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strade romane
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Created on March 18, 2023
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Transcript
ingegneria
architettura romana
strade romane
Due tipi di strade pubbliche: consolari e pretorie. Abbiamo questa suddivisione a seconda se erano costruite da un pretore o un console. Ancora oggi il sistema di strade costruito dai Romani in tutto l'Impero rappresenta una straordinaria oopera d'ingegneria, oltre a rivelare una acuta capacità di divisione del ruolo che le strade avrebbero avuto in termini economici e bellici per l'Ipmero Romano.
via Appia antica
strade romane
Il sistema delle strade romane, tuttora esistenti e percorribili, fu costruito per scopi strategico-militari, politici, commerciali e per affermare la propria egemonia sul territorio.Le strade dell'antica Roma, hanno contribuito allo sviluppo della civiltà romana in tutto il mondo. L'Impero Romano continuò l'opera d'ingegneria infrastrutturale fino alla fine della sua egemonia, assicurandosi collegamneti strategici grazie a costruzioni solide, e particolarmente innovative dal punto di vista ingegneristico e architettonico
reti stradali in tutto l'Impero romano
Tecniche di costruzione
STRATO PIU PROFONDO: STATUMEN
terzo s.trato: nucleus
1. Sassi
5. petrisco
2. argilla
6. ghiaia
SECONDO STRATO: RUDUS
STRATO FINALE DI COPERTURA: SUMMUM DORSUM
3. mattoni rotti
7. lastre levigate
4. sabbia
tecniche di costruzione
Le strade antiche di Roma costituiscono un’importante testimonianza di come l’ingegneria civile sia stata messa al servizio dell’Impero, consentendo a quest’ultimo di conquistare terre, dominare popoli e difendere i propri confini. Il sistema alla base della costruzione delle strade romane si rivela piuttosto complesso. Il primo passo era quello di definire i margini e scavare in profondità la terra adibita a carreggiata. All’interno di questo scavo venivano posti quattro strati di materiali diversi. Da qui il nome tecnico “via strata” da cui ha origine il termine italiano “strada”. Le “viae” erano le strade che collegavano Roma con altre città, mentre le strade che si inserivano nel contesto urbano venivano chiamate “strate”.
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La costruzione delle strade, motivata principalmente da scopi militari e poi anche di comunicazione e commerciali, si rifaceva a tecniche che sono note grazie ad alcune testimonianze letterarie – come per esempio gli scritti del poeta Publio Papinio Stazio o di Livio – ma anche grazie allo studio delle opere stesse:Il primo dei quattro strati era lo statumen, una base massiccia, composta da blocchi alti almeno 30 cm.Il secondo era la ruderatio, fatta di pietre tondeggianti legate con calce. Il terzo rappresentava il nucleus, uno strato di ghiaia livellato con dei cilindri. Infine il quarto strato, ossia il rivestimento, era costituito dal pavimentum, fatto di grossi massi di pietra basaltica dura, un materiale praticamente indistruttibile. La struttura a schiena d’asino veniva invece riservata alla parte centrale della carreggiata, in modo da favorire il deflusso delle acque piovane che poi venivano convogliate all’interno di canaletti, per consentirne lo smaltimento.
dimensioni
Se il percorso di costruzione pianificato incontrava un ostacolo, rappresentato da massi o terreni montuosi, venivano realizzate dalle gallerie, interamente scavate a mano. La costruzione dei collegamenti, quindi, non si fermava mai: le strade romane dovevano procedere dritte, senza intoppi o interruzioni.Ai bordi delle strade trovavano posto le pietre miliari, ossia delle colonne che segnalavanio la distanza in miglia, l'unità di misura adottata dai romani, derivante dal Miliario aureo posto all'interno del Foro Romano, ( una colonna in marmo rivestita di bronzo dorato, fatta erigere nel 20 a.C. da Cesare Augusto, che rappresentava il Km zero).
Quanto alle dimensioni delle strade romane, quelle standard oscillavano tra i 4 e i 6 metri di larghezza; quelle più grandi – che consentivano il passaggio di due carri – tra i 10 e i 14 metri. I marciapiedi, invece, di terra battuta oppure lastricati, erano larghi tra i 3 ai 10 metri. In caso di strade piuttosto frequentate, questi erano destinati al passaggio di pedoni e cavalli.