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LA GRANDE ANIMA

"MAHATMA" GHANDI

Nato il 2 ottobre 1869 nell'India coloniale che da secoli risiedeva sotto il controllo britannico, Mohandas Karamchand Gandhi era un rispettabile membro della casta dei Vaiśya, il gruppo sociale formato da dirigenti, banchieri e mercanti che si colloca all'interno dei 4 sistemi gerarchici (altri sono i Brahmani, i Kshatriya e i Shudra) che suddividono l'intera società indiana.Divenuto avvocato dopo proficui studi a Londra, Gandhi si appassionò alla politica e divenne un membro di spicco nei movimenti per ottenere l'indipendenza del suo paese dall'Impero coniale inglese.

CHI ERA?

Nel corso della sua attività, Gandhi ottenne un immenso prestigio (non solo in India) per l'elaborazione della satyagraha, la "resistenza passiva", ossia una tattica di disobbedienza non-violenta adottata da milioni di indiani per opporsi al dominio britannico senza alcun ricorso all'uso delle armi. Gandhi si guadagnò così il titolo onorifico di Mahatma, "grande anima".

"LA RESISTENZA PASSIVA"

Ritornato in India nel 1915, G. divenne il capo politico e morale del movimento d'indipendenza, che passò all'azione più decisa nel primo dopoguerra (primo moto di disobbedienza civile, 1921). Dopo un primo arresto e condanna, fu graziato nel 1924 e nel 1929 riprese la sua azione con l'esplicito intento del raggiungimento della completa indipendenza politica del suo paese. Arrestato di nuovo più volte, riuscì spesso a imporre la sua volontà all'Inghilterra per l'immenso prestigio morale di cui godeva, e sotto la minaccia di suicidio per prolungati volontari digiuni. Dopo il 1934 la sua attività principale fu rivolta al problema degli "intoccabili" e alla ricostruzione rurale. Nella seconda guerra mondiale, mantenne fermissima l'esigenza dell'indipendenza, pur senza entrare in collusione con le potenze dell'Asse, come fecero invece altri esponenti estremi del nazionalismo indiano.

GHANDI DIVENTA CAPO POLITICO DELL' INDIPENDENZA

INDIA OTTIENE L' INDIPENDENZA

In pochi anni Gandhi divenne la personalità più in vista del movimento indipendentista e un faro per l'inter umanità grazie alla sua saggezza e alla sua visione pacifista della società. Nel 1947 infine, l'India ottenne la sua indipendenza. Il nuovo Stato però era tutt'altro che unito, poiché al suo interno vivevano popolazioni con culture, religioni e lingue molto diverse tra loro. Ecco perché, contemporaneamente alla nascita dell'India, una parte di essa si staccò dal resto del paese, diventando il Pakistan, a maggioranza musulmana. Scontri, morti e feriti precedettero (e seguirono) questa scissione.

Ad assumere il ruolo di capo del governo della nuova India indipendente sarà Nehru che nel frattempo continua a fare opere di pacificazione. Il 30 gennaio 1948 Gandhi viene ucciso, vittima di un attentato da parte di un fanatico indù, Nathuram Vinayak Godse, con tre colpi di pistola. E' la fine del sogno di realizzare una decolonizzazione attraverso un grande processo di libertà e progresso. Rimane però la figura di Gandhi, diventata una delle più iconiche della storia del Novecento.

30 GENNAIO 1948

Il Mahatma Gandhi era un grande pensatore e un fine aforista, capace di riassumere in poche parole concetti elaborati e molto profondi. Ecco alcune delle sue citazioni più significative:

CITAZIONI

Il Mahatma Gandhi era un grande pensatore e un fine aforista, capace di riassumere in poche parole concetti elaborati e molto profondi. Ecco alcune delle sue citazioni più significative: «Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla non-violenza. L'odio può essere sconfitto soltanto con l'amore. Rispondendo all'odio con l'odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell'odio stesso». «Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso». «Se urli tutti ti sentono, se bisbigli solo chi è vicino, ma se stai in silenzio, solo chi ti ama ti ascolta». «Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre».

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