UMBERTO SABA Ed amai nuovamente
La parafrasi
La poesia
Ed amai nuovamente; e fu di Lina
dal rosso scialle il più della mia vita.
Quella che cresce accanto a noi, bambina
dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita.
Trieste è la città, la donna è Lina,
per cui scrissi il mio libro di più ardita
sincerità; né dalla sua fu fin ad oggi mai l’anima partita.
Ogni altro conobbi umano amore;
ma per Lina torrei di nuovo un’altra
vita, di nuovo vorrei cominciare.
Per l’altezze l’amai del suo dolore;
perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra,
e tutto seppe, e non se stessa, amare.
E tornai ad amare. Dedicai a Lina, la donna dallo scialle rosso, la maggior parte della mia vita. È lei la madre della bambina dagli occhi azzurri che cresce accanto a noi.
Il mio libro più sincero e coraggioso l’ho scritto per la mia città, Trieste, e per lei, Lina, la donna cui la mia anima è per sempre congiunta e non sarà mai divisa.
Ho conosciuto altri e diversi amori terreni, ma solo per amore di Lina vorrei rinascere di nuovo, ricominciare tutto daccapo, vivere con lei un’altra vita.
L’ho amata per la sua grande sofferenza e malinconia, perché lei è stata capace di essere tutto, ma non fu mai furba né capace di causare dolore agli altri.
L’ho amata perché lei fu capace di amare ogni cosa e persona del mondo, tranne che sé stessa.
INDICE
Stile
Tematiche
Personaggi
Struttura della poesia
01
LE TEMATICHE
UMBERTO SABA
TEMATICHE
Il 9 marzo 1883 nasce a Trieste Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, da padre veneziano e madre di origine ebraica. Il padre abbandona la famiglia, così il piccolo Saba è affidato ad una contadina slovena. Il forte legame affettivo che instaura con la giovane balia, influenzerà negativamente la sua infanzia, e gran parte della sua vita in cui sarà spesso tormentato da periodiche crisi depressive. Anche se i suoi studi furono brevi ed irregolari, Saba non mancò però di costruirsi da autodidatta un proprio orizzonte culturale e poetico, in cui gli echi della cultura tedesca (Nietzsche e Freud avranno per lui grande importanza) si innestano nella lirica italiana sette-ottocentesca di Parini, Foscolo e Leopardi.
Il carattere individuale del suo apprendistato spiega gli scarsi contatti con i movimenti letterari del tempo: Saba non fu né futurista né crepuscolare, ignorò i miti dannunziani e le ricerche della poesia simbolista. Nel 1905 si trasferì a Firenze, dove entra in contatto con gli ambienti letterari della “Voce”, una rivista sulla quale furono pubblicate molte delle sue liriche, ma a causa della scarsa sintonia con il gruppo, ben presto si allontana. Nel 1909 sposa Carolina Wölfer, la Lina che poi canterà nei suoi versi insieme alla figlia Linuccia. Nel corso della Prima guerra mondialefu chiamato alle armi, fino alla fine degli scontri, quando una volta tornato a Trieste aprì una libreria antiquaria e si allontanò dalla sua patria natia durante la Seconda guerra Mondiale perché era ebreo. Muore a Gorizia nel 1957.
- riferimento al periodo e alla vita dell’autore, corrente letteraria
- periodo storico
il periodo storico risale tra il 1910 e il 1912
- analisi dei temi di ogni strofa
La terzina che chiude la lirica Ed amai nuovamente ne rappresenta anche il punto più alto, il vero vertice poetico. In tre versi Umberto Saba ci fornisce il ritratto più perfetto della donna amata e, non solo, confessa di amarla innanzitutto per la sua unicità.Lina non viene qui descritta dal punto di vista fisico, non viene neppure idealizzata al rango di musa: tutto ciò che la identifica, sin dal principio della poesia, è quel “rosso scialle” e nella conclusione Umberto Saba compone un elogio, commovente, alla sua anima pura. Saba confessa di aver amato Lina nel dolore che, a ben vedere, è la cosa più difficile: tutti vorremmo amare sempre nella gioia, avere accanto un essere felice. Il poeta invece afferma di aver amato la moglie maggiormente nei suoi grandi dolori, nella sua malinconia: sono questi dolori in fondo a identificare una persona, a renderla ciò che è, a far risplendere la sua irripetibile essenza. Lina viene qui descritta come una donna caparbia, volubile, tenace, ricca di caratteristiche positive e negative al contempo. Ma, osserva Saba, non seppe mai agire in modo malevolo verso gli altri, non fu mai capace di essere “scaltra” e nella sua assenza di malizia si lasciò spesso travolgere dal male del mondo. L’ultimo verso è il più toccante: il poeta osserva che Lina seppe amare con forza ogni cosa del mondo, ogni essere vivente, ma non fu mai capace di amare sé stessa. Umberto Saba lo osserva con una malinconia velata di tristezza e, in queste poche righe, sembra risarcire la donna di tutto l’amore che lei stessa non ha saputo darsi. Proprio per questa ragione, per l’umiltà di Lina che non conosce egoismo, Saba sembra amarla ancor di più, in maniera sconfinata. Dalla poesia emerge un ritratto di Lina toccante e profondamente umano. Chiunque legga è certo, nel profondo, di aver sentito battere il cuore di questa donna che in realtà non ha mai conosciuto. Lina morì il 25 novembre 1956, un anno prima di Umberto Saba. Lui la ricordò in un ultima poesia intitolata Le polpette al pomodoro (1957) nel cui finale scrisse: la casa rimase quella di due poveri vecchi, che cercavano di celarsi a vicenda il desiderio egoistico di essere il primo a morire, per non dover rimanere solo sulla terra. In questi versi strazianti troviamo il degno completamento di quell’unione di anime che Saba aveva cantato in Ed amai nuovamente. Non l’aveva detto, ma avrebbe voluto essere lui il primo a morire: e questo è il più grande, forse l’unico, gesto d’amore.
- gli spazi (ambientazione)
ispirato alla sua citta Trieste
TEMATICHE
02
LA STRUTTURA DELLA POESIA
STRUTTURA DELLA POESIA
La poesia è un'appassionata e sincera ode d'amore di Saba alla sua donna. Il poeta, con una semplicità disarmante, senza far ricorso a paragoni sdolcinati o metafore classiche dà un ritratto della moglie Lina e confessa il suo immenso sentimento per lei.
- a quale raccolta appartiene
La quarta sezione del Canzoniere
- di quante strofe è composta la poesia
La poesia è composta di 4 strofe (una quartina e tre terzine), il verso è libero e il metro dei versi è vario, anche se in maggioranza di tratta di endecasillabi. La poesia è un'appassionata e sincera ode d'amore di Saba alla sua donna.
03
LO STILE
STILE
- tipologia del lessico (campi semantici)
scritta in un linguaggio colloquiale, non ci sono rime, l’andamento è scandito dall’uso di anastrofi (inversioni tra verbo e complemento) ed enjambement che spezzano il verso.
- figure retoriche ed espedienti vari
Enjambements=vv.1-2 "Lina/dal rosso scialle" - vv. 3-4 "bambina/dagli occhi azzurri" - vv. 6-7 "ardita/sincerità" - vv. 10-11 "altra/vita" Antonomasia= vv 2 e 4 "dal rosso scialle" - "dagli occhi azzurri" Iperbati= v. 1-2 "e fu di Lina... il più della mia vita" - v. 4 "è dal suo grembo uscita" - vv. 6-7 "ne dalla sua fu.... l'anima mia partita" - v. 8 "ogni altro conobbi umano amore" - v. 12 "per l'altezze l'amai del suo dolore" Chiasmo= v. 5 "Trieste è la città, la donna è Lina" Anafora=vv. 10-11 "di nuovo/di nuovo" vv. 13-14 "tutto/tutto" Metonimia= v. 8 "l'anima mia" (me stesso-->astratto per concreto) Rima interna=vv. 5-7 "città/sincerità" - vv. 10-11 "torrei/vorrei" Antitesi= vv. 13 "tutto fu.. mai scaltra" - v. 14 "tutto seppe e non se stessa amare" Allitterazione= v. 2 allitterazione della L - v. 6 allitterazione della R
04
I PERSONAGGI
PERSONAGGI
il poeta lega il nome di Lina all'immagine della figlia, Linuccia, la bella bimba dagli occhi “color del cielo” che compare nella bellissima poesia del Canzoniere Ritratto della mia bambina e, in seguito, nella lirica A mia figlia.
esterno
05
Pensiero dell’autore
In questa poesia, scritta nel 1924, Umberto Saba testimonia il suo amore per la moglie ricordandola così come, probabilmente, la vide per la prima volta: avvolta in “un rosso scialle”. A questa donna, osserva Saba, dedicò la maggior parte della sua vita: l’amore viene legato al concetto di tempo e, dunque, di durata.Subito il poeta lega il nome di Lina all’immagine della figlia, Linuccia, la bella bimba dagli occhi “color del cielo” che compare nella bellissima poesia del Canzoniere Ritratto della mia bambina e, in seguito, nella lirica A mia figlia. Attraverso l’immagine della bambina l’amore di Saba per Lina sembra raddoppiarsi, proseguire in un futuro indeterminato: perché quell’amore è stato generativo, fecondo, ha portato un’altra vita.
- rapporto tra l’Io (l’autore) e il mondo
Secondo Saba la poesia è il frutto dell'emozione che nasce spontaneamente dalla vita vissuta, dai ricordi e dalle esperienze anche banali. I motivi dominanti della poesia di Saba sono da considerarsi l'amore per Trieste, l'amore per la donna, l'amore per la vita
PENSIERO DELL'AUTORE
PENSIERO DELL'AUTORE
In questa poesia, scritta nel 1924, Umberto Saba testimonia il suo amore per la moglie ricordandola così come, probabilmente, la vide per la prima volta: avvolta in “un rosso scialle”. A questa donna, osserva Saba, dedicò la maggior parte della sua vita: l’amore viene legato al concetto di tempo e, dunque, di durata. Subito il poeta lega il nome di Lina all’immagine della figlia, Linuccia, la bella bimba dagli occhi “color del cielo” che compare nella bellissima poesia del Canzoniere Ritratto della mia bambina e, in seguito, nella lirica A mia figlia. Attraverso l’immagine della bambina l’amore di Saba per Lina sembra raddoppiarsi, proseguire in un futuro indeterminato: perché quell’amore è stato generativo, fecondo, ha portato un’altra vita.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE!