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Tibullo e Properzio a confronto
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Created on May 17, 2023
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Transcript
relazione 29/09/2023
INDICE
1.
Carica per strofinio e per contatto
2.
Elettroscopio a foglie
3.
Pendolo elettrostatico
4.
Macchina di Wimshurst
5.
Macchina di Vandergraff
6.
Potere dispersivo delle punte
Carica per strofinio e per contatto
L'ELEGIA
L'elegia è innanzituto poesia d'amore. L'amore è per il poeta elegiaco esperienza unica e assoluta, che riempie l'esistenza e le dà senso; è il suo aristos bios, ovvero la <<perfetta forma di vita>>, che egli contrappone agli altri modelli etici, come quello promosso dal mos maiorum o dall'auterkeia.La sua esistenza è tutta dedita all'amore, a tal punto da configurarsi come servitium, come schiavitù davanti alla domina, l'amata che si comporta da padrona capricciosa e infedele.
L'ELEGIA
Per il poeta d'amore la relazione con la donna è fatta di rare gioie e di molte sofferenze. Spesso capita spesso che l'amato respinto, si ritrovi a lamentarsi della crudeltà della domma davanti alla porta chiusa della sua casa (paraklausithyron). Solo occasionalmente arriva al gesto della ribellione: è la situazione della renuntiatio amoris, ovvero un processo lungo e difficile che può portare alla definitiva rottura con l'amata (discidium).
TIBULLO
Albio Tibullo è comunemente noto come poeta della serena vita agreste. Le sue elegie si caratterizzano, infatti, per la scarsità di riferimenti al mito e per il prevale di un mondo rurale idealizzato, in cui ogni poeta sogna di vivere un'esistenza tranquilla con l'amata. Il poeta sente un forte bisogno del rifugio, di uno spazio intimo dove proteggere gli affetti dalle insidie della vita. La campagna tibulliana è dunque uno spazio di idillica felicità, di vita semplice e serena, pervasa da una religiosità ancestrale.
TIBULLO
Il “Corpus Tibullianum”, la sua opera, era in origine divisa in tre libri, ma nell'età umanistica, il terzo libro venne a sua volta diviso in due parti; d'altra parte, il terzo libro non apparteneva a Tibullo ma era stato inserito nell'opera solo per consonanza temporale. Il primo libro è dedicato a Delia. Qui dà un ritratto solito della donna, capricciosa, volubile, alternando momenti di affetto sincero ad altri di tradimento. Tre delle sei elegie del II libro sono invece dedicate a Nèmesi, uno pseudonimo greco, che significa Vendetta, cioè colei che ha scalzato Delia dal cuore del poeta.
La sceneggiatura su cui il poeta modella la propria storia d'amore prevede che la donna amata alterni momenti di tenere attenzioni a momenti di crudeltà esasperante. Al poeta innamorato, invece, è richiesto un costante esercizio di patientia, una forma di sopportazione non priva però di un certo piacere masochistico. - Nella produzione di Tibullo, la puella crudele assume le fattezze di Nèmesi, la donna che sostituisce Delia e che infligge gravi sofferenze al poeta soprattutto per la sua avidità.
- In Properzio, invece, Cinzia si dimostra crudele non tanto per l'avidità, quanto per la perfidia, perchè lo ha ripetutamente tradito, venendo meno alla fides, il patto d'amore stretto tra i due innamorati.
Una puella avida e crudele, Nèmesi
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Questa elegia rappresenta Nèmesi in campagna insieme a un amante ricco, ma rozzo e di infime origini: il poeta sperimenta così tutta la crudeltà della donna amaga, insensibile alla sua poesia, che per lui è il principale strumento di seduzione, e interessata invece al degredante fascino del denaro.
Analisi del testo
Questa è la prima elegia in cui viene introdotta la nuova puella. Nèmesi è una donna dai tratti più foschi e animata, sembra, unicamente di ricchezze. Nelle elegie per Delia lo spazio agreste era visto come un luogo di pace e tranquilltà in cui rifugiarsi con l'amata, qui invece esso viene descritto come un luogo di dure fatiche che per di più allontana Nèmesi dalla città, dove si trova il poeta. Un'altra novità è rappresentata dall'apertura del poeta alle armi del lusso. Infine Tibullo uilizza ,in via del tutto eccezionale, il mito per descrivere la condizione di se stesso.
PROPERZIO
Properzio fu il poeta dell'amore totalizzante per un'unica donna, cantata nei suoi versi con il nome di Cinzia. Spinto da Mecenate e da Augusto stesso, deluso dall'amore per la sua donna, Properzio di proporrà a un certo punto della sua carriea come <<Callimaco romano>>, cantando i valori, i miti e le leggende di Roma. Di Properzio, possediamo 4 libri di elegie, il I libro si apre proprio con il nome di Cinzia. Inoltre, è totalmente assente l'interesse per i temi civili e politici .
PROPERZIO
Cinzia ci viene descritta come una donna elegante, raffinata, ricca di cultura letteraria e musicale, che viva da cortigiana negli ambienti mondani frequentati da uomini politici e letterati. Legarsi a una donna dai facili costumi significa per Properzio compromettersi socialmente. Dalla degradazione del poeta però egli ne fa una rivendicazione e un vanto il rapporto con la donna si configura come servitium. Cinzia diventa così unica ragione dell'esistenza.
La perfidia di Cinzia
Properzio è certo che Cinzia lo abbia tradito con un altro uomo e esprime tutto il suo dolore per l'atto di perfidia di cui si è macchiata senza troppe remore. Del resto, a nulla valgono gli esempi luminosi tratti dal mito di donne che si sono segnalate per una dedizione assoluta, che va oltre la morte, nei confronti dei propri uomini: la puella è incorreggibile e pare non preoccuparsi minimamente del dolore che infligge al povero poeta. A lui non resta che avvertire gli altri amanti come lui dell'inaffidabilità delle loro donne, dalle quali è bene tenersi sempre in guardia.
Analisi del testo
Dopo aver accusato Cinzia di un atto di infedeltà, Properzio comincia ad elencare una seria di donne del mito che si erano contraddistinte per assouta dedizione ai loro uomini: - ninfa Calipso; -Ipsipile; -Alfesibea; -Evadne. Con un passaggio brusco il poeta ritorna a rivolgersi a Cinzia facendole notare che nessuna delle donne elencate è estata per lei d'esempio.