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LA LIBIA

FEDERICO MARTIN

Created on March 23, 2023

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libia

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LIBIA: INTRODUZIONE

La Libia ha una popolazione 6,7 milioni di abitanti. La densità della popolazione è di circa 3,75 ab./km², questo perché la maggior parte del suo territorio è occupata dal deserto del Sahara. Ci sono però tre territori dove la densità è maggiore: la Tripolitania, la Sirtica e la Cirenaica, dove si raggiungono i 50 ab./km², invece nel Fezzan la densità è molto bassa. L’88 % della popolazione vive nelle città di Tripoli e Bengasi. La popolazione rurale non raggiunge neanche l’1%. La popolazione è principalmente araba, con minoranze di berberi, tuba, hausa, tuareg, greci, turchi e Italiani. La popolazione negli ultimi anni è aumentata grazie all’alta natalità e al consistente flusso di immigrati che arrivano dall’Africa subsahariana. La capitale della Libia è Tripoli mentre le altre città, principalmente vicino alla costa, sono: Bengasi, Misurata e Sirte, alcuni porti importanti.

Tripoli: una particolarità storica di questa città è che è stata fondata nel VII secolo a.C. e che all’inizio era una colonia fenicia, il suo nome era Oya;

ASPETTO FISICO

territorio

Il territorio della Libia è diviso in quattro macro regioni: Tripolitania, Sirtica, Cirenaica e il Fezzan. Però il territorio è diviso in due parti: infatti nei territori della Sirtica e della Cirenaica è presente principalmente la pianura, mentre nella Tripolitania del sud e in tutto il Fezzan è presente solo il grande deserto del Sahara. Le principali città si trovano sulla costa perché sono presenti la pianura e gli unici fiumi ovvero il Derna e il Megenìn. Sempre parlando di fonti d’acqua in Libia sono presenti numerosi Uadi, uidian per il plurale. Gli uidian sono dei letti di ruscelli principalmente semi perenni e sono presenti nei deserti. In alcune aree del Fezzan il livello del mare scende sotto zero e quindi in questi territori si formano dei piccoli laghi salati. Il rilievo principale si trova nel Sahara ed è il Bikku bitti (2267 metri). La Libia non possiede molti rilievi e i principali sono situati nel Sahara. La costa della Tripolitania è in prevalenza piatta. Invece la costa della Sirtica è brulla e sabbiosa. A partire da Bengasi (verso est) la costa cambia completamente e diventa alta e rocciosa. Arrivati al golfo di Tobruk la costa cambia nuovamente e diventa bassa e uniforme. Infine oltre Tobruk la costa torna ad essere alta e rocciosa, spesso a picco sul mare.

CLIMA

FLORA & FAUNA

Il clima della Libia non è omogeneo in tutto il territorio. Lungo le coste la temperatura varia dai 10 °C ai 30 °C. Mano a mano che ci si allontana dalla costa e ci si avvicina al Sahara accade il fenomeno dell’escursione termica causata dalla sabbia. Questo vuol dire che di giorno le temperature del Sahara possono raggiungere i 50 °C mentre di notte possono scendere anche sotto zero. Di questo fenomeno ne risente anche la pioggia. Infatti sulle coste le precipitazioni sono nella norma mentre nella zona desertica sono rare, quasi inesistenti. Il vento è caldo e secco e arriva dal caldo deserto del sud. Per colpa del vento la vegetazione è quasi assente. La fauna della Libia è concentrata principalmente nella stretta pianura della fascia costiera. Però nel deserto sono presenti poche speci di animali, come ad esempio gli scorpioni, serpenti, dromedari, cammelli, volpe del deserto, scoiattolo del deserto ecc. La forma della Libia è molto squadrata. Infatti i confini dei paesi africani sono spigolosi e formati da linee rette a causa della loro storia.

STORIA

La Libia e’ uno Stato del Nordafrica che si affaccia sul Mar Mediterraneo intorno al Golfo della Sirte. Dal periodo neolitico l’odierna Libia era abitata da popolazioni indigene che sopravvivevano grazie all’allevamento dei bovini e alla coltivazione dei cereali. Dopo le tribù’ indigene, per capire meglio la storia della Libia, possiamo dividerla in vari domini. Dominio Egizio Alcune delle popolazioni indigene entrarono sotto questo dominio nel corso dell’Antico e del Medio Regno. I popoli libici, alleati del popolo del mare vennero sottomessi dagli egizi e integrandosi con loro giunsero al potere grazie al governatore di un regno autonomo dell’ Alto Egitto chiamato Herihor. Domino greco-fenicio I Fenici di Tiro fondarono i porti di Leptis e Sabratha che caddero nelle mani di Cartagine mentre i Greci conquistarono Cirene, Arsinoe, Berenice, Apollonia e Basce fondando così la Pentapoli Cirenaica. In Libia nacque, così, il regno dei Garamanti. In seguito, Alessandro Magno conquistò L’Egitto e fondando poco dopo la nuova città’ di Tolemaide. Domino romano, vandalo e bizantino Dopo la distruzione di Cartagine L’impero romano acquisisce nel 146 a.c.la Tripolitania, scontrandosi con i Garamanti. Questa manovra permise di organizzare il territorio nelle province dell’Africa Proconsularis, di Creta, e di Leptis Magna che attualmente e’ una delle tre più grandi città del Nordafrica. L’imperatore Diocleziano divise la Libia tra la Tripolitania in occidente e la Libia superiore e inferiore in oriente. I terremoti e le invasioni barbariche causarono il declino delle città’. Nel 430 i Vandali di Genserico occuparono i territori della Libia ma verso la fine del v secolo lo stato occupato cadde in declino. Nel 533 L’imperatore bizantino Giustiniano dichiaro’ guerra l’Africa conquistandola. L’imperatore divise il territorio in sette provincie tra cui Tritolò Queste province, insieme alla Sardegna vennero riunite nell’esarcato d’Africa dall’imperatore Maurizio, L’esarcato. Dopo il il 640, riuscì a ostacolare la conquista islamica fino al 698 quando un esercito arabo lo conquisto’, mettendo, così, fine al dominio cristiano e romano inNordafrica. Domino arabo e ottomano Nel ix una buona parte della Libia fu assegnata in gestione autonoma all’Emiro Ibrahim Ibn al.Aghlab per cercare di combattere il movimento religioso ed economico dei Knarigiti ma furono sconfitti. La Seconda Crociata, invece permise ai Normanni di Ruggero di Sicilia di conquistare l’intera costa libica. Infine, la minaccia dei corsari barbareschi spinse gli spagnoli ad intervenire ma alla fine furono gli Ottomani a occupare Cirenaica e Tripolitania. Dopo l’indebolimento dell’impero ottomano in Libia si stabilì un nuovo regno autonomo durante il quale aumento’ il commercio degli schiavi. Indipendenza e Regno di Libia Il 24 dicembre 1951 la Libia dichiaro’ l’indipendenza come regno Unito di Libia. Vennero fondate le prime organizzazioni sindacali. Nel marzo 1953 la Libia entro’ nella Lega Araba. In seguito vennero scoperti dei giacimenti di petrolio. Ma nonostante questa scoperta il popolo viveva in povertà’ assoluta, Nel 1963 venne abolito il sistema di governo federale e il paese prese il nome di Regno di Libia. Gheddafi nel 1969 salì al governo chiudendo le basi statunitensi e britanniche. Questo governo permise, grazie alle numerose entrate derivanti dalle imprese petrolifere di sviluppare le infrastrutture del paese tra cui la costruzione di un’importante opera idrica capace di fornire al paese un’ enorme quantità’ d’acqua. Sotto Gheddafi il paese prospero’. Si costruirono strade, ospedale industrie. Ma nel 1980 La Libia venne accusata di essere sostenitrice di gruppi terroristici e Gheddafi emarginato. Tripoli venne bombardata. Scopppiaro delle sommosse popolari e grazie anche all’intervento degli Stati delle nazioni unite Gheddaffi venne catturato e il paese diviso in due fazioni. Da una parte il governo orientale di Tobruch e dall’altra il governo sostenuto dalla coalizione Alba Libica fino al 2016 quando, grazie ad un accordo di pace sostenuto dall’Onu, ha portato ad un Accordo Nazionale internazionalmente riconosciuto.

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RELIGIONE:

I musulmani della Libia sono in maggioranza sunniti. I cristiani della Libia sono quasi tutti immigrati stranieri. La maggioranza e’ ortodossa ma sono presenti anche dei cattolici. Mentre i buddhisti sono immigrati provenienti dall’Asia e principalmente dallo Sri Lanka e dalla Corea del Sud. Nel paese comunque non esistono tempi buddhisti. Gli induisti presenti in Libia provengono dall’India. Comunque, dal 1970 la confessione islamica e stata proclamata religione di stato. I musulmani sono circa il 97% della popolazione e i cristiani solo il 3%. Negli anni 605 viveva in Libia anche una comunica’ ebraica.

LA MAFIA DI ZAWIYA

Il sistema criminale costruito a Zawiya si occupa da una parte della gestione del contrabbando del petrolio e dall’altro, dei pagamenti dei familiari degli immigranti per aiutarli a lasciare il carcere. Infatti questo e’ un centro petrolifero situato sulla costa, lungo la strada tra Tripoli e il confine con la Tunisia dove vengono imprigionati gli immigrati che vengono seviziati e sottoposti a torture. Sono vittime di sfruttamento sessuale, violenza, pestaggi. Questo centro e’ comandato da Ossama che estorce denaro in cambio della liberta’ dei carcerati. Ossama e’ il responsabile di tutto cio’ che succede nel centro mentre il responsabile di tutto cio’ che avviene in mare si chiama Al-Bija Nonostante le torture e le condizioni disumane riservate ai carcerati questo centro viene ancora utilizzato dalla Guardia costiera libica per ricoverare i migranti intercettati. La Oim per tutelare i prigionieri dalle sevizie ha piu’ volte chiesto la chiusura del centro ma il centro e’ ancora attualmente aperto.

forma di governo

Il governo attuale della Libia è provvisorio. Infatti nel 1969 a seguito di un colpo di stato è salito al potere il generale Gheddafi. Il generale comandava la nazione in modo violento. Nel 2011 dopo le famose primavere arabe Gheddafi scappa e poco dopo viene ucciso dai rivoltosi. Dopo la caduta di Gheddafi, salì al potere un governo di transizione che non piacque alla popolazione. Dopo le elezioni per l'assemblea nazionale costituente del luglio 2012, nell'aprile 2013 quest'ultimo indisse le nuove elezioni per eleggere il parlamento. Il popolo libico fu chiamato a partecipare ad un appuntamento democratico. Anche se quest'elezioni si svolsero in un clima opprimente, promossero a pieno titolo i liberali, capeggiati da Mahmoud Jibril, e il partito del Fronte Nazionale, portati avanti da Mohamed el-Magariaf. In queste elezioni delusero gli islamisti, che furono sconfitti, anche se avevano l'appoggio del braccio libico dei Fratelli Musulmani. L'unica e concreta svolta positiva di queste elezioni fu la campagna elettorale che si fece sentire soprattutto a Tripoli. In seguito all'accordo di pace del 17 dicembre 2015, dal 2016 al 2021, fu formato, sotto egida ONU, un governo di Accordo nazionale della Libia. Tale governo non è stato riconosciuto dal quello rivale di Tobruk. Il 10 marzo 2021 il Parlamento ha votato la fiducia a un governo di Unità nazionale, con sede a Tripoli, per unificare il governo rivale di Tobruk e portare il paese a nuove elezioni.

SETTORE PRIMARIO

L'agricoltura in Libia e poco sviluppata e non costituisce una grande importanza economica, perché le aree coltivabili sono poche e non c’è molta acqua per irrigare le coltivazioni, anche se in passato il governo ha investito molto sulla bonifica dei terreni agricoli e sulla costruzione di canali per convogliare la poca acqua presente nel sottosuolo. I principali prodotti agricoli sono cereali, grano e orzo, coltivati nella fascia costiera e sulle pendici settentrionali delle alture che dominano la costa. Su queste alture viene coltivata la vite, l’olivo, gli agrumi e gli alberi da frutta. Nelle zone predesertiche viene inoltre coltivato il tabacco, gli arachidi, le patate e la palma da dattero. Vengono allevati ovini e caprini.

SETTORE SECONDARIO

La base dello sviluppo economico della Libia è rappresentato dal petrolio. Il petrolio contribuisce per oltre il 25% alla formazione del reddito nazionale e rappresenta la quasi totalità delle esportazioni. I principali giacimenti petroliferi sono collegati da oleodotti; le principali raffinerie sono a Marsa El Brega, al-Zawiya. Esistono, inoltre, cospicui giacimenti di gas naturale. L'industria manifatturiera è di dimensioni assai modeste, con impianti tessili, alimentari, del tabacco. Attività artigianali tradizionali sono la lavorazione dei tappeti, a Misurata, e i ricami in seta e argento. Dagli anni settanta ha avuto un notevole impulso l'edilizia, con la costruzione di interi quartieri popolari alla periferia delle grandi città, che ha determinato il sorgere di cementifici.

SETTORE TERZIARIO

Si sta sviluppando nel paese una rete di servizi alle imprese, finanza, commercio interno, servizi alla persona. A poco a poco le reti stradali si stanno sviluppando, mentre la rete aerea è ancora poco utilizzata. I maggiori porti sono Tripoli, Bengasi. Altri porti relativamente recenti e destinati unicamente a imbarco di petrolio sono quelli di Misurata e Tobruk. La rete stradale, sviluppata soprattutto lungo la costa (via Balbia), è asfaltata per un terzo. Un autostrada costiera è in progetto. Gli scambi commerciali della Libia hanno avuto una forte diminuzione, soprattutto dopo le sanzioni economiche in vigore dal 1991 al 1999. Prima questi scambi sono sempre stati molto attivi, grazie soprattutto all'esportazione di greggio, destinato innanzitutto all'Italia, alla Spagna, alla Turchia, e alla Francia. Vengono in cambio importati beni industriali e alimentari, anche in questo principalmente dall'UE, Italia in testa. Per tutti gli anni Settanta e ottanta il governo libico ha scoraggiato l'afflusso turistico. Poli di attrazione sono antico nodo carovaniero di Gadames, lo spiccato carattere di Tripoli con le sue ricche moschee e importanti resti archeologici, dai celebri resti della fenicia e poi la città romana di Sabratha, a quelli romani di Leptis Magna a quelli ellenici e romani di Cirene.

COSTITUZIONE LIBIA

La Libia è una Repubblica che, consapevole delle diversità etniche, religiose e linguistiche presenti al suo interno, le garantisce e le tutela. La Repubblica libica, al fine di tutelare le molteplici realtà religiose e mantenere la preminenza della sfera politica su quella religiosa, si definisce laica. Lo Stato riconosce e garantisce ad ogni cittadino tutti i diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo riconosciuti dalla comunità internazionale. A ogni cittadino è garantito lo stesso trattamento di fronte alla legge, senza distinzione alcuna. È dovere dello Stato rimuovere gli ostacoli che ledano questo principio. È esclusa qualsiasi forma di discriminazione basata su distinzione di genere, etnia, credo religioso o politico. La Libia, consapevole delle crudeltà della guerra, ripudia quest’ultima come strumento di risoluzione di controversie nazionali e internazionali. Il popolo libico, nella sua interezza, riprende come proprio emblema la bandiera del Regno di Libia. Questa è composta da tre bande orizzontali: rossa, nera e verde, le quali rappresentano rispettivamente le regioni storiche del Fezzan, della Cirenaica e della Tripolitania. Nella banda centrale di colore nero vi è una mezzaluna alla quale è affiancata una stella.

Sono riconosciuti come cittadini libici tutti gli individui nati sul suolo libico. La cittadinanza è riconosciuta anche a coloro che, raggiunti almeno dieci anni di permanenza sul suolo libico senza aver commesso nessun reato penale, riescano a conseguire un certificato che attesti la loro conoscenza della storia e della cultura libica. La libertà individuale è riconosciuta come diritto inviolabile. La libertà personale può essere limitata solamente nei modi e nei casi previsti dalla legge. Ogni limitazione della libertà personale deve derivare da una decisione giudiziaria. Le persone arrestate non possono essere sottoposte a maltrattamenti morali e fisici. Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi e manifestare pacificamente nei limiti e nelle condizioni previste dalla legge. Sono vietate le associazioni le cui attività contrastino con la Costituzione e che mettano a rischio l’ordine e l’unità del paese. La libertà di espressione e informazione è riconosciuta e garantita dallo Stato. È proibita ogni forma di censura dei mezzi di informazione. Tutti i cittadini che abbiano raggiunto la maggiore età, fissata a diciotto anni, hanno il diritto di partecipare alle elezioni libere, democratiche e periodiche che si tengono nel Paese. Il voto espresso è personale e segreto ed il suo esercizio è dovere civico. Ogni cittadino libico ha il diritto e la libertà di circolare incondizionatamente su tutto il territorio senza alcuna limitazione dovuta a ragioni politiche, etniche o religiose. Lo Stato garantisce l’istruzione come strumento fondamentale per la diffusione di valori, cultura e per lo sviluppo dello spirito critico. L’istruzione è obbligatoria e gratuita fino al raggiungimento della maggiore età. E’ dovere della famiglia garantire la frequenza scolastica dei figli di minore età. Lo Stato si impegna ad assicurare il benessere dei propri cittadini, garantendo ad ognuno un lavoro dignitoso conforme alle proprie attitudini e capacità.

DIRITTI & DOVERI

SALWA BUGHAIS

Salwa Bughais si è laureata come avvocata alla Garyounis University di Bengasi, negli anni che hanno preceduto la rivoluzione del febbraio 2011. Ha difeso i casi di alcuni ex prigionieri politici contro il governo di Gheddafi, e in più ha partecipato ad alcune proteste a Bengasi contro Gheddafi, insieme ad un gruppo di avvocati e attivisti. È diventata membro fondatrice e consigliera del Consiglio nazionale di transizione della Libia che governava il paese durante e dopo la rivolta, però dopo soli tre mesi Salwa si è dimessa dalla sua posizione per protestare contro l’assenza delle donne nel nuovo governo. Si è opposta per rendere obbligatorio l’uso dell’hijab, le sue opinioni l’hanno poi portata in conflitto con gli estremisti islamici. Il 25 giugno 2014, Salwa è stata colpita alla testa da un gruppo di quattro uomini armati che hanno fatto irruzione in casa sua, ferendo anche una guardia di sicurezza e rapendo suo marito. Proprio quel giorno aveva aggiornato il suo Facebook con le immagini di lei che stava andando a votare.

La Libia al giorno d’oggi non è un paese unito, infatti a causa della primavera araba è stato instaurato un altro governo, il cui primo ministro è Dbeibah, questo governo è quello di Tripoli, che è riconosciuto dalle Nazioni Unite. Il governo di Tripoli è in contrasto con il governo dell’est, presieduto dal generale Haftar, che lo governa in modo autoritario. Entrambi i governatori sono di Misurata, hanno l’appoggio delle fazioni islamiste e quindi non hanno legittimità democratica. Il governo di Tripoli ha l’appoggio militare della Turch Erdoğan. La Russia, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti sono invece i principali alleati di Haftar. La politica della Libia è interessata principalmente a ottenere posizioni di potere nel governo. Nel luglio del 2022 c’è stato un accordo segreto fra Haftar e Dbeibah. Da un punto di vista politico e militare, la Libia resta in una situazione di stallo. Il paese rimane diviso, malgovernato, suscettibile a sporadici scontri armati su scala limitata e ad abusi dei diritti dei cittadini libici e dei migranti. La scarsità d’acqua in Libia La Libia è uno dei paesi nel mondo in cui la presenza dell’acqua è scarsissima, infatti la presenza del deserto rende i territori aridi, non ci sono fiumi e le precipitazioni sono occasionali. Il problema dell’acqua, però non riguarda solamente i fattori climatici, ma questo è imputabile alla gestione politica e alla parte socio-economica. Oggi non è ancora presente una regolamentazione delle risorse nel settore rurale, l’80% dell’acqua è utilizzata a scopo irriguo. Il 95% dell’acqua libica viene presa dalle falde acquifere. Un progetto libico era quello di costruire un fiume artificiale che sarebbe stato in grado di trasportare oltre 6 milioni di metri cubi d’acqua al giorno verso Tripoli e Bengasi, il progetto si è arrestato nel 2007, che nel 2011 la Nato ha distrutto.

ATTUALITà

Storicamente era un centro paleocristiano. Negli anni ‘50 assieme al petrolio si ha scoperto una falda acquifera risalente alle ultime ere glaciali. La città di Tripoli deriva da una parola greca che significa “tre città”. La montagna più alta della Libia è il Bikku Bitti, alto 2.266 metri, si trova vicino al confine con il Ciad. Nei pressi dell’attuale città: Shahhat, c’era un’antica città greca: Cirene, che era la più importante delle cinque città greche e ha dato alla Libia orientale il nome che porta ancora oggi: Cirenaica. Dal 1982 è patrimonio dell’UNESCO. La Libia è stata abitata da: berberi, Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani, Persiani ed Egiziani. La costa della Libia è la più lunga tra gli stati africani affacciati sul Mar Mediterraneo, è lunga 1.770 chilometri. In Libia soffiano spesso forti venti, che la popolazione locale chiama “ghibli” e che portano l’aria del deserto sulla costa, riscaldata a più di 50 gradi. Negli anni ’20, aveva la temperatura più alta del globo: 57,8 gradi C. In alcune parti della Libia piove solamente ogni 10 anni.

CURIOSITà STORICHE E GEOGRAFICHE

La lingua ufficiale è l’arabo, che si divide in due dialetti. In Libia viene anche parlato l’arabo tunisino e quello egiziano. Si parla anche la lingua berbera, che in precedenza non era utilizzata, perché considerata: “prodotto del colonialismo”. Viene parlato anche il Domari, che è una lingua a rischio d’estinzione, siccome viene parlata solo dalla generazione anziana del popolo Dom. Un’altra lingua parlata è il Tegada, che è una lingua nilo-sahariana. In Libia si parlano anche lingue straniere, come l’italiano che è la seconda lingua più parlata, è anche parlata dalla comunità libica italiana residente nella nazione. Si parla anche l’inglese, usato soprattutto dai giovani, anche i libici che hanno ricevuto la loro istruzione nelle nazioni dell'Europa occidentale parlano correntemente L'inglese. La terza lingua straniera è il francese, che divenne popolare da quando la Francia iniziò ad aiutare la Libia, per riprendersi dopo l'intensa guerra civile. Insieme all'inglese, è una lingua popolare tra le giovani generazioni.

CURIOSITà SULLA LINGUA

CURIOSITà

In Libia, l'istruzione è gratuita e obbligatoria per tutti, sia maschi che femmine. Ci sono cinque Università in tutto il Paese e anche numerosi musei.

In Libia, è possibile trovare la classica pasta al pomodoro ereditata dalI'talia, però, arricchita con delle spezie come il coriandolo, il cumino, la cannella, lo zafferano e il cardamomo.

Il pasto più grande della giornata per le famiglie libiche è il pranzo, che ha una grande importanza simbolica; aziende, negozi e scuole chiudono per diverse ore in modo che tutte le famiglie possano riunirsi e mangiare.

Il più importante periodo di festività è il Ramadan: nome che si dà al nono mese dell’anno lunare musulmano (Egira). In questo periodo, dall’alba al tramonto tutti devono rispettare il digiuno. Tutti i negozi sono chiusi, ma al calar del sole la vita esplode in un rituale di preghiera collettiva. Questo periodo si conclude con la festa detta: Piccola Festa. Molto importante è anche il Capodanno islamico.

Il cibo viene mangiato con le dita della mano destra. La mano sinistra è considerata impura. Le buone maniere suggeriscono di lasciare un po’ di cibo al posto per dimostrare che il cuoco è stato un fornitore gentile e generoso.

Le carni mangiate dai libici devono essere halal, questo significa che deve essere ucciso umanamente e che deve pregare per ritorsione secondo le usanze musulmane.

Con riferimento alla cucina, i piatti tipici della Libia sono a base di pesce, arricchiti con delle spezie, come il brik, una pasta sottilissima farcita con tonno, uova ed erbe aromatiche, o la shorba: una zuppa di verdure al peperoncino con la carne di pollo o montone, che viene cotta lentamente dentro recipienti di terracotta.