò che si trova sotto la maschera: un’identità frammentata, un fluire di eventi in eterno divenire.

La realtà dei social

La realtà dei social non è poi diversa dalle teorie di Pirandello, anzi si possono scorgere numerose analogie. Spesso sui propri account social le persone creano una versione idealizzata di sé stessi, postando ad esempio solo foto di un certo tipo che facciano passare un’immagine specifica della persona (uno sportivo potrebbe postare solamente foto in cui si allena, un artista solo foto dei propri disegni, ecc…). Questo atteggiamento ricorda molto l’“Uno” di Pirandello. Il “Nessuno” invece può essere visto come il fatto che dietro al profilo, vi è una persona con decine di sfaccettature diverse, che non si riduce soltanto a ciò che mostra di sé stesso sui social e questo secondo me ricorda molto la frammentazione dell’io nelle teorie di Pirandello.

La percezione soggettiva della realtà

Infine i social permettono a chi li utilizza di essere conosciuto da centinaia se non migliaia di persone, ognuna delle quali si può fare un’idea completamente diversa della persona basandosi solo su quello che posta. Basti pensare a tutte le opinioni contrastanti che le persone hanno su influencer famosi come Fedez o Chiara Ferragni. C’è chi li considera modelli da seguire, chi invece ritiene che siano individui immeritevoli del successo ottenuto. Questo è proprio il “centomila” di cui parlava Pirandello, ognuno viene percepito dagli altri come un individuo totalmente diverso.

Il fu Mattia Pascal

La maschera come identità fittizia

Il fu Mattia Pascal

Un’altra opera in cui Pirandello parla della maschera è il suo primo romanzo, Il fu Mattia Pascal. dove la maschera è l’identità falsa che Mattia Pascal si crea per sfuggire alla trappola della vita familiare. Nel romanzo Mattia Pascal fugge di casa e apprende nel frattempo che tutti lo credono morto, si crea allora una personalità fittizia, Adriano Meis, con la quale può finalmente vivere libero dalla trappola familiare. Al giorno d’oggi, con i social, è incredibilmente facile assumere una falsa identità, basta inventare un nome, utilizzare delle foto trovate in rete per creare un profilo che sembri vero e interpretare, proprio come se si stesse indossando una maschera, la parte di qualcun altro.

Grazie per l'ascolto