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La Spagna
Fede lan
Created on May 9, 2023
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LA SPAGNA
INTRODUZIONE AL PAESE
PICASSO
LA GUERNICA
INTRODUZIONE AL PAESE
La Spagna è situata nell'Europa meridionale e si estente su gran parte della penisola iberica, costituENDO una specie di Ponte fra l'Europa e l'Africa. A nord si affaccia sull'oceano Atlantico e confina con la Francia lungo la catena montuosa dei Pirenei, ad ovest confina con il Portogallo, a sud e a est é bagnata dal Mar Mediterraneo composto prevalentemente da coste lineari e sabbiose. Appartengono alla Spagna anche i territori della Ceuta e della Melilla.
La Spagna ha un territorio prevalentemente montuoso caratterizzato dalla Meseta e dalle catene montuose dei Pirenei, dei cantabrici e dal sistema betico di cui fa parte la Sierra Nevada.
Il fiume principale della Spagna del versante sul Mediterraneo e l'Ebro, mentre sul versante Atlantico i fiumi principali sono il duero, il Tago e il guardiana . L'unico fiume che attraversa tutta la Spagna é il Guadalquivir. Le isole maggiori nel mar Mediterraneo appartengono all'arcipelago delle Baleari, mentre nell'atlantico appartengono alla Spagna le isole Canarie di origine vulcanica.
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La religione piú diffusa é il cattolicesimo ma sono presenti anche grosse comunità islamiche sopratutto in alcune aree del paese.
La Spagna fa parte dell'UE, la moneta é l'euro e la lingua ufficiale e più comune nel paese é lo spagnolo, ma si parlano anche ufficialmente in specifiche zone il basco, il catalano, il valenciano, il gallego e l'aranese. La sua storia recente è stata caratterizzata dalla lunga dittatura di Francisco Franco, terminata solo nel 1975. Oggi la sua forma di governo è una monarchia costituzionale ereditaria.
Il clima in Spagna è diviso in tre fasce principali: 1 a nord il clima é Atlantico fresco e umido, la vegetazione spontanea e rigogliosa con latifoglie in pianura e conifere in montagna . 2 nella meseta il clima è continentale caldo con forte escursione termica, il territorio è caratterizzato da Pascoli molto estesi. 3 a sud il clima È Mediterraneo, con la macchia sulle coste caratterizzata da Bassi cespugli in altre parti arricchita da palme.
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L'economia spagnola è basata soprattutto sul terziario, infatti è il settore più sviluppato e con il maggior numero di lavoratori impigati, contando soprattutto sul turismo e sulla progressiva espansione del commercio.Il settore secondario si basa principalmente su multinazionali straniere che hanno investito grandi capitali in settori ad alta tecnologia ma anche su vari altri settori tradizionali. Il settore primario fino a qualche decennio fa non era molto sviluppato soprattutto per quel che riguarda l'agricoltura l'agricoltura, mentre oggi é un settore economico più importante anche se occupa una percentuale molto piccola della popolazione.
Occupati per tipologia di settore
Le colture principali, dovute ad un clima arido, sono quelle di cereali, olive, uva e colture industriali, e si allevano soprattutto ovini e suini. Anche la pesca è molto sviluppata soprattutto al nord nelle acque dell'Atlantico. La produzione energetica dipende in massima parte dalle centrali nucleari e dalle fonti rinnovabili, però l'area più ricca di carbone e minerali é la regione delle province basche e delle Asturie, che è il principale distretto industriale nazionale. L'economia spagnola però è stata duramente colpita dalla crisi economica del 2008, che ha cambiato lo stile di vita di molte persone causando un alto tasso di disoccupazione e disagi sociali.
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La popolazione spagnola ha una bassa densità soprattutto negli altopiani interni della meseta e della mancha. Negli ultimi anni è aumentata la popolazione soprattutto nelle città, il 10% degli Spagnoli vive nella capitale Madrid, a seguire come grandezza demografica ci sono la città di Barcellona, Valencia, Siviglia, Saragozza e Malaga. La Spagna ha un grosso transito di flussi migratori dal vicino Nordafrica, soprattutto dal Marocco, ed infatti il 10% della popolazione spagnola è di origine straniera, con la comunità più consistente dei vari paesi latinoamericani.
La capitale Madrid fondata nel VIII secolo divenne capitale solo nel 1561, in questo periodo assunse grande importanza la Plaza mayor. Nel XVIII secolo la città assunse la struttura architettonica e urbanistica che ancora oggi la caratterizza con ampi viali che si aprono a raggiera. Architetture suggestive ed imponenti sono anche i grandi edifici destinati alla residenza ed alle attività della famiglia reale e dell'intera corte, come il Palazzo Reale e il palazzo che oggi ospita il Museo del Prado, la più grande pinacoteca d'arte spagnola. Oltre ad esso, tra i musei di Madrid va ricordato il centro d'arte Reina Sofia che ospita le opere d'arte contemporanea, tra cui celebri capolavori di Picasso.
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PICASSO
Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso, è stato un’artista che non si è mai accontentato di approdare ad uno stile specifico. Imprevedibile nell’animo quanto nella sua arte, l’artista andaluso ha avuto diverse fasi artistiche: dal periodo blu (1901-1904), al periodo rosa (1904-06), alla nascita del cubismo grazie al sodalizio con George Braque, per tornare poi ad uno stile pittorico più tradizionale, mentre l’ultima fase è caratterizzata da un’attività molto intensa, rivolta anche a tecniche come la ceramica e la grafica. Pablo Picasso nacque a Malaga il 25 ottobre 1881, primo figlio del pittore naturalista José Ruiz e di Maria Picasso y López. Da giovanissimo cominciò a disegnare e dal 1901 si sarebbe firmato con il cognome della madre. Da adolescente si trasferì con la famiglia a Barcellona, dove iniziò ad interessarsi alla vita intellettuale della città: benché il circolo intellettuale spagnolo fosse abbastanza stimolante, Picasso sentì sempre più vivo il bisogno di evadere da un ambiente di cui avvertiva le limitazioni. Appena diciannovenne il giovane artista partì per andare a vivere la vita bohémienne tra Montmartre e Montparnasse, a Parigi. Nel 1904 si trasferì definitivamente nella capitale francese, affittando una vecchia fabbrica di Montmartre, riconvertita poi in atelier per artisti: era il Bateau-Lavoir.
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L’ambiente francese era estremamente stimolante per il giovane artista che cominciò a frequentare i salotti parigini, in cui ebbe modo di conoscere il poeta Guillaume Apollinare, autore dell’opera I pittori cubisti, nel 1913. Lo stile dell’artista andaluso cominciava a mostrare dei tratti specifici e originali. Ebbe così inizio il cosiddetto periodo blu, caratterizzato da opere monocromatiche. Questo colore venne impiegato non solo per la forza espressiva, ma anche per la valenza malinconica e drammatica che riusciva ad emanare. A questa fase seguì il periodo rosa (1904-06): le tele, ora più luminose, sono popolate di personaggi circensi, come acrobati, suonatori di strada e arlecchini. I toni predominanti sono il rosa, l’ocra e i colori pastello, che evocano un’atmosfera più serena, benché rimanga una nota vagamente malinconica. La vera svolta artistica arrivò nel 1907 con Les Demoiselles d’Avignon che aprì la strada ad un vero cambiamento artistico destinato a cambiare il futuro della storia dell’arte. Con questo grande dipinto Picasso aprì la sua stagione cubista, mantenendo un continuo dialogo con le opere di Paul Cézanne. In questo periodo l’artista era a stretto contatto con Georges Braque, con il quale condivise le ricerche artistiche: insieme i due diedero vita ad opere che presentano molte analogie. Nel 1912 il cubismo giunse all’apice, le figure si frammentano producendo in questo modo una moltitudine di punti di vista. Sempre nello stesso anno Picasso incontrò la bellissima e futura musa Marcelle Hubert, da lui chiamata Eva, e ad indicare il suo amore per lei appare la scritta “amo eva” su molti quadri del periodo cubista. Eva si ammalò di tubercolosi e dopo poco morì, e per l’artista fu un duro colpo. Nel 1915 conobbe Olga Kokhlova, che divenne sua moglie e musa ispiratrice: dalla loro unione nacque il figlio Paulo. Tra il 1914 e il 1918 si nota un periodo di transizione: erano gli anni della Prima guerra mondiale e se da un parte Picasso continuò a sperimentare, dall’altro sembrò tornare ad una pittura più tradizionale.
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Le sue opere richiamavano all’epoca quelle dei grandi maestri del Rinascimento italiano, soprattutto Raffaello, ma anche le tele neoclassiche di Jean-Auguste-Dominique Ingres. Nel 1936 scoppiò la guerra civile in Spagna e Picasso simpatizzò per i repubblicani, in nome del suo amore per la libertà, contro i fascisti del generale Franco. Il 1937 è l’anno dedicato all’esposizione universale di Parigi, per la quale l’artista spagnolo realizzò il grande dipinto Guernica, che rappresenta il bombardamento e la distruzione della piccola città spagnola Guernica a opera dei nazifascisti che appoggiavano l’esercito franchista e che la bombardarono a tappeto . Dopo la liberazione di Parigi, sul finire della seconda guerra mondiale, Pablo si legò alla giovane studentessa d’arte Françoise Gilot, dalla quale ebbe due figli, Pablo e Paloma. Françoise fu l’unica donna a lasciarlo, stanca delle sua infedeltà. Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale Picasso, dopo aver dipinto un capolavoro come la Joie de vivre (1946-1948) che inaugurò una stagione più spensierata della sua carriera, si dedicò alla ceramica e alla scultura, mentre le opere pittoriche erano caratterizzate da lavori “d’après”, ovvero interpretazioni personali di celebri quadri. Nel 1950, Pablo Picasso era oramai un artista famoso e celebrato nei musei di tutto il mondo. L’artista morì a Mougins l’8 aprile 1973 all’età di 91 anni. Nel 2003 a Malaga è stato inaugurato il Museo Picasso.
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LA GUERNICA
Guernica, il più celebre capolavoro di Pablo Picasso, fu dipinto nel 1937. Il titolo dell’opera deriva dal nome dell’omonima cittadina basca, che il 26 aprile del 1937 fu bombardata e rasa al suolo dall’aviazione nazista, intervenuta a sostegno del dittatore spagnolo Francisco Franco: un’operazione militare che uccise centinaia di civili innocenti, tra cui donne e bambini. Il centro del paese era, infatti, pieno di gente perché quello era un giorno di mercato. Un massacro ingiustificato, un puro atto intimidatorio, di cinica violenza. La strage suscitò enorme sdegno presso l’opinione pubblica mondiale.
Proprio in quell’anno, nel 1937, si era aperta a Parigi, in un’atmosfera tesa e politicamente instabile, la grande Esposizione Internazionale. Picasso aveva già accettato l’incarico di realizzare un dipinto murale per il padiglione spagnolo, voluto dal governo repubblicano impegnato nella guerra civile. Quando si diffusero la notizia del bombardamento e, soprattutto, le prime drammatiche fotografie del massacro, l’artista decise di cambiare il soggetto dell’opera. Così dipinse la tela di Guernica, con un febbrile lavoro durato poche settimane, facendo precedere la versione definitiva da un centinaio di studi preparatori (dei quali solo quarantacinque si sono conservati) e da ben sei versioni consecutive.
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Quando fu presentata all’Esposizione parigina, Guernica non piacque: troppo difficile e intellettualistica. Anche i dirigenti repubblicani spagnoli, che avevano commissionato il dipinto, la giudicarono «ridicola e del tutto inadeguata». Dopo Parigi, il quadro e i suoi disegni preparatori (assieme a dipinti di Matisse e Braque, 118 opere in tutto) furono oggetto di una mostra itinerante che toccò le principali capitali europee. Grazie a tale esposizione, Picasso e Guernica raggiunsero un successo straordinario. Molto potente è la simbologia che il genio spagnolo mise nell'enorme opera, elementi che vogliono rimandare ai temi della violenza dell’uomo contro l’uomo, della guerra, del nazismo, della speranza e del desiderio di pace La scena di Guernica si svolge al buio, in uno spazio che appare aperto, forse la piazza della città circondata da edifici in fiamme. Leggendo il quadro da sinistra verso destra scorgiamo una donna disperata con il bambino morto fra le braccia, palesemente ispirata a un celebre modello dell’iconografia cristiana, quello della strage degli innocenti. La giovane madre stringe a sé il figlioletto e urla al cielo, puntandovi una lingua aguzza come una lama; i suoi occhi hanno la forma di lacrime, mentre quelli del bimbo sono privi di pupille. Seguono l’immagine imponente di un toro, dal corpo scuro e dalla testa bianca, quella di un guerriero caduto e smembrato, che tiene in pugno una spada spezzata e un fiore, e quella di un cavallo, illuminato da una lampada accesa e che, con gli occhi stravolti, nitrisce per la sofferenza. Esso è infatti ferito, in quanto trafitto da una lancia. Tra il toro e il cavallo, all’altezza delle loro teste, si scorge a fatica l’immagine di una colomba, grigia come lo sfondo e quindi quasi invisibile, priva di un’ala (o meglio, con un’ala spezzata) e con il becco spalancato.