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Created on March 29, 2023

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Sandro Botticelli

Nascita di Lama

Neoplatonismo: filosofia che aspirava a conciliare il pensiero della Chiesa con quello dei Platonici

Sandro Botticelli (Firenze, 1445 - 1510) è uno degli artisti simbolo del Rinascimento, e in particolare del Rinascimento fiorentino; è stato l’artista che forse più d’ogni altro ha dato forma agli ideali dei filosofi neoplatonici e il pittore per eccellenza dei Medici. Da giovane ha lavorato presso un orafo, frequentò la bottega del Ghiberti, per poi spostarsi da Filippo Lippi e infine da Andrea del Verocchio, dove conosce Leonardo Da Vinci.

Pallade e il centauro

Realizzata a tempera su tela probabilmente verso il 1482. Il soggetto è a sfondo mitologico, in primo piano vediamo Pallade, la dea dell'intelligenza, che sta tirando i capelli ad un Centauro, un essere per metà uomo e per metà cavallo. Se guardiamo attentamente la figura di Pallade, si notano sulla sua veste alcuni anelli con tre diamanti. Essi erano il simbolo di Lorenzo il Magnifico. Ogni membro della famiglia Medici, infatti, aveva un'impresa che lo caratterizzava. Se invece concentriamo la nostra attenzione sul paesaggio in secondo piano, ci rendiamo conto che quello che sembra un monte è invece il vulcano Vesuvio e la baia è quella di Napoli. Lorenzo si era recato a Napoli alla fine del 1479 per convincere il Re Ferdinando d’Aragona a desistere dall’attaccare Firenze,il tentativo però fallì; dopo tre mesi passati in lunghe discussioni alla corte di Ferdinando, Lorenzo riuscì a convincerlo e il re gli concesse la pace e Lorenzo tornò a Firenze. Di conseguenza possiamo dedurre che la figura del centauro (forza brutale) è associata a Fernando D’Aragona, e la figura di Pallade (intelligenza, che ha sottomesso la forza) è associata a Lorenzo.

Ritratto di Giuliano de’ Medici

Nel ritratto di Giuliano de' Medici Botticelli raffigura il fratello di Lorenzo il Magnifico all'interno di una cornice di pietra che corre parallela ai margini del dipinto, quasi fosse una finestra. Subito alle spalle del personaggio è dipinta invece una finestra vera e propria, con l'imposta sinistra aperta, dalla quale filtra una luce chiara che illumina lo spazio angusto, creando effetti di controluce. L'ambiente viene così definito dall'individuazione di vari piani che si aprono in progressiva lontananza, dando l'idea della profondità dello spazio; a questa sensazione contribuisce anche la disposizione della figura di tre quarti. In primo piano abbiamo una tortora, questi dettagli potrebbero alludere alla malinconia dell'uomo per la morte prematura di Simonetta Vespucci, sposa dell'amico Marco Vespucci e a lui particolarmente cara, oppure, più probabilmente, a una celebrazione postuma di Giuliano, ucciso nel 1478 nel corso della tragica Congiura dei Pazzi. Giuliano è rappresentato con la fronte solcata, naso a punta, capelli ricci, mento piccolo, il labbro inferiore carnoso, quello superiore più sottile e lo sguardo rivolto verso il basso, in modo malinconico.

Antonello da Messina

Antonello da Messina (1430-1479) è il pittore che ha maggiormente contribuito alla diffusione delle invenzioni fiamminghe in Italia, ha saputo far incontrare il nord e il sud dell’Italia, con la scelta quasi esclusiva di dipingere a olio; la sua educazione artistica si svolge a Napoli, a stretto contatto con la bottega di Colantonio. Secondo alcuni studiosi gli esordi di Antonello sarebbero da individuare in alcune parti del grande complesso d'altare eseguito da Colantonio per la chiesa francescana di San Lorenzo Maggiore.

Madonna Salting

La Vergine è dipinta al centro dell’opera e Gesù Bambino è tra le sue braccia. È leggermente rivolta a sinistra e guarda in basso verso il Figlio. I capelli sono poi riuniti con un’acconciatura sobria e ordinata; Inoltre, un velo sottile e trasparente scende dalla nuca e copre le spalle. L’abito che porta sotto il manto viola è decorato con ricami dorati e porpora. Inoltre, è cosparso di perle e pietre preziose. Anche Gesù Bambino indossa un abitino scuro dal tessuto pesante. Tra le mani porge una melagrana aperta dalla quale sporgono i piccoli chicchi color rubino. Due piccoli angeli, sospesi al lati della Vergine, le pongono sul capo una corona d’oro decorata con pietre e perle. Lo sfondo è scuro e non mostra alcun particolare ambientale. Gli angeli reggicorona sono modelli iconografici tipici dell’arte fiamminga. Si dispongono simmetricamente ai lati di Maria per incoronarla Regina dei cieli. La melagrana che tiene tra le mani Gesù Bambino è un simbolo di fertilità. Anche il colore rosso dei suoi acini interni è un simbolo ma di passione, per via del loro colore che ricorda il sangue. La Vergine, diversamente dall’iconografia tradizionale non indossa l’abito di colore rosso. Al suo posto porta una veste in broccato porpora e ricami dorati.

Broccato: Il broccato è un tessuto operato con complessi disegni colorati ottenuti grazie a trame discontinue.

Ritratto di ignoto

Il protagonista del ritratto è rivolto a destra. Il suo viso invece è ruotato leggermente verso il fronte del dipinto. L’aspetto è quello di un uomo maturo. Il viso è rasato ma si nota un sottile velo di barba. Lo sguardo e le labbra accennano ad un sorriso sicuro e ammiccante. Sul capo indossa un cappuccio scuro che si confonde con lo sfondo. Inoltre, veste un abito anch’esso molto scuro e decorato con un colletto bianco. Dal colletto traspare la camicia bianca che l’uomo indossa sotto la veste. Per molto tempo è stato soprannominato Ritratto di ignoto. Altri lo indicarono come Ritratto di ignoto marinaio per via dell’abito, somigliante, appunto, a quello di un lavoratore del mare. Recentemente, gli storici sono stati in grado di ipotizzare l’identità dell’uomo ritratto, Francesco Vitale da Noia. Antonello da Messina fu molto abile a caratterizzare psicologicamente il ritratto grazie al sorriso e allo sguardo puntato verso l’osservatore. Il dipinto presenta una dominante calda che emerge dal fondo scuro, è illuminato sul lato destro del volto mentre il lato sinistro rimane in ombra. Il volto è rivelato da una luce radente diagonale che mette gradualmente in risalto i lineamenti.

GRAZIE PER L'ATTENZIONE