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PROCREATING OR PARENTING?

CATERINA VINCENZA SIVO

Created on May 20, 2023

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Transcript

I VALORI DELLA COSTITUZIONE: LA DIGNITA'

PROCREATING OR PARENTING?

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ARTICOLO 3

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

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PROCREATING OR PARENTING?

Il prodotto proposto intende creare uno spunto di riflessione sul valore della dignità espresso nell’articolo 3 della Costituzione Italiana attraverso l’analisi critica di una questione di estrema attualità: la legittimità morale delle pratiche di fecondazione assistita e la possibilità di veicolare specifiche caratteristiche dell’embrione con finalità potenzialmente “eugenetiche”.

Quando il processo di fecondazione assistita si contrappone al rispetto della dignità umana? La scienza in questo settore è, oggi, “equilibrio” tra “difficoltà nel riprodursi” e “desiderio di genitorialità” o un mezzo sovversivo all’ “equilibrio” naturalmente imposto?

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BIOETICA: TRA MORALITA' E SCIENZA

COS'E' LA BIOETICA?"Disciplina accademica e ambito di riflessione interdisciplinare che si occupa dell’analisi razionale dei problemi morali emergenti nell’ambito delle scienze biomediche, proponendosi di definire criteri e limiti di liceità alla pratica medica e alla ricerca scientifica, affinché il progresso avvenga nel rispetto di ogni persona umana e della sua dignità"

Nella rappresentazione originale, il segmento di DNA funge da struttura di supporto di una bilancia i cui piatti sono in perfetto equilibrio. Metaforicamente, i principi morali di etica e giustizia garantiscono di usufruire della scienza ponendo, tuttavia, un freno alla sua potenzialità laddove minacci di ledere il valore di ogni essere umano e la dignità che conseguentemente gli spetta .

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SIMBOLO DELLA BIOETICA

FECONDAZIONE ASSISTITA: UN PROBLEMA DI BIOETICA

Il tema della fecondazione assistita è stato da noi rielaborato attraverso una modifica del simbolo della bioetica: lasciando inalterato il segmento di DNA come supporto, abbiamo scelto di sostituire, in eguali proporzioni, il piatto destro della bilancia con una culla, quello sinistro con il triangolo rovesciato, ancestrale simbolo di natalità e femminilità.

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SIMBOLO DELLA BIOETICA MODIFICATO

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"LETTERA AD UN BAMBINO MAI NATO"

“Bambino mio, E’ la tua mamma che ti scrive. Non so nemmeno chi sei, se sei esistito, se esisterai un giorno. E io già mi chiamo mamma. Che “ improprio uso della parola”, non trovi? Mi auguro che non diventi scrittore perché questo proprio non me lo perdoneresti. O forse mi auguro che lo diventi, per poterti ascoltare mentre mi correggi. Mi ti immagino già , con tono deciso e un po’ saccente, insegnare il mondo a chi te lo ha fatto scoprire. Mi auguro che non desideri fare il musicista perché dovunque tu sia o sia stato le orecchie devono aver fischiato incessantemente nell’ultimo periodo. Qui non si fa che parlare di te. Bambino mio, ti auguro un'esistenza memorabile quanto la tua nascita, anche se spero meno complicata. Non ci siamo ancora mai incontrati ma sto scoprendo così tanto di te. Dubito che tu voglia fare l’avvocato, per esempio. Per la “causa della tua vita” sei così restio a farti sentire. Eppure mentre tu scegli il silenzio, in tribunale si parla di te, di me per te. Si discute di noi. Un giudice avanza l’assurda pretesa di poter stabilire quanto a me spetti il compito di madre e a te il nome di bambino. Se mettere o meno un punto ad una storia mai iniziata. Un estraneo crede di sapere cosa sia meglio per noi. Ma non lo sa. Non sa che qualsiasi cosa dirà, qualsiasi sarà la sua scelta, qualsiasi cosa riterrà opportuna o non, io resterò la tua mamma. Lo sono da quando ho iniziato a desiderarti, ad immaginarti stropicciare gli occhi e osservare con immacolata meraviglia il mondo intorno a te, così grande e ancora così meritevole di stima. Ho provato anch’io a riamare il mondo, quando sono diventata la tua mamma. Ti ho amato così tanto da volerlo credere amabile ancora, per riservarti la migliore delle accoglienze. Figlio mio, ti confesso che da quando ti sei fatto strada nei miei pensieri non ho mai avuto tanto desiderio di amare. Ma il mio corpo si è rivelato in conflitto con la mia volontà e più cresceva il desiderio di conoscerti più questo si rendeva inospitale. Nel mentre, sappiamo solo noi quanti commenti indiscreti, quanti consigli inutili e indesiderati, quante false speranze e quante sconfitte, nella tacita promessa di un sorriso. Quanto coraggio occorre per scegliere di dare la vita per la vita: sarà per sempre il nostro segreto, bambino. Minuscola cellula conservata per essere impiantata nel mio corpo, prima seviziato e innaturalmente stimolato, sei davvero il bambino di cui parlo?O sei solo la remota possibilità di diventare ciò che già amo oltre misura? Io non lo so dove inizia la vita, se ti merito o fino a che punto la vita stessa ti meriti e non ti nascondo che a volte, quando penso al mondo, non biasimo la tua riluttanza. Non esisti e sei già così saggio. Non so se è puro egoismo il mio. Se ho bisogno di fare del bene per sentirmi buona, se per dare un senso alla mia esistenza cerco in te qualcosa che non la renda fine a se stessa. Se è giusto che io non ti conosca mai, perché non ti ho saputo accogliere. Ci sono tante domande che ti aspettano, se deciderai di farmi visita. Figlio mio, comunque vada, tenterò di fare giustizia per te, ingiustamente ostacolato da chi dice di “proteggerti”. L’esasperato moralismo e l’estrema burocrazia ti stanno uccidendo. E tu non esisti ancora.”