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Participio latino
Nicolò De Marchi
Created on May 9, 2023
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Transcript
Il participio
Il participio
Nicoló De MarchiRiccardo PoliniMartina Piccinini Manuel Visconti Giulio Brighenti
Latino
Presente, perfetto e futuro
Il participio
Il participio è un aggettivo verbale, che "partecipa" della natura dell'aggettivo, in quanto distingue genere, numero ( e, in latino, caso), e della natura del verbo, in quanto esprime un'azione e può avere una reggenza. In italiano può avere due tempi: presente e passato; in latino i tempi sono tre: presente, perfetto e futuro.
Participio presente
In latino si forma con: il tema del presente + suffisso -nt + le desinenze degli aggettivi della seconda classe a una sola uscita. In quanto aggettivo, è reso in italiano con un participio presente, oppure con una subordinata relativa in rapporto di contemporaneità rispetto alla reggente: laudans, -antis (lodante, che loda/ che lodava).
Declinazione del participio presente della 1° coniugazione
Le funzioni e gli usi del participio presente
Il participio presente può avere funzione nomiale o verbale Participio presente con funzione nominale 1) Quando è usato come aggettivo (participio attributivo) può essere tradotto in italiano con: - un corrispondente participio presente in funzione di aggettivo, - una subordinata relativa contemporanea rispetto alla reggente in cui il verbo sarà al presente o all'imperfetto, Esempio : Milites faces ardentes in castra proiciunt / proiecerunt I soldati gettano / gettarono fiaccole ardenti (che ardono / che ardevano) contro l'accampamento
2) Quando è usato come sostantivo (participio sostantivato) può essere tradotto in italiano con: - un corrispondente participio presente sostantivato, - una perifrasi formata dal pronome dimostrativo "colui / colei / coloro" + subordinata relativa contemporanea alla reggente. Anche in questo caso il tempo della relativa sarà presente o imperfetto a seconda del tempo della reggente. Esempio : Nocturno tempore navigantibus stellae duces sunt Di notte le stelle fanno da guida ai naviganti / a coloro che navigano
3) Più raramente il participio presente è usato come nome del predicato o complemento predicativo. Quando assume questa funzione predicativa si può tradurre con: - una subordinata relativa attiva contemporanea rispetto alla reggente - un infinito Esempio: Vidi Socratem in foro disputantem Ho visto Socrate che discuteva / discutere nel foro
Participio presente con funzione verbale Quando è usato in funzione verbale (participio congiunto), il participio presente equivale a una subordinata implicita e può essere tradotto: - in forma implicita, con un gerundio semplice, solo se è riferito al soggetto della frase in cui si trova, - in forma esplicita, con una subordinata temporale, causale contemporanea rispetto al verbo della reggente. La subordinata sarà quindi resa con "mentre", "poichè", "benchè", o "se", seguiti dal verbo al presente o all'imperfetto. Esempio: Hamilcar pugnans occiditur Amilcare è ucciso combattendo / mentre combatte Hamilcar pugnans occisus est Amilcare fu ucciso combattento / mentre combatteva
QUALCHE ESERCIZIO
Nelle seguenti frasi inserisci , opportunamente declinato , il participio presente del verbo proposto tra parentesi : 1) In ............ (fervēre) aqua corpus reficĭtur 2) Nullum agricolam semina in agris .......... (serĕre) video 3) Aeneas ex moenĭbus Troiae ......... (ardēre) cum patre filioque fugivit 4) Multi, aliena ......... (cupĕre) , etiam sua perdunt 5) ............ (aegrotare) ambulationes lentae proficiunt 6) Cives, hostium impetum ............. (timēre)
il participio perfetto
Come si forma? Tema del supino + desinenze -us, -a, -um degli aggettivi della prima classe Amo,-as,-avi,-atum,-are Amatum = supino tema del supino = amat Formazione= amat + -us,-a,-um È proprio dei verbi transitivi attivi, ma ha valore passivo, si traduce con un participio passato o con una subordinata relativa con valore di anteriorità, si declina come un aggettivo della 1° classe.
funzioni e usi del participio perfetto
Può avere due funzioni: nominale e verbale NOMINALE In questa funzione è usato come aggettivo, sostantivo o predicativo si può tradurre con: participio passato passivo, aggettivo/sostantivo e subordinata relativa di forma passiva, in rapporto di anteriorità rispetto alla reggente in questo caso il verbo della proposizione subordinata relativa sarà al passato prossimo o al trapassato prossimo VERBALE Ha valore di subordinata implicita, è detto participio congiuntivo Si traduce con:Il participio passato passivo, il gerundio passato passivo (solo se è riferito al soggetto della principale) e la subordinata esplicita causale passiva (anteriorità)Il verbo della subordinata relativa sarà al passato prossimo o al trap. prossimo.
qualche esercizio
Laudo,-as,-avi,-atum,-are .......................................... Monere ........................................... Legere ................................................. Audire .................................................... Capere(segue la 3°) .........................................................
esercizi
- Discipuli, a magistro .........(laudare), ad litterarum studium se maxime dederunt.
- Consul hostes .......(vincire) arcessivit eosque in carcerem coniecit.
- In Ceramico statua est Chrysippi sedentis .......(porrigere) manu(con la mano)
Il participio futuro
Il participio futuro è un aggettivo verbale proprio di tutti i verbi, transitivi e intransitivi, purché dotati di supino. Si forma aggiungendo al tema del supino le terminazioni -urus per il maschile, -ura per il femminile e -urum per il neutro, e si declina come un aggettivo della prima classe in -us, -a, -um.
come si traduce?
Il participio futuro ha valore attivo ed esprime un'azione posteriore rispetto a quella espressa dal verbo reggente. Poiché non ha un corrispondente preciso in italiano, va tradotto con perifrasi che esprimano un'idea di:- Imminenza: “stare per”, “essere sul punto di” - Intenzionalità: “avere intenzione di” - Predestinazione: “essere destinato a”
Le funzioni del participio futuro
il participio futuro, come quello presente e perfetto, può avere funzione nominale o verbale. Quando ha funzione nominale, cioè quando è usato come aggettivo (participio attributivo) o come nome (participio sostantivato), può essere tradotto con un aggettivo o un sostantivo italiano corrispondente oppure con una subordinata relativa che esprima posteriorità rispetto alla reggente. Quando ha funzione verbale (participio congiunto), è tradotto con una subordinata temporale o causale (che esprima posteriorità rispetto alla reggente) oppure finale.
qualche esercizio
Rumpo ................. (rumpo, is, rupi, ruotum, ere) "rompere"Flecto ............... (flecto, is, flexi, flexum, ere) "piegare" Tango................ (tango, is, tetigi, tactum, ere) "prendere" 1) Hostes ad urbem infesta acie venerunt, eam combusturi per incendiarla/che aveva intenzione di incendiarla/destinato a incendiarla 2)Apes evolaturae vehementer consonant che sciamano/destinate a sciamare/quando stanno per sciamare