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Le torture medievali

Emma Calabrò

Created on March 12, 2023

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Transcript

Le torturE

Medievali

Inizio

Introduzione

Per quanto terribili possano sembrare, queste torture sono state inflitte da uomini a uomini, anche se sembra impossibile si possa arrivare a tale grado di malvagità. Tutti i popoli antichi ne fecero uso ma, per quanto riguarda il periodo in esame, fu alla fine del XII secolo, che la Santa Inquisizione riportò in auge la tortura come strumento giudiziario (sia punitivo, sia per ottenere confessioni).

Il "TRATTO DI CORDA"

Varie furono le tecniche di tortura utilizzate ma, la più comune fu quella della “corda”, cioè sollevare dal suolo il sospettato con una corda legata ai polsi, facendo poi precipitare il malcapitato da varie altezze, disarticolando così, gli arti superiori. A Milano, l'arcivescovo san Carlo Borromeo, per ridurre gli eccessi a carattere pagano del carnevale, tra le pene da comminare ai trasgressori dispose due tratti di corda per chi trasgrediva durante le festività religiose e tre tratti di corda ai trasgressori che avessero indossato abiti a carattere religioso o ecclesiastico

IL ROGO

Probabilmente si trattava della tortura preferita contro gli ereticie centinaia di presunte streghe e stregoni la subirono. In genere era una manifestazione eseguita su pubblica piazza. Il condannato veniva in genere lasciato digiuna per un giorno, il giorno prefissato veniva appeso molto in alto, in modo che lo spettacolo venisse visto dalla maggior parte di persone e la popolazione venisse colpita dal terrore.

LA FANCIULLA DI FERRO O VERGINE DI NORIMBERGA

Era una sorte di contenitore di dimensioni umane dalle sembianze di una fanciulla. Il suo interno era ricoperto di lame in modo che il condannato, che vi veniva chiuso dentro, venisse trafitto in dei punti precisi: il fegato, i reni e gli occhi e non morisse subito perché le lame non colpivano organi vitali. La tortura era particolarmente atroce perchè la morte sopravveniva dopo ore, per dissanguamento. Questa tortura veniva inflitta a chi veniva accusato di eresia o di atti blasfemi contro Dio o i Santi, se si rifiutava ostinatamente di confessare la propria colpa.

La pulizia dell'aNima e La culla della strega

L'anima di una strega o di un eretico veniva considerata sporca. Per purificarla si usava far ingoiare al condannato acqua bollente, carbone e a volte sapone. La famosa frase "sciacquare la bocca con il sapone"' che si usa oggi, risale proprio a questa tortura.Nella seconda tortura le presunte streghe venivano messe in un sacco che veniva issato su un ramo e fatto dondolare. Questo procurava allucinazioni e disorientamento che faceva confessare alle streghe anche ciò che non era vero.

Alla fine, se l’eretico confessava, doveva pentirsi davanti alla comunità con un “atto di fede” (auto da fé, in portoghese) indossando un saio nero con un alto copricapo. In caso contrario, c’era il carcere a vita o il rogo, per gli eretici recidivi o gravi. Si bruciava il corpo della vittima affinché non potesse più risorgere dopo il Giudizio universale.

Altre torture medievali sono:

La maschera d'infamia

Lo sgabello

Ordalia del fuoco

Impalamento

La cremagleria

La garròtta

Gogna

Lo schiacciatesta

Cambiamenti

Essa non è stata tuttavia abolita: la Romana e Universale Inquisizione fu rinominata in Sacra Congregazione del Sant'Uffizio il 29 giugno 1908 da papa Pio X. Il 7 dicembre 1965 papa Paolo VI ne cambiò il nome in Congregazione per la dottrina della fede ridefinendone i compiti.Papa Giovanni Paolo II (che in un discorso dell'8 marzo 2000 ha chiesto perdono a nome della Chiesa per i peccati dei suoi appartenenti anche riguardo all'Inquisizione) ne ha ridefinito i compiti - promuovere e tutelare la dottrina della fede e dei costumi cattolici - ponendovi a capo nel 1981 Joseph Alois Ratzinger, in seguito divenuto anch'egli papa con il nome di Benedetto XVI.

Delle inquisizioni nate a partire dal Medioevo l'Inquisizione romana è l'unica ancora oggi esistente. La caduta dello Stato pontificio con l'unità d'Italia privò l'Inquisizione delle funzioni repressive prima delegate al braccio secolare, riducendola ad apparato puramente censorio, attento soprattutto a vietare la circolazione di prodotti culturali che l'apparato ecclesiastico considerava contrari alla teologia e all'etica cattoli

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