La scala elicoidale

La scalaELICOIDALE

Ilaria Migliarese

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La vita di gauDì

Gaudì nasce a Reus, nella provincia di Terragona il 25 Giugno del 1852. Da bambino è colpito da una grave malattia che lo costringe a stare a letto per molto tempo. È in questa occasione che approfondisce sempre di più la passione per l’arte e la letteratura. Per poter pagare gli studi lavora come disegnatore presso diversi uffici di grandi architetti, imparando nuove tecniche di disegno e architettura. Nel 1883 Gaudì viene nominato architetto della Sagrada Familia. Purtroppo però muore il 7 Giugno del 1926 investito da un tram in cantiere, e non riesce a terminare il lavoro.

Il legame con la natura

Nel 1878 il direttore della facoltà Elies afferma “Non sose abbiamo conferito il titolo a un pazzo o a un genio, con il tempo si vedrà”. Questa affermazione descrive perfettamente lo stile di Gaudì, differente e stravagante rispetto a quelli in precedenza. Uno dei più importanti elementi che caratterizza il suo stile è lo studio della natura. “osservo la Natura. A lei devo tutto il mio sapere.” Da sempre la natura è stata la sua maestra: gli alberi e le sue foglie, le montagne, gli animali, le nuvole e l’uomo. Perfino le linee che formano palazzi, case e monumenti sono ispirate alla natura, esse infatti non sono linee rette e troppo rigorose, ma curve o circolari come l’iperbole.

Osservo la natura. A lei devo tutto il mio sapere

La scala elicoidale

Visitando la Sagrada Familia sono rimasta colpita dalla scala elicoidale presente all’interno. Essa è una scala a forma di spirale che collega la chiesa al piano superiore di essa.

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La sua origine

La scala elicoidale è nata moltissimi anni fa. Essa infatti era presente nei castelli medievali. Qui occupava un ruolo di principale importanza, in quanto si trattava di un elemento architettonico estremamente funzionale alla protezione di chi viveva all' interno dei castelli. Il suo scopo era evitare il passaggio di un numero considerevole di nemici in maniera simultanea. Grazie alla loro forma a spirale infatti, potevano essere posizionate in torrioni molto stretti, permettendo ai soldati e agli abitanti del bastione di raggiungere i punti più alti.

La scala elicoidale e laNatura

Per costruire la scala elicoidale Gaudì si ispira ancora una volta alla natura. La spirale infatti è molto ricorrente in natura, possiamo ritrovarla nel guscio di lumaca da giardino, nel movimento di un baccello di seme d’acero che cade a terra, nella forma delle galassie o perfino in una pigna.

Il modellino

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Ho deciso di costruire un modellino che rappresenti la scala elicoidale, in modo da capirne meglio la struttura e la funzione.

Modellino materiali

- legno ( io ho utilizzato dei kapla)- base di legno su cui mettere il progetto - taglierino - colla ( io ho utilizzato la colla caldo)

PRimo passaggio

1) per prima cosa bisogna tagliare con il taglierino il legno in modo da ottenere 30 rettangoli con area e perimetro uguale. Vi consiglio di utilizzare i kapla o il legno di balsa ( un legno molto sottile e facile da tagliare)

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Secondo passaggio

Successivamente bisogna incollare con la colla caldo i trenta rettangoli, in modo da creare una scala. Questo passaggio è molto delicato perché la scala potrebbe cedere, per questo motivo vi consiglio di incollare i kapla 2 a 2 e successivamente assemblare il tutto.

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Terzo passaggio

Dopo avere creato la scala incollatela sulla base di legno. Per fare in modo che non ceda utilizzate dei pezzi di legno avanzati in modo da creare dei sostegni. Se volete potete dipingerla con della vernice.

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COMMENTO Personale

La costruzione del modellino mi ha aiutato a comprendere meglio la forma a spirale dell'elicoide . Essa infatti vista dall'alto va a formare una circonferenza mentre vista di lato ha la caratteristica forma ad elica. Mi ha colpita inoltre l'eleganza ma alla stesso tempo la praticità della scala elicoidale. Grazie alla sua forma è possibile posizionarla in ambienti molto stretti. La sua morfologia curvilinea inoltre dà l'idea di movimento ed eleganza.

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GRAZIE PER L'ATTENZIONE!

by Ilaria Migliarese