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Il mio viaggio in Libia
FRANCESCA PICIOCCHI
Created on March 21, 2023
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Transcript
IL MIO VIAGGIO IN LIBIA
Lavoro svolto da Edda Donvito, Federico Cuccia, Lorenza Legista, Federico Martin e Francesca Piciocchi
Go!
Indice
Attivista
La Mafia di Zawiya
Introduzione
La scarsità dell'acqua
Aspetto fisico
Economia
Curiosità
Storia
Costituzione Libia
Lingue
Dirirtti e doveri
Religioni
Attualità
Forma di governo
Introduzione
La Libia ha una popolazione 6,7 milioni di abitanti. la densità della popolazione è di circa 3,75 ab./km², questo perché la maggior parte del suo territorio è occupata dal deserto del Sahara. Ci sono però tre territori dove la densità è maggiore: la Tripolitania, la Sirtica e la Cirenaica, dove si raggiungono i 50 ab./km², invece nel Fezzan la densità è molto bassa. L’88 % della popolazione vive nelle città di Tripoli e Bengasi. La popolazione rurale non raggiunge neanche l’1%. La popolazione è principalmente araba, con minoranze di berberi, tuba, hausa, tuareg, greci, turchi e Italiani. La popolazione negli ultimi anni è aumentata grazie all’alta natalità e al consistente flusso di immigrati che arrivano dall’Africa subsahariana. La capitale della Libia è Tripoli mentre le altre città, principalmente vicino alla costa, sono: Bengasi, Misurata e Sirte, alcuni porti importanti.
Aspetto fisico
Il territorio della Libia è diviso in quattro macro regioni: Tripolitania, Sirtica, la Cirenaica e il Fezzan. Però il territorio è diviso in due parti: infatti nei territori della Sirtica e Cirenaica è presente principalmente la pianura. Mentre nella Tripolitania del sud e in tutto il Fezzan è presente solo il grande deserto del Sahara. Le principali città si trovano sulla costa perché sono presenti la pianura e gli unici fiumi ovvero il Derna e il Megenìn.
Storia
La Libia e’ uno Stato del Nordafrica che si affaccia sul Mar Mediterraneo intorno al Golfo della Sirte. Dal periodo neolitico l’odierna Libia era abitata da popolazioni indigene che sopravvivevano grazie all’allevamento dei bovini e alla coltivazione dei cereali. Dopo le tribù’ indigene, per capire meglio la storia della Libia, possiamo dividerla in vari domini.
Religioni
I musulmani della Libia sono in maggioranza sunniti. I cristiani della Libia sono quasi tutti immigrati stranieri. La maggioranza e’ ortodossa ma sono presenti anche dei cattolici. Mentre i buddhisti sono immigrati provenienti dall’Asia e principalmente dallo Sri Lanka e dalla Corea del Sud. Nel paese comunque non esistono tempi buddhisti. Gli induisti presenti in Libia provengono dall’India. Comunque, dal 1970 la confessione islamica e stata proclamata religione di stato. I musulmani sono circa il 97% della popolazione e i cristiani solo il 3%. Negli anni 605 viveva in Libia anche una comunica ebraica.
Forma di governo
Il governo attuale della Libia è provvisorio. Infatti nel 1969 a seguito di un colpo di stato è salito al potere il generale Gheddafi. Il generale comandava la nazione in modo violento. Nel 2011 dopo le famose primavere arabe Gheddafi scappa e poco dopo viene ucciso dai rivoltosi. Dopo la caduta di Gheddafi, salì al potere un governo di transizione che non piacque alla popolazione. Dopo le elezioni per l'assemblea nazionale costituente del luglio 2012, nell'aprile 2013 quest'ultimo indisse le nuove elezioni per eleggere il parlamento. Il popolo libico fu chiamato a partecipare ad un appuntamento democratico. Anche se quest'elezioni si svolsero in un clima opprimente, promossero a pieno titolo i liberali, capeggiati da Mahmoud Jibril, e il partito del Fronte Nazionale, portati avanti da Mohamed el-Magariaf. In queste elezioni delusero gli islamisti, che furono sconfitti, anche se avevano l'appoggio del braccio libico dei Fratelli Musulmani. L'unica e concreta svolta positiva di queste elezioni fu la campagna elettorale che si fece sentire soprattutto a Tripoli. In seguito all'accordo di pace del 17 dicembre 2015, dal 2016 al 2021, fu formato, sotto egida ONU, un governo di Accordo nazionale della Libia. Tale governo non è stato riconosciuto dal quello rivale di Tobruk. Il 10 marzo 2021 il Parlamento ha votato la fiducia a un governo di Unità nazionale, con sede a Tripoli, per unificare il governo rivale di Tobruk e portare il paese a nuove elezioni.
La mafia di Zawiya
Il sistema criminale costruito a Zawiya si occupa da una parte della gestione del contrabbando del petrolio e dall’altro, dei pagamenti dei familiari degli immigranti per aiutarli a lasciare il carcere. Infatti questo è un centro petrolifero situato sulla costa, lungo la strada tra Tripoli e il confine con la Tunisia dove vengono imprigionati gli immigrati che vengono seviziati e sottoposti a torture. Sono vittime di sfruttamento sessuale, violenza, pestaggi. Questo centro e’ comandato da Ossama che estorce denaro in cambio della liberta’ dei carcerati. Ossama e’ il responsabile di tutto cio’ che succede nel centro mentre il responsabile di tutto cio’ che avviene in mare si chiama Al-Bija Nonostante le torture e le condizioni disumane riservate ai carcerati questo centro viene ancora utilizzato dalla Guardia costiera libica per ricoverare i migranti intercettati. La Oim per tutelare i prigionieri dalle sevizie ha piu’ volte chiesto la chiusura del centro ma il centro e’ ancora attualmente aperto.
Economia
SETTORE PRIMARIO L'agricoltura in Libia e poco sviluppata e non costituisce una grande importanza economica, perché le aree coltivabili sono poche e non c’è molta acqua per irrigare le coltivazioni, anche se in passato il governo ha investito molto sulla bonifica dei terreni agricoli e sulla costruzione di canali per convogliare la poca acqua presente nel sottosuolo. I principali prodotti agricoli sono cereali, grano e orzo, coltivati nella fascia costiera e sulle pendici settentrionali delle alture che dominano la costa. Su queste alture viene coltivata la vite, l’olivo, gli agrumi e gli alberi da frutta. Nelle zone predesertiche viene inoltre coltivato il tabacco, gli arachidi, le patate e la palma da dattero. Vengono allevati ovini e caprini.
SETTORE SECONDARIO La base dello sviluppo economico della Libia è rappresentato dal petrolio. Il petrolio contribuisce per oltre il 25% alla formazione del reddito nazionale e rappresenta la quasi totalità delle esportazioni. I principali giacimenti petroliferi sono collegati da oleodotti; le principali raffinerie sono a Marsa El Brega, al-Zawiya. Esistono, inoltre, cospicui giacimenti di gas naturale. L'industria manifatturiera è di dimensioni assai modeste, con impianti tessili, alimentari, del tabacco. Attività artigianali tradizionali sono la lavorazione dei tappeti, a Misurata, e i ricami in seta e argento. Dagli anni settanta ha avuto un notevole impulso l'edilizia, con la costruzione di interi quartieri popolari alla periferia delle grandi città, che ha determinato il sorgere di cementifici.
SETTORE TERZIARIO Si sta sviluppando nel paese una rete di servizi alle imprese, finanza, commercio interno, servizi alla persona. A poco a poco le reti stradali si stanno sviluppando, mentre la rete aerea è ancora poco utilizzata. I maggiori porti sono Tripoli, Bengasi. Altri porti relativamente recente e destinati unicamente all'mbarco di petrolio sono quelli di Misurata e Tobruk. La rete stradale, sviluppata soprattutto lungo la costa (via Balbia), è asfaltata per un terzo. Un'autostrada costiera è in progetto. Gli scambi commerciali della Libia hanno avuto una forte diminuzione, soprattutto dopo le sanzioni economiche in vigore dal 1991 al 1999. Prima questi scambi sono sempre stati molto attivi, grazie soprattutto all'esportazione di greggio, destinato innanzitutto all'Italia, alla Spagna, alla Turchia, e alla Francia. Vengono in cambio importati beni industriali e alimentari, anche in questo principalmente dall'UE, Italia in testa. Per tutti gli anni Settanta e ottanta il governo libico ha scoraggiato l'afflusso turistico. Poli di attrazione sono l'antico nodo carovaniero di Gadames, lo spiccato carattere di Tripoli con le sue ricche moschee e importanti resti archeologici, dai celebri resti della fenicia e poi la città romana di Sabratha, a quelli romani di Leptis Magna a quelli ellenici e romani di Cirene.
La costituzione
Principi fondamentali La Libia è una Repubblica che, consapevole delle diversità etniche, religiose e linguistiche presenti al suo interno, le garantisce e le tutela. La Repubblica libica, al fine di tutelare le molteplici realtà religiose e mantenere la preminenza della sfera politica su quella religiosa, si definisce laica. Lo Stato riconosce e garantisce ad ogni cittadino tutti i diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo riconosciuti dalla comunità internazionale. A ogni cittadino è garantito lo stesso trattamento di fronte alla legge, senza distinzione alcuna. È dovere dello Stato rimuovere gli ostacoli che ledano questo principio. La Repubblica riconosce come parametro e valore fondamentale della società il merito. È esclusa dunque qualsiasi forma di discriminazione basata su distinzione di genere, etnia, credo religioso o politico. La Libia, consapevole delle crudeltà della guerra, ripudia quest’ultima come strumento di risoluzione di controversie nazionali e internazionali. Il popolo libico, nella sua interezza, riprende come proprio emblema la bandiera del Regno di Libia. Questa è composta da tre bande orizzontali: rossa, nera e verde, le quali rappresentano rispettivamente le regioni storiche del Fezzan, della Cirenaica e della Tripolitania. Nella banda centrale di colore nero vi è una mezzaluna alla quale è affiancata una stella.
Diritti e doveri
Sono riconosciuti come cittadini libici tutti gli individui nati sul suolo libico. La cittadinanza è riconosciuta anche a coloro che, raggiunti almeno dieci anni di permanenza sul suolo libico senza aver commesso nessun reato penale, riescano a conseguire un certificato che attesti la loro conoscenza della storia e della cultura libica. La libertà individuale è riconosciuta come diritto inviolabile. La libertà personale può essere limitata solamente nei modi e nei casi previsti dalla legge. Ogni limitazione della libertà personale deve derivare da una decisione giudiziaria. Le persone arrestate non possono essere sottoposte a maltrattamenti morali e fisici. Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi e manifestare pacificamente nei limiti e nelle condizioni previste dalla legge. Sono vietate le associazioni le cui attività contrastino con la Costituzione e che mettano a rischio l’ordine e l’unità del paese. La libertà di espressione e informazione è riconosciuta e garantita dallo Stato. È proibita ogni forma di censura dei mezzi di informazione. Tutti i cittadini che abbiano raggiunto la maggiore età, fissata a diciotto anni, hanno il diritto di partecipare alle elezioni libere, democratiche e periodiche che si tengono nel Paese. Il voto espresso è personale e segreto ed il suo esercizio è dovere civico. La limitazione del diritto di voto può avvenire solamente nei casi previsti e contemplati dalla legge. Ogni cittadino libico ha il diritto e la libertà di circolare incondizionatamente su tutto il territorio senza alcuna limitazione dovuta a ragioni politiche, etniche o religiose. Lo Stato garantisce l’istruzione come strumento fondamentale per la diffusione di valori, cultura e per lo sviluppo dello spirito critico. L’istruzione obbligatoria e gratuita fino al raggiungimento della maggiore età. E’ dovere della famiglia garantire la frequenza scolastica dei figli di minore età. Lo Stato si impegna ad assicurare il benessere dei propri cittadini, garantendo ad ognuno un lavoro dignitoso conforme alle proprie attitudini e capacità. La fedeltà alla Repubblica e l’osservanza della Costituzione e delle leggi sono considerate dovere di ogni cittadino.
Attualità
La Libia al giorno d’oggi non è un paese unito, infatti a causa della primavera araba è stato instaurato un altro governo, il cui primo ministro è Dbeibah, questo governo è quello di Tripoli, che è riconosciuto dalle Nazioni Unite. Il governo di Tripoli è in contrasto con il governo dell’est, presieduto dal generale Haftar, che lo governa in modo autoritario. Entrambi i governatori sono di Misurata, hanno l’appoggio delle fazioni islamiste e quindi non hanno legittimità democratica. Il governo di Tripoli ha l’appoggio militare della Turch Erdoğan. La Russia, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti sono invece i principali alleati di Haftar. La politica della Libia è interessata principalmente a ottenere posizioni di potere nel governo. Nel luglio del 2022 c’è stato un accordo segreto fra Haftar e Dbeibah. Da un punto di vista politico e militare, la Libia resta in una situazione di stallo. Il paese rimane diviso, malgovernato, suscettibile a sporadici scontri armati su scala limitata e ad abusi dei diritti dei cittadini libici e dei migranti.
Salwa Bughaihis
Salwa Bughaighis si è laureata come avvocato alla Garyounis University di Bengasi, negli anni che hanno preceduto la rivoluzione araba nel febbraio 2011. Ha difeso i casi di alcuni ex prigionieri politici contro il governo di Gheddafi, e in più ha partecipato ad alcune proteste a Bengasi contro Gheddafi, insieme ad un gruppo di avvocati e attivisti. È diventata membro fondatrice e consigliera del Consiglio nazionale di transizione della Libia che governava il paese durante e dopo la rivolta, però dopo soli tre mesi, infatti Salwa si è dimessa dalla sua posizione per protestare contro l’assenza delle donne nel nuovo governo. Si è opposta all’uso dell’hijab, le sue opinioni l’hanno poi portata in conflitto con gli estremisti islamici. Il 25 giugno 2014, Salwa è stata colpita alla testa e uccisa da un gruppo di quattro uomini armati che hanno fatto irruzione in casa sua, ferendo anche una guardia di sicurezza e rapendo suo marito. Proprio quel giorno aveva aggiornato il suo profilo di Facebook mostrandosi mentre andando a votare.
La scarsità d'acqua
La Libia è uno dei paesi nel mondo in cui l’acqua scarseggia; infatti, la presenza del deserto rende i territori aridi, non ci sono fiumi e le precipitazioni sono occasionali. Il problema dell’acqua, però non riguarda solamente i fattori climatici, ma questo è imputabile alla gestione politica e alla parte socioeconomica. Oggi non è ancora presente una regolamentazione delle risorse nel settore rurale, l’80% dell’acqua è utilizzata a scopo irriguo. Il 95% dell’acqua libica viene presa dalle falde acquifere. Un progetto libico era quello di costruire un fiume artificiale che sarebbe stato in grado di trasportare oltre 6 milioni di metri cubi d’acqua al giorno verso Tripoli e Bengasi, il progetto si è arrestato nel 2007.
Curiosità
Curiosità geografiche e storiche
Curiosità culinarie
Curiosità culturali
Lingue
La lingua ufficiale è l’arabo, che si divide in due dialetti. In Libia viene anche parlato l’arabo tunisino e quello egiziano. Si parla anche la lingua berbera, che in precedenza non era utilizzata, perché considerata: “prodotto del colonialismo”. Viene parlato anche il Domari, che è una lingua a rischio d’estinzione, siccome usata solo dalla generazione anziana del popolo Dom. Un’altra lingua parlata è il Tegada, che è una nilo-sahariana. In Libia si parlano anche lingue straniere, come l’italiano che è la seconda lingua più parlata, è anche utilizzata dalla comunità libica italiana residente nella nazione. Si parla anche l’inglese, usato soprattutto dai giovani, La terza lingua straniera è il francese, che è diventato popolare dopo che la Francia ha iniziò ad aiutare la Libia, per riprendersi dopo la guerra civile. Insieme all’ inglese, il francese è una lingua popolare tra le giovani generazioni.