Il 1800
MATTIA NARDO
Created on May 19, 2023
Over 30 million people build interactive content in Genially.
Check out what others have designed:
SLYCE DECK
Personalized
LET’S GO TO LONDON!
Personalized
ENERGY KEY ACHIEVEMENTS
Personalized
HUMAN AND SOCIAL DEVELOPMENT KEY
Personalized
CULTURAL HERITAGE AND ART KEY ACHIEVEMENTS
Personalized
DOWNFALLL OF ARAB RULE IN AL-ANDALUS
Personalized
ABOUT THE EEA GRANTS AND NORWAY
Personalized
Transcript
1800
Presentazione di: Mattia Nardo
Napoleone Bonaparte e la suaeredità
L'Ottocento si apre con le imprese di Napoleone Bonaparte, il quale in poco tempo si assicura il predominio sull'Europa. La sua caduta e il ritorno in Francia del re Luigi XVIII sembrano annulare di colpo gli effetti dell'età napoleonica, ma l'opera e l'eredità di Napoleone sono ben più vaste e durature delle sue imprese militari.Sopratutto, Napoleone aveva diffuso nell'Europa conquistata i principì di libertà e di uguaglianza della Rivoluzione francese.
Il congresso di Vienna
Dopo la caduta di Napoleone, il congresso di Vienna (1815), nel rispetto dei principì dell'equilibrio e del legittimismo, ridisegna l'assetto politico e territoriale dell'Europa con lo scopo di reintrodurvi l'assolutismo. Inizia così l'età della Restaurazione. L'Italia viene divisain numerosi stati, quasi tutti posti sotto l'influenza dell'Austria. Austria, Prussia e Russia, attraverso la Santa Alleanza, si impegnano a intervenire militarmente al fine di mantenere l'ordine costituito.
I Moti rivoluzionari
I gruppi liberali all'interno dei vari Stati rispondono dapprima con l'istituzione di società segrete, come la carboniera in Italia, e con movimenti di propaganda rivoluzionari, poi con numerose insurrezioni volte ad affermare l'indipendenza nazionale. Ma l'esercito della Santa Alleanza reprime spietatamente tutti i moti del 1820-1821. Anche i moti del 1830-1831 falliscono. Il 1848 è un anno di grandi rivoluzioni in molte zone d'Europa. Tuttavia, nel 1849 in tutta l'Europa vengono restaurati i vecchi regimi conservatori.
L'unificazione d'Italia e i primi governi
L'insucesso del biennio rivoluzionario 1848-1849 non distoglie i patrioti italiani dai progetti per l'unificazione dell'Italia. Nel 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia. Si conclude così il periodo del Risorgimento, che vede come protagonista Camillo Benso di Cavour e Giuseppe Garibaldi. Dopo l'Unità, il regno d'Italia dal 1861 al 1876 è retto dai governi della sinistra storica, che avviano una politica di riforme. Il secolo si chiude con ua grave crisi politica ed economica che determina scioperi e manifestazioni popolari, alle quali il governo risponde con una dura repressione.
L'evoluzione della lingua (prima metà)
Nella prima metà dell'ottocento l'Italaino come lingua parlata e scritta, è diffuso solo fra gli strati più colti della società e quindi prerogativa di un numero limitatissimo di persone. L'ottanta per cento della popolazione è analfabeta, non sa cioè né leggere né scrivere. Il Romanticismo, la nuova corrente culturale e letteraria di questo periodo, sostiene la necessità di una lingua scritta più spontanea e più vicina a quella parlata è Allesandro Manzoni. Infatti, nella definitiva del suo capolavoro, I promessi sposi, e usa il fiorentino parlato dalle persone colte, elimando tutte le espressioni dialettali lombarde, i francesismi e i termini della lingua letteraria.
L'evoluzione della lingua (seconda metà)
Nella seconda metà dell'Ottocento, in seguito alla proclamazione dell'unità d'Italia, la necessità di una lingua comune a tutti gli Italiani diventa una questione nazionale. I fattori che contribuiscono alla diffusione dell'italiano sono: L'obbligatorietà dell'istruzione elementare e l'adozione dell'italiano come lingua ufficiale dello Stato. La costituzione di un apparato burocratico-amministrativo statale, che rende necessaria la creazione di una lingua comune. Gli spostamenti frequentissimi di funzionari, impiegati e insegnanti che, con le loro famiglie, si trasferiscono da un punto all'altro della penisola e quindi sono sollecitati a usare l'italiano e non il propio dialetto.
L'evoluzione della lingua (fine)
Alla fine dell'Ottocento, comunque, l'unificazione linguistica non è stata ancora raggiunta. Di certo l'analfabetismo si è in parte ridotto, ma la grande maggioranza degli Italiani continua a parlare il dialetto, riservando l'uso dell'italiano alle occasioni ufficial e formali
La seconda rivoluzione industriale
Nel 1870 inizia la Seconda rivoluzione industriale, favorita da una seria prodigiosa di scoperte e invenzioni e basata su due nuove fonti di energia: l'elettricità e il petrolio. La protagonista di questa nuova epoca è la grande borghesia capitalistica. In seguito alla crisi di sovrapproduzione, gli operi pensavano che solo uniti potranno abbattere il potere della borghesia. Questa nuova consapevolezza, chiamata coscienza di classe, li spinge a cercare altre forme di organizzazione e di lotta politiche.
Fine