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macchiaioli
Lavinia Warburg
Created on May 8, 2023
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Transcript
I macchiaioli
Matilda Perra, lavinia Warburg, Gaia zecca
Indice
Telemaco signorini
I macchiaioli
Giovanni Fattori
odoardo borrani
Silvestro Lega
Diego Martelli
Vincenzo Cabianca
sitografia
I macchiaioli
Con il termine Macchiaioli si indica un gruppo di pittori italiani attivi in Toscana negli anni ’50 e ’60 dell’800, che abbandonano i soggetti storici e mitologici del neoclassicismo e del romanticismo per realizzare dipinti con scene di vita quotidiana Il gruppo si riunisce al Caffè Michelangelo di Firenze e si presenta al pubblico in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1861, in cui vengono mostrati i primi quadri macchiaioli rappresentazione del mondo in chiave realista (naturalismo e verismo) grande patriottismo
Che cos'è la macchia?
Principio della macchia:
- Il colore viene concepito come luce
- Il quadro costituito sul contrasto di macchie chiare e scure
- Nel ‘500 “fare alla macchia” significava eseguire con tratto veloce e sintetico un tema, il cui esito equivaleva al primitivo abbozzo che l’artista aveva in mente
La spinta all’osservazione e all’analisi della realtà li porta a mettere a punto un linguaggio basato sulla macchia intesa come campitura di colore, che definisce una forma e un volume, a contrasto con un fondo chiaro e luminoso. In questo modo gli elementi costitutivi della composizione non sono più definiti dal disegno ma dall’accostamento cromatico e dal contrasto tonale
Implicazioni scientifiche
- Il nuovo gruppo di pittori intende opporsi alla pittura tradizionale, così fredda e immobile con la pittura della macchia. In pratica, la forma non esiste, la realtà è vista come un insieme di macchie di colore distinte o sovrapposte ad altre macchie perché la luce, colpendo gli oggetti, viene rinviata ai nostri occhi come fosse un colore.
- Tale colore ci appare come una macchia e quest'ultima costituisce la nostra prima imressione.
-La luce viene percepita non di per sé, ma attraverso le modulazioni di luce ed ombre. -Il nostro occhio è colpito solo dai colori, che, data l'assenza nella realtà di contorni, riorganizza in masse contrapposte. Sono le differenze di colore a determinare i contorni delle figure. -La pittura deve ricostruire la realtà tramite masse di colore, quindi impiegando semplicemente delle macchie (campiture di colore omogenee e accordate tra loro in base alla diversa tonalità).
Temi e soggetti
Durante le lunghe ore di osservazione (sia en plein air che all’interno) il disegno serve per studiare la composizione, per decidere la migliore esposizione e posizione del soggetto. I dipinti non sono frutto di una foga artistica immediata ma sono al contrario a lungo meditati.
Come altri movimenti d'arte moderna in Italia il movimento Macchiaioli portò con sé una sfumatura politica. I membri (partecipanti dei moti del 1848 e della continua lotta risorgimentale) cercarono di contribuire con le loro opere alla rinascita e all'unificazione dell'Italia raffigurando gli aspetti più naturali, autentici e vivi della vita del paese in quel momento. Per indicare la via da seguire per il rinascimento del loro paese, si sono concentrati sulle tradizioni italiane e hanno dipinto scene di vita rurale realistica.
Diego Martelli
(Firenze, 29 ottobre 1839 – Firenze, 20 novembre 1896)
- critico d’arte italiano
- Fu il grande teorico, mecenate e soprattutto amico dei Macchiaioli.
- Aiutò gli artisti intellettualmente e concretamente ospitandoli nelle sue tenute di Castiglioncello, sede delle più innovative ricerche dei macchiaioli.
- Figlio unico, egli fu erede di una fortuna finanziaria ed economica che gli permise di sostenersi e di sostenere gli amici pittori.
- dirigeva il Gazzettino delle arti del disegno
Il confronto tra la pittura italiana e quella francese
Esiste pertanto un'evidente analogia fra gli impressionisti francesi e macchiaioli fiorentini; entrambi furono sottoposti ad aspre critiche e condannati ad un'esistenza di miseria e di stenti. Tuttavia esistono delle differenze fra Impressionisti e Macchiaioli.
Impressionisti
Macchiaioli
-sono interessati ad una visione d'insieme che si concretizza nella macchia -periodo precedente all'impressionismo
-cercano di rendere sulla tela la fuggevolezza della luce e del colore e quindi dell'immagine con l'uso della piccola pennellata e dei trattini - - colori complementari - prospettiva quasi mai apllicata -meno disegni preparatori
-il colore ha la priorità sul disegno e viene steso a macchia con brevi pennellate. I contorni sono perciò sfumati, e le figure sono rese con decisi contrasti tonali -proposta di temi veristi e contemporanei osservati dal vero -sostanza delle cose
Giovanni Fattori
Nasce a Livorno nel 1825 e studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze. È un convinto sostenitore della causa unitaria e nazionalista ed è membro attivo del Partito d’Azione. La sua pittura è inizialmente orientata verso la cultura del romanticismo storico ma, frequentando il Caffè Michelangelo e le collezioni d’arte contemporanea presenti in città, Fattori sviluppa un nuovo linguaggio pittorico che rifiuta le tradizionali linee di contorno e sapienti sfumature cromatiche, per adottare invece sintetiche pennellate e “macchie” di colori accostati anche in maniera stridente, da cui il termine riferito a lui e ad altri artisti di “macchiaioli”.
Altro grande tema è quello della realtà, spesso fissata in schizzi dal vero, a cui Fattori dedica quadri di piccole dimensioni, anche su tavolette di recupero, tele di grande formato, disegni e incisioni: paesaggi, umili, ritratti. Questi ed altri temi continueranno ad essere affrontati per tutta la sua vita, lasciando incerte le datazioni di molti suoi quadri.
Il campo italiano alla battaglia di Magenta: descrizione e significato
Il dipinto, di grandi dimensioni, oggi esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, entusiasma il pubblico e la critica per la scelta del soggetto, il focus infatti non è sulla battaglia e sulla vittoria ma sui morti e i feriti, soldati senza nome, che restano sul campo. I soldati e i cavalli sono tra i soggetti più amati dall'artista, protagonisti di molte opere
elementi innovativi:
- Il paesaggio, con le macerie di Magenta all’orizzonte reso attraverso colori chiari e luminosi che rendono la luce reale;
- Il colore usato mediante estese campiture orizzontali;
- La spontaneità dei personaggi, caratterizzati dalla naturalezza dei movimenti;
- Non c’è nessun eroe che spicca ad affermare che una battaglia si vince per l’impegno di tutti, si sottolinea perciò il sacrificio di tutti;
- I corpi sono molto solidi, plastici.
I colori del paesaggio tendono al grigio e al bruno. Le sagome degli alberi collegano compositivamente le due metà del dipinto.
Il dipinto viene diviso in due metà orizzontali dalla linea dell’orizzonte. La metà superiore è occupata dal cielo quasi sgombro da nubi. La metà inferiore rappresenta il campo di battaglia
Cabianca
- Verona, 20 giugno 1827 - Roma, 22 marzo
- 1902 accademia cignaroli di Verona ( allievo di Caliari )
- 1845 corsi all’accademia di Venezia
- 1853 Firenze, dove frequenta con assiduità Telemaco Signorini, Cristiano Banti e Odoardo Borrani
- 1855 stabiliscono il proprio ritrovo al Caffè Michelangiolo , dando origine alla innovativa corrente dei Macchiaioli
- 1861 Parigi, dove incontra gli esponenti della Scuola di Barbizon come Camille Carot e Alexandre-Gabriel Decamps ed espone alla 1ª Esposizione nazionale di Belle Arti di Firenze.
- 1870 anno in cui, a parte qualche spostamento ogni tanto, si stabilisce definitivamente a Roma con la famiglia
- 1893 iniziano a cessare le produzioni di sue opere per problemi di salute
monachine in riva al mare
- soggetto: alcune monache, a gruppi di tre, su un prato in riva al mare, con in cielo dei gabbiani che volano
- ombre: proiettate verso sinistra, ciò vuol dire che la luce solare ( seppur ci fosse il cielo nuvoloso) arrivava da destra e il sole era basso ( ombre molto allungate)
- in primo piano terreno roccioso, in secondo piano un prato e sullo sfondo il mare, tutti e tre i piani sono diagonali.
monachine in riva al mare
- soggetto: alcune monache, a gruppi di tre, su un prato in riva al mare, con in cielo dei gabbiani che volano
- ombre: proiettate verso sinistra, ciò vuol dire che la luce solare ( seppur ci fosse il cielo nuvoloso) arrivava da destra e il sole era basso ( ombre molto allungate)
- in primo piano terreno roccioso, in secondo piano un prato e sullo sfondo il mare, tutti e tre i piani sono diagonali.
TELEMACO SIGNORINI
• In occasione della sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1898, il grande critico d’arte Vittorio Pica scriveva di lui: “Non credo che vi sia stato in Italia, in questa metà di secolo, altro artista che abbia combattuto il tradizionalismo accademico, il convenzionale insegnamento ufficiale e le bottegaie abilità dell’arte leziosa e piacente con maggiore costanza, con più completo disinteresse, con più vivace arditezza di Telemaco Signorini. L’intera esistenza di questo valoroso pittore ed acquafortista toscano, il quale serba ancora, malgrado i suoi sessantatré anni, tutta la baldanza battagliera degli anni giovanili, non è stata infatti che un’assidua aspirazione verso i nuovi orizzonti schiusi alla pittura dell’età moderna, ed una lotta fierissima contro ogni sorta di reazionari dell’arte, per avere ragione sui quali la penna disinvolta ed arguta e la lingua fiorentinamente mordace gli sono spesso servite non meno del pennello sapiente e sagace”.
lo stile e i soggetti :
- Utilizzò quindi la macchia come elemento di base del suo linguaggio pittorico.
- Le sue opere sono caratterizzate così da contrasti decisi di zone di colore uniforme che creano le figure. Infatti in assenza di chiaroscuro sono i confini netti tra le macchie di colore a determinare le diverse componenti del dipinto.
- Durante il viaggio a La Spezia e nei luoghi delle Cinque Terre che compì con Vincenzo Cabianca arricchì le sue opere di forti contrasti tra le luci e le ombre.
- paesaggi che studiò e dipinse all’aperto.
- opere di figura e di interni.
- dipinse opere di tematica militare che furono apprezzate dal pubblico delle esposizioni.
- Il tema più noto dell’artista è quello delle vedute dei piccoli borghi marini.
- trattò però anche temi sociali di denuncia.
le bigherinaie
Periodo: XIX secolo Datazione: non datato (1881 circa) Tecnica e materiali: Olio su tavola Dimensioni (altezza x larghezza in centimetri): 18 x 26 Annotazioni: Firma in basso a sinistra: Signorini Luogo di conservazione: Collezione privata
- Il lavoro delle spigolatrici era, in ambito contadino, il più povero, perché comportava un movimento ripetitivo e spossante: chinarsi, raccogliere, alzarsi. La spigolatura consisteva, infatti, nel recupero delle spighe cadute durante la mietitura.
- colori caldi e terrosi
- luce solare proveninte dell'alto, particolare attenzione alle ombre
- contorni poco definiti
- manifesto della tecnica macchiaiola ( prima percezione visiva )
- taglio fotografico
odoardo borrani
- naque a Pisa il 22 agosto 1833 e mosì a Firenze nel 1904
- Nel 1040 la famiglia si trasferisce a Firenze
- nel 1850 iniziò a frequentare l'Accademia di Belle Arti di firenze frequentando la scuola di nudo dove conobbe Telemaco Signorini nel 1853
- dal 1853 iniziò a dipingere all'aria aperta insieme a Vincenzo Cabianca recandosi al Pian del Mugone
- 1855 inizia a frequentare il caffè Michelangiolo
- 1862 prese a frequentare la residenza di Diego martelli a castiglioncello
- 1865 porta avani la scuola Piagentina con gli amici Silvestro Lega e Antonio Abbati
- 1876 apre con Lega una galleria d'arte dedicata ai macchiaioli nel palazzo Spini Feroni
- 1880 inizio del suo periodo di declino artistico
visita allo studio
- tema: rappresentazione dell'atelier
- stesura a campiture nette
- " impressione diretta "
- particolare gradazione della luce
- luce arriva da destra ( perchè le ombre vanvo verso sinistra) e verosimilmente da una finestra
- punto di vista centrale
silvestro lega
- nato l’8 dicembre 1826 a Modigliana, presso Forlì e muore a Firenze il 21 settembre 1895
- si forma all’accademia delle belle arti di Firenze, seguendo gli insegnamenti di giuseppe Bezzuoli
- nel 1848 partecipò alla seconda guerra di indipendenza
- si stabili dal 1861 al 1870 a Piagentina, nei pressi di firenze
- diventa amico di Giovanni Fattori
- si ispira al disegno nitido e preciso del 400 fiorentino
- esordisce come pittore di temi storici per poi avvicinarsi sempre di piu alla macchia, di cui diventa un palese esponente nel 1861.
- i soggetti che dipinge appartengono alla vita quotidiana, soprattuto per quelli che riguardano la vita in famiglia ( interni domestici, ritratti di amici e coniscenti, veloci bozzetti,e squarci di paesaggi inondati di sole )
- l’obbiettivo è restituirci la complessita sociale dell’epoca di transizione da una società agricola al nascere di quella industriale.
IL CANTO DELLO STORNELLO
tecnica: olio su tela dimensioni : 158x 98 cm datazione : 1867
- soggetto: ritratto di Maria, Orsolina e Virginia Batelli
- riesce a ricreare l'intimita di una scena domestica
- stile pittorico realistico molto dettagliato
- sfondo indeterminato
- colori brillanti
- luce calda
- giochi di luce ed ombre
- uso della prospettiva
Sitografia e bibbliografia
https://www.finestresullarte.info/arte-base/silvestro-lega-pittore-macchiaioli-vita-opere-stile
Itinerario dell'arte : dal barocco al postimpressionismo
https://www.analisidellopera.it/il-canto-dello-stornello-silvestro-lega/
https://www.finestresullarte.info/arte-base/telemaco-signorini-pittore-macchiaiolo-vita-opere-stile
https://www.sba.it/i-macchiaioli-breve-ma-veridica-storia-di-un-rinnovamento-artistico/
https://www.studenti.it/macchiaioli-caratteristiche-stile-autori.html
https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/diego-martelli-critico-macchiaioli-biblioteca-marucelliana