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IL LAMENTO DELLA GIOVENCA

Manal Zarouali

Created on May 8, 2023

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Transcript

Lucrezio

DE RERUM NATURA

De rerum natura, II

Il lamento della giovenca

Si tratta di uno dei passi più struggenti del poema: canta l'afflizione della giovenca a cui è stato sotratto il vitellino per essere sacrificato. La sensibilità con cui Lucrezio sa cogliere la sofferenza degli animali sa rappresentare la realtà in cui tutti gli esseri viventi sono vittime dell'ignoranza.

Lucrezio poeta della ragione

Biografia

Testo

Eredità di Lucrezio

Poeta medico dell'anima

BIOGRAFIA

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Primo poema di contenuto filosofico-scientifico della letteratura latina

DE RERUM NATURA

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LUCREZIO POETA DELLA RAGIONE

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Un messaggio anticonformista

Una battaglia in nome della ragione

La lotta contro le passioni

EREDITA' DI LUCREZIO

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Una figura in ombra: dal Medioevo al Seicento

Lucrezio oggi

IL LAMENTO DELLA GIOVENCA

ANALISI

testo

PLUS

iL LAMENTO DELLA GIOVENCA

Nam saepe ante deum vitulus delubra decora turicremas propter mactatus concidit aras sanguinis expirans calidum de pectore flumen; at mater viridis saltus orbata peragrans novit humi pedibus vestigia pressa bisulcis, omnia convisens oculis loca, si queat usquam conspicere amissum fetum, completque querellis frondiferum nemus adsistens / et crebra revisit ad stabulum desiderio perfixa iuvenci, nec tenerae salices atque herbae rore vigentes fluminaque ulla queunt summis labentia ripis oblectare animum subitamque avertere curam, nec vitulorum aliae species per pabula laeta derivare queunt animum curaque levare; usque adeo quiddam proprium notumque requirit.

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traduzioni a confronto

Piergiorgio Odifreddi (2014)

Armando Fellin (1997)

Spesso davanti ai templi maestosi degli dei un vitello cade immolato vicino agli altari dove brucia l'incenso, esalando dal petto un caldo fiume di sangue. Ma la madre orbata vagando per i verdi pascoli esplora sul terreno le orme impresse dai piedi bisulci', scorrendo con gli occhi ogni luogo, se possa da alcuna parte vedere il suo piccino perduto, e fermandosi al bosco frondoso lo riempie di muggiti e più volte ritorna alla stalla, trafitta dal rimpianto per il suo torello; né i teneri salici e le erbe ravvivate dalla rugiada e quei suoi ruscelli che scivolano a fior di sponda le possono confortare l'animo e stornare l'affanno che l'ha presa, né la vista degli altri vitelli sui pascoli lieti può distrarre la sua mente e sollevarla dalla pena: tanto è vero che cerca qualche cosa di suo, di ben noto.

Spesso, infatti, dinanzi ai venerandi templi degli dèi, un vitello viene immolato su un altare fumante d'incenso, e dal suo petto schizza un caldo fiotto di sangue: Ma la madre orfana, errando sui pascoli, cerca fra l'erba le impronte delle sue zampette, e scruta dovunque nella speranza di rivederlo. Spesso si ferma, e riempie il bosco di muggiti strazianti. Torna continuamente alla stalla, trafitta dal desiderio di ritrovarlo. I teneri salici, le umide erbette, i ruscelli mormoranti non riescono a distrarla e a farle dimenticare l'angoscia. La vista degli altri vitelli non le allevia il dolore: è il suo che vuole, e solo quello.

GRAZIE PER L'ASCOLTO!!!

LAVORO REALIZZATO DA : FALARDI ANNA KATHAMUTHU VITTORIA PROVEZZA ANNA ZAROUALI MANAL