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canto VI divina commedia
Wlopo Minari
Created on March 12, 2023
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Transcript
Dante alighieri
canto VI inferno
InfernoCanto VI
Il sesto canto di tutte le cantiche tratta temi di disordine politico e sociale dell’Italia e di Firenze, infatti parlando con Ciacco, un goloso, gli chiese del del futuro di Firenze ed egli preannuncia la cacciata da parte dei Guelfi neri I personaggi che si trovano in questo cerchio dell’inferno sono: il cerbero, Pluto e Ciacco.
Il canto VI inizia con l’ingresso di Dante nel III cerchio dell’inferno dove sono tormentati altri peccatori, i golosi, sono condannati a stare sdraiati una disgustosa fanghiglia nella quale vengono flagellati da una pioggia scura e maleodorante insieme a neve e grandine che a contatto col suolo crea una disgustosa fanghiglia.Le pene che devono subire i dannati nell'inferno possono essere di due tipi: per analogia la pena è equivalente al peccato commesso, per contrapposizione, cioè opposta al peccato commesso.
Il Cerbero è un mastino gigantesco e sanguinario che appare già nel VI libro dell’Eneide, cane a tre teste che squarta gli spiriti minacciando Dante e Virgilio.
Il cerbero
Virgilio è la guida di Dante nel suo viaggio per l’inferno e il purgatorio.Virgilio guida il discepolo sino al Paradiso Terrestre, in cima al monte del Purgatorio, dove il suo posto è preso da Beatrice, allegoria della grazia divina e della teologia rivelata. Dante usa Virgilio come allegoria della ragione. Secondo Dante, Virgilio dopo la morte è finito nel Limbo, il I cerchio dell'Inferno dove risiedono le anime dei morti non battezzati e degli uomini virtuosi vissuti prima di Cristo. Qui il poeta latino riceve la visita di Beatrice, che lo prega di soccorrere Dante smarritosi nella selva.
Virgilio
Dannato del III cerchio, Ciacco è un fiorentino conosciuto per la sua golosità, appena incontrato Dante gli fa delle domande sul futuro di Firenze e gli risponde con la preannunciazione degli scontri tra guelfi Bianchi e Neri.
Ciacco
È il custode del IV Cerchio infernale, Nella mitologia greca, dio della ricchezza. Rappresentato cieco da Dante, per sottolineare come non facesse differenze morali fra coloro cui elargiva i suoi doni.
Pluto
versi 40-78
canto vi inferno
colui che si alzò al loro passaggio era Ciacco che chiese subito a Dante se lo riconosceva, però dante disse di non averlo mai visto chiedendogli quali pene avesse fatto per trovarsi in un luogo di tanto dolore; Ciacco rispose dicendo di essere conosciuto a Firenze per dei peccati di golosità e facendo delle predizioni sul futuro politico della città.
versi 1-39
dopo aver ripreso i sensi Dante si trova nel III cerchio con uno scenario cupo con una pioggia eterna,fredda,dura che colpisce i danaati creando una fanghiglia maleodorante. il Cerbero graffia gli spiriti e li squarta; appena vide Virgilio e Dante aprì le fauci perciò Virgilio, la guida nell'inferno di Dante, raccolse la terra e la laciò nelle bocche del mostro. Successivamente i 2 camminarono sulle ombre dei dannati sdraiaiti nella fanghiglia ma una si alzò appena li vide passare.
versi 79-115
Dante domandò a Ciacco se conoscesse i destini di Farinata e Tegghiato e gli altri che si adoperarono per il bene di firenze.Ciacco gli rispose che avevano commesso dei peccati e li avrebbe trovati nella parte più in basso degli inferi. dopo ciò Ciacco non rispose più e ritirnò nella terra. I due poeti allora aggirano a tondo il Cerchio, parlando di altri argomenti che Dante non riferisce. Quando giungono al punto in cui si scende dal III al IV Cerchio, trovano il gran nemico Pluto.
Riferimenti politici
Il canto introduce il tema politico di Firenze quando Dante incontra Ciacco, dandogli la possibilità a Ciacco di dare un punto di vista morale. Ciacco non da nessuna possibilità di riscatto agli abitanti che hanno peccato di superbia e avarizia, condannando la corruzione e tutte le persone che hanno ostacolato la vita sociale di Firenze. Ciacco dice a Dante che successivamente ci saranno scontri tra Guelfi Neri e quelli Bianchi, facendo una predizione sul futuro di Firenze, infatti questi scontri ci furono realmente durante l’inizio del XIV secolo.
Firenze1300