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La morte di Turno T

Giada Milazzo

Created on May 21, 2023

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Transcript

La morte di Turno

Analisi del testo:
"Virgillio"

Fabula o inteccio?

Cronotopo

Sistema dei personaggi

Schema narrativo

Focalizzazionee narratore

Stile formulare

Fabula o intreccio?
Schema narrativo
Il brano narra solamente l'ultima parte della narrazione originale. Da questa si riconosce la Spannung (il momento di massima tensione), nella quale il conflitto fra Enea e Turno si accende sempre di più, fino a quando Turno perde le forze per combattere ed Enea ne approfitta per ucciderlo.
Fabula o intreccio?

Il brano segue prevalentemente l'ordine cronologico dei fatti, in due punti della narrazione possiamo individuare dei flashback:

  • Turno, chiedendo ad Enea di restituire l membra del suo corpo alla patria, ricorda all’eroe troiano il padre Anchise (vv. 932-934);
  • Enea riconosce indosso a Turno il balteo del caro amico Pallante, che gli fa ricordare quando il nemico lo uccise e lo spogliò dalla cintura. (vv. 943-945)

Schema narrativo

Rapporto tra TS e TR
Rapporto TS e TR
Nel brano sono presenti: -PAUSA(v. 903-918): quando viene descritto che la pietra lanciata da Turno a Enea non colpisce il bersaglio, questo lascia in Turno un senso di spaesamento e paura; -SCENA(v. 930-952): quando avviene il dialogo tra i due protagonisti dopo che Turno è stato colpito da Enea e si trova a terra supplicando di avere pietà.

Cronotopo
Cronotopo
In questo brano non ci sono indicatori di tempo e spazio determinati, ma avendo studiato l’Eneide si può comprendere sia il luogo del duello che il periodo in cui è avvenuta la vicenda; Per quanto riguarda il luogo, il duello avviene sulle rive del fiume Tevere invece, in relazione al tempo prendiamo come riferimento il periodo in cui Virgilio scrisse l’ultimo libro dell’Eneide (dal 29 al 19 a.C). Inoltre l’autore non riuscirà a terminare il XII libro a causa della morte.

I personaggi
I personaggi
Tecniche narrative Tra le tecniche narrative usate daVirgilio, l'autore del brano, per far interagire i personaggi all’interno della narrazione troviamo: - il discorso diretto libero (vv. 931-938) fatto da Turno ad Enea al punto di morte; -il discorso indiretto legato usato prevalentemente per tutta la narrazione.
Durante la narrazione compaiono due personaggi principali: - Enea è il protagonista dell'intero poema ed è un personaggio dinamico (a tutto tondo); - Turno è l’antagonista di Enea perché i due si contendono Lavinia, promessa sposa di entrambi. Inoltre è un personaggio dinamico perché alla fine del brano (v. 931) riflette sul fatto che si era meritato la violenza fatta da Enea. Inoltre compaiono anche altri personaggi statici e secondari: Pallante (vv. 943.944), Giuturna(v. 918), la Dira (v. 914), Anchise(vv. 933-934) e Dauno ( v. 934).

La focalizzazione
La focalizzazione...
... e il narratore
Il narratore è esterno di tipo palese: infatti nel brano interviene aggiungendo un commento personale (“ E come in sogno, di notte, quando una languida quiete grava sugli occhi, ci sembra di voler inutilmente intraprendere avide corse, e durante il tentativo cadiamo sfiniti”, vv. 908-910). Inoltre la focalizzazione è zero, poiché il narratore conosce ciò che è avvenuto in passato, ma anche i pensieri e le emozioni dei personaggi.

Lo stile formulare
Lo stile formulare
Rispetto ai poemi omerici Virgilio adotta uno stile formulare molto ridotto usato solo per riempire i versi. In questo brano si possono trovare alcuni epiteti riferiti a personaggi (orribile dea), ad armi (l’asta fatale); diverse similitudini per far capire al lettore ciò che succede all’interno della narrazione, ma anche per avvicinare il mondo epico a quello quotidiano (“simili tuoni” , “a guisa di nero turbine”, etc.). Inoltre l’autore fa uso anche di figure retoriche, per esempio al v.950 si trova una metonimia ( “gli affonda furioso il ferro in pieno petto” ), cioè la sostituzione, in questo caso, della materia per l’oggetto.
Sintesi del brano
Antefatto e...
contestualizzazione...
(LibroXII) Con la morte di Camilla sembrano decise le sorti della battaglia. Turno, avvertito da Acca della morte di Camilla, ha un momento di sconforto. I due avversari vorrebbero affrontarsi subito, ma il calare della notte non lo permette. All'inizio del duello è Turno a lanciare il primo fendente ma la spada si infrange contro le armi divine dell'avversario. Giove persuade Giunone a rassegnarsi alla vittoria dei Troiani, garantendole che i Latini possano mantenere lingua, costumi e il nome stesso, le assicura, inoltre, che i futuri Romani le saranno devoti. Resta da convincere la ninfa Giuturna, sorella di Turno, a non opporsi più al destino: Giove le manda la Dira, divinità sinistra, apportatrice di morte e di lutto in forma di civetta, la Dira vola intorno a Turno. Giuturna comprende il messaggio di Giove e si dispera, maledicendo l'immortalità. Si allontana dal campo di battaglia abbandonando Turno al suo fato di morte.
Sintesi del brano
Turno, dopo aver combattuto contro Enea, sentì che le sue forze non erano più quelle consuete, ma nonostante ciò, con scarsi risultati, cercò di lanciare verso l’avversario un grande macigno. La morte gli era vicina, ed in lui prevalsero forti sentimenti verso il suo popolo e per la sorella Giuturna. Mentre lui esitava, Enea prese l’asta e la scagliò contro il nemico, sguainando il corpo e l’armatura. Il grande Turno cadde a terra e supplice implorò l’eroe troiano di restituire le membra del suo corpo alla patria. Ma in quel momento Enea vide indosso al nemico il balteo dell’amico Pallante, che era stato ucciso precedentemente da Turno, così, spinto dall’ira, Enea conficcò l’asta fatale nel petto dell’avversario e lo uccise.