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isocrate e aristotele
Francesca La Bella
Created on March 22, 2023
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Transcript
Aristotele e Isocrate
PRESENTAzIONe
Francesca La Bella, Fantozzi Eleonora, Angelica Di Carlo, Elena Palermo, Yasmine Moustatraf ed Aya Mansori
Muore nel 338 a.c. fonda una scuola della retorica che prepara gli studenti a una carriera politica
Isocrate
Chi era isocrate?
Isocrate era un oratore nato nel 436 a.C ateniese contemporaneo di platone e un alunno di Isocrate
+ info
La scuola di retorica
Isocrate fonda la scuola perchè si era dedicato a pieno all'oratoria e per necesessità econimoca. Isocrate compone orazioni come modello per i suoi alunni e perchè fossero lette nelle scuole
Fu una scuola superiore a pagamento famosa in tutta la Grecia il maestro istruiva gli allievi attraverso l'apprendimento della storia, della matematica, della dialettica e soprattutto della retorica.
Aristotele
Nasce nel 384 a.C nella città greca di Stagira. A 17 anni si reca ad Atene nell'accademia di Platone per continuare i suoi studi. Per Aristotele, ci si sente realizzati quando si conosce la realtà: il suo obiettivo è conoscere, e per lui la filosofia deriva dal bisogno di sapere perchè avvengono le cose.
Il Liceo
La morte del suo insegnante Platone lo portò a lasciare l'Accademia e a trasferisce nella città di Erminia. Successivamente si unisce ad altri discepoli platonici, e ad Atene fondò nel 335 a.C un liceo basato sulle rielaborazioni originari del maestro (Platone). Era costituito dalle facoltà e dai processi naturali, organizzato in diverse discipline, a partire dalla biologia per arrivare poi alla filosofia. Si basava sull'osservazione, il ragionamento e per gli alunni le lezioni si svolgevano di mattina.
La concezione della conoscenza
Le forme aristoteliche sono calate, nella realtà sensibile. per Aristotele le forme si conoscono con intelletto non "nonostante " i sensi, ma partire "da essi", attraverso un procedimento induttivo; quindi per Aristotele la conoscenza si realizza per gradi successivi: sensazioni, esperienze scienza
Il percorso educativo
Per Aristotele la virtù non si possiede per natura, ma si acquisisce mediante l'apprendimento e la pratica di comportamenti corretti, quindi per abitudine. Egli insenga fin da subito ad apprezzare le buone azioni e rammaricare quelle cattive
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