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L'acrosport
PIERLUIGI CIRINO
Created on March 22, 2023
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Transcript
L' acrosport
Indice
I ruoli
Le figure
Cos'è
L'esperienza
Postura e prese
Cosa fare
01.
Cos'è l'acrosport
L’acrosport è un’attività ginnico-acrobatica finalizzata alla costruzione di sequenze collettive a corpo libero. Esso deriva dalla ginnastica artistica, di cui sviluppa in particolare gli aspetti legati all’equilibrio e al controllo del corpo; riprende e arricchisce inoltre antiche figure che si ispirano alle arti circensi. L’attività di acrosport interessa prevalentemente: - l’EQUILIBRIO: capacità di mantenere o recuperare una posizione al suolo o direttamente sul corpo del compagno; - la POSTURA: capacità di mantenere una posizione corretta - eretta, quadrupedica, supina, in equilibrio con quella dei compagni; - la MOBILITA’ ARTICOLARE: capacità di compiere movimenti articolari di grande ampiezza.
Figure in forma statica e dinamica
02.
Le figure collettive, chiamate anche piramidi, sono costituite da due o più persone e possono essere realizzate in forma statica o dinamica. Nelle figure in forma statica è previsto un contatto durevole fra tutti i componenti: la posizione finale deve essere tenuta per almeno 3 secondi. Le figure in forma dinamica, al contrario, vengono realizzate in parte o totalmente in movimento; in esse è prevista una fase aerea durante la quale il volteggiatore può perdere, anche se per breve tempo, il contatto con i compagni. La forza è indispensabile sia nella componente dinamica per la fase di lancio che in quella statica per le fasi di ripresa. Gli elementi individuali, che ogni componente la coppia o il gruppo esegue singolarmente, sono suddivisi in: - elementi di mobilità (per esempio: divaricate sagittali, divaricata frontale, ponte) - elementi di equilibrio - elementi acrobatici (tecnici propri della ginnastica artistica) - elementi coreografici (di collegamento fra due figure: saltelli, salti, giri e onde) - elementi combinati (per esempio: la rovesciata avanti è un elemento combinato perché è composto da un elemento di equilibrio > verticale e, in successione, da un elemento di mobilità > ponte e ritorno alla stazione eretta).
I ruoli del portatore e del portato
03.
Nelle figure collettive si distinguono due diversi ruoli: il portatore o base, ossia il soggetto che sorregge, e il volteggiatore o portato, ossia il soggetto che mantiene una determinata posizione di equilibrio o esegue dei volteggi. Il portatore, per garantire sicurezza attiva e offrire maggior stabilità e solidità al volteggiatore deve: - adottare una posizione preparatoria favorevole all’azione, cioè stabilizzare gli appoggi ed aumentare la superficie della base di appoggio (base solida); - anticipare e compensare gli squilibri del portato; - assicurare l’equilibrio aggiustando gli appoggi sotto il portato; - posizionarsi correttamente > dorso piatto, bacino in retroversione, allineare i segmenti corporei; - controllare visivamente il portato. Quest'ultimo ha come base di appoggio, oltre al suolo, le spalle, le mani, i piedi del portatore e quindi deve mantenere l’equilibrio su una base relativamente instabile. Egli deve: - comporre la figura con precisione e senza incertezze; - posizionarsi in modo da non far male al portatore (per esempio non gravare sulla zona lombare); - evitare le perdite di equilibrio; - tenere gli arti inferiori tesi; -allineare i segmenti corporei; - mantenere la “tenuta” del corpo (più si è rilassati più si diventa pesanti); - costruire la figura con ritmo regolare, stabilizzando gli appoggi uno dopo l’altro; - crearsi dei punti di riferimento visivi.
04.
Postura e prese
Elemento centrale per la pratica dell’acrosport è il controllo della postura, essenziale sia al portato che al portatore. E’ da ricercare in particolare la retroversione del bacino, che garantisce la corretta trasmissione delle forze, dona stabilità e consente di sopportare i carichi senza danni per la colonna vertebrale. Il bacino può muoversi, cioè basculare, avanti o indietro. Quando il bacino bascula in avanti abbiamo l’antiversione: la faccia superiore dell’osso sacro è inclinata in avanti, con conseguente aumento della curvatura lombare. Quando invece il bacino bascula indietro abbiamo la retroversione: la faccia superiore dell’osso sacro si orienta indietro, le pressioni si ripartiscono su tutto il disco intervertebrale, che pertanto è poco schiacciato. Per la realizzazione di tutte le figure collettive dell’acrosport sono fondamentali le prese, che rappresentano il punto di congiunzione fra il portato e il portatore e consentono di evitare cedimenti garantendo stabilità nelle figure o nelle piramidi. Nell’esecuzione delle prese è fondamentale non incrociare mai le dita.
05.
Come fare acrosport
PER ESEGUIRE CORRETTAMENTE LE FIGURE DELL'ACROSPORT BISOGNA:come PORTATORE: - piazzare gli appoggi al suolo in modo da prevenire squilibri in avanti, indietro e laterali - mantenere il centro di gravità al centro della base di sostegno - eseguire le azioni di sostegno delle braccia a braccia tese e delle gambe a gambe tese (basandosi sulla figura da ricreare). Come PORTATO: - salire senza precipitazione, piazzare gli appoggi con cura ma senza esitazioni - fidarsi dei compagni, mantenere braccia e gambe tesi (sempre in base alla figura da realizzare), spalle dietro e corpo “tenuto” - mantenere la piramide per 3 secondi. A cosa serve l'ACROSPORT: - a familiarizzare con i compagni e prendere contatto con il corpo dell'altro - a migliorare la propria educazione posturale - a migliorare la conoscenza e la gestione delle proprie capacità - ad accettare e rispettare se stessi e i propri compagni.
06.
L'esperienza in palestra
Nonostante fossero molto più difficili all'inizio, le figure più complesse non sono state semplici da realizzare. L'equilibrio necessario per portare avanti gli esercizi più complessi è stato talvolta molto difficile da trovare, causando diversi tentativi mal riusciti. È però grazie a tutti questi fallimenti che io, e immagino anche i miei compagni, abbiamo potuto provare un grande senso di soddisfazione ad ogni successo. Anche la creazione di figure inventate non è stata semplice, molte volte le posizioni provate non erano fattibili, o troppo difficili da realizzare. La maggior parte delle figure che io e miei compagni abbiamo inventato sono infatti nate in modo più spontaneo che riflessivo, creandosi a seguito di errori o di aggiustamenti alle posizioni che avremmo dovuto realizzare originariamente. Questa espierienza ha permesso a ciascuno di noi di comprendere i limiti dell'altro, evidenziando anche le particolari capacità che ognuno ha potuto mettere in mostra.