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"Pioggia" di Giovanni Pascoli.
Francesco Gitto
Created on May 13, 2023
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Transcript
PIOGGIA
Giovanni Pascoli
Analisi, parafrasi e commento della poesia Pioggia di Giovanni Pascoli.
POESIA
L'AUTORE
PARAFRASI
ANALISI
COMMENTO
FATTO DA
Giovanni Pascoli
Vita e opere:
Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre del 1855 a San Mauro di Romagna, in Provincia di Forlì.Dopo la morte del padre, ucciso in un agguato durante il suo ritorno a Cesena fu costretto ad entrare nel mondo adulto. Nel 1879 fu arrestato per aver partecipato a una manifestazione in favore degli anarchici. Liberato, iniziò l'attività di insegnante di lettere latine e greche prima a Matera, poi a Marsa e infine a Livorno. Qualche anno dopo si ammalò gravemente e morì a Bologna nel 1912. Pascoli è conosciuto per molte delle sue opere tra quali: "I Canti di Castelvecchio", i "Poemi conviviali", i "Primi e i Nuovi poemetti", le "Odi" e "Inni" e i "Poemi italici".
PIOGGIA
POESIA
Cantava al buio d'aia in aia il gallo. E gracidò nel bosco la cornacchia: il sole si mostrava a finestrelle. Il sol dorò la nebbia della macchia, poi si nascose; e piovve a catinelle. Poi tra il cantare delle raganelle guizzò sui campi un raggio lungo e giallo. Stupìano i rondinotti dell'estate di quel sottile scendere di spille: era un brusìo con languide sorsate e chiazze larghe e picchi a mille a mille; poi singhiozzi, e gocciar rado di stille: di stille d'oro in coppe di cristallo.
ANALISI METRICA E RETORICA
PIOGGIA
I versi sono endecasillabi e conferiscono alla poesia un ritmo costante, contiene vari vocaboli onomatopeici, che servono a rendere meglio l'atmosfera come "gracidi", "cornacchia", "brusio", "singhiozzi".Nella volta della prima strofa ricompare ancora l'alternanza tra sensazioni visive e uditive: come nella fronte della strofa , dapprima compare la sensazione uditiva, le raganelle (v.6), per le quali il poeta non utilizza il verbo gracidare, ma cantare, donando così alla scena un tono ancora più ameno. Poi la sensazione visiva: un raggio di sole che guizza sui campi (v7). La seconda strofa si apre, come la prima , con la figura di animali, dei rondinotti che si stupiscono per la pioggia sottile (vv. 8-9). Il poeta riprende quindi l'alternanza tra sensazioni uditive e visive, questa volta non più divise per versi, ma inserite insieme nello stesso verso. Ciò , unitamente all ' assenza di segni di punteggiatura, contribuisce a dare un senso di continuità , di rapido susseguirsi delle fasi della pioggia : la pioggia fitta, le pozzanghere, l'attenuarsi della pioggia, la sua intermittenza, la sua fine. (vv 10/12).
parafrasi
PIOGGIA
Il gallo cantava al buio di aia in aia. La cornacchia gracidò nel bosco: il sole , che si mostrava a spiragli , rese dorata la nebbia diffusa nella macchia di bosco, poi si nascose e piovve a catinelle. Poi , in mezzo ai canti delle raganelle , guizzò sui campi un raggio di sole lungo e giallo. I rondinotti d'estate si stupivano di quello scendere di gocce di pioggia sottili come spilli: era un brusio mischiato a deboli scrosci di pioggia, già si formavano larghe pozze d'acqua per terra, e poi il picchettio delle gocce divenne fitto, le gocce incominciarono ad interrompersi , come un singhiozzo e infine si fecero rade: sembravano gocce d'oro in coppe di cristallo.
Commento
PIOGGIA
Questa Poesia fatta da Giovanni Pascoli, descrive la bellezza della natura prima e dopo la pioggia. Il poeta descrive il canto del gallo al buio e il gracchiare della cornacchia nel bosco il sole si mostra a finestrelle e dora la nebbia della macchia. Poi si nasconde e piove a catinelle. Tra il cantare delle raganelle guizza sui campi un raggio lungo e giallo. Stupiscono i rondinotti dell'estate.