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IL ROMANTICISMO
Alessia Formisano
Created on May 16, 2023
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Transcript
ROMANTICISMO
Cos'è il romanticismo?
Oggi il termine romanticismo viene usato per indicare un forte sentimento d’amore nutrito nei confronti di un'altra persona… ma non è ciò di cui andremo a parlare oggi.
1.Romanticismo
Cos'è il Romanticismo?
Il Romanticismo è stato un movimento artistico, culturale e letterario sviluppatosi al termine del XVIII secolo in Germania (Romantik) con la fondazione della rivista "Atheaneum" da parte dei fratelli Schlegel insieme al poeta Novalis, riuniti nel cosiddetto gruppo di Jena. Preannunciato in alcuni dei suoi temi dal movimento preromantico dello Sturm und Drang, si diffuse poi in tutta Europa nel XIX secolo.
2. origine del termine
Origine del termine
Il termine "Romanticismo" deriva dall'inglese romantic che indicava quei generi letterari, come i romanzi cavallereschi, che rappresentavano vicende fantastiche in un'ambientazione storica più o meno accurata. Alla fine prevalse un altro significato, quello di "pittoresco", riferito non solo a quanto veniva artisticamente raffigurato, ma soprattutto al sentimento che ne veniva suscitato.
3. Definizione
Definizione
Come reazione all'Illuminismo e al Neoclassicismo, cioè alla razionalità e al culto della bellezza classica, il Romanticismo contrappone la spiritualità, l'emotività, la fantasia, l'immaginazione, e soprattutto l'affermazione dei caratteri individuali d'ogni artista. Il termine "Romanticismo" venne applicato per primo da Friedrich von Schlegel nel 1772.
4. Punti chiave
Punti chiave:
- Assoluto e titanismo: caratteristica del Romanticismo è la teorizzazione dell'assoluto, che provoca nell'uomo una perenne e struggente tensione verso l'immenso, l'illimitato. Questa sensibilità nei confronti dell'assoluto si identifica nel titanismo.
- Sublime: secondo i romantici, l'infinito genera nell'uomo un senso di terrore e impotenza, definito sublime, che non è tuttavia recepito in modo violento ma come un piacere indistinto, dove ciò che è spaventevole e incontrollabile diventa bello.
- Sehnsucht: dal tedesco traducibile come "tensione ansiosa". È la diretta conseguenza di quanto sperimenta l'uomo nei confronti dell'assoluto, un senso di continua inquietudine e struggente tensione verso qualcosa che per il momento non è possibile raggiungere, scatenando un sentimento che affligge il soggetto e lo spinge ad oltrepassare i limiti della realtà terrena, opprimente e soffocante, per rifugiarsi nell'interiorità o in una dimensione che supera lo spazio-tempo.
5.Assolutismo e Titanismo: Alfieri e Foscolo
Assolutismo e titanismo: Alfieri e Foscolo
Gli eroi delle tragedie alfieriane sono uomini schiacciati da eventi fatali, in lotta per affermare la propria dignità, in cerca delle libertà delle proprie passioni. In questo, il suicidio diventa spesso l’unica via d’uscita ed il più alto ideale tragico.
Alfieri:
“Bisogna veramente che l'uomo muoia, perché altri possa appurare, ed ei stesso, il di lui giusto valore.”
Foscolo:
“Pentimenti sul passato, noja del presente, e timor del futuro; ecco la vita. La sola morte, a cui è commesso il sacro cangiamento delle cose, promette pace.”
Ugo Foscolo con il protagonista delle Ultime lettere di Jacopo Ortis, traccia il ritratto di un vero e proprio eroe alfieriano, smanioso di grandezza e libertà, insofferente della viltà dei tempi.
6. Pascal
Assolutismo e titanismo: Pascal
Pascal:
"Che cos'è in fondo l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla; un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. Infinitamente lontano dall'abbracciare gli estremi, la fine delle cose e il loro principio gli sono invincibilmente nascosti in un impenetrabile segreto, ed egli è ugualmente incapace di vedere il nulla da cui è stato tratto e l'infinito dal quale è inghiottito."
7. Manzoni e Leopardi
Assolutismo e titanismo: Manzoni e Leopardi
Nel poeta romantico si distinguono due atteggiamenti spirituali contrapposti:
- l'insofferenza verso il finito, con una ribellione vana e senza sbocco, poiché l'uomo non può vivere che nel finito, che si trasfigura nell'opera letteraria con una sorta di compiacimento del dolore, con la nostalgia di una serenità perduta, con il senso del notturno (come ad esempio in Giacomo Leopardi);
- oppure un senso di ironia, un'accettazione distaccata della finitezza in quanto sarà sempre superata e sostituita dall'infinito: in questo caso l'unica chiave di salvezza rimane per l'uomo l'accettazione della sconfitta e il rifugio nella provvidenza divina (come ad esempio in Alessandro Manzoni).
Leopardi:
Lepardi:
“La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.”
8. il sublime
IL SUBLIME: Gli artisti Friedrich e Turner
Snow Storm – Steam-Boat off a Harbour’s Mouth
William Turner sarà particolarmente attratto dagli aspetti distruttivi e spaventosi della natura. Nello specifico le sue opere raccontano i risvolti inquietanti del rapporto tra l’uomo e il mare. Si racconta che Turner si sia fatto legare alla cima dell’albero maestro di una nave durante una tempesta per poter cogliere la terribilità della forza della natura. Snow Storm – Steam-Boat off a Harbour’s Mouth del 1842 ne sarebbe il frutto. La piccola barca in balia delle onde, avvinta dal vento e dall’acqua è l’immagine che meglio restituisce la condizione precaria dell’uomo.
–Viandante sul mare di nebbia- (1818).
Friedrich dipinge un uomo di schiena che si sporge su un paesaggio avvolto dalla nebbia, in un atto di profonda contemplazione. L’opera riproduce in maniera esemplare l’uomo, essere finito fatto di incertezze e errori, posto in completa solitudine di fronte all’immensità della natura. La Rückenfigur -figura di spalle- ben rappresenta lo smarrimento e soprattutto la solitudine. Il viandante dà le spalle all’osservatore, si estrania. Questa soluzione figurativa ha una doppia valenza: da un lato sottolinea l’isolamento, dall’altro permette a colui che guarda di immedesimarsi nel personaggio del viandante. Egli si identifica e ha modo di entrare a far parte del quadro, di contemplare in silenzio la natura infinita partecipando alla situazione emotiva e psicologica del protagonista.
9. Temi tipici
Temi tipici
- Negazione della ragione illuminista: la ragione, non essendosi rivelata in grado di spiegare la totalità del mondo e la realtà nella loro complessità, viene sostituita dai sentimenti, che assumono un ruolo di primaria importanza.
- Esotismo: è una fuga dalla realtà, che può essere sia temporale che spaziale ("Locus amoenus") e perciò rivolge il proprio interesse verso mete lontane o esotiche, oppure ad un'epoca diversa come il Medioevo o l'età classica antica.
- Soggettivismo e individualismo: si approda alla concezione per cui ogni uomo riflette i propri turbamenti, o comunque il proprio io, nella natura, che ne diventa la manifestazione oggettiva.
- Concetto di popolo e nazione: nacque in pieno Romanticismo il concetto di “nazione” intesa come senso della singolarità di ogni popolo e, quindi, come insieme di genti legate da una comunanza di tradizioni storiche, lingua, costumi, religione.
- Ritorno alla religiosità e alla spiritualità: l'uomo romantico cerca stabili supporti nella fede e nella conseguente tensione verso l'infinito.
- Concezione romantica della storia: la storia non è guidata dagli uomini ma è Dio che agisce in essa.
10. L'eroe romantico
L'eroe romantico
Un altro tema tipico è quello dell'eroe romantico che rifiuta norme e convenzioni stabilite, è stato rifiutato dalla società, e ha messo se stesso al centro della propria esistenza. Prototipi ed esempi di questo tipo di eroe sono Werther di Goethe, Giulia di Rousseau, Jacopo Ortis di Foscolo, Prometeo di Percy Shelley, Frankenstein di Mary Shelley e molti altri. Napoleone Bonaparte è stato definito come un modello storico e vivente di eroe romantico.
Giulia
Da quando mi sono riavvicinato a voi, non volgo in me che pensieri funesti. Forse il soggiorno che abito contribuisce a tanta malinconia; è triste e orribile, ma così è tanto più conforme allo stato dell’anima mia, non potrei abitarne uno più piacevole con altrettanta pazienza. Una fila di sterili rocce cinge il pendio e la mia abitazione, resa ancor più tremenda dall’inverno. Ah! Giulia, sento che se dovessi rinunciare a voi non ci sarebbe per me né altro soggiorno né altra stagione. Nei violenti trasporti che mi agitano non riesco a star fermo; corro, m’inerpico con ardore, mi slancio sugli scogli; percorro a grandi passi tutti i dintorni, e dappertutto trovo nelle cose l’orrore che regna dentro di me. Non c’è più traccia di verde, l’erba è gialla e inaridita, gli alberi spogli, i venti boreali accumulano neve e ghiacci, tutta la natura è morta ai miei occhi, come la speranza in fondo al mio cuore. (...) Mi sono così innamorato di questo luogo selvaggio che ci porto persino penna e carta, ora sto scrivendo questa lettera su un macigno che il gelo ha staccato dalla rupe vicina. Qui, o Giulia, il tuo infelice amante gode gli estremi piaceri che forse potrà gustare al mondo. Di qui, attraverso l’aria e i muri, ardisce penetrare segretamente fino nella tua camera»
L’opera trae spunto dalla celebre relazione sentimentale tra il filosofo medievale Abelardo e la sua allieva Eloisa, relazione osteggiata dal padre della giovane. Al centro del romanzo Rousseau pone dunque il contrasto tra le spontanee e autentiche ragioni del cuore e le interessate e artificiose convenzioni sociali.
«Come è cambiato il mio stato in pochi giorni! Quante amarezze si mescolano alla dolcezza di avvicinarmi a voi! Quante tristi riflessioni mi assediano! Quante traversie mi fanno temere i miei timori! O Giulia, che fatale dono del cielo è un’anima sensibile! Colui che l’ha ricevuto non deve aspettarsi che pene e dolori sulla terra. (...) Cercherà la suprema felicità senza ricordarsi che è un uomo: il cuore e la ragione saranno eternamente in guerra in lui, desideri sterminati gli prepareranno eterne privazioni. Questa è la crudele situazione in cui mi tengono il destino che m’opprime, i sentimenti che mi innalzano, e tuo padre che mi disprezza, e tu che sei l’incanto e il tormento della mia vita. Senza di te, fatale bellezza! non avrei mai provato l’intollerabile contrasto di grandezza in fondo all’anima e di bassezza nella fortuna; sarei vissuto tranquillo e morto contento, senza degnarmi di notare il rango da me occupato sulla terra. Ma averti vista e non poterti possedere, adorarti e non essere che un uomo! essere amato e non poter essere felice! abitare i medesimi luoghi e non poter vivere insieme! O Giulia cui non posso rinunciare! O destino che non posso vincere! che orrende battaglie scatenate in me, senza mai poter superare i miei desideri e la mia impotenza! Strano e inconcepibile effetto!
11. Il Romanticismo letterario italiano
La data vera e propria di inizio del Romanticismo italiano è il 1816: nel gennaio di tale anno, infatti, Madame de Staël pubblicò nella Biblioteca Italiana un articolo (Sulla maniera e utilità delle traduzioni) nel quale invitava gli italiani a conoscere e tradurre le letterature straniere come mezzo per rinnovare la propria cultura. Inoltre, sempre nello stesso anno, Giovanni Berchet scrisse quello che poi divenne il manifesto del Romanticismo letterario italiano: la Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo, nella quale si esalta la nuova corrente letteraria e si deridono i canoni del Neoclassicismo (per questo l'opera è definita "semiseria"). Successivamente alcuni letterati si staccarono dalla Biblioteca Italiana, rivista a carattere conservatore, e fondarono nel 1818 il Conciliatore, rivista diretta da Silvio Pellico con Ludovico Di Breme, Pietro Borsieri, Giovanni Berchet e Ermes Visconti. Il Conciliatore si proponeva di "conciliare" ricerca tecnico-scientifica con letteratura, sia illuminista che romantica, con pensiero laico e con il cattolicesimo. La rivista fu però chiusa nel 1819 per ordine degli austriaci. Ma intanto si stavano già diffondendo nella penisola le prime istanze risorgimentali, alle quali risulterà strettamente legata la produzione romantica italiana. Esemplare fu in proposito la figura di Alessandro Manzoni, che diede un impulso fondamentale alla diffusione del genere letterario del romanzo storico, nell'ambito della corrente oggettivo-realistica. Dedito alla lirica poetica soggettiva fu invece Giacomo Leopardi, sebbene la sua definizione come romantico sia discussa dalla critica letteraria, essendo stata da lui stesso negata vista la presenza nella sua poetica di elementi riconducibili anche all'Illuminismo e al Neoclassicismo.
Il Romanticismo letterario italiano: autori principali e opere
I promessi sposi, Alessandro Manzoni
"Questo matrimonio non s'ha da fare!
12. Il Romanticismo letterario britannico
Il Romanticismo letterario britannico
Contemporaneamente, in Inghilterra, si manifestò un analogo movimento letterario e poetico di cui i primi esponenti furono Wordsworth e Coleridge, anche se le radici possono essere trovate nella scuola preromantica della poesia cimiteriale, specialmente in Edward Young e Thomas Gray.
La riflessione sulla vita, la morte e l'immortalità non erano certo temi nuovi, ma il modo di affrontarli, argomentarli, rende Young un poeta a quell'epoca unico nel suo genere. La morte viene invocata dallo scrittore come una eterna compagna, capace di ispirare nella vita dell’uomo i pensieri più nobili e gli atti più generosi. “La vita è deserto, la vita è solitudine, la morte ci unisce alla grande maggioranza”, emblema di come essa abbia una funzione salvifica, capace di dare un senso ai tumulti dell'animo.Secondo Ugo Foscolo e Thomas Grey, i sepolcri sono l’incarnazione della memoria. Ma mentre Gray parla di una memoria della specie in ogni uomo, Foscolo celebra la memoria degli eccelsi.
William Wordsworth considerato con Coleridge l'iniziatore del movimento romantico in Inghilterra, si distingue come il più grande poeta della natura; una natura percepita con una forza e una sensibilità assolutamente originali e senza precedenti nella letteratura inglese. La sua "nuova" concezione della poesia risulta dalla fusione del mondo interiore del poeta con quello esterno; il suo compito nella composizione delle Lyrical ballads, che scrisse insieme con Coleridge, fu quello di "proporsi di trasfigurare con il fascino della novità le cose di tutti i giorni e di destare un sentimento analogo al soprannaturale".
13. poesia cimiteriale
poesia cimiteriale:
Foscolo
Dalla torre ammantata d’edera, laggiù, il
"Ahi! sugli estinti | Non sorge fiore, ove non sia d'umane | Lodi onorato e d'amoroso pianto.“
Thomas Gray
Dalla torre ammantata d’edera, laggiù, il mesto gufo si lamenta, con la luna, di coloro che, vagando presso la sua segreta dimora, disturbano il suo antico regno solitario.
14. Frankestain
Frankestain:
Frankestain manifests the wish to overcome human limits (Prometheus's myth) in his travelling towards the unknown, the wish for loneliness and pride of being different.
15. Romanticismo nell'arte
Romanticismo nell'arte
Il Bacio di Hayez è l’opera che maggiormente funge da manifesto al romanticismo italiano, intriso del sentimento patriottico che caratterizzò il XIX secolo. La scena rappresentata nel dipinto è carica di sentimenti: su un vago sfondo medievale, probabilmente l’interno di un castello, due giovani si abbandonano ad un bacio denso di emozione e passione. Entrambi sono completamente assorti nell’atto, e ciò è reso evidente dalla posizione delle mani: il giovane tiene con dolcezza il viso della fanciulla, che a sua volta gli cinge una spalla con il braccio sinistro. Il quadro però non trasmette solo emozioni positive. Anzi, forse la componente fondamentale è invece una forte nostalgia, la consapevolezza di una partenza imminente, un bacio disperato come gesto d’addio. Il ragazzo, infatti, tiene il piede sinistro sul primo di tre gradini, come in procinto di partire. Non un bacio tranquillo, dunque, ma frettoloso e colmo del timore di non riuscire a ritrovarsi. La giovane donna, soprattutto, sembra quasi voler trattenere l’amato a sé, conscia dei pericoli a cui andrà incontro.
16. Romanticismo nell'arte
Romanticismo nell'arte
La zattera della Medusa è un dipinto di Théodore Géricault molto conosciuto. Oltre che la testimonianza di un drammatico fatto storico, La zattera della Medusa è un noto dipinto romantico. Théodore Géricault raffigurò il momento in cui i naufraghi avvistano una nave che si sta avvicinando all’orizzonte, gli uomini sono stremati, alcuni sono morti, alcuni senza speranza. I naufraghi, avendo terminato cibo e acqua, furono costretti a cibarsi dei cadaveri dei loro compagni. Sulla sinistra possiamo vedere due figure isolate. Un padre anziano difende il corpo del figlio, ormai cadavere dagli altri naufraghi. Accanto a loro, sulla sinistra si vede il cadavere di un naufrago, del quale rimane il torace.
“La Libertà che guida il popolo” raffigura tutte le classi sociali unite in lotta contro l’oppressore, guidate da Marianne, simbolo della Libertà. Questo dipinto dai toni vivaci è, dunque, la rappresentazione di una romantica fantasia di uguaglianza e libertà.Per Delacroix la pittura doveva trasmettere emozoni, appassionare e coinvolgere lo spettatore. In quest’opera, considerata il primo quadro politica della pittura moderna, l’artista ha voluto rappresentare l’amore per l’indipendenza nazionale che animò il Romanticismo. Circondata da una moltitudine di insorti e soldati morenti, Marianne è allegoria della libertà. Si erge trionfante e impetuosa, con i seni scoperti, avvolta soltanto da un cono di luce abbagliante. Indossa abiti contemporanei e un berretto frigio, simbolo dell’idea repubblicana già nel 1789. Marianne è colta nell’attimo in cui avanza sicura sulla barricata, sventolando con la mano destra il Tricolore francese e impugnando con l’altra un fucile, a suggerire la sua diretta partecipazione alla battaglia.