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Leti Di Sipio
Created on May 11, 2023
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Transcript
invidia e ira
Presentazione di : Ambrosini, Di Sipio, Falchetti e Ismail
invidia
Definizione(laica):
Stato d'animo o sentimento spiacevole che nasce dal volere per sé un bene o una qualità altrui.L'invidia è spesso accompagnata da avversione e rancore verso chi possiede tale bene o qualità, che porta l'invidioso ad augurare il male all'altro, di modo che il dolore e la tristezza possano così oscurarne le qualità o diminuire la felicità che ne consegue. L'invidioso prova risentimento e astio per la felicità e il benessere altrui, sia che si senta escluso ingiustamente da questi beni sia che ne pretenda l'esclusivo possesso.
definizione(cristiana):
Nel Cristianesimo l'invidia è un vizio capitale perché, come la superbia, porta all'eccessivo amore di sé a scapito dell'amore fraterno e dell'amore per Dio, creando così una grande possibilità per l'azione del male. L'invidia è definita come la tristezza per il bene altrui percepito come male proprio. Deriva dalla superbia poichè quando si è convinti della propria superiorità, si prova facilmente amarezza nel constatare che altri hanno doti uguali o superiori alle nostre.
da cosa è scatenata?
A differenza di altri vizi, come lussuria o la gola, l’invidia non provoca piacere. Prima di diventare un vizio è un meccanismo di difesa, è il tentativo di recuperare la fiducia in se stessi screditando gli altri. Con il tempo diventa il vizio, quello ti rende incapace di accettare il bene altrui.
Cornice IIPurgatorio - Dante
Gli invidiosi sono descritti in modo simile a dei mendicanti ciechi che chiedono l'elemosina davanti alle chiesa. Sono seduti lungo la parete del monte sostenendosi l'un l'altro, indossano un mantello ruvido e e i loro occhi sono cuciti da filo di ferro che gli impedisce di vedere. Trascorrono il tempo pregando, ascoltando esempi di carità premiata e di invidia punita gridati da voci invisibili e piangendo, con le lacrime che attraversano le orribili cuciture degli occhi.
"Invidia" giotto - 1306
L’invidia è un affresco di Giotto, che fa parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. E’ un allegoria dell’invidia, inpersonificata da un’anziana con un serpente che le esce dalla bocca, simbolo del suo maledire, e le si ritorce contro colpendole gli occhi. Le fiamme si sprigionano ai suoi piedi per simboleggiare sia l’inferno, che il bruciare del desiderio delle cose altrui che arde come il fuoco.
"Calunnia" Botticelli-1494
ira
Definizione(cristianesimo):
Nella religione cristiana l'ira, se intesa come sentimento che inclina alla vendetta e non come semplice passione che spinge ad affrontare e superare ostacoli, è uno dei sette vizi capitali da cui, secondo i dettami religiosi, bisognerebbe astenersi in ogni caso. Ciò malgrado, la Bibbia contiene numerosi riferimenti alla cosiddetta "ira di Dio", da intendersi come antropomorfismo (attribuzione di qualità umane ad esseri soprannaturali/ divinità)per indicare la giustizia di Dio contro il male e in difesa di chi ne risulta vittima.
Definizione(Laica):
Il termine ira nel linguaggio corrente si riferisce a un comportamento che, superando i limiti moderatrici della ragione, esprime una passione che trova sfogo e soddisfazione in offese verbali o fisiche nei confronti di chi ha causato la reazione difensiva o aggressiva (in questo caso si parla di rabbia, furore) in chi si è sentito provocato.
ira vs rabbia
L'ira è comunemente intesa come sinonimo di rabbia, ma in realtà ci sono delle differenze. La rabbia è una reazione istintiva a situazioni che ci fanno sentire minacciati, mentre l'ira è un'emozione più complessa e può essere scatenata da eventi interni, come esperienze passate.
iracondi per Dante
Nella III Cornice del Purgatorio si trovano gli iracondi che sono avvolti da un fumo oscuro e denso, che li acceca e irrita loro gli occhi, mentre intonano l'Agnus Dei come simbolo della mansuetudine.Nel V cerchio dell’inferno dove sono condannati a soffrire eternamente nel fango bollente, simboleggiando l'infelicità che deriva dall'ira incontrollata.
Ira nell’arte:
L’Ira è solitamente rappresentata da un giovane perché perdere il controllo di sé, mostrandosi vendicativi verso qualcosa o qualcuno, è tipico di questa età, quando ancora non si è raggiunta una piena consapevolezza di sé stessi.
"ira"Giotto -1306
Nell'affresco "Ira" di Giotto, presente nella Cappella degli Scrovegni a Padova, c'è una figura femminile che rappresenta la personificazione dell'ira. Questa figura, rappresentata con gli occhi chiusi e i denti stretti, ha addosso una veste di colore bianco, e sta simbolicamente strappando la stessa veste per esprimere l'impulso distruttivo dell'emozione dell'ira.
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