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Carlo V
Cenolli Aleks
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Transcript
1516
1519
Carlo V
E IL PROGETTO DI UNA MONARCHIA UNIVERSALE
1555
1558
1516
1519
Carlo V
E IL PROGETTO DI UNA MONARCHIA UNIVERSALE
1555
1558
L’ascesa di Carlo V
La nascita di un impero immenso La missione imperiale Il difficile governo della spagna La guerra con la Francia Il sacco di Roma e la pace di Cambrai
La nascita di un impero immenso
l'ascesa di Carlo V
Grazie all'abile politica matrimoniale del nonno Massimiliano d'Asburgo, il giovanissimo duca di Borgogna Carlo(1500-1558) si trovò a essere l'unico erede di un dominio territoriale di straordinaria estensione. Infatti nel 1516 alla morte del nonno materno Ferdinando II d'Aragona Carlo a soli 19 anni si trovò alla guida della più grande formazione politica che l'Europa avesse mai visto. La formazione politica di Carlo era avvenuta per opera del giurista piemontese Mercurino Arborio di Gattinara, che aveva visto in Carlo la possibilità di reallizzare il proprio ideale di una monarchia universale.
La missione imperiale
l'ascesa di Carlo V
Carlo V derivò la convinzione che la sua funzione di sovrano si identificasse nella missione universalistica di proteggere l'Europa cristiana da tutto ciò che costituiva una minaccia per la sua unità. Tuttavia fin dai primi anni del suo regno Carlo dovette percepire quanto l'attenuazione di tale progetto fosse in disaccordo con i tempi: da una parte, le monarchie nazionali che si stavano rafforzando non erano disposte a delegare poteri all'imperatore; dall'altra, il radicamento della riforma protestante. Un ulteriore elemento di debolezza era la stessa vastità dell'impero che rendeva difficile l'esercizio di un unico potere sovrano, ancorchè si trattase di quello dell'imperatore
Il diffile governo della spagna
l'ascesa di Carlo V
Nel 1516 Carlo aveva assunto la Corona di Spagna. Però il timore che Carlo non avesse a cuore gli interessi della Spagna e intendesse dirottarne le risorse verso altri territori crebbe ulteriormente quando egli lasciò il paese per andare a ricevere la Corona imperiale, affidando la reggenza a uno "straniero", Adriano di Utrecht. Nel 1520, gli abitanti delle comunità cittadine, i comuneros, insorsero contro i provvedimenti centralizzati di Carlo e la sua forte imposiozione fiscale. Le comunità cittadine della Castiglia ebbero inizialmente il sostegno della nobiltà locale, che venne però a mancare nel momento in cui la rivoltà assunse alcuni caratteri di rivendicazione sociale e antisignorile. I comunores furono sconfitti nel 1521 e i loro capi vennero giustiziati.
La guerra con la Francia
l'ascesa di Carlo V
Per tutto il suo regno, il più tenace avversario di Carlo V fu il sovrano francese Francesco I. Uno dei principali teatri dello scontro fra i due sovrani fu l' Italia nel 1515 Franceso I aveva avviato una politica di espansione nella penisola, riprendendo le guerre per il controllo di Milano e Napoli. Francesco I scese in lombardia con un poderoso esercito e travolse le truppe dei cantoni svizzeri, alleati del duca di Milano Massimiliano Sforza, a Marignano. il succesivo trattato di Noyon (1516) stipulato fra gli ambasciatori francesi e quelli del nuovo re di Spagna Carlo, riconobbe il passaggio del Ducato di Milano alla Francia, in cambio della riconferma del dominio spagnolo sul Regno di Napoli. Ma nel 1521 Carlo V tornò a rivolgere la sua attenzione allo strategico Ducato di Milano.
Francesco I fu fatto prigioniero e condotto in Spagna, dove si trovò costretto ad accettare il trattato di Madrid (1526) un patto umiliante con il quale si impegnava a cedere all'imperatore il Ducato di Borgogna e a rinunciare a ogni pretesa sul Ducato di Milano e Napoli. Nel 1527 costituì un alleanza imperiale nota come Lega di Cognac formata dal papa Clemente VII con il proposito di estromettere Carlo V
Il sacco di Roma e la pace di Cambrai
l'ascesa di Carlo V
Carlo V, che si riteneva il difensore della cristianità in Europa, considerò l'adesione del papa alla Lega di Cognac come un inaccettabile tradimento. Fece trasferire in Italia le sue milizie mercenarie più agguerite, i Lanzichenecchi, fanti tedeschi armati di picche e di alabarde montate su lunghe aste che consentivano di attacare il nemico a distanza. I lanzichenecchi giunsero a Roma nel maggio del 1527 e la sottoposero per mesi a un violento saccheggio.La notizia del sacco di Roma fu vissuta come un trauma nel mondo cattolico. nel 1529 francesco I riconobbe l'egemonia di Carlo firmando la pace di Cambrai dove veniva riconosciuto il predominio spagnolo sulla penisola, ma alla Francia rimaneva il possesso della Borgogna.
L'eta di Carlo V
L'inconorazione di Carlo V Carlo V e la riforma protestante La pace di Augusta Lo scontro con L'impero ottomano
L'inconorazione di Carlo V
La fine dell'impero di Carlo V
Carlo V signore d'Italia
La cerimonia della potenza raggiunta da Carlo V avvenne nel 1530 a Bologna quando papa Clemente VII lo incorono' re d'Italia e imperatore del Sacro romano impero, l'incoronazione segui' un lungo incontro tra il papa e l'imperatore nel quale stabilirono l'assetto politico dell'Italia; ducati come quello di Milano e i Regni di Napoli,Sicilia e Sardegna erano posti sotto il dominio spagnolo. Le truppe imperiali della Reppublica di firenze alleate dell'imperatore tennero' fede alla promessa fatta da Carlo al papa piegando la resistenza della citta' e restaraundo la signoria dei medici. Gli stati regionali erano ormai incapaci di confrontarsi con le nazioni moderne. Carlo V divenne cosi' l'unico signore d'italia. Il re francese Francesco I si oppose all'imperatore stringendo alleanze con i principi protestanti tedeschi e con i turchi ottomani; dopo due anni di guerra si giunse alla pace di Crépy che confermo' l'egemonia spagnola.
Carlo V e la riforma protestante
La fine dell'impero di Carlo V
Lo scontro con i principi luterani
Carlo V, contrario alla divisione dell'Europa cristiana causata dai protestanti, fu costretto a placare le conseguenze della Riforma luteran: dopo aver esiliato Lutero che aveva rifiutato di ritrarre le proprie tesi durante la Dieta di Worms del 1521. I sovrani alleati di Lutero si dimostrarono in grado di opporsi a Carlo V e nel 1530 presentarono la Confessione di Augusta. Questo testo rendeva ufficiale la scissione della Chiesa luterana da quella cattolica. le citta' protestanti strinsero un' alleanza militare (Lega di Scamalda) contro l'imperatore. Carlo V si rese conto di non poter risolvere pacificamente la divisione religiosa e quindi e attacco' la Lega sconfiggendo i protestanti nella battaglia di Muhlberg
La pace di augusta
L'imperatore non essendo in grado di combattere contemporaneamente contro i nemici fu costretto a scnedere ad un compromesso: alla Dieta di Agusta del 1555. Tramite questa dieta ai principi fu riconosciuto il diritto di professare liberamente la religione scelta, luterana o cattolica, mentre tale libertà di culto non era estesa ai sudditi, che dovevano adattarsi alla scelta del loro principe, secondo il principio cuius regio, eius religio. La pace di Augusta stabili' cosi' la divisione religiosa dell'Europa e sanci la territorializzazione religiosa della Germania che rappresentava la più cocente sconfitta del progetto imperiale coltivato da Carlo V fin dall'inizio del suo regno.
Lo scontro con l'impero ottomano
La fine dell'impero di Carlo V
Solimano il magnifico
Il quadro europeo in cui Carlo V opero' fu condizionato da un elemento esterno: la pressione dei turchi ottomani. I domini di questo impero si estendevano dal bacino orientale del Mediterraneo alla penisola balcanica . Solimano I all'epoca imperatore, si affidò anzitutto a un'efficiente amministrazione centrale, composta da competenti funzionari la cui carica era stipendiata ma non ereditaria; promulgò una serie di ordinamenti per integrare la legge islamica e regolamentare la divisione dei poteri all'interno dell'impero, pur senza sminuire il potere assoluto del sultano. Concesse una relativa libertà di culto alle comunità non musulmane dietro il pagamento di una notevole imposta.
L'espansione in Ungheria
L'Europa fu costretta a fronteggiare una civilta' animata dalla conquista militare e religiosa: gli ottomani. Tra questo impero e quello asburgico si frapponeva uno Stato cuscinetto, l'Ungheria, che dal 1516 era retto dal giovanissimo re Luigi lI Jagellone. Solimano desideroso ad avanzare verso occidente, conquisto' Belgrado, avanzo fino alla sconfitta dell'esercito cristiano a Mohács , a sud di Buda, in seguito alla quale la parte meridionale dell'Ungheria fu annessa all'Impero ottomano. L'Europa centro-orientale diveniva così il terreno dello scontro diretto fra l'Impero asburgico e i turchi ottomani, che nel 1529 giunsero fino a porre l'assedio a Vienna. La città non fu conquistata, Ma l'incidente ha mostrato il pericolo che gli "infedeli" rappresentavano per l'Occidente cristiano.
Lo scontro navale nel Mediterraneo
Sancita la divisione dell'Ungheria con un trattato di pace, il conflitto tra gli ottomani e gli Asburgo si spostò nel Mediterraneo, un mare strategico per le comunicazioni tra Europa, Africa e Asia. la sicurezza navale era minacciata dai pirati, il più famoso fu Khair ad-Din, noto in Europa come il pirata Barbarossa. Carlo V per affrontare il problema della sicurezza arruolo' Andrea Doria che con azioni a sorpresa attaccò i porti tunisini e le navi turche nell'Egeo e nel Mediterraneo orientale. Solimano reagì affidando il comando della sua flotta al pirata Barbarossa, il quale nell'estate del 1534 compì numerose incursioni sulle coste tirreniche e attaccò la Sicilia . La battaglia decisiva si svolse al largo di Prevesa (1538) concludendosi a favore dei turchi
La fine dell' impero di Carlo V
Il Tramonto del Progetto Imperiale Le Ragioni Cconomiche del fallimento e l'Abdicazione Lo Sviluppo dell'Economia in europea: Mercanti e Banchieri Capitalismo e Rivoluzione dei prezzi
Il Tramonto del Progetto Imperiale
La fine dell'impero di Carlo V
Il tramonto del progetto imperiale
Dopo quarant'anni di conflitti interni ed esterni all'Impero e con la pace di Augusta, l'obbiettivo universalistico di Carlo V poteva considerarsi irraggiungibile. Inoltre, si era rivelato incapace di gorvenare in modo adeguato i suoi "domini eterogenei". In ognuno di questi aveva mantenuto le istituzioni e il ceto poilitico andando a formare una "monarchia composita" in cui i vari territori possedevano grande autonomia. Infine anche privo di una capitale che rappresentasse un'identità unitaria, portando alla mancanza di un unità politica affiancata a quella economica, culturale e religiosa.
Le ragioni economiche del fallimento e l'abdicazione
La fine dell'impero di Carlo V
Le ragioni economiche del fallimento e l'abdicazione
Nella crisi del sistema imperiale ebbero un ruolo decisivo anche ragioni di carattere finanziario. Le risorse finanziarie di cui Carlo V disponeva derivavano dalle : entrate fiscali, che non potevano essere aumentate eccessivamente senza provocare grave malcontento, e dall’afflusso di metalli preziosi dai possedimenti americani della Spagna, che però, perlomeno fino alla seconda metà degli anni Quaranta, quando furono scoperte le miniere d’argento del Potosi nell'attuale Bolivia, non fu particolarmente ingente. Spesso, per pagare gli alti interessi dei banchieri a cui chiedeva prestiti, Carlo concesse ai creditori alcuni diritti, come lo sfruttamento di giacimenti minerari, rendite fondiarie o la possibilità di commerciare con i porti americani senza versare imposte.
Le ragioni economiche del fallimento e l'abdicazione
Poco dopo la pace di Augusta , consapevole del fallimento del progetto unitario cui aveva dedicato il suo lungo regno, Carlo V decise di abdicare e di dividere i propri domini. Al figlio, Filippo II, consegnò la Corona di Spagna, insieme con i Paesi Bassi, i territori italiani e quelli americani. Mentre il fratello ebbe il titolo di imperatore con il nome di Ferdinando I. Era il riconoscimento che si erano formate di fatto due distinte entità: il Regno di Spagna i con tutti i vasti territori europei e americani, e l'Impero, una sopravvivenza medievale, sempre meno operativa sul piano della concreta azione di governo. Il conflitto con la Francia ancora aperto vennere risolto dal figlio Filippo II le cui truppe, sconfissero gli avversari nella battaglia di San Quintino , nella Francia nord-orientale. Le condizioni di pace furono ristabilite con il trattato di Cateau-Cambresis nel 1559 che sancì la supremazia spagnola sull'italia.
Lo sviluppo dell'economia in europa: Mercanti e Banchieri
La fine dell'impero di Carlo V
Lo sviluppo dell'economia in europa: Mercanti e Banchieri
Durante il regno di Carlo V l'Europa, principalmente nell’area compresa tra l'Inghilterra, i Paesi Bassi e le Fiandre, visse una fase di sviluppo economico. I Paesi Bassi incrementarono le loro capacità produttive al punto da dare vita a un autentico miracolo economico. Quanto alla Germania, l’area di maggiore sviluppo fu quella centro-meridionale che faceva capo alle città di Colonia, Francoforte e Augusta. La presenza nella zona di ricchi giacimenti minerari di argento, zinco, piombo e ferro diede impulso all'industria metallurgica, incentivata dalla necessità di produrre armi per i numerosi conflitti che si susseguivano nell’impero ma anche dalla richiesta di oggetti di uso domestico e monete.
Lo sviluppo dell'economia in europa: Mercanti e Banchieri
Alla fine del XIV secolo la famiglia fiorentina dei Medici intraprese il mestiere di banchieri fondando nel 1397 il Banco dei Medici che nel corso del XV secolo divenendo la prima banca internazionale operante in europa. Questo successo della famiglia Medici era dovuto soprattutto al fatto che erano i banchieri privilegati del papa, ideando e istituendo anche strumenti finanziari come la lettera di cambio; Un titolo di credito inventato a metà del XII secolo. Sostanzialmente un documento rimesso dall'acquirente al fornire di una merce e valente come una promessa di pagamento.
Capitalismo e Rivoluzione dei prezzi
La fine dell'impero di Carlo V
Capitalismo e Rivoluzione dei prezzi
Le conseguenti attività di reinvestimento e di credito dei banchieri rappresentarono un importante fattore di sviluppo per le prime forme di capitalismo, dove al centro stava il commercio via mare ampiamente cresciuto dopo le scoperte geografiche. Per esempio la Spagna era diventata la principale importatrice di mettalli preziosi dall'America, ma solo una piccola parte era destinata a rimanere nel territorio poichè il resto imboccava le grandi vie commerciali dell'europa.
Capitalismo e Rivoluaizione dei prezzi
Questo portò all'istituzione di un economia monetaria dove appunto il denaro veniva utilizzato come merce di scambio, contribuendo alla nascita della Borsa in cui venivano scambiati i titoli di credito. L'affermazione dell'economia monetaria portò con se anche il fenomeno della "rivoluzione dei prezzi" dove a causa dell'aumento ingente della popolazione europea (da 60 milioni a 100 milioni) e della domanda dei beni primari, portarono all'inflazione, un fenomeno mai visto prima d'ora e soprannominato rivoluzione dei prezzi.
Fine
Aleks.Doris,Andrea