Thomas Hobbes
Thomas Hobbes, nasce in Inghilterra nel 1588 e nel 1640, davanti a un'inghilterra scossa dai conflitti tra il Parlamento e Carlo I Stuard, abbandona la patria e va in Francia, dove diviene precettore di Carlo II. Nel 1651 torna in Inghilterra e viene proclamatofilosofo di corte, con l'interessedella riflessione sulla politica e sul potere. Per Hobbes ogni uomo è sottoposto alle passioni, non c'è nulla che sia assolutamente buono o cattivo, non esiste una norma che valga a distinguere assolutamente il male del bene , dal momento che sono basati su sensazioni soggettive, dipendenti dai nostri desideri. Il suo obbiettivo filosofico era infatti essere fisico dell'etica e della politica.in generale si chiama bene ciò che si desidera e male iò che si odia: il raggiugimento di ciò che si desidera procura piacere e questo aumenta lo stato di deliberazione, in cui è l'uomo quando nella mente si presentano desideri diversi con conseguenze buone e cattive di un'azione possibile. Nella vita così Intesa non c'è spazio per la libertà, intesa come assenza di tutti gli impedimenti all'azione che non sono contenuti nella natura e nell'intrinseca qualità della gente. Questo riduce la libertà umana alla libertà di azione, ossia una condizione in cui la volontà non sia impedita nelle sue manifestazioni esteriori, ma manca la libertà del volere. La stessa volontà è dunque causata necessariamente da altre cose: in quanto hanno cause necessarie, dovuto alla totalità della natura, le azioni umane sono necessitate. La necessità di una scienza politica è per Hobbes un riflesso della necessità che agisce nelle volontà umane quindi qui si parla di geometrismo politico.
Hobbes non nega che per natura gli uomini non abbiano bisogno degli altri, ma nega che gli uomini abbiano per natura un istinto che li porti alla benevolenza reciproca e la concordia. Ogni associazione spontanea deriva o dal bisogno reciproco o dall'ambiente. Se dunque l'origine delle più grandi e durature società risiede nella ricerca del proprio interesse nel timore reciproco, bisogna trovare le cause di un tale timore:
l'uguaglianza naturale tra gli uomini, intesa come comune vulnerabilità: dunque può dare la morte e un altro uomo, poiché la natura equamente distribuite intelligenza e forza;
La volontà naturale di godere dei beni messi a disposizione dalla natura, unità all'insufficienza di tali beni per tutti è all'antagonismo che deriva dal contrasto delle opinioni, essa porta di uomini a danneggiarsi a vicenda. Per obso una cura ipotesi razionale, ciò che esiste davvero è uno stato di natura parziale. A sostegno di questa tesi, Ops ritiene che mai nella creazione l'uomo non sia mai stato senza un organismo civile, ossia di un potente superiore che angolasse i rapporti tra i singoli. Nello stato di natura nulla possa essere detto giusto o sbagliato, dato che le nozioni di giustizia ingiustizia nascono dove c'è una legge e la legge nasce dove c'è un potere comune punto nello stato naturale vige il diritto di tutti su tutto è in virtù di tale diritto ogni uomo risulta necessariamente un lupo per ogni altro uomo. Questo estinto naturale non è contrario alla ragione, in quanto non è contraria alla ragione far di tutto per sopravvivere.
Per Hobbes le leggi di natura non sono comandi assoluti, ma regole prudenziali. Essi ci sono, sono valide, ma non sono efficaci, l'unica via per rendere efficace le leggi naturali, cioè per fare in modo che gli uomini agiscono secondo ragione non secondo passioni, è l'istituzione di un potere tanto irresistibile da rendere svantaggiosa ogni azione contraria punto questo potere è lo stato.
È lo statua decreterare il giudizio su bene e sul male, in quando l'intera volontà del singolo è stata trasferita al sovrano punto e il potere politico a comprendere il potere religioso, se esistono i conflitti religiosi sovrano detiene il potere della forza il sovrano che detiene anche il potere religioso ed è giusto che lui scelga quali religioni abiti nel suo territorio
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Pada Chri
Created on March 20, 2023
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Thomas Hobbes
Thomas Hobbes, nasce in Inghilterra nel 1588 e nel 1640, davanti a un'inghilterra scossa dai conflitti tra il Parlamento e Carlo I Stuard, abbandona la patria e va in Francia, dove diviene precettore di Carlo II. Nel 1651 torna in Inghilterra e viene proclamatofilosofo di corte, con l'interessedella riflessione sulla politica e sul potere. Per Hobbes ogni uomo è sottoposto alle passioni, non c'è nulla che sia assolutamente buono o cattivo, non esiste una norma che valga a distinguere assolutamente il male del bene , dal momento che sono basati su sensazioni soggettive, dipendenti dai nostri desideri. Il suo obbiettivo filosofico era infatti essere fisico dell'etica e della politica.in generale si chiama bene ciò che si desidera e male iò che si odia: il raggiugimento di ciò che si desidera procura piacere e questo aumenta lo stato di deliberazione, in cui è l'uomo quando nella mente si presentano desideri diversi con conseguenze buone e cattive di un'azione possibile. Nella vita così Intesa non c'è spazio per la libertà, intesa come assenza di tutti gli impedimenti all'azione che non sono contenuti nella natura e nell'intrinseca qualità della gente. Questo riduce la libertà umana alla libertà di azione, ossia una condizione in cui la volontà non sia impedita nelle sue manifestazioni esteriori, ma manca la libertà del volere. La stessa volontà è dunque causata necessariamente da altre cose: in quanto hanno cause necessarie, dovuto alla totalità della natura, le azioni umane sono necessitate. La necessità di una scienza politica è per Hobbes un riflesso della necessità che agisce nelle volontà umane quindi qui si parla di geometrismo politico.
Hobbes non nega che per natura gli uomini non abbiano bisogno degli altri, ma nega che gli uomini abbiano per natura un istinto che li porti alla benevolenza reciproca e la concordia. Ogni associazione spontanea deriva o dal bisogno reciproco o dall'ambiente. Se dunque l'origine delle più grandi e durature società risiede nella ricerca del proprio interesse nel timore reciproco, bisogna trovare le cause di un tale timore: l'uguaglianza naturale tra gli uomini, intesa come comune vulnerabilità: dunque può dare la morte e un altro uomo, poiché la natura equamente distribuite intelligenza e forza; La volontà naturale di godere dei beni messi a disposizione dalla natura, unità all'insufficienza di tali beni per tutti è all'antagonismo che deriva dal contrasto delle opinioni, essa porta di uomini a danneggiarsi a vicenda. Per obso una cura ipotesi razionale, ciò che esiste davvero è uno stato di natura parziale. A sostegno di questa tesi, Ops ritiene che mai nella creazione l'uomo non sia mai stato senza un organismo civile, ossia di un potente superiore che angolasse i rapporti tra i singoli. Nello stato di natura nulla possa essere detto giusto o sbagliato, dato che le nozioni di giustizia ingiustizia nascono dove c'è una legge e la legge nasce dove c'è un potere comune punto nello stato naturale vige il diritto di tutti su tutto è in virtù di tale diritto ogni uomo risulta necessariamente un lupo per ogni altro uomo. Questo estinto naturale non è contrario alla ragione, in quanto non è contraria alla ragione far di tutto per sopravvivere.
Per Hobbes le leggi di natura non sono comandi assoluti, ma regole prudenziali. Essi ci sono, sono valide, ma non sono efficaci, l'unica via per rendere efficace le leggi naturali, cioè per fare in modo che gli uomini agiscono secondo ragione non secondo passioni, è l'istituzione di un potere tanto irresistibile da rendere svantaggiosa ogni azione contraria punto questo potere è lo stato. È lo statua decreterare il giudizio su bene e sul male, in quando l'intera volontà del singolo è stata trasferita al sovrano punto e il potere politico a comprendere il potere religioso, se esistono i conflitti religiosi sovrano detiene il potere della forza il sovrano che detiene anche il potere religioso ed è giusto che lui scelga quali religioni abiti nel suo territorio