Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

Storia ppt

Klizia Vitale

Created on May 2, 2023

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Essential Map

Akihabara Map

Frayer Model

Create Your Story in Spanish

Microcourse: Key Skills for University

Microcourse: Learn Spanish

Choice Board Flipcards

Transcript

CHI È NAPOLEONE BONAPARTE?

Napoleone Bonaparte divenne ufficiale di artiglieria prima della rivoluzione francese e ciò gli offrì l'opportunità di fare carriera ricevendo prima la promozione a generale e successivamente, grazie anche all'aiuto di Giuseppina Beauharnais, gli venne affidata la difesa del Direttorio contro la minaccia armata dei realisti. In poco tempo battè l'esercito sabaudo.

Con l'armistizio di Cherasco, il Re di Sardegna dovette riconoscere alla Francia l'annessione di Nizza e dell'Alta Savoia e il Piemonte fu aperto al passaggio delle truppe francesi; da qui Bonaparte afrontó l'esercito austriaco, costringendolo ad abbandonare Milano e a rifugiarsi a Mantova. Sotto il patronato di Napoleone sorsero: La Repubblica transpadana e La Repubblica cispadana.Con il trattato di Tolentino papa Pio VI rinunciava ai possedimenti dello Stato della Chiesa in Emilia e in Romagna. La campagna d'Italia proseguì fino alla conquista di Mantova. Nel marzo del 1797, Napoleone invase Vienna. Il 18 aprile 1797 vennero riconosciute a Napoleone le conquiste italiane. Nel maggio del 1797, Bonaparte depose il doge di Venezia. Dopo la conquista del Veneto venne firmato un nuovo trattato, la pace di Campoformio. Napoleone consegnò agli Asburgo la Repubblica democratica veneta e Venezia, in cambio della rinuncia degli austriaci al Belgio e alla Lombardia.

Nel 1797 erano nate: La Repubblica cisalpina, la Repubblica ligure, la Repubblica romana e la Repubblica partenopea. Dal 1796 il Piemonte era stato annesso alla Francia; all'inizio del 1799 furono occupati anche la Toscana e lo Stato della chiesa. Nel sud della penisola, dopo la fuga del re Ferdinando IV di Borbone, l'arrivo delle truppe francesi nel 1799 aveva consentito la nascita della Repubblica partenopea. Incaricato da Ferdinando IV di riconquistare il regno, il cardinale Fabrizio Ruffo mobilitò contro i giacobini migliaia di contadini. A causa dell'intervento della flotta britannica, la Repubblica partenopea cadde e i suoi sostenitori vennero condannati a morte.

Dopo la pace di Campoformio, solo la Gran Bretagna restava in guerra contro la Francia. Il Direttorio incaricò Napoleone di colpirla nei suoi interessi marittimi e coloniali allestendo una spedizione in Egitto.Il 2 luglio 1798 Bonaparte sbarcò ad Alessandria d'Egitto. Il 21 luglio, nella battaglia delle Piramidi, i francesi sconfissero i mamelucchi. Qualche giorno dopo, l'ammiraglio inglese Horatio Nelson distrusse la flotta francese nella baia di Abukir. L'esercito francese di terra si trovò prigioniero in Egitto, mentre il governo britannico organizzava una nuova coalizione antifrancese e aprì vari fronti di guerra.• L'esercito austro-russo penetrò in Italia e occupò Milano e Torino.• Le armate austriache sconfissero l'esercito repubblicano.Questi attacchi simultanei richiamarono in patria le truppe francesi e determinarono la caduta delle repubbliche giacobine.Le disfatte militari francesi indebolirono il Direttorio. Napoleone lasciò il comando delle truppe e si presentò a Parigi il 16 ottobre 1799.

Il 18 novembre 1799, i membri del Consiglio degli anziani posero Bonaparte a capo delle truppe di Parigi. Tre dei cinque membri del Direttorio si dimisero e le due assemblee legislative furono trasferite a Saint-Cloud. Napoleone creò un governo provvisorio, che si autoproclamò «consolato».Con la fuga dei deputati, cadde la Repubblica termidoriana. Fu elaborata una nuova Costituzione repubblicana, detta «dell'anno VIII»: • il potere esecutivo passò a tre consoli: Bonaparte, Sieyès e Roger Ducos; • il potere legislativo fu assicurato allo stesso primo console e a un Consiglio di Stato da lui nominato, coadiuvato da tre organi; i loro membri erano scelti dai consoli in liste di notabili della borghesia; • il potere giudiziario fu riformato e i magistrati sarebbero stati designati dal primo console. In campo amministrativo spettava sempre al primo console nominare i sindaci nei Comuni. L'istituzione del consolato rappresentò un ritorno al sistema accentrato e autoritario tipico dell'assolutismo. Furono mantenute le conquiste civili della Rivoluzione. Un plebiscito popolare, ratificò la Costituzione dell'anno VIII, ciò diede inizio un governo dittatoriale.

Bonaparte nella primavera del 1800, riattraversò le Alpi e sconfisse gli austriaci a Marengo. Successivamente Napoleone ricostituì la Repubblica cisalpina con il nome di Repubblica italiana, e la presidenza fu assunta da lui stesso.Dopo la sconfitta degli Asburgo, anche il Regno Unito firma la pace di Amiens: l'Egitto tornava all'Impero ottomano, i britannici restituivano alla Francia le sue colonie e ne riconoscevano le conquiste in Europa. Bonaparte stipulò un Concordato con la Santa Sede. Firmato nel luglio del 1801: • Napoleone riconosceva il cattolicesimo come religione della maggioranza dei francesi e il diritto del pontefice di nominare i vescovi; • Pio VII rinunciò a rivendicare i beni ecclesiastici confiscati durante la Rivoluzione e riconobbe la repubblica. Risolta la questione dei rapporti con la Chiesa, Napoleone riformò la pubblica istruzione:• il liceo impartiva agli studenti un'educazione umanistica;• le università e gli istituti politecnici assicuravano la formazione professionale:La retta per frequentare questi istituti era elevata e solo le famiglie dell'alta borghesia potevano permettersela.Due giorni dopo entrò in vigore la Costituzione dell'anno X: al primo console fu riconosciuta la facoltà di scegliere il proprio successore, di dichiarare la guerra, di avviare le trattative di pace.Nel 1804, con la Costituzione dell'anno XII Bonaparte si fece proclamare imperatore dei francesi.

Nel 1805, la Repubblica italiana si trasformò in Regno d’Italia. Napoleone proclamò se stesso re d'Italia promulgando il codice civile in cui:• Definì la liberta personale e la centralità dello Stato. • Furono confermati l'annullamento dei privilegi nobiliari, l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, la libertà d'impresa e di lavoro. La proprietà privata, divenne il primo dei diritti naturali. Furono codificati il divorzio e venne reintrodotta la schiavitù nelle colonie. Nel 1805 nacque la terza coalizione antifrancese. La flotta britannica vinse la battaglia di Trafalgar. Napoleone affrontò la rivale sul piano economico e proclamò il blocco continentale: chiudendo i porti francesi, e vietando ad Austria, Prussia e Russia gli scambi commerciali con il Regno Unito. Papa Pio VII fu arrestato e, dopo aver scomunicato Napoleone, fu deportato a Savona. Il Regno di Napoli fu assegnato a Giuseppe Bonaparte, e successivamente a Gioacchino Murat. La Prussia entrò nella quarta coalizione antifrancese. Napoleone vinse la guerra, annientando l'armata prussiana il 14 ottobre 1806. Nel 1809 fu organizzata la quinta coalizione antifrancese. Napoleone sconfisse gli austriaci il 6 luglio 1809 e ad ottobre fu ratificata la pace di Schönbrunn.

Il consenso al regime napoleonico proveniva soprattutto dai ceti borghesi. Sia in Francia sia negli Stati vassalli Napoleone limitò la libertà di associazione e la libertà di stampa. Questo clima alimentò il malcontento, soprattutto da parte degli intellettuali. Si diffusero varie forme di resistenza contro il dispotismo napoleonico e contro l’assolutismo monarchico, nacquero infatti numerose società segrete. Con la Pace di Tilsit, lo zar Alessandro I si era alleato con i francesi, nella speranza di spartire l'Europa in due zone di influenza. Lo zar però era preoccupato degli effetti negativi del blocco continentale, che aveva chiuso i mercati britannici ai prodotti russi. Nel 1810, Alessandro I si sottrasse al blocco continentale e, il 24 giugno 1812, l’esercito napoleonico penetrò nell'Impero zarista. L'obiettivo di Napoleone era sconfiggere l'esercito dello zar con un'azione fulminea ma, l'esercito russo mise in atto la tattica della «terra bruciata», ritirandosi e attirando il nemico all'interno del loro Paese dopo aver dato a fuoco raccolti e villaggi. Ai francesi fu così negata qualsiasi possibilità di approvvigionamento. E mentre l’esercito francese avanzava, i contadini organizzavano la resistenza armata in difesa della «santa Russia».

A Borodino i russi sbarrarono ai francesi la strada per raggiungere Mosca, ma venne ordinata la ritirata e, il 14 settembre 1812, Napoleone entrò a Mosca. Invano attese i delegati russi per firmare i trattati di pace in qaunto la città era stata data alle fiamme poco dopo l'ingresso di Napoleone nel palazzo del Cremlino.Intanto avanzava l’inverno russo e gli approvvigionamenti erano sempre più difficili, Napoleone fu costretto a ordinare la ritirata. Federico Guglielmo III di Prussia nel febbraio del 1813, promosse la sesta coalizione antifrancese. Gli eserciti della coalizione inflissero a Napoleone una pesante sconfitta a Lipsia, nella «battaglia delle nazioni». La Francia fu invasa e Parigi fu occupata. I generali imposero a Napoleone l'abdicazione e la restaurazione della monarchia: divenne re Luigi XVIII. I governi vincitori accordarono a Napoleone la sovranità dell'isola d'Elba. Con il trattato di Parigi i confini francesi furono riportati a com'erano prima della Rivoluzione. Nel novembre del 1814, i sovrani europei si riunirono in un congresso a Vienna per ridisegnare la carta politica del continente. Negli Stati italiani gli antichi sovrani tornarono sul trono.

In Francia, il ritorno di Luigi XVIII fu accolto con insofferenza. Il rientro degli aristocratici al seguito del re preoccupava chiunque avesse tratto beneficio dalla Rivoluzione e dal regime napoleonico. Il diffuso malcontento portò Napoleone a sfuggire dall’isola d’Elba, sbarcando il 1° marzo 1815 a Parigi. Bonaparte aveva con sé solo un migliaio di fedelissimi, ma le truppe dell'esercito inviate ad arrestarlo passarono dalla sua parte. Cominciava l'ultima stagione napoleonica, chiamata i «cento giorni». La notizia giunse a Vienna e subito i sovrani riuniti a congresso si allearono nella settima coalizione antifrancese. L'attacco congiunto di britannici e prussiani sconfisse definitivamente i francesi sui campi di Waterloo il 18 giugno 1815. Napoleone rientrò a Parigi e abdicò. Il 7 luglio 1815 Luigi XVIII ritornò sul trono. Napoleone fu relegato nell'isola di Sant'Elena, dove morì il 5 maggio 1821.

LA RESTAURAZIONE

L'età della restaurazione, avvenuta alla fine dell’età naponealica, riportó sul trono i sovrani spodestati. Contemporaneamente l’illuminismo viene messo da parte dal romanticismo che sottolinea l’importanza di patria, religione, nazione e sentimento. Tra il 1814 e il 1815 viene convocato il congresso di Vienna che metterà a punto tre principi:

  • principio di legittimità: riportare sul trono i sovrani legittimi
  • principio dell’equilibrio: impedire l’egemonia di uno stato sull’altro
  • principio di intervento: intervenire militarmente in caso di insurrezione rivoluzionare.
Nel 1815 Austria Prussia e Russia fondano la “Sacra alleanza”.Nel 1815 il Regno Unito promuove la quadruplice alleanze e nel 1818 la Francia promuove la quintuplice alleanza, creando una stabilità interna tra gli stati. La Restaurazione porta a un nuovo assetto geopolitico: In Italia si rafforza l'egemonia austriaca; si ricostituisce il Regno di Sardegna, che annette la Liguria. Nel Regno di Napoli rientra Ferdinando IV di Borbone, che diventa primo sovrano del Regno delle Due Sicilie.

IL NUOVO PENSIERO POLITICO

Nell'Ottocento, il Romanticismo esalta l'idea di nazione come comunità fondata sull'identità di lingua, cultura ed etnia. Il tedesco Fiche riconosce alla nazione un carattere spirituale, che dà luogo al sentimento di riscossa nazionale. Questo sentimento si trasforma nella volontà politica di costruire uno Stato «nazionale» All'inizio dell'Ottocento si afferma il liberalismo, che pone al centro l'individuo e i suoi diritti. Le nuove teorie politiche liberaliste ispirano il nascente pensiero democratico. I pensatori democratici sostengono l'uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini, chiamati a partecipare attivamente alla vita politica, il suffragio universale, l'istruzione pubblica e l'equità fiscale. Queste teorie incontrano il sostegno popolare, ma vengono osteggiate dall'alta borghesia.

Nei primi decenni dell'Ottocento si afferma in Francia un cattolicesimo di stampo liberale, che sostiene la separazione della Chiesa dallo Stato, le principali libertà individuali e la necessità di riforme politiche e sociali.I cattolici fondano associazioni di solidarietà cristiana per far collaborare operai e datori di lavoro. Con la nascita della «questione sociale», si sviluppano dottrine che rivendicano maggiori diritti per i lavoratori e sostengono ideali di equità. Gli scioperi e le proteste dei lavoratori inglesi culminano nella nascita delle prime associazioni sindacali, le Trade Unions. Dalla Gran Bretagna il fenomeno dilaga nel resto d'Europa, raggiungendo l'Italia settentrionale, dove nascono società di mutuo soccorso finanziate dai lavoratori iscritti. Si afferma un «socialismo utopistico» che propone il superamento della proprietà privata e una effettiva uguaglianza. In Francia, alcuni pensatori auspicano la collettivizzazione dei mezzi di produzione e la nascita di società di tipo egualitario. Il «socialismo scientifico» di Marx promuove l'unione di tutti i lavoratori del mondo e teorizza l'avvento di una società comunista in cui le classi sociali e la proprietà privata scompariranno.

MOTI RIVOLUZIONARI DAL 1820 AL 1848

Negli anni Venti dell'Ottocento, l'opposizione alla Restaurazione si concretizza in moti rivoluzionari di tre tipi: liberale moderato (alta borghesia e aristocrazia liberale chiedeno la monarchia costituzionale), democratico (piccola borghesia e intellettuali favorevoli alla repubblica), socialista (lavoratori salariati aspirano a una società egualitaria).Nel Sud America, le colonie spagnole e portoghesi si ribellano alla madrepatria. Tra il 1816 e il 1825 sorgono nuovi Stati indipendenti, grazie al sostegno degli Stati Uniti che puntano all'egemonia sull'intero continente. Nel 1820, in Spagna, Ferdinando VII ripristina la Costituzione di Cadice, ma dopo l'intervento della Santa alleanza torna l'assolutismo. Nel luglio del 1820, a Napoli, un'insurrezione organizzata dalla Carboneria costringe Ferdinando a concedere nuovamente la Costituzione di Cadice. Negli anni Trenta si verifica una nuova ondata rivoluzionaria. In Francia, il re Carlo X, tenta di restaurare l'assolutismo limitando le libertà costituzionali, ma il popolo insorge a Parigi nelle «tre gloriose giornate». Carlo X fugge e la Corona è consegnata a Luigi Filippo d'Orléans.

Nell'agosto del 1830, il Belgio insorge e ottiene l'indipendenza, mentre in Polonia scoppia una rivolta contro l'occupazione russa. Nel febbraio del 1831, a Modena, Ciro Menotti progetta un'insurrezione, ma viene domata dalle truppe austriache. Per mantenere la pace, i governi britannici promuovono due riforme liberali: il riconoscimento delle associazioni sindacali e la concessione di uguali diritti agli esponenti delle varie confessioni religiose. In Francia, lo sviluppo industriale accresce i contrasti tra borghesia e proletariato. Il 22 febbraio 1848, a Parigi, un'ondata di proteste popolari provoca, il crollo della monarchia e la nascita della Seconda Repubblica. A novembre è approvata una nuova Costituzione e nel dicembre è eletto presidente della Repubblica Luigi Napoleone Bonaparte sostenuto dal «partito dell'ordine». L'anno dopo Bonaparte scioglie il Parlamento e inaugura il Secondo impero. La notizia della Rivoluzione parigina provoca nell'Impero asburgico varie rivolte nazionali: nella primavera del 1848 insorgono Vienna, Praga e Budapest. Dopo l'allontanamento di Metternich, l'imperatore Ferdinando I abdica in favore di Francesco Giuseppe e tutti i moti vengono repressi. Nel maggio del 1848, a Francoforte si riunisce un'Assemblea nazionale costituente per discutere del futuro degli Stati tedeschi. Il re di Prussia rifiuta la Corona del possibile nuovo Stato e lo scioglimento dell'Assemblea sancisce il fallimento del progetto liberale

Durante il risorgimento (1848-1861), si contrapposero:

  • i democratici che mirano alla creazione di una repubblica
  • i moderati che puntano a coinvolgere i sovrani ialiani in carica
I democratici fanno capo a Mazzini, che nel 1831 fonda a Marsiglia la Giovine Italia, un'associazione tesa a superare il settarismo delle società segrete. I mazziniani promuovono varie insurrezioni, che falliscono a causa dello scarso coordinamento tra i congiurati e della limitata adesione popolare. Esponente del repubblicanesimo democratico è Cattaneo, il quale ritiene che il nuovo Stato debba essere una repubblica federale.I liberali insistono su riforme per il rilancio dell'economia con l'abbattimento delle barriere doganali. Mentre i cattolici liberali sostengono la necessità di aprire la Chiesa alla modernità, Gioberti lancia l'idea di una confederazione di Stati presieduta dal papa e protetta militarmente dal Regno di Sardegna. I liberali moderati sostengono invece una confederazione di Stati presieduta dal Regno di Sardegna e dotata di istituzioni laiche.

Nel marzo del 1848 insorgono contro gli austriaci Venezia e Milano. Il 23 marzo Carlo Alberto dichiara guerra all'Austria (1 guerra di indipendenza), sostenuto da Toscana, Regno delle Due Sicilie e Stato della Chiesa. Alla fine di aprile, Pio IX ritira il suo appoggio, seguito da Ferdinando II. Dopo alcuni successi, il 25 luglio l'esercito piemontese è sconfitto a Custoza. Il 9 agosto, Carlo Alberto concorda la tregua con l'Austria (armistizio Salasco) e si ritira dal Lombardo-Veneto. A seguito di alcune insurrezioni Pio IX abbandona Roma e nel febbraio del 1849 nasce la Repubblica romana. Il Piemonte riprende le ostilità con l'Austria, ma l'esercito sabaudo è nuovamente sconfitto a Novara. Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II: l'armistizio di Vignale lascia intatto il Regno di Sardegna. Alla fine del 1848-49, il Piemonte rimane l'unico Stato costituzionale in Italia: tra luglio e agosto cadono la Repubblica romana, attaccata dai francesi, e quella di Venezia, dagli austriaci.Nell'agosto del 1849, il re Vittorio Emanuele II scioglie la Camera dei deputati, che si rifiuta di approvare la pace con l'Austria, rivolgendosi direttamente ai cittadini. Dalle elezioni esce una maggioranza moderata, che avvia la modernizzazione del Regno, con una riforma amministrativa e una revisione dei rapporti tra Stato e Chiesa in senso laico.

Nel novembre del 1852, il re nomina Cavour presidente del Consiglio, grazie a quest'ultimo saranno siglati trattati commerciali con altri Stati europei, modernizzate l'agricoltura e la rete dei trasporti, riorganizzato l'esercito e rafforzato lo Stato laico. Nel 1855, i piemontesi partecipano alla Guerra di Crimea e al Congresso di pace di Parigi. Nel 1857 viene fondata la Società nazionale italiana, che sostiene il ruolo di guida del Regno di Sardegna nel processo unitario. L'obiettivo di Cavour è quello di coinvolgere la Francia in una guerra contro l'Austria: nel luglio 1858, con gli accordi segreti di Plombières, Napoleone III si impegna a sostenere il Piemonte nel caso di aggressione da parte degli austriaci. All'inizio del 1859, Vittorio Emanuele II riunisce truppe ai confini con la Lombardia per provocare l'Austria. Si giunge così alla guerra, con la Francia che entra nel conflitto a fianco del Piemonte. Dopo alcune vittorie, a giugno Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrano a Milano. Nel giro di pochi giorni, la Toscana e i territori dell'Italia centro-settentrionale insorgono chiedendo l'annessione al Regno di Sardegna. Napoleone III firma la tregua con l'Austria (armistizio di Villafranca): la Lombardia passa al Regno di Sardegna mentre il Veneto resta austriaco. Nel marzo del 1860, un plebiscito sancisce l'annessione di Toscana ed Emilia al Regno di Sardegna, mentre Nizza e la Savoia passano alla Francia.

Approfittando di un'insurrezione scoppiata a Palermo il 4 aprile 1860, Garibaldi organizza una spedizione in Sicilia, assume la «dittatura» della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele II e, dopo avere sconfitto le truppe borboniche a Calatafimi, il 6 giugno entra a Palermo. Cavour appoggia l'impresa e invia un esercito nell'Italia centrale, mentre Garibaldi completa la liberazione della Sicilia. Il 20 agosto, Garibaldi sbarca in Calabria e il 7 settembre entra a Napoli. A settembre le truppe sabaude occupano l'Umbria e la Romagna e, il 1° ottobre, Garibaldi sconfigge l'esercito borbonico sul Volturno. Tra ottobre e novembre, l'Italia meridionale e i territori pontifici approvano l'annessione allo Stato sabaudo con plebisciti a suffragio universale maschile. Il 17 marzo 1861 il primo Parlamento nazionale, a Torino, proclama «re d'Italia» Vittorio Emanuele II.

Power Point realizzato da: Merlino Giulia Protopapa Emma Vitale Klizia