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Calandrino e l'elitropia

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Created on May 14, 2023

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Transcript

giovanni boccaccio

Calandrino e l'elitropia

decameron, Viii giornata, 3

"Calandrino, Bruno e Buffalmacco giù per lo Mugnone vanno cercando di trovar l'elitropia, e Calandrino se la crede aver trovata; tornasi a casa carico di pietre; la moglie il proverbia e egli turbato la batte, e a' suoi compagni racconta ciò che essi sanno meglio di lui."

Indice

personaggi

l'opera

tematiche

sintesi e analisi

decameron, Viii, 3

1. L'opera

Calandrino e l’elitropia è una novella narrata da Elissa (nome che allude al personaggio letterario di Didone il cui nome fenicio è appunto Elissa) nell’ottava giornata del Decameron.Di quest'ultima, ambientata a Firenze, è regina Lauretta, la quale propone come tema le beffe fatte tra uomini e donne.

decameron, Viii, 3

2. Tematiche

Nell’ottava giornata si compiono quindi beffe: in queste dieci, di cui sei sono a sfondo erotico (ossia la 1, 2, 4, 7, 8, 10), tende a sovrapporsi anche il tema economico che in Boccaccio quasi sempre leggibile tra le righe delle novelle (basti pensare a Lisabetta da Messina o a Federigo degli Alberighi).

decameron, Viii, 3

3. Personaggi

La terza novella della giornata ha per protagonista Calandrino e un misteriosa pietra magica che renderebbe le persone invisibilichiamata elitropia.

Calandrino

Calandrino è un pittore noto per la sua goffaggine: è il tipico sciocco delle barzellette, un povero diavolo che subisce gli scherzi e le angherie di tutti per poi sfogarsi sulla moglie.Rappresenta l’avidità stupida, l’incapacità di capire le trame che gli altri tessono intorno al solo scopo di deridere. È tra l'altro un contadino non ancora avvezzo al mondo mercantile della città: snobbato per la sua bassa condizione cerca invece di recuperare terreno sociale (fallendo).

decameron, Viii, 3

3. Personaggi

Monna Tessa

Monna Tessa, moglie di Calandrino, appare come una disgraziata che sopporta le botte e la sciocchezza del marito; tuttavia il personaggio ha un’evoluzione nel corso delle altre novelle: se inizialmente è il capro espiatorio della stupidità di Calandrino, diventerà poi oggetto della paura del marito e infine, dopo il fallito adulterio di Calandrino, si prenderà la piena rivincita, fisica e morale (sarà Calandrino a finire bastonato).Tessa si dimostra una donna avveduta e scaltra: è l’opposto del marito, il quale la teme e a volte la perseguita stupidamente. Calandrino, tuttavia, ha bisogno di lei per riaprire gli occhi sulla realtà.

decameron, Viii, 3

3. Personaggi

Bruno e Buffalmacco

Bruno e Buffalmacco sono due burloni, un po’ perditempo, uomini di brigata che amano la buona tavola ma soprattutto il ridere e lo scherzare.Sono due borghesi che amano prendersi gioco del povero Calandrino. I due, come anche Maso del Saggio sono mossi da narcisismo dell’intelligenza: vogliono dimostrare quanto siano in gamba rispetto allo sventurato pittore. Boccaccio li definisce uomini sollazzevoli molto, ma per altro avveduti e sagaci.

decameron, Viii, 3

3. Personaggi

Maso del Saggio

Maso del Saggio è il vero tessitore dell’inganno: giovane di maravigliosa piacevolezza, in ciascuna cosa che far voleva astuto e avvenevole, è lui che mette l’esca e che si tira fuori da qualunque conseguenza, senza neanche andare a sapere come lo scherzo è effettivamente andato.Per il modo in cui ordisce la trama, emerge come sempre la superiorità verbale.

decameron, Viii, 3

4.

Sintesi e analisi

La novella parla di tre imbroglioni che torturano il povero Calandrino, noto per la sua stupidità.Il primo è Maso del Saggio che, una volta venuto a conoscenza dell'indole di Calandrino, lo tenta parlando di pietre miracolose.Poi, tenendolo sulle spine, gli rivela che la pietra più importante e preziosa è l’elitropia, presente nel fiume Mugnone. Calandrino, caduto nel tranello, decide di mettersi alla ricerca con Bruno e Buffalmacco: i due, nonostante avessero capito che si trattava di una beffa, decidono di stare al gioco.

decameron, Viii, 3

4.

Sintesi e analisi

decameron, Viii, 3

4.

Sintesi e analisi

Sul finire della novella viene alla luce un nuovo aspetto di Calandrino: non è solo lo sciocco credulone, è violento e maligno. Nella violenza contro la moglie si manifesta poi il pregiudizio del tempo, la convinzione superstiziosa che le donne facciano perdere la virtù alle cose. E, se si tiene presente che il Decameron è un libro dedicato alle donne, questo comportamento di Calandrino presenta una sorta di condanna della donna stessa: la donna è per la società preumanistica postmedievale, una figura sottomessa. L'emergere di tutti questi lati negativi fa sì che la figura di Calandrino assuma maggior spessore, e che egli si presenti come l'"antieroe" per eccellenza nel mondo decameroniano.