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The secret history
Ginevra Santangelo
Created on May 8, 2023
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Transcript
The Secret History
Dio di illusioni
Donna Tartt
Santangelo Ginevra
Index
1.
5.
Personaggi
Titolo
6.
2.
Casa editrice e anno di produzione
Autore
7.
3.
Analisi
Genere e trama
4.
8.
Ambientazione
Citazioni
1. Titolo
Titoli nelle varie lingue
Titolo originale inglese: The secret history (la storia segreta)
Titolo italiano: Dio di illusioni
Titolo spagnolo: El secreto (il segreto)
Titolo francese: Le Maitre Des Illusions ( il maestro di illusioni)
Titolo tedesco: Die geheime Geschichte (la storia segreta)
Titolo polacco: Tajemna historia (storia misteriosa)
Titolo olandese: De verborgen geschiedenis (la storia segreta)
Titolo greco: Η μυστική ιστορία (la storia segreta)
2. Autrice
Donna Tartt
Donna Tartt è nata a Greenwood, nel Mississippi ed è cresciuta nella vicina città di Grenada. Dopo un anno all'Università del Mississippi, seguendo i consigli di un suo professore, nel 1982 si trasferì all'Università di Bennington, nel Vermont. Iniziò in quel periodo a scrivere il suo primo romanzo, originariamente intitolato "Il dio delle illusioni" e poi pubblicato come "La storia segreta" nel 1992. Il romanzo ottenne un notevole successo di pubblico, vendendo cinque milioni di copie. "Il piccolo amico", il suo secondo romanzo, è stato pubblicato nell'ottobre 2002. Il terzo romanzo, "Il cardellino", è stato pubblicato in lingua inglese il 22 ottobre 2013 e dopo la vittoria del premio Pulitzer 2014, sono uscite le traduzioni in altre lingue.
3. Genere e Trama
Trama
Genere
Un piccolo college del Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro eccentrico e affascinante professore di greco antico, che insegna al di fuori delle reogle accademiche imposte dall'università e solamente a una cerchia ristretta di studenti. Un’élite di giovani che vivono di eccessi e illusioni, lontani dalla realtà che li circonda e immersi nella celebrazione di un passato mitico e idealizzato, tra studi classici e riti dionisiaci, alco e droghe. Fino a che, in una notte maledetta, esplode la violenza. E il loro mondo inizia a crollare inesorabilmente, pezzo dopo pezzo. Una storia folgorante di amicizia e complicità, amore e ossessione, colpa e follia. È capitato a tutti di chiedersi come sia possibile che un intero gruppo di persone si abbandoni alla decadenza morale, alla malvagità estrema del commettere un omicidio. Questo romanzo affronta il degrado di un gruppo di ragazzi speciali, che decide di alterare i confini di cosa sia giusto e cosa sbagliato.
Non può essere definito romanzo giallo dato che mancano l’indagine, il dubbio, gli indizi. Non può essere catalogato come thriller dato che ne manca l’azione tipica di questo genere e non è nemmeno un romanzo di formazione. Di questi esempi prende solo alcune caratteristiche, come si notano elementi del romanzo noir e di quello psiocologico. Racconta la parabola di un gruppo di ragazzi dissoluti che bruciano la loro giovinezza per trovare la vera bellezza, ma anche alcol, droga, vizi e ricchezza, a cui si aggiungono tradimenti, segreti e amore per la cultura classica. Un libro determinato dalla necessità di descrivere la bellezza estetica e l’edonismo al quale i ragazzi si abbandonano. Consigliato non tanto per le emozioni che la sua lettura trasmette, quanto per le profonde domande che è capace di scaturire.
6. Ambientazione
"...Spero che siamo tutti pronti a lasciare il mondo fenomenico e entrare in quello sublime..."
Ambientazione
Vermont, una scuola d’elite per ragazzi dotati d’intelligenza non comune. Biblioteche impolverate, sedie scricchiolanti, libri antichi, foglie di tè, oggetti d’argento ossidati, crepuscoli, bagliori autunnali e aria gelida che si ghiaccia sulle finestre: quella di "Dio di illusioni" è un’atmosfera maledetta e romantica, che ha molto a che fare con il gotico. Evoca altri tempi e, in un certo senso, tende a mitizzarli e a cristallizzarli in una nostalgia opaca e inebriante.
"...è impossibile, per un intelletto mediocre, rendere il discorso di uno superiore..."
7. Personaggi
Henry, Camilla, Charles, Francis e Bunny, un gruppo di ragazzi eccentrici
Richard Papen, il protagonista e narratore
Julian Morrow, il carismatico professore
Cerca il proprio posto nel mondo, in quell'ambiente di giovani privilegiati tra droghe, feste, amicizie, la scoperta del sesso e dell'amore; da un quotidiano di solitudine e difficoltà economiche che sembrano per un lungo momento sopraffarlo, al piacere di sentirsi - o avere almeno l'illusione - di fare parte di un gruppo, con il quale condividere i segreti più profondi. Ma quando quel mondo idealizzato si sgretolerà un pezzo dopo l'altro sotto il peso della colpa, il sospetto di quanto illusorio sia stato il sentimento di amicizia condiviso si farà strada in lui, lasciando un po' d'amaro in bocca, insieme alla sensazione di quanto poco in fondo conosciamo gli uni degli altri.
Sono belli e dannati, colti, eccentrici, ricchi, presuntuosi, alla costante ricerca del sublime: in altre parole, irresistibili. Fluttuano sinuosi tra i corridoi del college, discutendo di grammatica greca e di filosofia antica. Amano leggere, tradurre, bere e lasciarsi andare a droghe e giochi erotici. Sembra che vivano in dimensione tutta loro e infatti, per gli altri studenti sono creature sfuggenti ed eteree. Su tutti loro spicca la figura enigmatica, fredda e calcolatrice di Henry, il personaggio forse più misterioso ed affascinante della storia. Imperscrutabile, in bilico tra cinismo e umanità.
Troppo snob e disinteressato per insegnare ad una classe gremita di individui sceglie invece un piccolissimo gruppo da plasmare e istruire, libero da ogni tradizionale vincolo accademico. Un gruppo che lo venera, che prova per lui rispetto e un sincero profondo affetto filiale e che da lui, non sarebbe nemmeno troppo difficile immaginare, possa essere stato spinto a lasciarsi andare senza remore ai propri istinti e desideri nel culto del passato, svincolato dalla morale e dal timore per le conseguenze derivante dal loro comportamento. Julian è incapace di guardare il mondo in maniera razionale, interessato solamente all'aspetto estetico di ogni situazione, anche la più tragica.
8. Casa editrice e anno di produzione
"...c'è una divinità, tra di noi..."
Edizione italiana
La prima edizione con copertina rigida, viene pubblicata l'1 gennaio 1993 da Club su licenza Rizzoli, ma l'edizione più famosa è la ristampa del 2003, sempre della Rizzoli, per la collana BUR contemporanea.
Edizione originale
Viene pubblicato da Alfred A. Knopf il 16 settembre 1992. L'edizione più famosa sarà quella successiva, pubblicata nel 1993 dalla Penguin Books Ltd.
"...il fascino dello smettere di essere se stessi, sia pure per un breve attimo, è davvero grande..."
9. Analisi
Analisi linguistica e delle tecniche narrative
Un punto focale del libro è il prologo dove, prima ancora di conoscere il nome di chi ci sta raccontando la storia, scopriamo il suo segreto: il narratore ci dice subito di aver commesso un omicidio. Visto che siamo al corrente di quello che ha fatto, sorge spontaneamente in noi un senso di diffidenza e sospetto nei suoi confronti. Ci troviamo di fronte al classico narratore inaffidabile che sa come portarci dalla sua parte, ammaliandoci lentamente pagina dopo pagina. Il suo modo di raccontare incede come un destino ormai segnato: è inesorabile e ieratico. Lui stesso si autoinganna e rimane vittima delle sue bugie. Del resto, quello che sta facendo è cercare di ricordare, di raccontarci il suo passato, ma per quanto si sforzi, non riesce a vedere bene, a mettere a fuoco quello che è successo.
10. Citazioni
Capitolo 1, pagina 52
"La morte è la madre della bellezza." "E cos'è la bellezza?" "Terrore." "La bellezza è raramente dolce o consolatoria. Quasi l'opposto. La vera bellezza è sempre un po' inquietante." "E se la bellezza è terrore, cos'è allora il desiderio? Riteniamo di avere molti desideri, ma di fatto ne abbiamo soltanto uno. Qual'è?" "Vivere." "Vivere per sempre."
Finale
La più grande delle illusioni riguarda proprio il tema della narrazione: la giovinezza e i dolci inganni che essa porta con sé. La convinzione di essere immortali e onnipotenti, l’arroganza e la sprezzatura, la fiducia nel futuro, l’incoscienza e la sensazione di avere il diritto di fare tutto ciò che desideriamo. Scontrarsi con la realtà spesso può distruggerci.